Grosseto ieri, Grosseto oggi. Mutamenti/persistenze.

Tra i caratteri originali della città di Grosseto risalta la modernità. È città divenuta tale nel corso del Novecento, con un’esplosione demografica nella seconda metà del secolo. La conoscenza di questo percorso di trasformazione attraversa la storia sociale e politica, dello sviluppo economico e delle caratteristiche ambientali, oltre il punto di vista del progetto architettonico, dell’armonia o disarmonia del paesaggio urbano. Nella città è “scritta” la storia della comunità locale – il lavoro con cui è stata costruita, quanto e come e quando i decisori politici hanno operato per darle il volto che nel tempo ha assunto e via via cambiato. Il programma di iniziative dell’a. s. in corso, proseguendo la strada tracciata da laboratori didattici, ricerche e mostre realizzate dalla Scuola Media “G. Pascoli” e dall’Istituto Geometri “A. Manetti” nel 2013, prevede un approfondimento delle conoscenze e dell’uso didattico delle fonti, parallelamente allo sviluppo di una ricerca storica sul secondo Novecento.

Ne parliamo il 20 febbraio alle ore 16:30 nelle casette del Cinquecento con Giuseppe Chigiotti (Politecnico di Milano) e Gian Franco Elia (Università degli Studi di Pisa).

 

 

 

 




Il Giorno della memoria 2014 a Livorno e provincia

Lo scultore Gunter Demnig installa una pietra d'inciampo

Lo scultore Gunter Demnig installa una pietra d’inciampo

Livorno e la sua provincia per il Giorno della Memoria 2014 propongono alla cittadinanza un intenso programma di iniziative che impegnerà per quasi un mese le amministrazioni comunali e varie istituzioni e associazioni culturali tra il capoluogo e l’Isola d’Elba. Intrecciandosi con le iniziative promosse dall’ISTORECO, quest’anno le iniziative partono da Livorno il 14 gennaio per concludersi, sempre nel capoluogo, il 12 febbraio.

A fianco potete scaricare il programma completo delle iniziative a Livorno e provincia.

 GABBRO. Un prologo significativo si è già avuto il 20 dicembre scorso con l’inaugurazione del progetto “Luoghi della Memoria” ideato dall’ISTORECO di Livorno. In località Gabbro (Rosignano Marittimo) è stato installato un pannello in ricordo dei 17 ebrei che nello stesso giorno del 1944 furono rastrellati e condotti ad Auschwitz. Nel corso del 2014 l’ISTORECO ha in programma altre installazioni nei Comuni di Livorno, Rosignano Marittimo, Cecina, Castagneto Carducci e Piombino. La tecnologia del QR code rimanderà al sito web pensato per coinvolgere i cittadini nella costruzione di una memoria condivisa.

LIVORNO. Nel fitto panorama di eventi che a Livorno coinvolge numerosi istituzioni locali, segnaliamo alcune date significative. Il 14 gennaio l’installazione delle pietre d’inciampo dello scultore Gunter Demnig in ricordo di due livornesi che furono deportati ad Auschwitz (Isacco Bayona e Frida Misul): l’iniziativa, che partirà dalla piazza del Comune alle 17.15, è promossa dalla Comunità di S. Egidio insieme a Comune, Diocesi, Provincia, Cedomei e ISTORECO. Il 27 gennaio le cerimonie ufficiali si snoderanno tra il Cimitero ebraico (ore 9.30, Piazza A. Mei, 4) e la Prefettura (ore 11 Piazza dell’Unità d’Italia, 1) per concludersi alle 21 al Teatro Goldoni con la proiezione ad ingresso gratuito del film La chiave di Sara di G. Paquet. Il 28 gennaio saranno due gli eventi principali: la mattina (alle 12) l’iniziativa del Comune con l’apposizione di una lapide su una parete del Palazzo comunale con inciso il testo della poesia Shemà di Primo Levi, il pomeriggio (ore 16.30) a Palazzo Granducale (piazza del Municipio 4) il convegno (nella locandina allegata) promosso dall’ISTORECO, dal titolo A chi conviene negare. La Shoah: una riflessione sula memoria e che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Marcello Flores, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (Insmli). Il 31 gennaio l’Amministrazione provinciale dedicherà un Consiglio provinciale aperto a celebrare ufficialmente il ricordo della Shoah.

