Rossana Modesti (1921-2015)

Stefano Gallo - Biblioteca "Franco Serantini" (Pisa)

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Rossana Modesti (©️Archivio familiare)

Nasce a Volterra nel 1921 da famiglia benestante: i genitori hanno una bottega in centro e sono proprietari di un palazzo nella centralissima Piazza dei Priori.

Nel novembre 1943 il fratello minore Vinicio, insegnante presso la Scuola d’arte, si dà alla macchia per unirsi alle formazioni partigiane che si sono costituite nell’area boschiva delle Colline metallifere, al confine tra le province di Grosseto, Livorno e Pisa, poi riunite nella 23a Brigata “Guido Boscaglia”. Rossana organizza con altre donne volterrane una struttura clandestina per sostenere la lotta partigiana. Il 2 marzo 1944, in casa di Niccolò Mezzetti in Borgo San Giusto, insieme a Lola Bardini detta Klara, Silvana Simoncini, Ornella Cascinelli e Bianca Bartolini, costituisce il Comitato femminile, con il compito di confezionare e raccogliere indumenti, soldi e viveri da inviare ai partigiani che vivono alla macchia e per le famiglie più in difficoltà. A queste prime componenti si uniscono a fine marzo Marcella Melani detta Nina, Milena Pineschi e Alma Magnano.

Le donne del Comitato si impegnano anche nella propaganda: riescono a comporre e a dare alle stampe quello che è considerato come l’unico volantino clandestino prodotto a Volterra in quel periodo, superando le difficoltà che avevano impedito al locale CLN di stampare ciclostilati e manifesti. Sotto il titolo Alle donne d’Italia viene lanciato un appello di genere alla mobilitazione: “Dobbiamo dimostrare che il sesso gentile non è solo ornamento della casa, dobbiamo rigettare tutte quelle espressioni in nostro carico ed essere in linea sul fronte della liberazione. Noi donne possiamo far molto […] Dunque al lavoro o donne; in gara con gli uomini perché si veda presto la fine di questo martirio”.

Individuata come sorella di un partigiano, Rossana viene poi arrestata per rappresaglia dai carabinieri e portata al Carcere Don Bosco di Pisa. Qui rimane fino alla seconda metà di giugno 1944 quando, con l’intensificarsi dei bombardamenti alleati e la fuga dei fascisti locali, la gran parte dei prigionieri riesce a scappare. In carcere entra in contatto con Elvezio Cerboni, il capo partigiano più importante dell’area tra Volterra e Massa Marittima, arrestato nell’aprile e poi fucilato dai tedeschi proprio il 21 giugno 1944. Sarà riconosciuta patriota e poi, in seguito a un suo ricorso, partigiana combattente.

E’ scomparsa il 6 settembre 2015

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🟪Volantino – Testo riportato in Emilio Ottanelli, “Antifascismo e Resistenza a Volterra”, dattiloscritto, pp. 24-6, in Archivio ISRT, Fondo Resistenza armata in Toscana, b. “PI SI Toscana”, f. “Pisa”.

ALLE DONNE D’ITALIA
In quest’ora tragica che la patria attraversa, mentre tutte le energie di quasi tutto il popolo italiano sono tese nella lotta decisiva per la liberazione della nostra Italia, noi donne non possiamo non renderci attive ed utili. […]
Dunque al lavoro o donne; in gara con gli uomini perché si veda presto la fine di questo martirio. La cosiddetta Repubblica ci chiama a collaborare con i tedeschi e per la salvezza della “loro” patria, ci chiama per servire una causa persa per la sua nefandezza, ci chiama a collaborare con i pirati e con gli affamatori ai quali va la responsabilità delle nostre sofferenze […].
Tutta la nostra simpatia vada verso i veri difensori della patria della vera libertà, i quali vivono sulle montagne e nei boschi. […] Ai partigiani della Brigata Garibaldi vada il nostro plauso, il nostro amore, la nostra fiducia; ad essi solo, continuatori della eroica tradizione dell’eroe dei due mondi, vada tutto il nostro muliebre sacrificio.
Donne di ogni fede, di ogni religione, senza alcun partito uniamoci! Stringiamoci attorno al CLN affinché, unite in quella compattezza che solo la nostra patria morente può infonderci, siano scacciati dal nostro sacro suolo i tiranni stranieri ed i briganti nostri: i fascisti.
Donne di tutta Italia! Donne di ogni ceto raccogliete pro partigiani; formate dei comitati e date, date amore e denaro, indumenti e cibo. Tutto dobbiamo dare perché i nostri eroi diano pace al mondo, libertà all’Italia che per vent’anni ha navigato in un mare di menzogne e di lordure.
Pace all’Italia!!! Pace alla nostra terra!!!
W i nostri Partigiani
W l’Eroica Brigata Garibaldi
W il Comitato di Liberazione Nazionale

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