Torricella (Vernio)

Settembre 1944. La battaglia della Torricella.

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La Val Bisenzio fu investita in pieno dal passaggio del fronte: i continui bombardamenti alleati che colpirono Vernio dalla primavera-estate del 1944 devastarono la linea ferroviaria Direttissima, la stazione e l’imbocco della Grande Galleria dell’Appennino tra Toscana e Emilia Romagna. Momenti altrettanto drammatici furono vissuti dagli abitanti di San Quirico, fatti evacuare dalle loro case dai soldati tedeschi in ritirata. Nella confusione del momento molti si rifugiarono nella valle del Rio Meo, sistemandosi alla meglio sotto la Crocetta: così facendo si ritrovarono sotto il tiro incrociato delle artiglierie proprio nei giorni più prossimi alla Liberazione.

Quando ormai Prato era liberata da giorni, il territorio di Vernio visse infatti il suo momento di maggiore emergenza, ritrovandosi tra l’avanzata degli Alleati e le postazioni fortificate della Linea Gotica. La Linea Gotica fu l’ultima linea difensiva e fortificata della campagna d’Italia: menzionata nei documenti tedeschi come ‘Linea Verde’ (e passata alla storia come ‘Linea Gotica’ perché ricalcava, seppur in parte, la linea difensiva bizantina durante la guerra contro i Goti nel VI secolo), collegava la pianura costiera di Massa ad Ovest con quella di Rimini ad Est, seguendo all’incirca il 44° parallelo. La realizzazione dei lavori della Linea Gotica fu affidata alla Todt, organizzazione militarizzata alle dipendenze della Wermacht, che in Italia appaltava i cantieri a ditte italiane utilizzando spesso manodopera locale. Il territorio di Vernio per tutto il 1944 fu interessato da un’intensa attività di costruzione di postazioni, avamposti, trincee: i boschi ancora conservano le ferite della guerra come piazzole, bunker, nidi di mitragliatrici.

red bull divisionIntorno al 10 settembre 1944, con l’avanzata sul crinale della Calvana, iniziò l’attacco alleato al crinale tra il Mugello e la Val Bisenzio; parallelamente i tedeschi si trincerarono tra la fattoria delle Soda fino al passo della Crocetta, dove sostavano alcuni carri armati tedeschi che sistematicamente apparivano allo scoperto, sparando una serie di colpi e ritornando subito dopo al riparo. Dal 14 al 22 settembre si intensificarono gli scontri e il Poggio della Torricella divenne il feroce campo di battaglia tra i fanti della 334ª Infanterie Division tedesca e quelli della 34ª ‘Red Bull’ Division americana. Finalmente, il 23 settembre, dopo aver espugnato il caposaldo di quota 810 alla Torricella ed essere entrati a Montepiano dal valico della Crocetta, gli Alleati raggiunsero San Quirico passando dal Gallo: trovarono il paese completamente vuoto.

Dal 2003 sul luogo della cruenta battaglia è stato istituito dal Comune di Vernio, dalla Provincia di Prato, dall’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio e dall’UNUCI, il Parco Memoriale della Torricella, un museo all’aperto raggiungibile anche a piedi tramite un sentiero della memoria che permette di raggiungere i luoghi degli scontri del settembre 1944, con fortificazioni, postazioni belliche e trincee ancora visibili.

Testimonianza orale di Remo Fiesoli, conservata presso l’archivio CDSE: “Ci avevano ordinato di radunarci tutti nella piazza di San Quirico per andare a Montepiano, ma ci fu confusione e noi si risalì il rio Meo e il fosso del Casigno. C’era tanta gente, anziani, bambini, proprio sotto la casa di Castagnolo. La notte si scatenò l’inferno. Dai poggi di Mezzana ci sparavano i tedeschi, perché pensavano che fossimo americani, da Le Soda ci sparavano gli americani perché pensavano che fossimo tedeschi e tutti picchiavano. Morirono sotto le cannonate un uomo e due donne, che si videro morire. La mattina si prese la strada della Bandiera e nel punto più scoperto si fece una corsa e ci si buttò nel rifugio di Celle.”

Visite: Parco Memoriale della Torricella
Per info e prenotazioni: comune@comune.vernio.po.it e info@lineagoticavernio.it

Scheda compilata a cura della Fondazione CDSE e delle classi III A e III B dell’istituto comprensivo Pertini di Vernio, nell’ambito del progetto Mappe della Memoria, finanziato dalla Regione Toscana per il 70° della Resistenza.

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