NO alla vendita della scuola di Maiano Lavacchio, luogo della memoria della violenza fascista nel 1944

19 Settembre 2015 - Grosseto Tutta la Toscana
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“Mamma: Corrado e Lele, l’ultimo bacio”.
Così l’ultimo saluto dei ‘Martiri d’Istia’, lasciato sulla lavagna della scuola di Maiano Lavacchio, dove all’alba del 22 marzo 1944 undici ragazzi renitenti alla leva furono barbaramente uccisi dai fascisti.
Il Sindaco di Magliano in Toscana intende mettere all’asta quella scuola – uno dei luoghi della Memoria più cari della nostra terra, da sempre luogo di incontro e riflessione specie per i più giovani – che ancora oggi testimonia ciò che è stato, e che mai più dovrà accadere. Un fatto grave che necessita la nostra generale mobilitazione.

Nell’immagine in evidenza l’articolo di Luciana Rocchi di Luciana Rocchi, direttrice dell’Istituto della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Grosseto, sulla decisione del sindaco di Magliano di vendere la scuola di Maiano Lavacchio, nel luogo dove il 22 marzo 1944 furono fucilati i martiri d’Istia, gli undici giovani che rifiutarono di arruolarsi nell’esercito della RSI. Un oltraggio alla memoria.

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