La Fortezza di Santa Barbara

Il_ponte_d'accesso_alla_Fortezza_e_la_torre.La Fortezza di Santa Barbara viene costruita nel 1331 da parte dei fiorentini, ampliata per volontà della famiglia dei Medici e su progetto di Nanni Ughero. Nel 1571 Bernardo Buontalenti la collegò alle mura cittadine.
Nel 1734 viene disarmata dal Granduca Pietro Leopoldo per poi essere utilizzata come caserma, carcere militare e distretto.
Il 29 giugno 1849 Attilio Frosini sarà fucilato dagli austriaci. A quasi un secolo di distanza, il 31 marzo 1944 vi saranno fucilati quattro ragazzi rei di essere renitenti alla leva e antifascisti.




Avere vent’anni al Cairo e a Tunisi

Un ciclo di incontri per cercare di conoscere chi sono i giovani delle città del Nord Africa, del Medio Oriente, dei Balcani, così simili ai nostri. Li abbiamo visti giocare a pallone, sentire musica, partecipare a cortei, occupare piazze, barricarsi nelle strade, ma li osserviamo anche frequentare le nostre vie, scuole, città. Amici e coetanei dei nostri figli. Parliamo di loro, parliamo di noi.

Iniziamo con:

Khaled Fouad Allam, Università di Trieste
Leila El Houssi, Università di Firenze

4 marzo, ore 15,30
Aula Magna del Liceo classico Michelangelo

Via della Colonna 9/11 Firenze




Conoscere il Novecento

Fascismo e nazismo. Lo stato-nazione autoritario, gerarchico e bellicista,
relatore: Paul Corner, Università di Siena

Laboratorio: I meccanismi di inclusione e di esclusione nella Germania nazista e il sistema concentrazionario, conduttrice Francesca Cavarocchi, Università di Bologna.

Secondo incontro del corso di formazione sulla Storia e memoria del Novecento che anche quest’anno l’Istituto storico della Resistenza in Toscana propone, in collaborazione con il Comune di Firenze, agli insegnanti delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado per affrontare una serie di nessi concettuali che muovono dal rapporto fra stato-nazione alle dinamiche di repressione e discriminazione dei regimi totalitari.

Il corso è costituito da un ciclo di lezioni di 15 ore, suddivise in 5 incontri pomeridiani, di 3 ore ciascuno, articolati in due sezioni (lezione frontale; attività laboratoriale). Gli incontri si tengono presso la sede dell’Isrt dalle ore 16.00 alle ore 19.00.




Istituto Gramsci Toscano onlus

logo IGT 2Sede e contatti
Via G. Orsini 44, 50126 Firenze
Telefono: 055.6580636
E-mail: info@gramscitoscano.it
archiviobiblioteca@gramscitoscano.it
presidente@gramscitoscano.it
Sito web:  http://www.gramscitoscano.it
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18

Organi direttivi
Presidente: Annalisa Tonarelli
Consiglio direttivo: Annalisa Tonarelli (presidente), Monica Ballerini, Giulia Bassi, Sergio Caruso, Amos Cecchi, Franco Coppa, Niccolò Corsi, Delia Dugini, Simona Ferrari, Antonio Floridia, Vittoria Franco, Jacopo Ghelli, Alberto Gherardini, Rossana Gorini, Giovanni Mari, Matteo Mazzoni, Cristian Pardossi, Alessandra Pescarolo, Gaspare Polizzi, Marta Rapallini, Alessandro Rapezzi, Anna Scattigno, Andrea Valzania.

Breve storia e finalità
L’Istituto Gramsci nasce nel 1973 come sezione fiorentina dell’Istituto Gramsci di Roma, grazie alla volontà della locale Federazione del Pci e nel ’77 assume dimensione regionale. Sono questi gli anni in cui l’Istituto, grazie all’avvio di tre sezioni di lavoro permanenti e all’ampliamento dei fondi librari ed archivistici, diventa un punto di riferimento per Firenze e un luogo di divulgazione della cultura e di aggregazione sociale. Negli anni ‘80, con il distacco dal partito, l’Istituto si costituisce come associazione e allarga i suoi campi di interesse alla letteratura e alla filosofia ma la sua attività è compromessa dalle difficoltà economiche e dalle conseguenti vicissitudini legate al trasferimento della sede che, alla fine degli anni Novanta, viene dislocata presso l’ex scuola Elsa Morante, dove si trova tuttora.

