Note Biografiche: |
"Nato l'8 o il 18/3/1899 a Suvereto LI da Michele e Umile Petri. Dal 1919 lavora agli Altiforni di Piombino, milita nei gruppi giovanili anarchici e svolge attività sovversiva. Nel 1920 è arrestato a Cecina per offese al re e alle istituzioni, scarcerato nel novembre. Espatria in Francia clandestinamente nel 1921 (secondo altre fonti nel 1923) a Marsiglia e poi a La Ciotat (Bouche du Rhone); in seguito è segnalato in Belgio e in Lussemburgo. Risiede per un periodo dal 1927 a Montignies sur Sambre (Oise) dove, in contatto continuo con Fanciulli Giovanni, è propagandista anarchico e distributore della rivista ""Il Riscatto"", poi per alcune settimane a Chatelineau (Bas Rhin-Alsace), Gilly (Savoie), Acoz (Pas-de-Calais). Nel 1932 è colpito da un decreto di espulsione e si sposta nella Francia meridionale. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle Ricerche nel 1932. Espulso, nel 1934 a Barcellona, nel luglio partecipa all'assalto della caserma Atarazanas. Arruolato a fine luglio 1936 nella Colonna italiana, combatte sul fronte di Aragona. Secondo un informatore della Pol. Pol. nell'agosto 1936 sarebbe arrivato a Barcellona tale Baciocchi: ""Il Baciocchi è precisamente individuo soprannominato Baciocco. Il suo vero nome è Rossi, toscano, proveniente dalla Francia. Costui presta servizio in una sezione della FAI in Rambla Santa Monion. Egli si dedica esclusivamente alla caccia degli italiani. E' armato ed in divisa di miliziano"". Ancora nel novembre 1936 si troverebbe a Barcellona, ingaggiato dalla FAI per disimpegnare i servizi di investigazione, con un assegno di 200 pesetas per settimana (secondo l'informatore parrebbe però che ""abbia prodotto e produca scarsamente""). Secondo altre fonti, infatti, dopo aver collaborato con le pattuglie di controllo della FAI, si sarebbe arruolato soltanto nel gennaio 1937 con la Brigada Garibaldi. Nell'ottobre del 1938 è gravemente ferito in combattimento e rimane totalmente invalido (in circostanze non chiare viene colpito da cinque colpi di pistola e rimane paralizzato). Ricoverato inizialmente all'ospedale di Matarò, viene inviato in Urss nel settembre 1939 alla Casa degli invalidi di Senisa." |
Fonti Generiche: |
"La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996 //Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994// Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Dal Pont A., ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. // Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 // Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno Aicvas n. 5, Roma, 1985 // ACS Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. // ACS CPC // AA.VV., Dizionario biografico degli anarchici italiani, Volume Secondo H-Z, BFS Edizioni, Pisa, 2003 // Bucci F., Carolini S., Gregori C. e Piermaria G., ""il Rosso"", ""il Lupo"" e ""Lillo"". Gli antifascisti livornesi nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2009 // Documenti e testimonianze sull'antifascismo e sulla lotta partigiana piombinese, documentazione curata dall'Amministrazione comunale di Piombino, consulenza storica e direzione delle ricerche di Tognarini I., Piombino : Coop. La proletaria, 1974"
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