Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Livorno (ISTORECO)

logoIstorecoSede e contatti
Complesso della Gherardesca, via G. Galilei, 40, 57124 Livorno
Tel. e fax: +39.0586.809219
E-mail: istoreco.livorno@gmail.com
Sito web: http://istorecolivorno.it/
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 9-13 e pomeriggio su appuntamento.

Organi direttivi
Presidente:Claudio Massimo Seriacopi
Direttore: Catia Sonetti
Vicepresidente: Carla Roncaglia

Comitato Scientifico: Catia Sonetti, Gianluca della Maggiore, Daniele Menozzi
Consiglio direttivo: rappresentanti delle associazioni Anpi, Anppia e Anei e dei Comuni di Livorno, Rosignano Marittimo, Cecina, Piombino, Portoferraio, Suvereto e in rappresentanza dei soci individuali Anna Plantamura e Maurizio Strazzullo (Cgil Livorno)

Breve storia e finalità
L’Istoreco, costituitosi il 30 settembre 2008, si propone, come recita il suo Statuto, di favorire il reperimento e la salvaguardia delle fonti documentarie, nonché di promuovere la ricerca storica, l’attività didattica e quella culturale allo scopo di approfondire la conoscenza della società contemporanea, con particolare riguardo alle vicende legate all’opposizione al fascismo, alla lotta di Liberazione e all’età repubblicana con specifica attenzione alle vicende che si sono verificate nel territorio provinciale.

Per il raggiungimento di questi obiettivi l’Istituto indirizza la propria attività verso:
a) il reperimento, l’acquisizione e la classificazione di materiale documentario che interessa la storia della Resistenza e la storia Contemporanea;
b) la promozione e il coordinamento di ricerche, manifestazioni, convegni, iniziative editoriali, scientifiche e divulgative, esposizioni e pubblicazioni anche periodiche, nonché la collaborazione ad iniziative culturali di altri Enti e privati, quando ne sia accertata la rispondenza agli scopi dell’Istituto;
c) la progettazione e l’attuazione di programmi didattici e di aggiornamento tesi a diffondere nelle scuole la conoscenza degli avvenimenti relativi al movimento di Liberazione nazionale e della storia contemporanea;
d) la ricerca dei reperti e cimeli del periodo della lotta antifascista e della resistenza, conservandoli e provvedendo al censimento e alla promozione della tutela e del riordino dei monumenti, dei cippi e delle lapidi dedicati alla lotta antifascista, alla Resistenza e alle vicende che hanno avuto particolare rilievo socio-politico nella storia contemporanea.

Patrimonio
Archivio: Nel 2010 la confluenza nell’ISTORECO del patrimonio archivistico del PCI e della DC con la raccolta di documenti non solo della città di Livorno ma dell’intero territorio provinciale, ha dato il via alla creazione del suo Archivio Storico.
Il patrimonio documentario del PCI inerente alle carte della Federazione di Livorno è consultabile in rete (vedi il catalogo). Il fondo, che copre gli anni che vanno dal 1944 al 1991, è diviso in 10 sezioni ed è composto da 523 fascicoli (contenuti in 131 buste) e 39 filmati. Molto interessanti e analitiche sono le parti dei Congressi, del tesseramento e delle elezioni così come le relazioni di carattere economico e sociale che documentano lo sviluppo della vicenda livornese nel suo complesso, soprattutto quelle relative alle vicende della realtà industriale del porto e di realtà periferiche ma importanti anche in un’ottica nazionale, come quella siderurgica di Piombino e la chimica di Rosignano. È in fasi di analisi e di riordino anche il Fondo Bruno Bernini, esponente di spicco del comunismo italiano.

Biblioteca: Il patrimonio bibliotecario dell’Istoreco è composto da più fondi. Il più consistente è quello legato alla donazione arrivata con le carte dell’Ex federazione del Pci di Livorno, oltre 3.000 volumi ancora da ricatalogare; un fondo “Orefice” composto 557 volumi donati all’Istituto Storico dalla famiglia Orefice che costituivano la biblioteca professionale del giornalista Gastone Orefice e già consultabili sulla rete opac livornese; un altro fondo, con un centinaio di volumi è quello arrivato tramite la Biblioteca Labronica e riconducibile al fondo “Fiorentini”.
L’Istoreco ha poi fatto in questi anni una piccola ma significativa opera di acquisizioni librarie con scelte molto mirate e specialistiche sui temi della storia contemporanea, che viene regolarmente arricchita anche attraverso le donazioni che arrivano dagli istituti della rete dell’Istituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI).