PROVINCIA. Da Collesalvetti a Marina di Campo (all’Elba), passando da San Vincenzo, Castagneto Carducci e Portoferraio. Sono molte le iniziative messe in campo lungo tutto il territorio provinciale e che potete trovare nel dettaglio nel programma a fianco. Una sottolineatura particolare la meritano gli eventi promossi dal Comune di Rosignano Marittimo in cui quest’anno si celebrano anche i 70 anni dalla fucilazione del partigiano Oberdan Chiesa, ucciso il 29 gennaio 1944. Il 28 gennaio presso l’Auditorium di Piazza del Mercato a Rosignano Solvay sarà dedicata, a partire dalle 17, una giornata di riflessione dal titolo Oggi in Spagna, domani in Italia che prevede anche l’intervento di Luciana Rocchi, direttrice dell’Istituto storico della Resistenza di Grosseto. Il giorno successivo, 29 gennaio alle 11, presso la spiaggia del Lillatro a Rosignano Solvay, luogo della fucilazione di Oberdan Chiesa, verranno inaugurati due pannelli in ricordo di Chiesa e di Giuliano Perini, cittadino rosignanese cadute nel 1936 durante la guerra di Spagna.

 




Fondazione di studi storici Filippo Turati onlus

Sede e contatti
Via M. Buonarroti 13, 50122 Firenze
Telefono: 055.243123
E-mail: fondazione.turati@pertini.it;  biblioteca@fondazionestudistoriciturati.it
Sito web: http://www.fondazionestudistoriciturati.it/
Orari di apertura: Biblioteca: dal lunedì al giovedì 9-13; mercoledì 14-17, su appuntamento.
Archivio: mercoledì e giovedì 9-12.30 e mercoledì 14-17.

Organi direttivi
Presidente: Maurizio degl’Innocenti
Vice-presidente: Stefano Caretti

Breve storia e finalità
La Fondazione, con sede legale ed amministrativa a Firenze, si è costituita il 20 maggio 1985 ed è composta da docenti e ricercatori universitari e da studiosi. È divenuta Ente morale a seguito del D.P.R. del 6 novembre 1986. Tra le sue finalità: «la promozione e l’organizzazione dell’attività di ricerca, di studio, di documentazione e di divulgazione nel campo degli studi di storia» (art. 1 dello Statuto). La Fondazione promuove nello stesso ambito la ricerca scientifica sia in Italia che all’estero e cura la pubblicazione di tre collane per le case editrici Lacaita e Angeli con oltre 160 titoli.

Patrimonio
La Fondazione dispone di un archivio di grande rilievo, dichiarato di “Notevole interesse storico” e di una biblioteca specializzata, i quali svolgono servizio di pubblica lettura.

La Biblioteca è formata da circa 100.000 volumi, l’Emeroteca raccoglie 5.170 periodici cessati e 150 periodici correnti italiani e stranieri. Si tratta di un patrimonio di grande rilievo, per la specializzazione relativa alla cultura politica e alla storia sociale, nonché per la consistenza dei fondi appartenuti ad esponenti della cultura e della vita politica italiana, quali Agazzi, Arfé, Bassi, D’Aragona, Della Mea, Di Nolfo, Lombardi, Matteotti, Mondolfo, Saragat, Silone, Vassalli, Zagari.

L’Archivio raccoglie le carte di partiti, movimenti politici, personalità della cultura e della politica italiana del Novecento (vedi il sito) per un totale di circa 4 milioni di documenti.  In particolare, attualmente consta di 3.830 buste, oltre 4.700 manifesti, 20.000 fotografie, 1.500 materiali audiovisivi e sonori, 650 cimeli e bandiere.
Si segnalano la partecipazione al progetto “Archivi del Novecento – La memoria in rete”, promosso dal Consorzio Baicr Sistema Cultura, al progetto Archivi on line promosso dal Senato della Repubblica, la collaborazione con il Parlamento Europeo per l’inventariazione dei fondi degli ex deputati, e con l’Archivio storico del Quirinale ai fini del trattamento informativo dell’Archivio di Giuseppe Saragat.

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Fondazione Primo Conti onlus

Sede e contatti
Villa Le Coste, via Giovanni Dupré, 18, 50014 Fiesole (FI)
Tel.: 055.597095;  fax: 055.5978145
E-mail: archivio@fondazioneprimoconti.org
segreteria@fondazioneprimoconti.org
Sito web: http://www.fondazioneprimoconti.org/
Orari di apertura: Museo: dal lunedì al venerdì 9-14, per informazioni, costi e prenotazione: tel.055.597095; fax. 055.5978145. Archivio: dal lunedì al venerdì, 9-13. La consultazione avviene per appuntamento.

