Mar Apr
09-20
Robert

La redazione di ToscanaNovecento

Mostra dell’artista Irene Raspollini per l’80esimo anniversario dell’Eccidio di Scalvaia

Locandina
image_pdfimage_print

L’11 marzo p.v. ricorre l’80esimo anniversario dell’Eccidio di Scalvaia

Per celebrare la ricorrenza l’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea e le Stanze della Memoria

Vi invitano a partecipare all’inaugurazione della mostra

Robert

 dell’artista Irene Raspollini.

 sabato 9 marzo, ore 17,30, Stanze della Memoria.

Il fatto: L’11 marzo 200 uomini della GNR di Grosseto e Siena avendo individuato sul Monte Quoio il campo reclude della Brigata Garibaldi “Spartaco Lavagnini” lo circondano e aprono il fuoco. Alcuni partigiani rispondono al fuoco ma le armi a disposizione sono poche, uno di loro muore, il suo nome è Giovanni Bovini, un altro viene ferito gravemente, si chiama Robert, è francese, morirà il giorno successivo. Altri 17 partigiani vengono fatti prigionieri, 10 di questi sono fucilati nei pressi di Scalvaia. I loro nomi sono: Alizzardo e Alvaro Avi, Cesare Borri, Solimano Bozzi, Armando Fabbri, Ezio Filippini, Azelio Pieri, Lilioso Antonucci, Aldo Mari, Faustino Masi.

Altri 7 partigiani vengono condotti a Siena e processati sommariamente dal Tribunale militare. Per 4 di essi la sentenza è la condanna a morte eseguita tramite fucilazione nella caserma Lamarmora. I loro nomi sono: Renato Bindi, Adorno Borgianni, Tommaso Masi e Primo Simi. Per gli altri 3 partigiani la condanna è il carcere per svariati anni.

Di Robert l’artista Irene Raspollini scrive:

Robert Houdin, Haudin, Hayden, Handen, Uban. Neanche del suo nome si ha la certezza. Giovane meccanico francese, orfano, in fuga dall’internamento in un campo di lavoro nazista nella Francia occupata, in circostanze non chiare arriva in Italia e si unisce ai partigiani della brigata senese “Spartaco Lavagnini”. La sua militanza è interrotta l’11 marzo 1944, quando il campo partigiano di stanza sul Monte Quoio viene sorpreso da un agguato della milizia fascista. Robert viene falciato da una raffica di mitra mentre tenta di coprire la ritirata dei compagni. Morirà la mattina seguente a Siena, all’ospedale Santa Maria della Scala, ad appena diciotto anni. Nessuno reclamerà le sue spoglie.

Non abbiamo foto di Robert, possiamo solo immaginarcelo dalle descrizioni dei compagni, che ce lo ritraggono come bello, biondo e nel fiore della giovinezza. A ottant’anni da quegli avvenimenti, ho provato a dare a Robert un’immagine, un’ipotesi di corpo, e l’ho fatto coi soli strumenti che possiedo: quelli dell’azione artistica.

I risultati di questa riflessione saranno visibili presso le Stanze della Memoria, in via Malavolti 9 a Siena, dal 9 marzo al 20 aprile.

  • (will not be published)
  • Chi sei?

  • Titolo del tuo contributo*


  • Iscriviti alla newsletter di ToscanaNovecento
  • Puoi usare codice html: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>