Oriano Niccolai, il creativo rosso

Racconta Oriano Niccolai, classe 1930, di essersi fatto tutta la Sardegna a dorso di mulo per girare documentari, in 16 mm, per la propaganda politica del Partito comunista. Era il 1968 e grazie al benestare di Enrico Berlinguer, conosciuto negli anni Cinquanta a Livorno, Niccolai organizzò quello che fu probabilmente l’esordio di una campagna elettorale multimediale nella storia del Pci. Con Berlinguer, allora non ancora segretario nazionale, passò una nottata girovagando tra le strade di Cagliari per esporgli la sua idea innovativa di comunicazione politica. E quell’anno, per le elezioni regionali sull’isola, non furono solo comizi e manifesti: per la prima volta vennero utilizzati musica, report e documentari.

Oltre 2000 manifesti
Non è da molto che la storiografia ha cominciato ad occuparsi delle forme della comunicazione politica dei partiti di massa del dopoguerra. Un contributo originale e significativo è arrivato di recente proprio dalla riscoperta dell’opera di Niccolai, grazie al progetto che gli ha dedicato l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno (Istoreco). Selezionando tra gli oltre 2mila manifesti presenti nel suo archivio (di cui quasi due terzi realizzati da Niccolai dagli anni Cinquanta ad oggi), l’Istoreco ha allestito una mostra a lui dedicata Rosso creativo. Oriano Niccolai 50 anni di manifesti, da cui è scaturito poi un catalogo curato da Margherita Paoletti e Valentina Sorbi (vedi a fianco).

Il creativo rosso
Difficile definire con categorie standard il profilo biografico di Niccolai: non certo un intellettuale, né un semplice creatore di manifesti. La penna del giornalista del “Tirreno” Luciano De Majo, in occasione dei suoi ottant’anni, gli trovò una definizione originale: «il creativo rosso». Creativo perché non solo funzionario addetto allo stampa e propaganda, non solo grafico e impaginatore, ma anche disegnatore, autore, giornalista. Un creativo a tutto tondo, che è stato in grado di anticipare i tempi ideando per la Federazione di Livorno, e poi in diverse parti d’Italia, delle moderne campagne di comunicazione, capaci di utilizzare strumenti nuovi e diversi registri per veicolare il messaggio politico.

Manifesto per la Festa dell’Unità di Livorno (1965) (Archivio Istoreco Livorno)

Manifesto per la Festa dell’Unità di Livorno (1965) (Archivio Istoreco Livorno)

Spicca il volo dal “Nido delle Aquile”
D’altra parte la formazione di Niccolai è imbevuta di pittura e cinema. A Livorno, sua città natale, giovanissimo frequenta gli ambienti di pittura cittadini, per poi grazie a Nelusko Giachini e, soprattutto, Silvano Filippelli, appassionarsi al cinema francese e all’arte del far manifesti. Alla fine degli anni ’40 comincia dunque a frequentare “il Nido delle Aquile”, cioè l’Ufficio propaganda della Federazione comunista livornese, un gruppo effervescente composto da intellettuali, giornalisti, disegnatori e critici d’arte. In questa fucina Niccolai impara ad andare oltre l’idea del grafico tout court, diviene un comunicatore: testo e immagine cooperano in pari grado alla comunicazione del messaggio. Da qui la grande attenzione alle tecniche giornalistiche di impaginazione e la sperimentazione di nuove forme di comunicazione, come la striscia luminosa lunga più di 350 metri, costruita per la Festa dell’Unità di Livorno del 1979.

L’uomo delle isole
Di lui si accorgono i vertici nazionali, che da Livorno lo inviano in giro per l’Italia a mettere la sua esperienza nella comunicazione al servizio delle Federazioni più deboli. Nel 1968 in Sardegna, poi nel 1971, a seguito di un gemellaggio delle Federazioni di Livorno e Pisa con quella di Caltanissetta, cominciano i suoi pellegrinaggi in Sicilia. Fino al 1984 saranno undici i suoi viaggi in terra siciliana (in particolare per le elezioni regionali del 1976). E poi la Calabria nel 1978 per tenere corsi sulla propaganda e le tecniche di comunicazione. Privilegiato poi il rapporto con l’Isola d’Elba in cui lavora moltissimo fino alla fine degli anni Ottanta.

