Centro documentazione di Lucca

Sede e contatti
Via degli Asili 10, 55100 Lucca
Telefono e fax: 0583.467259
E-mail: acd.lucca@virgilio.it
Sito web: https://www.provincia.lucca.it/centro-di-documentazione
http://www.comune.bologna.it/iperbole/asnsmp/lucca.htm

Orari di apertura: dal lunedì al sabato 17-19.30

Organi direttivi
Responsabile: Anna Maria Siccardi

Breve storia e finalità
Il Centro ha iniziato l’attività nel 1973 ponendosi come obiettivo lo studio degli aspetti sociali, economici e politici dal secondo Novecento in poi, con riferimento alla “storia dal basso” e a quello che è stato definito “l’altro movimento operaio”, in particolare ai gruppi politici e sociali antagonisti spesso trascurate dalla storiografia tradizionale e accademica. Si occupa della conservazione di documenti per lo più costituiti dal cosiddetto materiale umile proveniente dai posti di lavoro ( fabbriche, università, scuole), da periodici, bollettini, opuscoli, manifesti, monografie. Altri campi di interesse del Centro riguardano: la storia delle donne, delle organizzazioni e dei partiti della sinistra, del Terzo mondo, dei movimenti contemporanei, del pensiero economico, dei conflitti sociali internazionali, degli aspetti culturali alternativi.

Ampia è anche la consistenza della documentazione che si riferisce alla situazione politico-sindacale della provincia di Lucca.

Patrimonio
Il patrimonio è suddiviso in tre sezioni: archivio, emeroteca, biblioteca

Archivio: è costituito da volantini, fogli unici, inchieste, dossier , bollettini, in gran parte ciclostilati, prodotti da comitati, collettivi, gruppi politici, sindacati di base, associazioni. E’ attualmente composto da circa 200 mila carte raccolte in 202 faldoni. Ha ottenuto la notifica “per la rilevanza ai fini della storia sociale, politica e sindacale locale nazionale” da parte della Soprintendenza archivistica della Toscana nel 1994. Un breve elenco del materiale d’archivio è reperibile in http://www.comune.bologna.it/iperbole/asnmp/lucca.htm; in Fondazione Basso, Guida alle fonti per la storia dei movimenti in Italia (966-1978), Ministero per i Beni e le attività culturali, 2003; in Rete degli archivi per non dimenticare, a cura di I.Moroni, Roma, 2010.

Emeroteca: quasi del tutto informatizzata, è costituita da quotidiani, periodici o bollettini/notiziari ciclostilati e stampati. Attualmente circa 3500 testate, cessate o in corso. La parte più rilevante inizia con gli anni ’60, ma comprende anche importanti collezioni di periodici dei decenni precedenti in originale o in reprint (es.: L’Ordine nuovo, Il programma comunista, Rinascita, ecc.). E’ disponibile il catalogo cartaceo di circa 2200 periodici aggiornato al 1994. E’ in corso l’inserimento in Opac sbn.

Biblioteca: ha una consistenza di circa 10000 volumi. Si tratta per lo più di pubblicazioni specialistiche difficilmente reperibili perché spesso pubblicate da piccole e medie case editrici politiche. Comprende tuttavia, oltre ai classici del marxismo (es. le opere complete di Marx-Engels e di Lenin) e dell’anarchismo, i testi più noti dei principali storici ed economisti contemporanei. E’ in corso l’inserimento in Opac sbn.

Pubblicazioni : Catalogo ragionato dei periodici, Comune di Lucca, 1984; I periodici politici, a cura di Anna Maria Siccardi, Regione Toscana, 1994; Bollettino bibliografico (aperiodico); varie guide bibliografiche e storiografiche.




Tirar su una città … non è cantare una canzone

Proseguono gli incontri di formazione dedicati alla scuola, nati dalla collaborazione dell’ISGREC con l’ANCE e l’Ordine degli architetti sulla storia urbanistica di Grosseto, città divenuta tale nel corso del Novecento, con un’esplosione demografica nella seconda metà del secolo. La conoscenza di questo percorso di trasformazione attraversa la storia sociale e politica, dello sviluppo economico e delle caratteristiche ambientali, oltre il punto di vista del progetto architettonico, dell’armonia o disarmonia del paesaggio urbano. Nella città è “scritta” la storia della comunità locale – il lavoro con cui è stata costruita, quanto e come e quando i decisori politici hanno operato per darle il volto che nel tempo ha assunto e via via cambiato.

