Casa del colonnello Gobbi

Eleonora Imparati, Ilaria Sirufo - stagista ISRT

I luoghi dell'occupazione e della Resistenza fiorentina

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Una delle prime azioni dei gappisti fiorentini contro la gerarchia fascista fu l’uccisione del Colonnello Gobbi.
Dopo l’8 settembre, il Tenente Colonnello Gino Gobbi si era messo al completo servizio dei tedeschi e insieme a loro aveva dato disposizioni per la sistemazione del Distretto Militare che si occupava di richiamare i giovani alla leva. I gappisti decisero che uccidere Gobbi avrebbe portato ad una paralisi temporanea del Distretto permettendo, così, a molti giovani di evitare il reclutamento.
L’operazione venne organizzata per il 1 dicembre, dopo varie settimane di appostamenti per riuscire ad individuare quali fossero le abitudini del Colonnello. A capo del gruppo era il noto gappista Rindo Scorsipa, detto il Mongolo, insieme a Bruno Fanciullacci e a Faliero Pucci.
Il Colonnello fu freddato da tre colpi di pistola mentre si apprestava a rincasare; il giorno successivo la stampa clandestina pubblica un articolo intitolato “1 dicembre 1943 – un atto di giustizia”:
“ Il Colonnello Gobbi, collaboratore dei tedeschi nell’opera di persecuzione contro i militari che non si presentano alle armi ed alacre organizzatore del costituendo esercito repubblicano, è freddato da mani giustiziere. Chi ha effettuato il colpo? È il primo gesto dei GAP […]. I fascisti accusano il colpo. Comprendono che il popolo non li teme più e vuol rendere loro dura la vita”.

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