Nuovi interessi ampliano i campi dell’attività socio-culturale. Negli ultimi anni l’Istituto, diventato Onlus nel 2004, ha ripreso la sua attività di formazione politica e divulgazione storica.
Finalità dell’Istituto è la diffusione della conoscenza delle trasformazioni sociali, politiche e culturali dell’età contemporanea, attraverso seminari, corsi di formazione, attività didattica. L’Istituto tutela, promuove e valorizza il proprio patrimonio archivistico-librario, avviandone la digitalizzazione e incrementandone la consistenza, favorendo la ricerca e orientando il lavoro degli studiosi. Propone, lo studio degli archivi politici per la conservazione della memoria storica.

Patrimonio
L’Archivio: l’istituto vanta, oltre ad una documentazione storica sulle proprie iniziative, un patrimonio documentario di circa 1.500 unità, suddivise in 21 fondi.

10 di enti collettivi che raccolgono la documentazione sull’attività e sull’amministrazione del partito sul territorio (atti dei congressi, atti amministrativi, verbali, protocolli, attività di propaganda, tesseramenti): Federazione fiorentina del Partito Comunista Italiano (inizi anni ‘50, fine anni ‘80), il quotidiano “Il Nuovo Corriere” (1945-1989), Unione Regionale Toscana Pci-Pds (1970-2006), Sezione “Frosali” di Sesto Fiorentino (1948-1980), cellula Montecatini (1946-1959) e Manifattura Tabacchi, Federazione fiorentina dei Democratici di Sinistra (1990-2007), Unione Regionale Pds-Ds (1989-2007), Sezione Pds-Ds San Francesco di Pelago (1989-2007), Circolo provinciale dell’Unione Donne Italiane (1944-1983).

11 fondi di persona (carte private di amministratori locali, dirigenti e militanti del PC fiorentino, dell’antifascismo e della Resistenza nella provincia di Firenze): Mario Gozzini, Piero Pieralli, Adalberto Pizzirani, Silvano Peruzzi, Loretta Montemaggi, Cata Franci, Angelo Bizzarri, Sirio Ungherelli, Carlo Baccetti, Elsa e Cesare Massai. Arricchiscono il patrimonio archivistico raccolte di materiale iconografico (manifesti, bandiere, tessere, vessilli), fotografico (fotografie, diapositive, rullini), audio-visivo (registrazioni audio, pellicole cinematografiche) dagli anni 70 in poi, provenienti prevalentemente dal fondo della Federazione fiorentina e da quello dell’Istituto.

La Biblioteca: il patrimonio librario dell’Istituto, che dal 1999 aderisce al Sistema documentario integrato dell’area fiorentina, è costituito da quasi 18.370 volumi ed opuscoli sulla storia del movimento e del pensiero politico democratico, socialista ed operaio nazionale ed internazionale, con sezioni di economia, sociologia, filosofia. La biblioteca conserva fondi personali, molti dei quali donati insieme alla documentazione archivistica, una ricca raccolta di periodici italiani ed internazionali di carattere storico-politico e collezioni di quotidiani.

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Autonomia, potere, minorità

La riflessione dell’ISGREC e di insegnanti che l’hanno condivisa fin dall’anno scolastico 2012-13 sul tema dei “nativi digitali” si è sviluppata nel tempo, intanto con una censura linguistica. Non più “nativi digitali”, scopertasi espressione di nessun significato, perché non ci sono nativi e non nativi, ma c’è una cultura che cambia e contiene l’analogico e il digitale, le reti materiali e quelle virtuali, in cui ognuno è immerso. A mezza strada del ciclo di incontri, avviatisi in ottobre con le lezioni di docenti della Scuola Superiore Sant’Anna, è coinvolto lo sguardo del filosofo, Alfonso Maurizio Iacono, docente dell’Università degli Studi di Pisa. Iacono è stato più volte presente nelle iniziative pubbliche dell’ISGREC, ultima la presentazione del volume di cui è stato coautore con altri docenti pisani di diverse discipline sulle questioni legate al disastro della Costa Concordia. La filosofia, in particolare quella coltivata dal relatore di giovedì 27 (ore 16, biblioteca dell’Isgrec), è una cornice utile all’approccio scientifico, tecnologico e linguistico, che finora è stato utilizzato. La “realtà aumentata”, con cui il professor Carrozzino ha rappresentato le potenzialità del virtuale non sostitutivo, ma appunto aggiuntivo, per migliorare il rapporto col mondo dei beni culturali, per esempio, interroga sulla realtà e impone di “saper vivere nella compresenza di più universi”. Tra le opere di Iacono pubblicate nel corso degli ultimi anni spiccano alcuni lavori che riguardano il rapporto dei giovani con la modernità. Tra questi “Autonomia, potere, minorità. Del sospetto, della paura, della meraviglia, del guardare con altri occhi”. In un tempo in cui qualcuno parla della pubblicità come nuovo fascismo, o in cui il pensiero critico fatica a svilupparsi per la molteplicità di informazioni e per la forma dei mezzi (la rete che avrebbe tradito la speranza della libertà del sapere e del partecipare), parlare di autonomia e di uscita di minorità non è solo un’eco scolastica del pensiero critico di secoli fa. Pur non condividendo allarmi, anzi scegliendo di accogliere quanto le nuove frontiere della scienza e della tecnologia producono, pensiamo che agli insegnanti, cui è dedicato soprattutto il ciclo di incontri e il progetto nel suo insieme, possa essere utile questo tipo di riflessione. Il progetto prevede anche un ultimo incontro, nel mese di marzo, che sarà dedicato in modo più specifico a chi insegna storia, mentre rimangono le proposte di lavoro in classe, già iniziate nello scorso anno scolastico.