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Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia (ISRPT)

Sede e contatti
La sede legale dell’Istituto è collocata presso la Provincia di Pistoia mentre quella operativa, al cui interno si trovano l’archivio e la biblioteca, è offerta dal Comune di Pistoia.
Sede legale: Viale Petrocchi 159, 51100 Pistoia
Sede operativa: biblioteca e archivio, Viale Policarpo Petrocchi 159, 51100 Pistoia;
Telefono: 0573.359399
E-mail: ispresistenza@tiscali.it
Sito webhttp://istitutostoricoresistenza.it/
Orario di apertura: Lunedì 15.30-18.30; Martedì 10.00-12.00; Mercoledì chiuso; Giovedì 15.30-18.30; Venerdì 10.00-12.00. Sabato e domenica chiuso. L’archivio storico è consultabile solo su appuntamento.

Organi direttivi (eletti nel settembre 2024)

Presidente: Giovanni Contini Bonaccossi
Vicepresidenti: Alice Vannucchi e Francesca Perugi
Direttore scientifico: Stefano Bartolini
Direttrice didattica: Alice Vannucchi
Segretario organizzativo/amministrativo Matteo Grasso
Tesoriere: Domenico Santagati
Consiglio direttivo: Artioli Tommaso, Bartolini Emilio, Bartolini Stefano, Borelli Andrea, Bruni Giulia, Cappellini Luca, Contini Bonacossi Giovanni, Cutolo Francesco, Faralli Daniela, Fedi Brenda, Grasso Matteo, Innocenti Renzo, Martinelli Chiara, Perugi Francesca, Santagati Domenico, Strinati Valerio, Vannucchi Alice, Vannucci Emanuele
Direttore di Farestoria: Francesco Cutulo
Responsabile Archivio e Biblioteca: Luca Cappellini

Breve storia e finalità
Ll’Istituto nasce nel 1974, dalla volontà dei singoli Comuni e dell’Amministrazione provinciale di Pistoia, come Deputazione dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana di Firenze, e si associa all’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia (INSMLI) nel 1983, assumendo la denominazione di Istituto storico provinciale della Resistenza; nel 1998 è il primo istituto della Rete nazionale ad adeguare il proprio statuto secondo le nuove normative ed a trasformarsi in ONLUS. Nel 2002 il nome è stato modificato nella dizione attuale, abbreviata in ISRPt.

Nel 1981 l’Istituto comincia la pubblicazione della sua prima rivista, Farestoria, a cui seguono nel 1999 i Quaderni di Farestoria, una testata maggiormente attenta alle necessità di una corretta divulgazione storica sul territorio. Nel 2005 l’Istituto si dota di una propria casa editrice, l’ISRPt Editore, che oltre a portare avanti le pubblicazioni periodiche si dota anche di diverse collane: Studi e Ricerche, Per filo e per segno, Farestoria a scuola, Il dolore e la memoria. Le quattro collane corrispondono a un’articolazione delle attività per campi di interesse e livelli di approfondimento: scientifico, narrativo, didattico, memorialistico. L’ISRPt Editore pubblica anche audiolibri, necessari per garantire l’accesso alla storia locale anche ai non vedenti e ipovedenti.

L’Istituto porta avanti la ricerca storica in ambito sia locale che nazionale e internazionale; produce ed organizza mostre documentarie, momenti di approfondimento quali seminari, convegni, presentazioni di libri; partecipa attivamente all’offerta formativa e didattica; mette a disposizione il proprio archivio e la propria biblioteca per tutte le esigenze legate alla conoscenza storica; promuove la raccolta delle memorie orali; promuove e organizza itinerari di formazione e/o della memoria sul proprio territorio di riferimento ed allÕestero (ex Jugoslavia, Austria ecc…).