Da Rodari a Steiner, passando per Zancanaro
Quello con Berlinguer non è il solo incontro importante nella vita di Niccolai, tutto il suo percorso è costellato di incontri e amicizie di rilievo: con Gianni Rodari, nel 1949 a Reggio Emilia (con cui lavorò poi fianco a fianco nella campagna elettorale nazionale del 1958), con Albe Steiner negli anni Sessanta a Bologna, con Tono Zancanaro con cui lavorò negli anni siciliani. Niccolai è curioso e innovativo, gli incontri ne forgiano l’estro e la personalità, ma è capace di rielaborare un suo percorso autonomo, lontano dalle esagerazioni retoriche della lotta politica tra blocchi. Nei manifesti di Oriano, scrive Sergio Staino nel catalogo della mostra, «tutto si muove nella ricerca di un giusto equilibrio tra l’informazione del messaggio e la sottolineatura espressiva dello stesso».

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Articolo pubblicato nel marzo 2014.




Concilio e anti-concilio. Problemi istituzionali e recezione ecclesiale Benedetto XVI e Francesco

Il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS via San Gallo 10) dell’Università degli Studi di Firenze assieme all’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI) il prossimo 3 aprile organizzano un dibattito dal titolo  Concilio e anti-concilio, problemi istituzionali e recezione ecclesiale Benedetto XVI e Francesco a partire dal fascicolo n.  270 della rivista Italia Contemporanea 

L’incontro si svolgerà a partire dalle ore 17 del 3 aprile presso la Sala d’Ercole del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo, Palazzo Fenzi – via San Gallo 10, Firenze

Interverranno:
Bruna Bocchini (Università di Firenze)
Daniele Menozzi (Scuola normale superiore, Pisa)
Gianpasquale Santomassimo (Università di Siena)
coordina: Anna Benvenuti (Direttore del Dipartimento SAGAS-Università di Firenze)

 




Renato Natali 1900-1940 opere scelte. Il racconto di un artista livornese e del suo mondo

NataliSabato 29 marzo alle 11 alla Biblioteca Labronica (viale della Libertà 30, Livorno) sarà presentato il volume edito da Pacini e curato da Valentina La Salvia dal titolo “Renato Natali 1900-1940 opere scelte. Il racconto di un artista e del suo mondo”. Ideato da Massimo Padovani, propone una significativa selezione di opere dell’artista livornese all’interno dell’arco temporale certamente più interessante e proficuo del suo lavoro, tra il 1900 e il 1940. Corredano il volume tre saggi a cura di Vincenzo Farinella, Valentina La Salvia e Fulvio Venturi.

Presentati dalla giornalista Elisabetta Arrighi interverranno il gallerista, Massimo Padovani, la curatrice Valentina La Salvia e i co-autori Vincenzo Farinella e Fulvio Venturi e infine Daniele Ughi, erede della storica collezione livornese.

Alle 12.30 l’evento si sposterà in piazza Goldoni all’interno della Galleria d’arte Goldoni (via E.Mayer 45, Livorno) per l’apertura della mostra che vedrà esposti molti dei dipinti pubblicati nel volume e alcuni inediti. La mostra proseguirà in via Magenta 31/33 dove si concluderà l’esposizione con un cocktail. L’inaugurazione proseguirà nel pomeriggio dalle 16 alle 20 e domenica 30 marzo dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20. La mostra sarà visitabile fino al 3 maggio dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 20 e il lunedì solo il pomeriggio (domenica e festivi su appuntamento).

Info
Galleria d’Arte Goldoni
Via E. Mayer, 45
tel. 0586.839547 – 3397951064
e-mail: info@galleriadartegoldoni.it

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A Piombino una strada intitolata al sindaco antifascista Luciano Villani

Luciano Villani (foto Iltirreno.it)

Sabato 29 marzo alle 11,30 il Comune di Piombino intitolerà una strada a Luciano Villani, eletto l’8 aprile 1946 dal consiglio comunale a seguito delle prime consultazioni democratiche dell’Italia liberata. La via del centro storico che sarà intitolata all’ex sindaco è il tratto che mette in comunicazione piazza Manzoni con via Leonardo da Vinci.