Ne parliamo nella sede dell’ANCE (viale Monterosa 56) il  13 marzo, ore 16:30, con Pietro Pettini, Presidente dell’Ordine degli architetti di Grosseto (L’architettura e l’urbanistica di Grosseto nel Novecento) e Mauro Carri, Direttore dell’ANCE di Grosseto (Dissesto idrogeologico: prevenire per conservare).




Avere vent’anni a Tirana

Un ciclo di incontri per cercare di conoscere chi sono i giovani delle città del Nord Africa, del Medio Oriente, dei Balcani, così simili ai nostri. Li abbiamo visti giocare a pallone, sentire musica, partecipare a cortei, occupare piazze, barricarsi nelle strade, ma li osserviamo anche frequentare le nostre vie, scuole, città. Amici e coetanei dei nostri figli. Parliamo di loro, parliamo di noi.
In questo ultimo appuntamento, ne parliamo con:
Blerina Bajko, studentessa – Università di Siena
Fatos Lubonja, scrittore e giornalista – Cospe, Firenze
18 marzo, ore 15,30
Aula Magna Liceo classico Michelangelo
Via della Colonna 9/11 Firenze




Alla scoperta del patrimonio artistico…

La Fondazione CDSE organizza un ciclo di visite guidate alla scoperta del patrimonio storico-artistico del territorio:

Sabato 12 aprile 2014: visita guidata alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze

Visite a cura di  Alessia Cecconi.

Tutte le elargizioni ricavate durante le visite guidate saranno destinate alle attività culturali del CDSE (laboratori didattici, pubblicazioni, iniziative, mostre).

Per prenotarsi o avere informazioni sui contributi alle visite occorre chiamare il CDSE (0574.942476) tutti i lunedì e giovedì dalle 15.00 alle 19.00 o scrivere a info@fondazionecdse.it.




Conoscere il Novecento

Guerra, resistenze e democrazie: una questione europea
relatore: Simone Neri Serneri, Università di Siena

Laboratorio: Dalla Resistenza antifascista alla Costituzione repubblicana: il caso italiano, conduttori: Paolo Mencarelli e Silvano Priori, Isrt

Quarto incontro del corso di formazione sulla Storia e memoria del Novecento che anche quest’anno l’Istituto storico della Resistenza in Toscana propone, in collaborazione con il Comune di Firenze, agli insegnanti delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado per affrontare una serie di nessi concettuali che muovono dal rapporto fra stato-nazione alle dinamiche di repressione e discriminazione dei regimi totalitari.

Il corso è costituito da un ciclo di lezioni di 15 ore, suddivise in 5 incontri pomeridiani, di 3 ore ciascuno, articolati in due sezioni (lezione frontale; attività laboratoriale). Gli incontri si tengono presso la sede dell’Isrt dalle ore 16.00 alle ore 19.00.




Lezioni su “Donne e Costituzione”

Le lezioni e i laboratori alla scuola superiore di primo grado di Paganico sono indirizzati a valutare, a distanza di oltre 65 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, il permanere del divario tra il modello di democrazia sostanziale che la Carta disegna/auspica e la realtà sociale, politica, economica: stereotipi, pregiudizi, discriminazione, mancanza di pari opportunità, prima, e di parità, poi, limitano ancora “il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.




Morire sotto le mura di Santa Barbara

CalugiE’ la sera dell’otto settembre 1943 quando dagli apparecchi radio il popolo italiano apprende della firma dell’armistizio tra l’Italia e gli alleati. Ciò che potrebbe significare la conclusione del conflitto per il nostro Paese e il nostro malcapitato esercito si rivela l’opposto poiché nei venti mesi successivi una durissima e pesantissima occupazione militare da parte delle truppe nazifasciste condurrà a stragi di civili, danni ingentissimi al patrimonio architettonico, artistico e storico ma anche alle stesse infrastrutture.

La quasi contestuale nascita della RSI portò, proprio per contrastare le nascenti formazioni partigiane, all’emanazione di bandi di leva per le classi 1924 e 1925, anche se vi risponderà soltanto il 40% dei richiamati e tra gli arruolati sono in tanti a disertare.

Proprio dai bandi della RSI ha origine la storia di Aldo, Alvaro, Lando Vinicio e Valoris ciascuno con una propria storia personale, con vicende di vita diverse e anche con formazione culturale differente anche se in realtà solo Valoris aveva terminato gli studi elementari. I quattro provenivano da famiglie con un tenore di vita non particolarmente elevato e aiutavano i propri cari a “sbarcare il lavoro”, chi operaio, chi calzolaio, chi chiamato alle armi e inviato nell’ARMIR sul fronte orientale.

