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Nozzoli Artorige Vezio

Anagrafica

Cognome: Nozzoli
Nome: Artorige Vezio
Soprannome: Arturo
Luogo di Residenza: Lastra a Signa (Firenze), Empoli (Firenze), Parigi (), paris (), france (), Sète (Francia), barcelona (), port bou (pyrénées (orientales)), brebant ((marseille)), ceuta (), marocco (), maroc (), marruecos (), tangeri (), algeri (), alger (), argel (), montpellier ((herault)), muntjuich (), pamiers ((ariège))
Data di Nascita:
Luogo di Nascita: Lastra a Signa (Firenze)
Data di Morte:
Luogo di Morte:

Descrizione

Note Biografiche: "Nato il 12/10/1895 a Lastra a Signa FI da Martino (forse di nazionalità spagnola) e Carolina Cambi (fratello di Nozzoli Quisnello). Appartenente a ""famiglia sovversiva"", di fede anarchica ma mai iscritto ad alcun partito. Durante la prima guerra mondiale si arruola come volontario, combatte sul fronte francese nel 1917, ma ""insofferente alla disciplina militare"" diserta nel 1919. Espatria clandestinamente nel 1919 in Francia e vive fino al 1921 a Parigi (secondo altre fonti sarebbe espatriato nel 1921 forse in seguito ai fatti di Empoli del marzo 1921, anche se non è del tutto chiaro alla polizia fascista se il Nozzoli coinvolto fosse Artorige o il fratello Quisnello), da dove però viene espulso per una rissa tra sguatteri nel ristorante italiano ""Poccardi"" di Parigi risalente all?anno prima (cui è seguita anche una condanna a un mese di prigione per resistenza alla polizia).Trasferitosi a Barcellona, il 28/7/1928 è espulso anche dalla Spagna quale elemento indesiderabile (è sospettato di un attentato contro il cessato regime monarchico). Il 19/9/1928 è nuovamente arrestato a Barcellona per violazione del decreto di espulsione e viene accompagnato alla frontiera di Port Bou. Per poter rientrare in Spagna si arruola per tre anni nella Legione straniera spagnola (inviato in Marocco a Ceuta, raggiunge il grado di caporale-furiere); si congeda all?avvento del governo repubblicano. Ottiene la residenza spagnola, nel 1932, a Barcellona (Calle Hospital 65), dove sposa Maria Minghez Diaz (secondo altra fonte si sposa a Barcellona il 20/9/1931) e impianta una piccola fabbrica per la confezione e la vendita di cappelli per signora, che conduce con frequenti viaggi per commercio fra Parigi e la Spagna. Allo scoppio dell'insurrezione franchista è protagonista in ogni manifestazione contro i falangisti e prende parte a tutti i movimenti libertari di Barcellona: un informatore comunica alla Divisione Polizia Politica che Artorige ""si vede girare per le vie di Barcellona armato di pistola e di un antico sciabolone di cavalleria. Anima, incoraggia, fa piani e progetti di attacchi e incursioni contro falangisti, fascisti, ecc."" e indossa l?uniforme della FAI. Iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche, è compreso nelle liste dei sovversivi residenti all?estero e degli attentatori. Secondo alcune fonti, si arruola nella Colonna Italiana già nel 1936 e a fine marzo del 1937 è a Barcellona, in attesa di tornare al fronte. Secondo le informazioni note al CPC, invece, sembra sia fuggito da Barcellona perché sospettato di spionaggio presso la FAI per conto della ""polizia rossa investigativa di Barcellona"". Secondo il Consolato già il 5/4/1937 è a Marsiglia, dove dopo un alterco con alcuni anarchici (Bernieri e Barbieri secondo l?interrogatorio di Nozzoli) che lo minacciano di morte richiede un visto per Tangeri (secondo l?interrogatorio, invece, la fuga verso Algeri è da anticipare di un anno all'aprile 1936). Respinto all?ingresso a Tangeri, torna a Barcellona (forse per appianare i contrasti con la FAI, come farebbe pensare l?enorme corona di fiori a suo nome per i funerali di