Organi direttivi
Presidente: Gloria Manghetti
Direttore Scientifico del Museo: Carlo Sisi

Breve storia e finalità
Lla Fondazione, nata nel 1980, ha sede a Fiesole nella quattrocentesca Villa “Le Coste” che per molti anni fu l’abitazione del Maestro. Acquistata nel 1945, la villa è divenuta sede della Fondazione quando quest’ultima venne istituita come Centro di Documentazione e Ricerche sulle Avanguardie Storiche, nel 1980. Il Centro ha rappresentato la realizzazione del sogno a lungo coltivato da Primo Conti “di conservare il ricordo, e la testimonianza, dei più importanti movimenti novatori del Novecento”.

La Fondazione Primo Conti si divide in due sezioni: il Museo delle opere di Primo Conti e l’Archivio. Il Museo e l’Archivio rappresentano nel loro insieme un Centro unico in Italia per ripercorrere e ricostruire con rigore scientifico la vicenda dell’Avanguardia storica che tanto profondamente connotò i movimenti letterari e artistici di tanta parte di questo nostro secolo.

Obiettivo privilegiato della Fondazione è infatti lo studio, la promozione e la diffusione del patrimonio artistico e letterario legato alla figura del Maestro Primo Conti, affiancato dalla valorizzazione del patrimonio pittorico, letterario e musicale legato al complesso periodo delle Avanguardie storiche. A questo scopo la Fondazione è coinvolta ogni anno in progetti di studio e ricerca finanziati dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Firenze, dal Comune di Firenze, Comune di Fiesole, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Patrimonio
Nell’Archivio sono conservati numerosi Fondi, che costituiscono la sezione documentaria della Fondazione e che appartennero ai protagonisti della scena culturale italiana del primo Novecento: tra gli altri i ricchissimi archivi di Balilla Pratella, Carocci, Conti, Contri, Ferrero, Meriano, Papini, Pavolini, Pea, Viani, Sanminiatelli e un ricco fondo librario sul Futurismo composto per lo più da prime edizioni rare. Nel complesso si tratta di un patrimonio di più di centomila documenti, variamente distribuiti fra missive, manoscritti, disegni e foto d’epoca. Notevole per il suo interesse storico e letterario è anche la ricca collezione di riviste, giornali e periodici futuristi fra cui si ricorda il numero di «Le Figaro» del 1909.

La Biblioteca conserva al suo interno numerosi volumi costituiti per la maggior parte da cataloghi di mostre, pubblicazioni di studi inerenti i movimenti pittorico-letterari del primo Novecento italiano ed europeo, edizioni di carteggi fra i vari personaggi della cultura novecentesca.

Il Museo della Fondazione Primo Conti, aperto al pubblico dal 1987, grazie al contributo della Cassa di Risparmio di Firenze, raccoglie sessantacinque dipinti e oltre centosessanta disegni dell’artista fiorentino. Le opere coprono un arco cronologico che si estende dal 1911 – l’anno dell’esordio artistico con l’Autoritratto di sorprendente bellezza e “ maturità” espressiva – al 1984. Il Museo consente di studiare, attraverso l’opera di Primo Conti, lo sviluppo delle vicende artistiche novecentesche in Italia e in Europa, di cui il Maestro ha colto la linfa vitale. Attraverso la visita delle sale del Museo si può ripercorrere l’intero iter pittorico di Conti, dai primi studi giovanili sulla figura umana, ai precoci interessi per l’arte fauve, preludio alla brillante stagione futurista. Artista sempre giovane e pronto a mettere in discussione gli esiti espressivi raggiunti, Conti anticipò e visse fino in fondo lo spirito artistico e letterario del suo tempo.

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Accademia dei Georgofili

Sede e Contatti
Logge Uffizi Corti, 50122 Firenze
Telefono: 055.212114 – 055.213360
E-mail: accademia@georgofili.it
Sito web: http://www.georgofili.it/
Orari di apertura: orari della Segreteria: dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-18.

Organi direttivi
Presidente: Pietro Piccarolo
Presidente Onorario: Franco Scaramuzzi
Vice Presidente: Antonio Michele Stanca

Breve storia e finalità
L’Accademia, fondata il 4 Giugno 1753, si propone di contribuire al progresso delle scienze e delle loro applicazioni alla agricoltura in senso lato, alla tutela dell’ambiente, del territorio agricolo e allo sviluppo del mondo rurale. Non ha fini di lucro e svolge attività di rilevante interesse pubblico.