Patrimonio
Il patrimonio bibliotecario dell’Istituto  composto da oltre 7.000 volumi, pi decine di riviste storiche, nonché da numerose collezioni di periodici sia locali che nazionali. Il patrimonio archivistico composto da vari fondi, sia personali che di enti e/o organizzazioni, riconducibili all’antifascismo ed alle aeree di impegno democratico e civile. Sono inoltre presenti una filmoteca, una memoteca per le memorie orali, numerosi materiali iconografici (bandiere delle SMS, gagliardetti brigate partigiane, riconoscimenti guerra di Spagna ecc) e alcuni archivi fotografici cha spaziano dalla documentazione territoriale, come le foto aeree dei bombardamenti su Pistoia, a quella più generale, come i due fondi che contengono immagini relative alla guerre coloniali in Libia ed in Etiopia.

 

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Biblioteca Franco Serantini Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pisa

Sede e contatti
Segreteria: via G, Carducci, loc. La Fontina, 13, 56017 Ghezzano (PI)
Telefono: 3311179799; 0503199402
E-mail: segreteria@bfs.it
Sito web: http://www.bfs.it/
Orari d’apertura: dal lunedì al venerdì 8,30-12,30/14,30-17,30. Chiusura tutto il mese di agosto.

Organi direttivi:
Presidente: Franco Bertolucci

Vicepresidente: Elena Franchini

Segretario e tesoriere: Mauro Parri

Direttore scientifico: Stefano Gallo

logo BFS issorecoBreve storia e finalità La storia della Biblioteca Franco Serantini, archivio e centro di documentazione di storia sociale e contemporanea, ha inizio nel 1979 e in oltre trent’anni di attività, grazie all’impegno dei curatori, e al sostegno di amici, collaboratori e lettori, la biblioteca è riuscita a caratterizzarsi come un importante centro specializzato in storia storia dell’anarchismo, del movimento operaio e sindacalista, dell’antifascismo, della Resistenza, dei movimenti antimilitaristi, femministi, studenteschi e dell’«eresie politiche» della sinistra.

La “Serantini” nasce come biblioteca a impostazione militante, come molte altre esperienze che si sviluppano in Italia nel corso degli anni ’70 e ’80. Oggi la biblioteca è un centro che fa parte della rete bibliotecaria provinciale e regionale, della rete nazionale degli Istituti storici della Resistenza, della FICEDL (Fédération internationale des centres d’études et de documentation libertaires) ed è riconosciuta dalla Sovrintendenza archivistica della Toscana come “archivio storico di interesse nazionale” (notifiche n.717/1998) e n. 751/2000). La biblioteca possiede attualmente 42mila volumi, oltre 5mila periodici, 80 fondi archivistici, raccolte di cimeli (bandiere, striscioni, opere artistiche), manifesti, fogli volanti, fotografie e molti altri materiali. La biblioteca/archivio è attualmente ospitata presso l’Archivio generale dell’Università di Pisa.

Considerando le attività di raccolta, ordinamento e conservazione strettamente connesse alla ricerca storica e alla promozione di una cultura libertaria nel mondo contemporaneo, la biblioteca “Serantini” si è adoperata sia sul versante della produzione editoriale, sia nell’organizzazione di convegni, seminari e giornate di studio. Numerosi sono gli eventi culturali e le attività di promozione allo studio e alla didattica della storia contemporanea organizzati dalla biblioteca e sarebbe lungo farne l’elenco, basta sfogliare le pagine del libro di Luigi Balsamini sulla storia del centro di documentazione per rendersene conto (L. Balsamini, Una biblioteca tra storia e memoria: la “Franco Serantini” (1979-2005), Pisa, BFS edizioni, 2006). Negli ultimi due anni la biblioteca ha organizzato un importante convegno di studi storici sulla figura di Pietro Gori e varie altre iniziative culturali. Nel 2015 la biblioteca ha organizzato in collaborazione con ToscanaNovecento un seminario dal titolo La storia ai tempi del web. Inoltre, la biblioteca quest’anno ha inaugurato il proprio portale delle collezioni digitali: http://www.bfscollezionidigitali.org. La biblioteca ha una propria casa editrice con oltre 200 titoli in catalogo (vedi il sito).

La biblioteca vive grazie al contributo di amici ed estimatori che si raccolgono nell’Associazione Amici della BFS un’organizzazione ONLUS. L’Associazione promuove ogni anno raccolte di fondi attraverso la campagna per la sottoscrizione del cinque per mille a favore della biblioteca.

