Bruna Sandroni

Ilaria Cansella - Istituto storico grossetano della Resistenza e dell'età contemporanea

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Bruna Sandroni

Nata a Castel Focognano il 16 agosto 1926, da Francesco e Caterina Balestri, nubile, casalinga. Avvicinatasi al movimento partigiano per amore del suo compagno, Bruna divenne staffetta partigiana: impegnata in operazioni di rifornimento di beni di prima necessità, si spostava in bicicletta tra il Casentino e Arezzo. Sarà riconosciuta nel dopoguerra come partigiana combattente caduta della 23° Brigata Garibaldi “Pio Borri” dal 2 maggio fino al 15 giugno 1944. 

Proprio il 15 giugno 1944, infatti, in località “Corsalone”, nei pressi di Bibbiena, Bruna venne catturata dai fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana, comandati dal famigerato Umberto Cerasi Abbatecola, maresciallo della 96ª legione. Trascinata dentro il capannone della Ferroviaria, dopo inenarrabili sevizie e torture la ragazza venne massacrata a colpi di pugnale per poi essere abbandonata esangue. 

Solo dopo un violento scontro verbale con il sottufficiale repubblichino, il parroco di Ortignano riuscì a recuperare i resti della staffetta Bruna; la sua salma venne condotta all’ospedale di Bibbiena dove il primario, il dottor Conti, fortemente vicino alla Resistenza, prima di riconsegnare il corpo alla famiglia e al parroco di Ortignano per la sepoltura, volle misericordiosamente ricomporre la salma.

Per l’assassinio di Bruna Sandroni la Corte d’Assise straordinaria di Arezzo condannò nel marzo 1945 Giuseppe Corso, Giuseppe Mistretta, Rinaldo Del Buono e Santi Innocenti rispettivamente a 17,15,10 e 8 anni di reclusione.

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🟧Don Silio Bidi, Le memorie di un parroco, “Trent’anni fa” Ciclostilato della parrocchia di Ortignano, Agosto 1974

“II 15 giugno presso il Corsalone viene barbaramente seviziata e trucidata la staffetta partigiana Bruna Sandroni della mia parrocchia. Ho un violento scontro verbale col fascista Abbatecola, tristemente noto nella zona, ma riesco a farmi riconsegnare la salma che si trovava all’ospedale di Bibbiena; sul collo, sulle spalle e sul petto era crivellata di pugnalate”.

Lapide in memoria dei caduti, Comune di Ortignano Raggiolo (AR), località Ortignano, chiesa dei santi Matteo e Margherita. Foto di Alessandro Bargellini (https://resistenzatoscana.org/monumenti/ortignano_raggiolo/lapide_dei_caduti/)

 

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