Il «Prometeo liberato», simboli e miti degli anarchici tra '800 e '900
L’anarchismo di lingua italiana è stato un movimento politico e sociale che, con le sue personalità ed esperienze, ha profondamente caratterizzato l’età classica della storia del movimento operaio e socialista italiano. Ma come è stato possibile il suo radicamento in importanti settori del proletariato italiano? Si può rileggerne la storia non tanto attraverso l’adesione a un preciso programma politico, ma individuando una molteplicità di personaggi, simboli e vettori che hanno caratterizzato la sua immagine collettiva? È possibile dare un’interpretazione della fortuna e del declino del movimento libertario a partire dall’analisi di alcuni personaggi ed eventi che hanno sicuramente alimentato l’immaginario sociale libertario, favorendo quel processo collettivo di rielaborazione del proprio pensiero e della propria storia che ha portato all’interpretazione della realtà in termini mitologici? A tali domande risponde in parte questo volume che raccoglie una serie di saggi che hanno a che fare con singole persone del milieu anarchiste. Non si tratta tuttavia di biografie in senso stretto, ma dell’utilizzo dell’elemento biografico ai fini della ricostruzione di ampi frammenti dell’immaginario collettivo simbolico dell’epoca (come nel caso di Ferrer, Bresci e Gori) oppure di reti di relazione (l’universo dei noms de plume) o di fasi e piccole porzioni di fenomeni allora rilevanti come l’emigrazione politica.