Il ritrovo è infatti previsto in piazza Manzoni. Un omaggio a un sindaco antifascista, costretto a cambiare il suo nome di battesimo, Comunardo, al momento del suo arresto da parte dei fascisti nel 1923 nella sua casa al Cotone. Villani fu prima nominato con decreto prefettizio e poi eletto nel 46 con le prime elezioni reintrodotte dopo la Liberazione. Rimase sindaco per sei anni, fino al 17 marzo 1951, tra i più difficili del dopoguerra per le dure lotte politiche e gli scontri sociali legati al problema della ricostruzione della città e delle sue industrie.

 La figura di Villani è legata a un episodio di rilevanza nazionale piuttosto significativo. Nel 1951 fu rimesso in marcia l’altoforno dopo la distruzione della guerra. Una grande occasione per la quale arrivò in città il ministro dell’industria Giuseppe Togni. Le maestranze, coerenti con la loro forma di opposizione a scelte politiche che non garantivano il futuro della fabbrica e per protesta contro la politica del riarmo, disertarono la cerimonia all’interno dello stabilimento.

In quell’occasione il sindaco Villani, oltre al normale saluto, rivolse un saluto anche alle maestranze sottolineando il loro impegno e la loro vocazione pacifica. A seguito di questo, Villani fu destituito dalla carica di sindaco nel giro di un giorno con l’accusa di “faziosità” tramite un ordine telegrafico del ministro degli Interni Scelba. Il provvedimento ebbe un’eco nazionale, e fu seguito da scioperi e manifestazioni con interrogazioni parlamentari e un appello al capo dello Stato, che rimase però inascoltato.

 

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Archivio Storico del Comune di Rosignano Marittimo

Sede e contatti
via dell’Industria 22-24, Loc. Le Morelline, Rosignano Marittimo
Telefono: 0586.761938/724395
Fax: 0586.724286
Sito web: http://www.comune.rosignano.livorno.it/site5/pages/home.php
Orario di apertura: martedì e giovedì dalle ore 14:15 alle 17:15
Servizi: Attività di Reference durante l’orario di apertura; attività didattiche

Organi direttivi
Responsabile: Caterina Bellucci, Comune di Rosignano Marittimo

Breve storia e finalità
Il Comune di Rosignano Marittimo ha intrapreso da tempo un’azione di valorizzazione del proprio Archivio Storico, ricercando il coordinamento con gli Archivi dei Comuni della Bassa Val di Cecina e con il Sistema di documentazione della Provincia di Livorno.
Tale azione ha avuto le seguenti finalità: la pubblicazione e l’informatizzazione degli inventari, la predisposizione di un servizio di “reference” qualificato che ne facilitasse e incoraggiasse la fruizione, la promozione di specifici progetti di studio, didattici ed editoriali.

Rosignano, da sempre centro politico istituzionale di rilievo, dopo la conquista fiorentina del 1406 diventò sede di una podesteria, andando a comprendere anche Santa Luce, Castellina, Riparbella. La sorte di Rosignano rimase intrecciata per molti secoli insieme a quella delle comunità limitrofe sotto la giurisdizione criminale del vicariato di Lari. Dagli stessi statuti comunali di Rosignano si evince che il territorio alla metà del ‘700 era composto dai castelli della Cecina e cioè da Riparbella, Guardistallo, Casale e Montescudaio. Dopo la dominazione di Napoleone Rosignano diventò sede di cancelleria, unificando la sua egemonia amministrativa su Castellina, Riparbella, Santa Luce, Bibbona, Casale, Guardistallo e Montescudaio.

A Rosignano Marittimo in via del Castello, passaggio per Poggio San Rocco, si trova la sede del Fondo Pietro Gori, due sale che custodiscono cimeli, documenti, fotografie d’epoca e la nutrita biblioteca appartenuta al grande pensatore anarchico. Questo fondo documentario e librario, nato da una donazione della famiglia Gori, si è arricchito sino ai primi anni ’70 di nuovo materiale frutto prevalentemente di donazioni private. Questa sede viene aperta su prenotazione per consultazioni e visite guidate, per lo svolgimento di attività didattiche e singole iniziative su i vari aspetti della poliedrica figura di Pietro Gori –avvocato, filosofo, poeta, viaggiatore-.