Conoscere il Novecento

Gli stati nazionali europei prima e dopo la Grande Guerra
relatore: Roberto Bianchi, Università di Firenze

Laboratorio: Cultura e nazione: il caso italiano, conduttore Paolo Mencarelli, Isrt 

É il primo incontro del corso di formazione sulla Storia e memoria del Novecento che anche quest’anno l’Istituto storico della Resistenza in Toscana propone, in collaborazione con il Comune di Firenze, agli insegnanti delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado per affrontare una serie di nessi concettuali che muovono dal rapporto fra stato-nazione alle dinamiche di repressione e discriminazione dei regimi totalitari.

Il corso è costituito da un ciclo di lezioni di 15 ore, suddivise in 5 incontri pomeridiani, di 3 ore ciascuno, articolati in due sezioni (lezione frontale; attività laboratoriale). Gli incontri si tengono presso la sede dell’Isrt dalle ore 16.00 alle ore 19.00.




Livorno ricorda Arpad Weisz, il piu’ grande allenatore degli anni ’30, morto ad Auschwitz

Tra le numerose iniziative cittadine organizzate in occasione della Giornata della Memoria in ricordo della Shoah, il Comune di Livorno ha voluto quest’anno riservare un evento dedicato al mondo dello sport, ai tanti giovani sportivi livornesi perché riflettano sulle terribili vicende legate all’Olocausto.
Il 12 febbraio, alle ore 17, all’interno della Fortezza Vecchia (nella Sala Ferretti) sarà presentato il libro di Matteo Marani “Dallo scudetto ad Auschwitz. Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo”.
La scelta di presentare il libro alla Livorno sportiva non è stata casuale.
Arpad Weiz, che ha scritto la storia del calcio italiano negli anni ’30, disputò una delle sua ultime partite proprio nella città labronica (Bologna contro Livorno) , prima della sua deportazione ad Auschwitz dove morì nel 1944 insieme ai familiari.
A presentare il libro sarà lo stesso autore, Matteo Marani, direttore tra l’altro del Guerin Sportivo, insieme a Renzo Ulivieri, Presidente AIAC ( Associazione Italiana Allenatori Calcio ), all’assessore all’Associazionismo e Volontariato del Comune di Livorno , Massimo Gulì e all’ex-allenatore dell’A.S. Livorno Calcio Davide Nicola. Coordinerà il giornalista Luca Salvetti.
All’iniziativa sono state invitate tutte le associazioni sportive cittadine; atleti del calcio ma anche di altre discipline sportive, oltre ai rappresentanti di ANPPIA, ANEI e ANPI di Livorno.
Invitati anche rappresentanti delle società di calcio Inter, Bologna, Novara e Bari dove Arpad Weisz allenò.

INFO:
Ufficio Stampa del Comune di Livorno
Piazza del Municipio, 1
Tel. 0586 820.268-266-504    fax 0586 820.269-313
E-mail:  stampa@comune.livorno.it

 

 




Julka, ti racconto

Copertina "Julka, ti racconto"

Copertina “Julka, ti racconto”

In occasione del Giorno del ricordo il Comune di Cascina in collaborazione con l’Istituto storico per la resistenza e l’età contemporanea in provincia di Lucca, promuove la presentazione del libro Julka, ti racconto. Il dramma dei confini orientali, le foibe, l’esodo, edito da ETS e scritto da Daniela Bernardini e Luigi Puccini, che si terrà giovedì 13 febbraio 2014, alle ore 10.15 presso la Biblioteca “Peppino Impastato”, Cascina (PI).

Una nonna, Marija, racconta a sua nipote Julka le vicende dei territori del confine orientale italiano e delle popolazioni dalmate-giuliane tra guerra, occupazione fascista e comunista, fino al 1975, anno del trattato di Osimo. Il libro dunque si presenta non un saggio storico, ma come una testimonianza, arricchito però da un’intervista al prof. Paolo Pezzino.

Interverranno durante la giornata Fernando Mellea, assessore alle attività culturali del Comune di Cascina e Armando Sestani, vicepresidente dell’ Isrec Lucca. Saranno presenti gli autori.