Archivio di Stato di Siena

L'Archivio di Stato di Siena
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Sede e Contatti
Via Banchi di Sotto, 52, 53100 Siena
Telefono: 0577.247145
Fax: 0577.44675
E-mail: as-si@beniculturali.it
as-si.servizialpubblico@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistato.siena.it/
Orari di apertura: Sala di studio: lunedì, giovedì, venerdì e sabato 8–13.45; martedì e mercoledì 8-17.15. Biblioteca: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e sabato 8–13.30. Sezione catasto: martedì e mercoledì 9-12.30 esclusivamente su prenotazione. Chiusura estiva: 1-16 agosto.

Organi direttivi
Direttore: Maria Raffaella de Gramatica

Breve storia e finalità
L’Archivio di Stato di Siena fu istituito con motu proprio del Granduca Leopoldo II del 17 novembre 1858, nel clima di rinnovato fervore per gli studi storici e di attenzione per il patrimonio archivistico, instauratosi in Toscana in quegli anni. Nel nuovo Istituto furono versati i documenti prodotti dalle antiche magistrature dello Stato Senese, corrispondente all’incirca alle attuali province di Siena e Grosseto, nelle due grandi fasi della sua storia: quella comunale e repubblicana dal sec. XIII al 1557 e quella granducale sino al 1808, cioè sino alla dominazione napoleonica, nonché migliaia di pergamene.

Negli anni seguenti poi, e particolarmente dopo l’Unità d’Italia, gli uffici statali periferici della provincia versarono il materiale archivistico loro spettante. Giunsero così fondi archivistici ottocenteschi di grande rilievo dalla Prefettura a quelli di vari tribunali.

Il processo è tuttora in corso: a norma del D. Leg.vo n° 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, vengono effettuati versamenti periodici dagli archivi di tutti gli uffici amministrativi statali e dai tribunali con sede in Siena e nella sua provincia.

Patrimonio
Si tratta di un patrimonio vastissimo e in continuo incremento, anche attraverso donazioni, depositi e acquisti di archivi non statali.

Attualmente gli archivi conservati coprono un arco di tempo che va dal 736 al XX secolo. La caratteristica precipua di tale documentazione è la straordinaria continuità delle serie. Le magistrature senesi, infatti, nate nel Medioevo furono abolite soltanto alla fine del ‘700 dal riformismo di Pietro Leopoldo, o nel 1808 dalla dominazione napoleonica. Ciò si tradusse in una rara continuità archivistica: i grandi archivi, che cominciarono a formarsi nella Siena comunale, continuarono nella maggior parte dei casi per cinque secoli.

Una menzione a parte merita l’archivio Diplomatico (secondo in Italia per numero di pergamene dopo quello dell’Archivio di Stato di Firenze): esso consta di 62.841 pergamene a partire dal 736 al sec. XIX. I registri, le buste, le filze, le mappe, i fascicoli ed i documenti sciolti ammontano, invece, a circa 177.400 unità, divise in più di 200 fondi archivistici ed allineate su più di 13 km di scaffalatura. Nell’ambito del patrimonio posseduto va poi ricordato un unicum a livello mondiale: la collezione delle Tavolette di Biccherna, esposta nel Museo dell’Istituto.

Particolare interesse per la storia del Novecento rivestono fondi archivistici come: Prefettura e Gabinetto di Prefettura; Unione provinciale Professionisti e artisti (1927-1944) e Comitato provinciale di liberazione nazionale (1944-1946). Ancora, le carte di associazioni come la Società di mutuo soccorso fra gli operai in Siena “L’Umanitaria” e l’Associazione femminile senese di mutuo soccorso e Istituto Butini-Bourke; e il materiale documentario e fotografico dell’Istituto Geografico Militare di Firenze (1943-1944), che testimonia l’attività svolta dal colonnello Umberto Cecchini per salvaguardare le attrezzature dell’Istituto durante la guerra.

Si segnalano inoltre gli archivi di personalità come Fabio Bargagli Petrucci, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Mario Bracci, Mario Delle Piane.

La consultazione di tutti i documenti conservati nell’Archivio di Stato è assoggettata alle previste limitazioni di legge e alle eventuali necessità organizzative dell’Istituto.

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