Decreto di riconoscimento della personalità giuridica: R.D. 6 Giugno 1932 N. 767. Iscritta il 13.11.1990 al Registro delle Persone Giuridiche -Tribunale di Firenze. Dal 1/3/2002 iscritta al n. 67 del Registro delle Persone Giuridiche – Prefettura di Firenze, ai sensi del c. 9 A. 1) DPR n.361 del 10.2.2000.

Il Governo Granducale Lorenese le conferì presto carattere di istituzione pubblica affidando ai Georgofili importanti incarichi per la formazione del primo Catasto Agrario Toscano. Lo stesso Napoleone commissionò l’esame del nuovo codice rurale. Ai Georgofili si deve inoltre la creazione della prima Scuola pratica di agricoltura (presso la fattoria di Meleto di Cosimo Ridolfi). Importanti i contributi dei Georgofili nel campo delle bonifiche idrauliche, collinari, integrali.

Con l’Unità d’Italia, l’Accademia dei Georgofili che già, di fatto, aveva una dimensione extra toscana, divenne anche formalmente nazionale. Nel 1897 fu riconosciuta come Istituzione statale. Nel 1932 fu eretta in Ente morale e sempre nello stesso anno ottenne l’uso dell’attuale sede demaniale.

L’Accademia dei Georgofili ha accompagnato fino ai nostri giorni lo sviluppo delle scienze agrarie, nella loro accezione più ampia, (tecniche, sociali, economiche, ambientali). Seguendo l’evolversi dei tempi continua ad affrontare le nuove problematiche che investono l’agricoltura e tutti i rapporti dell’uomo con l’ambiente naturale. I Georgofili conducono studi e ricerche adottando le più moderne metodologie, al fine di promuovere concrete iniziative. I risultati vengono esposti e discussi pubblicamente in apposite adunanze.

Patrimonio
La Biblioteca conserva un numero complessivo di opere superiori a 88.000 unità. Ad oggi sono state complessivamente catalogate ed immesse sul sito web dell’Accademia oltre 39.000 Monografie, n.1180 Periodici, n.1217 Spogli di riviste. La Biblioteca dell’Accademia possiede inoltre n.2 Incunaboli, , n.115 Cinquecentine, alcuni disegni, stampe e carte geografiche. Il catalogo è a disposizione degli studiosi sul sito web dell’Accademia. Esiste anche il catalogo cartaceo precedente il 1993 e il catalogo “Fondo antico a stampa” edito nell’anno 1994.

L’Archivio storico dei Georgofili (dal 1753 al 1911) conserva complessivamente oltre 12.000 documenti manoscritti. Esso comprende 8.000 lettere. Oltre alle memorie inviate all’Accademia ed esposte nelle pubbliche adunanze ci sono conservati anche saggi e documentazione relativa ai pareri richiesti su svariati argomenti. Di particolare interesse quelli sull’istruzione del popolo dedito all’agricoltura, sul Codice Rurale francese, sul Catasto toscano, su specifiche coltivazioni, sugli attrezzi agricoli, etc. L’Archivio conserva anche i documenti amministrativi e quelli concernenti i concorsi che i Georgofili bandirono fin dai primissimi anni di vita per aprire un dibattito sui temi di maggiore importanza nella Toscana tra XVII e XIX secolo.

La Sezione Contemporanea dell’Archivio storico raccoglie tutto il carteggio, i verbali delle adunanze, le memorie e gli atti prodotti dall’Accademia nel corso della prima metà del XX secolo. La catalogazione delle serie di documenti prodotti fino agli anni ’60 è stata ultimata ed il suo relativo inventario dotato di supporto informatico indicizzato (edito nell’anno 2004) è anche on line sul sito dell’Accademia. L’Accademia conserva anche Archivi aggregati, tra cui l’Archivio della Scuola del reciproco Insegnamento e l’Archivio Giuseppe Tassinari.

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Perché non accada mai più ricordiamo

Mostra sullo sterminio dei disabili nella Germania nazista promosso dalla Provincia di Lucca, dal Comune di Lucca e dall’ISREC Lucca, in collaborazione con ANFAS Lucca e ANFAS Toscana.

Dal 1 al 14 febbraio, Lucca, Palazzo Ducale – sala del Trono e sala Maria Luisa

Inaugurazione 1° febbraio ore 11.00. Visitabile dal lun al sab 10.00 – 12.30, 15.30 – 18.00

 

 




Elia Dalla Costa e gli aiuti agli Ebrei a Firenze durante la Shoà

Un convegno per ricordare l’impegno del card. Dalla Costa e della Chiesa fiorentina a sostegno degli ebrei nel corso dell’occupazione nazista della città, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, dall’Istituto storico della Resistenza in Toscana e dall’Amicizia Ebraico Cristiana di Firenze con il patrocinio dell’Università degli studi di Firenze e la collaborazione del Dipartimento di Lingue e Studi interculturali, con l’intervento di studiosi di generazioni diverse.