Patrimonio
Consistenza patrimonio documentario:
circa 3000 unità (1506 – 1965)
Di particolare interesse:
– Fondo archivistico preunitario di 700 unità
– Statuto Comunale del XVI secolo
Pubblicazioni:
– Inventario della sezione Preunitaria dell’Archivio Storico;
– Documenti dall’Archivio Storico n.1, “La bonifica di Vada” a cura di Gabriele Paolini
– Documenti dall’Archivio Storico n.2, “Il Fondo Pietro Gori”
– “Due Archivi per una storia”, a cura di Angela Porciani

 

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Populism: a historiographic category?

L’iniziativa è stata organizzata da Chiara Chini (Università degli studi di Firenze), Sheyla Moroni (Università degli studi di Firenze) e Marco Pignotti (Università degli studi di Cagliari) nell’ambito del progetto “Seminari SISSCo” con il patrocinio e il contributo di:
Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università degli studi di Firenze
Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Università degli studi di Firenze
Associazione Alumni “Cesare Alfieri”
Istituto Storico della Resistenza in Toscana
Dipartimento di storia, beni culturali e territorio, Università degli studi di Cagliari

Programma dei lavori
Martedì 8 aprile
Aula Magna, Palazzo del Rettorato, Piazza San Marco 4
ore 14-15
Tavola rotonda – Multifaceted Populism: a debate on methodological approaches
Discussants: Yves Mény (Presidente Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa); Marco Tarchi (Università degli studi di Firenze); Marco Baldassarri (Università degli studi di Parma); Gianluca Bonaiuti (Università degli studi di Firenze); Stefano Cavazza (Università degli studi di Bologna); Salvatore Cingari (Università per stranieri – Perugia)
15-16.30
Populism in Imperial Russia (Discussant: Elena Dundovich, Università di Pisa)
Kathleen Parthé (University of Rochester) Herzen’s Brand of Populism
Dimitri Kozlov (Irkutsk State University) Russian Populist Tradition
David Darrow (University of Dayton) When Populists Encounter Data: Populism and Statistics in the Russian Empire (1870-1914)
16.30-17 coffee break
17-18.30
Populism in Eastern Europe (Discussant: Sorina Soare, Università di Firenze)
Calin Cotoi (University of Bucharest) Romanian Narodnicism. Historical and Semantic Dilemmas
Wim Van Meurs (Radboud University, Nijmegen) Peasant Parties and Populism in Eastern Europe at the Turn of the Century
Łukasz Dwilewicz (Warsaw School of Economics) Populist Politics in a Communist State. General Mieczysław Moczar and his Faction in the Polish United Workers Party
Andrei Taranu, (National School on Political Science and Public Administration, Bucharest), Central Eastern Europe Populism

Mercoledì 9 Aprile
Aula Magna – Facoltà di Scienze della Formazione Via Laura, 48
9.30-11
Populism in the USA (Discussant: Luciano Marrocu, Università di Cagliari)
Charles Postel (Berkley University) The U.S. People’s Party: Populism and its Historical Context
Jeff Bloodworth (Gannon University) Latter Day Populists: Populism after the People’s Party
Mariona Lloret (Universitat Pompeu Fabra, Barcelona) The Kingfish of Louisiana: Between US. Populism and Latin American Caudillismo
C
atherine Liu (University College Irvine) The People’s Party Revisited: a Genealogy of Cultural Populism and Academic Anti-Elitism
11-11.30 coffee break
11.30- 12.30
Populist Experiences in Asia and Africa (Discussant: Alberto Tonini, Università di Firenze)
Nancy Hunt (University of Michigan) Populist Registers and a Colonial Situation: Kitawala and the Belgian Congo
Ioan Trifu (University of Lyon and Tohoku University) 12.30- 15  pranzo
15-16.30
Populism and the Middle East (Discussant: Alberto Tonini, Università di Firenze)
ItzchakWeissman (Haifa University) Populist Islamic Movements in the Post-Caliphate Age: The Case of the Muslim Brothers
Elie Podeh (Hebrew University of Jerusalem) Nasserism as a Form of Populism
Esther Meininghaus (University of Manchester) Ba‛thist Syria – Mass Organizations as Examples of Populist Mobilization?
16.30-17 coffee break
17-18
Populism in Western Europe (Discussant: Laura Cerasi, Università di Genova)
Giulia Medas (Universitat de València-Università di Cagliari)¡Arriba España! La Falange di Primo de Rivera e la stagione del populismo nella Spagna degli anni Trenta
Francesco Scomazzon (Università della Svizzera italiana) Un populismo elvetico? James Schwarzenbach, “l’Azione Nazionale” e la questione dell’inforestierimento nella Svizzera degli anni Sessanta e