L’aver rifiutato di aderire ai bandi della RSI fa si che siano arrestati dalla GNR e rinchiusi nelle carceri mandamentali delle Ville Sbertoli in attesa del processo, presso il Tribunale Militare di Guerra che si sarebbe insediato di lì a pochi giorni. Il processo si concluderà con una sentenza già scritta: la condanna a morte per i 4 ragazzi e la reclusione a 24 anni per Vannino Urati, e a 10 e 12 anni di carcere per Secondo Fibucchi e Salvatore Crescione.

All’alba del 31 marzo 1944, i quattro saranno fucilati presso la Fortezza S. Barbara dove saranno schierati appena fuori della piazza interna, nello stessa dove un secolo prima, Attilio Frosini era stato fucilato dalle truppe austriache. Nessuno dei condannati vuole essere bendato, i quattro vogliono vedere in faccia i loro aguzzini fisicamente finiti da una raffica di mitra da un fascista di Larciano.

Questo delitto compiuto dai fascisti cittadini come altri avvenuti nello stesso periodo contribuirono ad accelerare il distacco del popolo italiano da un regime sempre più in agonia, sempre meno credibile, che aveva condotto il paese ad una tragedia dalle incalcolabili proporzioni, mentre all’opposto si erano rafforzate le formazioni partigiane, il cui ruolo insieme a quello degli alleati si rivelerà decisivo per la liberazione della città di Pistoia e del Paese dal nemico tedesco.

Ogni 31 marzo, alla presenza delle autorità cittadine, di studenti e cittadini comuni viene celebrata alla Fortezza la commemorazione dei quattro ragazzi, evento che desta ancora oggi una emozione particolare poiché vide il coinvolgimento di giovani vite che si erano battute per la costruzione di una societˆ libera e democratica.

Il sacrificio di questi quattro eroi  stato riconosciuto nel 2007 dal Presidente della Repubblica con la concessione della medaglia d’oro al merito civile ad Aldo,Alvaro, Lando Vinicio e Valoris.celebrazione 31 marzo Pistoia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Articolo pubblicato nel marzo 2014.




Fondazione Ezio Franceschini onlus

Sede e contatti
Via Montebello, 7 50123 – Firenze
Telefono: 055.2049749
E-mail: segreteria@fefonlus.it
archivi@fefonlus.it
biblioteca@fefonlus.it
Sito web: http://www.fefonlus.it/

Organi direttivi
Presidente: Paolo Blasi (presidenza@fefonlus.it)
Direttore: Lino Leonardi (direzione@fefonlus.it)

Breve storia e finalità
La FEF è un istituto di ricerca sulla cultura testuale dell’Europa medievale, nato dopo la morte di Ezio Franceschini per iniziativa dei suoi familiari, del suo allievo Claudio Leonardi e di alcuni amici, tra i quali Oscar Luigi Scalfaro, che ne fu il primo presidente. Dopo un periodo di attività non ufficiale, la FEF si è costituita a Firenze il 13 dicembre 1987.

Ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica nel 1990 e da allora figura nella tabella degli enti che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali considera meritevoli di contributo e sostegno da parte dello Stato; nel 1998 ha acquisito la qualifica di ONLUS; è Ente di ricerca scientifica (DPCM 8 maggio 2007).

La FEF promuove ricerche, convegni, formazione post-universitaria sulle tradizioni testuali del Medioevo, in collaborazione con numerose Università italiane ed europee.

Patrimonio
Oltre a una biblioteca di circa 120.000 volumi, punto di riferimento per gli studi di medievistica in Italia, la Fondazione Ezio Franceschini possiede i fondi archivistici di personaggi di rilievo della cultura del Novecento: Gianni Baget Bozzo (1925-2009), Vittore Branca (1913-2004), Gianfranco Contini (1912-1990), Ezio Franceschini (1906-1983), Claudio Leonardi (1926-2010), Lorenzo Minio Paluello (1907-1986), Bruno Nardi (1884-1968), Aldo Rossi (1948-2005), José Ruysschaert (1914-1993). Ai fondi archivistici si affianca la collezione Baldassari, costituita da cartoline d’epoca, italiane e straniere, con soggetto dantesco.

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