Locandina Elia Dalla Costa




Fondazione Centro di documentazione storico etnografica Valdibisenzio e Montemurlo (CDSE)

Sede e contatti
Via Mazzini, 21, 59021 Vaiano (Prato)
Telefono: 0574.942476
E-mail: info@fondazionecdse.it ,  fondazionecdse@gmail.com
Pec: cdse@pec.fondazionecdse.it
Sito web: http://www.fondazionecdse.it/
Orario di apertura: dal lunedì al giovedì 15-18. Per consultare l’archivio storico è necessario prendere appuntamento. 

Organi direttivi
Presidente: Annalisa Marchi
Vicepresidente: Maria Lucarini
Direttore: Alessia Cecconi

Breve storia e finalità
Il CDSE è un centro di documentazione costituito nel marzo del 1990 a seguito di una decennale fase progettuale denominata L’Immagine ritrovata. Nel 2012 è diventato fondazione senza scopo di lucro per iniziativa dei comuni di Cantagallo, Montemurlo, Vaiano, Vernio e dell’Unione del Comuni della Valdibisenzio. Nel 2013 la Fondazione è stata riconosciuta dalla Regione Toscana quale “personalità giuridica di interesse regionale”. Scopo principale del CDSE è la promozione, la conservazione, la conoscenza, la valorizzazione della memoria storico-sociale e dei beni culturali, attinenti in particolare il territorio della provincia di Prato e della Toscana.
Il CDSE è:
– un archivio storico fotografico, documentario, di memoria orale;
– un centro di ricerca di storia locale, che cura pubblicazioni, mostre, convegni, visite e corsi in collaborazione con le istituzioni culturali del territorio e con le Università;
– un centro didattico che elabora percorsi, materiali, visite guidate, incontri di formazione per docenti di ambito storico e ambientale

Attività di ricerca sul territorio: nel corso di trent’anni il CDSE ha prodotto più di 50 pubblicazioni raccolte in serie e linee editoriali, come i quaderni fotografici dell’Immagine ritrovataStoria e storie della ValdibisenzioI tascabili della memoria. La produzione editoriale ha indagato la lettura del territorio e l’evoluzione degli insediamenti della Valdibisenzio; le trasformazioni socio-economiche della Valdibisenzio negli ultimi due secoli (la costruzione della Direttissima, i mulini e le fabbriche, contadini e fattorie, i mestieri del bosco e le migrazioni stagionali); gli aspetti di costume e gli ambiti sociali; la ricostruzione storica di alcune fattorie della Valdibisenzio e di singole istituzioni associative; episodi storici specifici (il passaggio di Garibaldi in Valdibisenzio, Teresa Meroni e la marcia delle donne nel 1917, la Direttissima durante la II Guerra Mondiale; la Linea Gotica). Nel 2013 ha creato una propria casa editrice denominata “Fondazione CDSE Editore”.

Patrimonio
Archivio fotografico: raccolta fotografica storica (circa 8500 esemplari in originale e in riproduzione, catalogati e facilmente accessibili al pubblico) suddivisa per località e temi.
Sono inoltre presenti fondi specifici sulla storia della Valdibisenzio nel Dopoguerra (Fondo Fiondi), sui mulini della Toscana (Fondo Puliti – Facoltà Architettura di Firenze) e sui viaggi nella prima metà del Novecento in Europa, America, Africa, Asia (Fondo Spanger). È in corso un progetto di digitalizzazione del fondo fotografico.

Archivi rurali: selezionata documentazione degli archivi rurali della Fattoria dell’Isola (Spranger, La Briglia), degli archivi della Fattoria di Gricigliana (Carmignanello), e una miscellanea di documenti e registri provenienti dalla Fattoria del Mulinaccio (Vaiano).

Archivio di fonti orali: circa un centinaio di testimonianze organizzate per tematiche e storie di vita, in parte pubblicate nella serie Storia e Storie della Valdibisenzio, raccolte nel corso di trent’anni con registrazioni audio e audio-video.

È inoltre presente una biblioteca specialistica di storia locale, comprensiva di una sezione emeroteca e del fondo della Biblioteca popolare della Fabbrica Forti de La Briglia (Prato).

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