Patrimonio
42mila monografie; 5mila periodici e numeri unici; 12mila manifesti e fogli volanti; 80 fondi archivistici di persone e organizzazioni politiche; alcune migliaia di fotografie e negativi; un centinaio di cimeli, bandiere e striscioni.

 

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Aggiornato nel gennaio 2025.




Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISGREC)

Logo Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell'età contemporanea

Logo Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea

Sede e contatti
Via De’ Barberi 61, 58100 Grosseto
Tel e fax: 0564.415219
E-mail: segreteria@isgrec.it
Sito web: https://www.isgrec.it/
Orari di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì 15-18; martedì e giovedì 9-13 e 15-18.

Organi direttivi
Presidente: Paolo Passaniti

Vice Presidenti: Lio Scheggi e Stefano Campagna

Direttrice: Ilaria Cansella

Consiglio direttivo:  Enrico Acciai, Flavio Agresti, Stefano Campagna, Roberto Costantini, Vinzia Fiorino, Marco Grilli, Giacomo Pacini, Paolo Passaniti, Lio Scheggi, Elena Vellati, Luigi Zannetti

Responsabile del Centro Documentazione Donna: Barbara Solari.

Responsabile della didattica: Elena Vellati, insegnante comandata dal MIUR.

Responsabile della Bibilioteca: Riccardo Lucetti.

Breve storia e finalità
L’Isgrec è nato nel 1993 con finalità di conservazione e valorizzazione scientifica di materiali archivistici e bibliotecari relativi alla storia contemporanea. Tra i suoi compiti principali, la ricerca e la divulgazione storica. Svolge attività didattica, in collaborazione con istituzioni scolastiche, in attuazione della Convenzione INSMLI-MIUR. Offre un servizio culturale di consultazione, consulenza, prestito bibliotecario e interbibliotecario attraverso apertura al pubblico di biblioteca, emeroteca e archivio per 40 ore settimanali.

Patrimonio

Biblioteca
La consistenza del patrimonio librario è di circa 20.000 volumi, suddivisi in 13 sezioni. Sono presenti fondi librari aggregati ad archivi. L’istituto fa parte della Rete Grossetana Biblioteche Archivi Centri di Documentazione (GROBAC); il catalogo è consultabile a questa pagina

L’ISGREC possiede esemplari di circa 260 periodici tra riviste specializzate di storia e studi sociali (25 in abbonamento corrente), riviste di aggiornamento bibliografico, periodici legati alla realtà locale, collezioni di vari periodici e quotidiani pubblicati tra la fine del sec. XIX e la metà del XX.
L’Istituto ha al proprio interno un Centro Documentazione Donna, biblioteca specializzata in studi di genere. Dell’emeroteca fanno parte alcune testate storiche in collezione completa, come Dwf, Memoria, Via Dogana e Lapis.

Archivio
L’archivio ha una consistenza di 110 m. lineari; i fondi conservati sono legati alla storia recente del territorio grossetano e rappresentano aspetti diversi della società e della cultura dagli anni Quaranta ad oggi. Si segnalano tra gli altri i seguenti fondi archivistici (i primi 5 con inventario digitale): Anpi di Grosseto, CPLN di Grosseto e del Cln di Manciano, Resistenza in Maremma, Federazione provinciale del PCI/PDS, Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Grosseto, Enaoli, Aristeo Banchi, Angelo Rossi. Tra i fondi di persona, molto prestigiosi e ricchi sono quelli di Francesco Chioccon, Antonio Meocci, Carlo Ricchini e del costruttore edile Marino Egisti.

Risorse digitali
Dal 2006 il sito dell’istituto è: www.isgrec.it. Altri spazi internet per mostre virtuali e prodotti multimediali sono:

 

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Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea (ISRSEC)

Sede e contatti
Via San Marco, 90 Siena
Telefono: 0577.271510
E-mail: istituto.siena@virgilio.it
Sito web: http://www.retedocumentaria.siena.it/index.php/rete/biblioteche/istituto-storico-della-resistenza-senese/
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 10-12. Si consiglia, prima di recarsi in sede, di chiamare il numero 338.4874791.

Organi direttivi
Presidente: Pietro Clemente
Direttore: Alessandro Orlandini
Componenti Consiglio Direttivo: Fabio Dei, Aldo Di Piazza, Silvia Folchi, Marta Fusai, Filippo Lambardi, Alessandro Orlandini, Francesca Vannozzi, Marcello Venturini.

