Stazione di Lucca. 6 gennaio 1944.

Guerra, bombe e ricostruzione in Lucchesia

Michele Citarella - Pacini Fazzi, Lucca, 2014

Il 6 gennaio 1944 alle ore 13:07 ventidue aerei B-26 Maruders del 319° Bomber Group, decollati dalla Sardegna in ottime condizioni di visibilità, sganciano sul quartiere S. Concordio di Lucca 124 bombe da 500 libbre, da quote comprese tra 9000 e 9900 piedi. Obiettivi alleati sono lo scalo ferroviario, l’azienda Italgas e le officine Lenzi. La mira degli aerei americani risulta pessima e vengono distrutte anche case e industrie civili. Venticinque sono i morti sotto le macerie, altri sono i deceduti nei giorni successivi nei ricoveri cittadini.

La Seconda guerra mondiale è la prima vera “guerra aerea” della storia, durante la quale sono messe in pratica quelle teorie e culture militari, definite già a partire dagli anni Venti e Trenta, che legittimano l’uso dei bombardamenti su larga scala anche verso obbiettivi civili. Come ricorda Gianluca Fulvetti nell’introduzione al volume infatti “tra il 1939 e il 1945 sui diversi fronti e un po’ da tutti gli attori in gioco, i bombardamenti sono concepiti e praticati come strumento decisivo ai fini della vittoria, perché capaci di mettere in crisi i centri nevralgici dei paesi, dissodare, incendiare e annerire le aree urbane, frantumare i sistemi economico-produttivi e le vie di comunicazione, indebolire circuiti commerciali, e naturalmente mietere vittime e spaventare la popolazione”. Nonostante ciò i bombardamenti sono stati un tema a lungo espulso dalla storia e dalle memorie nazionali europee, poiché le esigenze politiche della pacificazione, soprattutto nel nuovo contesto internazionale della Guerra Fredda, hanno imposto di guardare avanti, puntando sulla pacificazione e sulla ricostruzione, celando e riducendo a oblio gli aspetti più controversi dell’esperienza del secondo conflitto mondiale, tra cui i bombardamenti. Solo recentemente, di fronte anche ai recenti conflitti che hanno visto il coinvolgimento dei civili e il ripetersi di massacri e carneficine indiscriminate, si è avviato un dibattito storiografico sul tema.

A settant’anni di distanza da quel 6 gennaio 1944 il Comune e l’Istituto storico della Resistenza di Lucca hanno voluto promuovere la ricerca di Michele Citarella, che si inserisce all’interno della recente stagione di studi sui bombardamenti alleati in Italia. Il libro è frutto di una minuziosa ricerca di archivio: attraverso le carte dei fondi Prefettura e CLN dell’Archivio di Stato di Lucca, delle fonti parrocchiali, dei documenti delle Ferrovie, di altri provenienti dagli archivi dell’aereonautica alleata, e sulla base di memorie di testimoni, l’autore racconta e spiega la vicenda del bombardamento del 6 gennaio. Rivela inoltre particolari su altri bombardamenti avvenuti in Lucchesia (Ponte a Moriano, S. Margherita, Fornaci di Barga), e contestualizza la vicenda all’interno della situazione politica, militare, sociale ed economica del territorio dopo l’8 settembre 1943.

Di grande interesse il capitolo sulla “guerra alle ferrovie” e il capitolo sulla ricostruzione, che fornisce particolari sull’attività dei CLN. Arricchisce il volume un bel compendio fotografico sulla stazione di Lucca in occasione del bombardamento.

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