Mario Angeloni nel settembre 1936) sotto lo pseudonimo di Mozzoli Arturo (ingegnere spagnolo), ma è di nuovo a Marsiglia nell?autunno e sembra trovarsi ancora in contrasto con gli anarchici; nel novembre 1937 è a Parigi e frequenta gli ambienti di Giustizia e Libertà. Si perdono le sue tracce fino al 6/9/1939 quando rientra in Francia per arruolarsi nell'esercito francese o nei garibaldini. Arrestato in data imprecisata sconta 108 giorni di prigione a Montpellier (Herault) e una volta liberato è immediatamente tradotto al Vernet. Arriva al campo il 23/10/1940 ed è internato nella sezione A, già condannati per delitti comuni, baracca 13, n. di matricola 1905 perché condannato a 10 mesi di prigione per infrazione al decreto di espulsione e perché considerato pericoloso per l'ordine pubblico. Afferma di non aver mai fatto politica e di essere anticomunista e anti marxista e la sua condotta nel campo è giudicata molto buona. Doveva essere condotto alla frontiera e rimpatriato il 15/1/1941, sollecita il rimpatrio, anche con uno sciopero della fame di 5 giorni, e il 25/11/1940 chiede di arruolarsi nella Legione straniera. Pochi giorni dopo, il 29 novembre, evade dal campo dall'ospedale di Pamiers (Ariège) dove era ricoverato dal 26/11/1940. Forse riarrestato in seguito, il CPC ne perde le tracce fino a quando, uscito dal carcere di Montpellier nel gennaio 1941, tenta inutilmente di ottenere un passaporto valido per la Spagna (presentando anche un documento rilasciato dalla Vicaria generale dell?Istituto delle suore francescane di Barcellona, in cui si attesta che Nozzoli durante la guerra civile intervenne per proteggere 14 suore) e, infine, rientra clandestinamente in Spagna e risiede nascosto a Barcellona (dove proferisce pubblicamente minacce di morte contro un funzionario del Consolato italiano). Il 3/4/1941 è arrestato nei pressi della Montagna del Muntjuich (dopo una colluttazione in cui ha esploso anche numerosi colpi di rivoltella) e rimpatriato con il piroscafo ""Derna"", proveniente da Barcellona. Sconta una pena carceraria per espatrio clandestino."
Qualifica: cappellaio
Dal:
Al:
Orientamento politico: anarchico
Fonti Generiche: Bucci F., Bugiani R., Carolini S., Tozzi A., Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, La Ginestra, Follonica, 2000. // Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, a cura di Dal Pont A., ANPPIA, Roma, 1988-1995, 19 voll. // Basi D., La partecipazione degli antifascisti toscani alla guerra civile di Spagna (1936-1939), relatore Gallerano N., Tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea in Lettere Moderne), A.A. 1993-1994// Lopez A., La Colonna Italiana, Quaderno Aicvas n. 5, Roma, 1985 // La Spagna nel nostro cuore, 1936-1939. Tre anni di storia da non dimenticare, AICVAS, Milano, 1996 // ACS CPC // ACS Min. Int. Dir. Gen. PS Div. Pol. Pol. // Calandrone G., La Spagna brucia, Editori Riuniti, Roma, 1974 // Archive départemental de l'Ariège // Archives départementales des Pyrénées orientales
Decorazioni:
Brigata di appartenenza: "Colonna Ascaso (Colonna italiana ""Rosselli"")"
Grado:
Forze Armate:
Campo di Internamento: Adge, S. Cyprien, Vernet
Causa della Morte:
Eta della Morte:
Tipologia:
???compilazione.noteInterne???: "Fratello di NOZZOLI Quisnello Dichiara nell?interrogatorio del 16/5/1941 che il fratello Quisnello si arruola nelle milizie rosse, recandosi al fronte in un reparto di sussistenza quale calzolaio, ma la Dir. Gen. di PS il 30/9/1941 fa sapere al Min. dell?Int. che Artorige Nozzoli non ha ""fratelli carnali"" in Spagna (dichiarazione poi smentita da una segnalazione della Div. Pol. Pol. del dicembre 1939). Artorige è definito ""più che altro uno squilibrato"", ""esaltato"", ""violento"" dalla PS."