Breve storia e finalità
L’attuale Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea – ISRSEC, costituitosi come ISRS l’11 dicembre 1991 allo scopo di conservare e valorizzare la memoria storica relativa agli eventi della Seconda Guerra Mondiale e della Liberazione del territorio senese, fa parte della rete degli istituti storici coordinati dall’Istituto Ferruccio Parri – Rete nazionale degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea e assume l’attuale denominazione nel 2011, dopo relative modifiche del suo statuto.
Dall’anno della sua costituzione, l’Istituto ha mirato a promuovere la ricerca storica, a diffondere i valori democratici che, a partire dall’esperienza del partigianato, trovarono spazio nella Costituzione della Repubblica Italiana, e ad attivare una capillare attività didattica con scuole di ogni ordine e grado.

Patrimonio e risorse
L’ISRSEC possiede un importante patrimonio documentario costituito da: un archivio di fonti scritte composto da 104 faldoni; 95 DVD di testimonianze orali di protagonisti della storia locale; una biblioteca ricca di oltre 3000 volumi il cui catalogo è inserito nella rete bibliotecaria senese REDOS; una raccolta di 33 testate di periodici di argomento storico. Possiede inoltre una fototeca e una mediateca specializzate sugli anni del fascismo, della Seconda Guerra Mondiale e della Liberazione e un ricco archivio fotografico che ritrae personaggi o fa riferimento ad eventi storici della Resistenza e del dopoguerra.

L’ISRSEC gestisce il Laboratorio didattico di Casa Giubileo (Montemaggio) – situato nel luogo in cui il 28 marzo del ’44 fu consumato l’eccidio di diciannove partigiani – che offre una molteplicità di percorsi di lavoro, la possibilità di accedere a documentazione d’archivio e ad alcuni nuclei espositivi sulla seconda guerra mondiale e sulla Resistenza.

Dal 2007 l’Istituto coordina le attività del percorso museale “Stanze della Memoria”, nei locali della ex-Casermetta, un tempo sede del Partito Nazionale Fascista e della Repubblica Sociale Italiana, luogo in cui venivano interrogati e torturati gli oppositori al regime. Tale percorso museale, che affronta la storia del fascismo e dell’antifascismo senese, è aperto a tutti e in primo luogo alle scolaresche che possono qui trovare un’aula didattica dove è possibile organizzare incontri su temi specifici, visionare documentari storici, elaborare percorsi didattici o specifici progetti di ricerca.

Inoltre l’ISRSEC coordina, unitamente a volontari della zona, percorsi didattici nel laboratorio di Pietraporciana (Sarteano), di recente allestimento nei locali che furono sede del Comando della 1° Banda Valdichiana – Orcia e del IV gruppo del Raggruppamento “Monte Amiata”.

l’Istituto ha curato la pubblicazione di ricerche e testimonianze, ha realizzato documentari e audiovisivi relativi alla Resistenza nell’area senese, ha organizzato, in collaborazione con l’Università di Siena e altri enti di promozione culturale del territorio, corsi di aggiornamento per insegnanti.

Nel 2012-2013 l’ISRSEC ha curato la pubblicazione del periodico MAITARDI che, come si legge nell’editoriale del n°1, ottobre 2004, “nasce da alcune esigenze che abbiamo sentito particolarmente pressanti: in primo luogo dal bisogno di allargare il “cerchio”, proponendo anche ai non addetti ai lavori, le attività dell’Istituto con l’ottica di non rimanere ancorati ad un periodo storico a noi sempre più lontano, ma di rivolgere uno sguardo critico alla contemporaneità: conflitti, razzismi, cultura della pace”.

