L’orrore dietro un bosco di betulle

Stefano Ventura - Istituto storico della Resistenza Senese e dell'Età Contemporanea (Isrsec)

Il treno della Memoria nei racconti degli studenti

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Il treno della Memoria è un’iniziativa che la Regione Toscana e il Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato organizzano dal 2009, con cadenza biennale. Nel 2015, quindi, si è svolto il quarto viaggio verso Auschwitz e Birkenau che ha permesso a 750 ragazzi delle scuole superiori e ai loro docenti di visitare i luoghi del genocidio nazifascista ai danni di ebrei, rom, omosessuali. Nel gennaio 2017 si svolgerà il quinto viaggio, in preparazione del quale è stata organizzata per circa sessanta docenti una summer school che si svolgerà dal 21 al 25 agosto presso la Certosa di Pontignano (Siena).

Sono circa 64mila i visitatori che dall’Italia raggiungono il campo di sterminio di Auschwitz, due terzi dei quali sono insegnanti e studenti. L’Italia ha addirittura più visitatori di Israele.

auschwitzPer gli studenti che partecipano al viaggio si tratta di un’esperienza molto diversa dalla gita scolastica canonica, tanto più se fatta negli ultimi due anni di scuola. Le scuole e i docenti referenti del progetto preparano con cura l’esperienza con alcuni incontri preliminari che servono a selezionare chi è realmente interessato a partecipare e a illustrare i contenuti relativi alla Shoah e all’orrore dei campi di concentramento. Al ritorno, poi, ci sono momenti di condivisione, di archiviazione e trasmissione dell’esperienza.

In questo secondo filone si inserisce un’attività che ha coinvolto lo scorso anno scolastico gli studenti dei Licei Volta e San Giovanni Bosco di Colle Val d’Elsa. Nell’ambito di un progetto sulle fonti orali per le quarte classi del Liceo delle Scienze Umane (San Giovanni Bosco), si è pensato di sfruttare la testimonianza degli studenti del Liceo Volta che erano stati ad Auschwitz, facendo così esercitare gli studenti- ricercatori confrontandosi con dei testimoni che erano loro coetanei.

Dopo aver seguito alcune lezioni teoriche su come si prepara e come si gestisce un’intervista secondo i criteri della storia orale (le lezioni sono state curate dai professori Fabio Dei e Antonio Fanelli), per la parte laboratoriale del progetto hanno avuto modo di preparare un questionario, prendere confidenza con gli strumenti e le regole tecniche per intervistare secondo i criteri di base della storia orale e di ascoltare dalla voce di sei ragazzi della loro età il racconto del viaggio, delle sensazioni, del lascito emotivo e di esperienze che il viaggio aveva costituito.

Tra gli elementi che sono emersi dai racconti davvero partecipi e maturi degli studenti, c’è la distanza forse incolmabile tra il sentito dire, l’immaginato e ciò che si vede e si avverte entrando nei campi di concentramento, qualcosa che le parole possono difficilmente descrivere. C’è poi l’immedesimarsi col viaggio delle vittime di allora, un effetto voluto da chi ha pensato l’organizzazione delle visite, un percorso sulle tracce di chi ha intrapreso quel tragitto verso l’annientamento sistematico. Gli elementi più toccanti, però, che i giovani intervistatori hanno notato sono stati i dettagli, apparentemente minimi ma illuminanti, che emergevano man mano dalle parole dei sei studenti che erano stati a Birkenau e Auschwitz; le scarpe, i cappelli, gli oggetti personali tolti ai prigionieri e ammassati insieme, così come il book of names, l’elenco di chi era passato di lì e lì aveva trovato la morte, o quel bosco di betulle placido e ordinato che sembrava stonare e stridere all’eccesso con il contesto circostante. Anche l’incontro coi testimoni, i sopravvissuti che hanno accompagnato studenti e professori nel viaggio del treno della memoria, ha lasciato una importante lezione, quella della speranza e della necessità di ricordare per sopravvivere e per vaccinarsi contro l’odio e la barbarie.

Il progetto realizzato nei licei di Colle Val d’Elsa, come tanti altri, ha quindi raggiunto un obiettivo importante, cioè condividere le esperienze e il ricordo per cercare di comprenderle nel concreto delle storie di vita e quotidianità.

Gli intervistati: Sara Tavarnesi, Sara Giannini, Letizia Forzoni, Andi Hoxhaj , Edoardo Cipriani, Roberta Provvedi.

Gli intervistatori: Maria Laura Angelini, Bianca Borgogni, Guglielmo Salvestrini, Roberta Valentino, Sara Volpini, Chiara Vannucci.

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