Giovedì 10 Aprile 2014
Aula Magna – Facoltà di Scienze della Formazione Via Laura, 48
9-10.30
Populism and Latin America (Discussant: Paula Diehl, Humboldt-Universität zu Berlin)
Vincent Bloch (CESPRA/EHESS, Paris) Cuba 1959-1962: Populist Matrix and Totalitarian Project
Elena Zapponi (Università La Sapienza, Roma) La patrimonializzazione della santeria cubana: logiche di una strategia populista
Gillian McGillivray (York University, Toronto) Rural Populism in Latin America, Especially Brazil (1930-1945)
Paulo Fontes (Fundação Getulio Vargas, Rio de Janeiro) Populism “from below”: Working-class Neighborhoods and the Leadership of Janio Quadros in São Paulo, Brazil
10.30 -11 coffee break
11-13
The Italian Idea of Populism (Discussant: Roberto Bianchi, Università di Firenze)
Davide Baviello (Università degli Studi di Firenze) La comunicazione antipolitica delle organizzazioni di imprenditori negli anni del poujadismo
Maurizio Cocco (Università di Cagliari) Who’s John Doe? Qualunquismo and the Populistic Protest of the «Common Man» in Postwar Italy.
Federico Robbe (Università di Milano) Achille Lauro’s Populism in Italy in the Aftermath of WW2 (1947-1958)
Gregorio Sorgonà (Università di Messina) La protesta antifiscale del neopopulismo italiano. Il caso del Movimento Sociale Italiano tra anni Ottanta e Novanta
13-13.30 Conclusioni

Comitato scientifico: Pier Luigi Ballini (Università degli studi di Firenze), Giorgia Bulli (Università degli studi di Firenze ), Chiara Chini (Università degli studi di Firenze), Fulvio Conti (Università degli studi di Firenze), Marco De Nicolò (Università degli studi di Cassino), Sheyla Moroni (UUniversità degli studi di Firenze), Marco Pignotti (Università degli studi di Cagliari), Maurizio Ridolfi (Università degli studi della Tuscia), Cristina Sorina Soare (Università degli studi di Firenze), Marco Tarchi (Università degli studi di Firenze), Marcello Verga (Università degli studi di Firenze).

 




“Quello che abbiamo visto noi non lo vedrà più nessuno”

L’Unione comunale del Chianti fiorentino presenta il volume:
“Quello che abbiamo visto noi non lo vedrà più nessuno”
immagini e storie in comune nelle frazioni di Barberino val d’Elsa

Ore 17.30 Sala Capocchini Barberino val d’Elsa
intervengono:
Maurizio Semplici, Sindaco del Comune di Barberino val d’Elsa
Gian Bruno Ravenni, dirigente area cultura della Regione Toscana
Paolo De Simonis, curatore del volume
Isanna Generali, curatrice del volume

Letture a cura dell’Associazione culturale Marcialla




I comunisti tra guerra e dopoguerra. A Viareggio il secondo incontro sul PCI in provincia di Lucca

Cosa è stato veramente il Partito Comunista Italiano negli anni dal dopoguerra alla caduta del Muro di Berlino? E, in particolare, cosa è stato a Lucca e Viareggio? Nell’ambito del ciclo di incontri “Qualcuno era comunista”, l’Associazione culturale Marx XXI, circolo culturale Camilla Ravera e l’Istituto storico della Resistenza di Lucca promuovono l’evento I comunisti tra guerra e dopoguerra. Dalla Resistenza al Partito nuovo che si terrà venerdì 28 marzo alle ore 21.00, presso il Centro Marco Polo a Viareggio. Verranno presentati i libri di Massimo Recchioni, Francesco Moranino, il comandante Gemisto. Un processo alla Resistenza (DeriveApprodi, 2013) e quello di Francesco Trento, La guerra non era finita. I partigiani della volante rossa (Laterza, 2014). Interverranno il presidente dell’Isrec Lucca, Stefano Bucciarelli, e gli autori Massimo Recchoni e Francesco Trento.