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Istituto storico della Resistenza Apuana e dell’Età Contemporanea (ISRA)

Sede e contatti: Palazzo Civico – Piazza della Repubblica, 54027 Pontremoli (MS)
Tel. 347.3651987
E-mail: istitutostorico@resistenzapuana.it; redazione@resistenzapuana.it
Sito web: www.resistenzaapuana.it

Organi direttivi

Presidente: Paolo Bissoli
Vicepresidente: Alberto Albertosi 
Consiglio direttivo:
 Angelo Angella, Gabriele Gerini, Valentina Guerrini, Nino Ianni, Pierpaolo Ianni, Luca Madrignani, Roberto Oligeri, Caterina Rapetti, Matteo Ratti, Luca Tedeschi.
Direttore: Massimo Michelucci

Breve storia e finalità
L’ISRA si costituisce nel 1983 a Pontremoli, su iniziativa di un gruppo di partigiani, antifascisti e storici locali in rappresentanza dell’intero territorio provinciale che – come si può leggere nello Statuto originario – si erano posti la finalità di assicurare il patrimonio storico, morale e civile della Provincia di Massa Carrara, la prima ad essere decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Accanto a questo anche l’ordinata conservazione del materiale documentario del movimento di Liberazione “dalle sue origini antifasciste alla Resistenza armata ed alla rinascita democratica”. Ulteriore finalità, quella di promuovere la conoscenza e lo studio del movimento di Liberazione nel contesto di una più approfondita analisi della storia del fascismo e dell’Italia contemporanea.

Da allora l’Istituto organizza e promuove attività quali ricerche, pubblicazioni, eventi e iniziative divulgative o di carattere scientifico, commemorazioni, manifestazioni che rientrino negli scopi prefissati. In questo senso l’ISRA lavora a stretto contatto e in collaborazione con enti locali, biblioteche, centri di documentazione e associazioni (in primo luogo le associazioni partigiane) per coordinare e potenziare ogni attività che persegua la diffusione e la comunicazione del patrimonio storico e culturale del territorio.

L’Istituto intende promuovere lo sviluppo di riflessioni critiche e di dibattito pubblico su tutti i temi cruciali summenzionati, per arricchire la conoscenza della nostra storia: particolare attenzione è dedicata alla trasmissione alle giovani generazioni, dando centralità a un’attività didattica articolata e complessa, che coinvolge le scuole di ogni ordine e grado del territorio in percorsi didattici di medio-lungo corso.

Patrimonio
Il patrimonio archivistico dell’Istituto spazia su tematiche relative alla Storia del Novecento, con particolare riferimento al territorio apuano e lunigianese ma oltrepassando i confini provinciali. I temi principali sono la Storia della Resistenza e dell’antifascismo, la Seconda Guerra mondiale, il ventennio fascista, l’emigrazione. L’archivio dell’Istituto è in fase di riorganizzazione e si compone di fonti scritte per un corpus di oltre cinquantamila documenti, di fonti orali e audiovisive per circa cento ore di materiale, di fonti iconografiche per circa trecento immagini, oltre a conservare altro materiale di vario genere.

I fondi principali, acquisiti tramite la digitalizzazione degli originali, sono l’Archivio del CPLN di Apuania (ACPLNA), composto da circa venticinquemila documenti ordinati in ventitre buste; il Fondo audiovisivo sulle stragi nazifasciste in Provincia di Massa-Carrara, composto da circa cinquanta ore di testimonianze; l’archivio fotografico dell’ANPI di Massa-Carrara, formato da circa duecento immagini; decine di fascicoli personali di antifascisti apuani, lunigianesi e toscani provenienti dai fondi del Casellario Politico Centrale; fondi di varia tipologia. Di particolare interesse è il fondo, in via di formazione, composto dai materiali raccolti e prodotti da decine di percorsi didattici avviati dall’Istituto sul territorio, nei quali i partecipanti delle scuole di ogni ordine e grado hanno svolto attività di ricerca e rielaborazione di fonti scritte, iconografiche e orali.

Le numerose attività di ricerca dell’Istituto, inoltre, continuano a produrre unità archivistiche dedicati a temi specifici: un esempio è il fondo “Dante Castellucci Facio”, frutto della raccolta di materiali documentali sulla vicenda del Comandante del Battaglione Garibaldi “Guido Picelli”, che oggi si compone di migliaia di documenti scritti, testimonianze, foto storiche e si presenta come il più vasto e completo patrimonio sul tema.

Il materiale è in fase avanzata di digitalizzazione, mentre è in corso l’opera di catalogazione e di inserimento on-line ai fini della restituzione e fruizione attraverso i mezzi informatici, quali il nascente portale www.resistenzapuana.it.

L’Istituto, inoltre, mantiene costanti relazioni territoriali con i referenti di patrimoni privati e archivi familiari, offrendo una loro sistemazione con l’obiettivo di metterli a disposizione della comunità.

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Archivio Storico della Camera di Commercio (CCIAA) di Livorno

Sede e contatti
Piazza del Municipio, 48, 57123 Livorno
Telefono: 0586.231247; 0586.231254
E-mail: bibliotecaarchivio@lg.camcom.it; segreteria.generale@lg.camcom.it
Sito web: http://www.lg.camcom.gov.it/pagina2079_biblioteca-e-archivio-storico.html
Orario di apertura:
Lunedì:  09:00-13:00; martedì: 09.00-13:00; 15:00-17:00; giovedì: 09:00-13:00
Orario estivo:
Dal 2 luglio al 14 settembre 2018 gli uffici resteranno chiusi il giovedì pomeriggio. Rimangono invariati gli altri orari.

Breve storia e finalità
La Camera di Commercio di Livorno è tra le più antiche d’Italia: fu istituita il 17 dicembre 1801 con decreto di Ludovico di Borbone, all’epoca in cui il Granducato di Toscana divenne Regno di Etruria; già dal XVII secolo, tuttavia, si erano succedute forme di organizzazione dei mercanti (Deputazioni, Consigli del Commercio).

La sua storia è intrecciata con quella degli artigiani, dei commercianti, dei mercanti e dei banchieri di tutte le nazioni, che qua si riunivano per contrattare la compravendita delle mercanzie e per cambiare moneta: le leggi livornine emanate dai Medici nel Cinquecento e l’istituzione del porto franco avevano aperto infatti la città a persone di ogni lingua, razza o religione e fatto proliferare gli scambi commerciali, trasformando Livorno in una piazza mercantile cosmopolita.

L’ Archivio storico della Camera di Commercio è un centro di documentazione permanente sulla storia sociale ed economica del territorio livornese: esso, infatti, conserva i documenti che raccontano lo sviluppo della città e della sua provincia dagli ultimi anni del 1700.

Attraverso marchi di fabbrica, carte intestate, depliant ed opuscoli pubblicitari, ad esempio, è possibile ripercorrere la vita delle imprese prima e dopo l’Unità d’Italia, scoprire le loro caratteristiche produttive ed organizzative, osservarne la straordinaria varietà presente all’epoca: dalle fabbriche di pasta e di canditi alle distillerie di alcool, dalla produzione di candele e saponi alla cantieristica e alle officine meccaniche, dalla lavorazione di vetro, stracci e corallo alle tipografie…

L’archivio conserva inoltre numerosi documenti relativi al porto e ai suoi traffici mercantili, le statistiche dei trasporti marittimi, i depliant di compagnie di navigazione che transitavano da Livorno, oltre a manifesti e opuscoli della Prima Guerra Mondiale e ad una sezione di oltre 5000 fotografie dagli anni cinquanta ad oggi, in cui sono illustrate le vicende del porto, lo sviluppo urbanistico della città, fiere agricole e mostre artigiane, convegni e visite istituzionali.

Patrimonio
I documenti sono raccolti in circa 16.000 unità archivistiche, articolate in due parti: Sezione pre-unitaria (1796-1862); Sezione post-unitaria (1862-1970). Le due sezioni sono suddivise in Fondi, che seguono l’evolversi dell’ente camerale dalla nascita della Deputazione del Commercio in poi, e che a loro volta ripartiti in Serie: affari generali, agricoltura, albi e ruoli, artigianato, commercio, controversie del mercato, convegni e seminari, deliberazioni, industria, mostre e fiere, personale, porto, statistica, trasporti e comunicazioni.
Alle due Sezioni precedentemente descritte vanno ad aggiungersi:
– le deliberazioni dell’organo di governo camerale fin dal 1799;
– il Fondo “Antiche ditte livornesi”: oltre 3000 fascicoli relativi a denunce di inizio attività, modifiche e cessazioni di ditte che si segnalarono alla Camera ben prima che la legge istituisse l’obbligo dell’anagrafe commerciale (che risale al 1910);
– il Fondo lasciato dal Tribunale di Livorno dopo che la legge di riforma ha istituito il Registro delle Imprese, attribuendo alla Camera di Commercio le funzioni fino ad allora esercitate dalla Sezione commerciale del Tribunale;
– i Fondi statali dell’Ufficio Metrico e dell’ex Ufficio provinciale Industria Commercio Artigianato (UPICA), che l’archivio storico ha in consegna.

Si segnalano anche i registri contabili per la gestione delle proprietà agrarie della nobile famiglia fiorentina dei Tolomei, ed in particolare della fattoria “Il Palagio” di Scarperia (Fi), nel periodo compreso tra il 1557 ed il 1879.

 

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Biblioteca dell’Archivio di Stato di Livorno

Sede e contatti
Palazzo del Governo, Via Fiume, 40, 57123 Livorno
Telefono: 0586.897776
E-mail: as-li@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistatolivorno.beniculturali.it/index.php?it/99/biblioteca
Orari di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì 8.30-13.30; martedì e giovedì 8.30-17
Prestito esterno: non consentito per regolamento nazionale delle biblioteche di Archivi di Stato.

La biblioteca è collegata dal 1995 al Servizio Bibliotecario Nazionale e ai servizi di rete del Polo SBN che fa capo alla Biblioteca Labronica “F.D.Guerrazzi”di Livorno. Le notizie bibliografiche delle opere possedute sono quindi accessibili in internet agli indirizzi: http://sdp.comune.livorno.it/opachttp://opac.sbn.it

Organi direttivi
Responsabile: Anna Rocchi

Breve storia e finalità
La Biblioteca d’Istituto offre il sussidio bibliografico alle ricerche archivistiche degli studiosi e dei funzionari e allo stesso tempo rappresenta un punto di riferimento specialistico, anche per quanto attiene alla storia locale, al servizio dell’utenza non necessariamente collegata all’Archivio.

Nata con l’istituzione della Sezione di Archivio di Stato, la biblioteca è particolarmente fornita di opere di storia e discipline ausiliarie quali archivistica, paleografia e diplomatica, di storia dell’arte e architettura, di storia del diritto, di urbanistica e cartografia. Particolarmente curati gli aggiornamenti di storia marittima e commerciale, naturalmente con prevalenza riguardante il porto cittadino e quelli dei paesi con i quali esso ha avuto relazione e della storia riguardante le varie comunità, ebraica, armena, olandese, inglese ed altre che hanno contribuito allo sviluppo socio economico e politico della città di Livorno. Sono seguite con analoga attenzione le edizioni del patrimonio documentario del territorio pisano di cui Livorno ha costituito parte integrante fino all’inizio del XV secolo.

Patrimonio
Oltre alle raccolte legislative, tra le quali si segnalano la Legislazione toscana raccolta e illustrata da Lorenzo Cantini (Firenze, 1800-1808, 32 voll.) per gli anni 1532-1775, i Bandi e ordini del Granducato di Toscana (Firenze, 1737-1860), le Leggi del Granducato della Toscana (Firenze, 1814-1840, 27 voll.), il Bulletin des lois, decrets impériaux et arretés de la Junte de Toscane publiés dans les Départements de l’Arno, de l’Ombrone etr de la Méditerranée in 18 voll. (Firenze, 1808-1809). Fra le opere più rappresentative della storia locale, i volumi di Annali di Livorno dalla sua origine all’anno di Gesù Cristo 1840, di Giuseppe Vivoli (Firenze, 1842).

Sono consultabili opere generali di tipo enciclopedico e repertoriale moderne e ottocentesche, quali ad esempio il Repertorio del diritto patrio toscano vigente ossia spoglio alfabetico e letterale delle più interessanti disposizioni legislative veglianti nel Granducato (Firenze, 1836-1861, 22 voll.) e pubblicazioni di vario genere di interesse storico locale, acquisite per dono o acquisto diretto o ricevute per diritto dagli autori che hanno utilizzato la documentazione archivistica dell’Istituto.

Particolare interesse per la storia del Novecento rivestono i fondi bibliografici che si sono formati con i versamenti dei materiali archivistici: si segnalano il fondo Salvatore Orlando (19 voll., 206 opusc.) che fornisce un’utile documentazione riguardante la storia della marina mercantile e dell’economia cittadina, nonché l’attività parlamentare del suo illustre rappresentante dalla fine dell’800 alla prima guerra mondiale e, acquisita con il fondo Whitehead-Motofides, la biblioteca dello stabilimento Wass (Whitehead Alenia Sistemi Subacquei) di Livorno, costruttore di siluri e sistemi sonar per le marine militari di tutto il mondo.

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