25 aprile a Valibona nel 70° anniversario della Liberazione

VallibonaSi terranno a Calenzano e a Valibona le celebrazioni del 25 aprile, nel 70° anniversario della Liberazione di Calenzano dal nazifascismo. A deporre le corone ai monumenti ai caduti saranno i ragazzi che hanno partecipato ai viaggi della memoria nei campi di sterminio.

Si inizia alle 8.30 con le celebrazioni sul territorio comunale, mentre alle 10.00 ci sarà la deposizione delle corone in piazza del Comune e in piazza della Resistenza.

Le escursioni per Valibona partono alle 8.00 dalla Casa del Popolo di Calenzano, alle 8.30 dal circolo Arci di Carraia e alle 9.30 dalle Croci (tiro al piattello). Una volta arrivati sul luogo della battaglia del 3 gennaio 1944, si potrà vedere il Memoriale con una visita guidata a cura del Museo del Figurino Storico (ore 11.30), mentre alle 12 si terrà la celebrazione vera e propria, con la deposizione della corona al cippo e il girotondo per la pace.

Seguirà il pranzo all’aperto, con servizio di ristoro. Nel pomeriggio sarà possibile visitare una grotta della Calvana.

Il traffico per Valibona sarà vietato dal tiro a piattello fino al quadrivio, dalle 9 alle 16. E’ previsto il trasporto delle persone che hanno difficoltà a salire a piedi, prenotando al numero 055 8833256.

Per contatti: ufficiostampa@comune.calenzano.fi.it 3394632863




FestivalResistente a Grosseto (24-27 aprile)

Torna anche quest’anno il Festival Resistente, in quello che per noi toscani è il 70° anniversario della Liberazione dall’occupazione nazifascista, anche se oltre la Linea Gotica un anno ancora di guerra e di Resistenza fu necessario per arrivare a liberare tutto il Paese.

L’occasione offerta dal Festival è, come ad ogni anniversario, quella di festeggiare e celebrare la nostra Liberazione, in un contesto di collaborazione e condivisione di esperienze e saperi che costituisce il terreno più fertile per riaffermare i valori della lotta resistenziale. Per quanto ci riguarda, abbiamo deciso quest’anno di contribuire con materiali e riflessioni relative ad una festa minore, ma importante, che ci siamo regalati nel 2013: il 20° anniversario della nascita dell’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea.

In quella occasione l’Istituto si è proposto alla città e ai cittadini offrendo una selezione ragionata del materiale presente nella propria biblioteca e nel proprio archivio, in un’ottica di incontro e interscambio che ha voluto invertire il tradizionale rapporto fra ISGREC e utenti: il materiale archivistico, di emeroteca e bibliografico custodito nella nostra sede hanno “visitato” la città, entrando nello spazio del centro storico in modo non dissimile da come le opere d’arte vengono mostrate e si mostrano al pubblico.

La mostra intitolata Cronologie ha così presentato frammenti e testimonianze delle storie della prima metà del Novecento grossetano; essa ha costituito una sorta di mappa delle conoscenze elaborate o in costruzione, raccontate per indizi attraverso il mosaico di documenti pubblici e privati, fotografie, lettere autografe raccolte nel tempo grazie a depositi, donazioni, acquisizioni varie.

Fascismo, seconda guerra mondiale, Resistenza: la Grande Storia, con la sua drammatica e totalizzante carica esperienziale, che ha investito in molteplici modi anche la realtà grossetana nella prima metà del XX secolo, ha costituito la traccia sottesa al racconto delle storie e delle esperienze locali; un racconto del vissuto individuale e collettivo del nostro territorio che, anche grazie a Cronologie, si è tentato di rendere patrimonio e memoria condivisi di valori che sono poi gli stessi sottolineati e celebrati ad ogni anniversario della Liberazione.

In occasione del Festival Resistente di quest’anno, e del suo felice combinarsi con il 70°, l’Istituto ha voluto, fra le altre cose, cogliere l’occasione per raccontare la vicenda dei martiri di Istia d’Ombrone. Sarà distribuito il libro di Marco Grilli, Per noi il tempo s’è fermato all’alba,  già presentato nell’anniversario della strage, avvenuta il 22 marzo del 1944.

Si parlerà  di una delle stragi nazifasciste meno conosciute finora, quella di San Leopoldo – 12 giugno 1944 – riportata alla luce dallo studio di Marco Grilli, e presentata per l’occasione attraverso una visita ai luoghi dell’eccidio, accompagnata dalla lettura di una cronaca essenziale dell’evento nel nuovo cartellone allestito dall’Istituto per questa importante occasione. L’iniziativa relativa all’eccidio di San Leopoldo si inserisce, tra l’altro, nel contesto della grande opera di strutturazione di una anagrafe nazionale delle stragi nazifasciste in Italia, in cui si stanno impegnando, anche con la nostra diretta partecipazione, la Rete nazionale degli Istituti Storici della Resistenza e l’A.N.P.I. nazionale, coadiuvati dal governo tedesco.

Esprimiamo il sincero auspicio che si realizzi l’incontro fra l’Istituto e i soci anche nel piacevole e fecondo contesto del Festival Resistente: un contesto in cui chi sostiene e usufruisce dei servizi e delle competenze dell’Istituto può non soltanto aggiornarsi sullo stato delle attività dell’ISGREC, ma insieme ad esso e a tutti i partecipanti al Festival celebrare e tenere vivi i valori della Resistenza e della Liberazione.

 L’ISGREC dedica la festa della Liberazione 2014 alla memoria di Ivan Tognarini. Sono doverosi da parte nostra la gratitudine e l’omaggio al suo profondo e sincero impegno civile e agli studi di una vita, spesi anche per noi grossetani.

 Le iniziative specifiche dell’istituto sono:

GIOVEDI’ 24 APRILE 2014 – Cassero senese

ORE 17.30: Inaugurazione Mostra ISGREC “Cronologie. Biblioteca e Archivio visitano la città”.

SABATO 26 APRILE 2014 – Cassero senese

ORE 15.30: insieme all’ISGREC parliamo dei Martiri d’Istia con i libri e con la voce.

Distribuzione del libro “Per noi il tempo s’è fermato all’alba” di Marco Grilli, e reading di Luca Bonelli di brani tratti dalle pièces teatrali “Oltre il Ponte” e ‘AG 46”.

ORE 16.30: l’ISGREC incontra i soci

 DOMENICA 27 APRILE – Cassero senese

ORE 9: Pedalare, Resistere, Pedalare! Percorsi di Liberazione In bicicletta sul percorso della Memoria dei ‘Martiri di San Leopoldo’ (in collaborazione con ISGREC, FIAB Grossetociclabile)

 

Info: ISGREC | Via De‘ Barberi, 61 |  58100 Grosseto | tel/fax 0564415219 | www.isgrec.it | segreteria@isgrec.it




Biblioteca Comunale “Marisa Musu” di Rosignano Marittimo

Sede e contatti
Via della Costituzione – 57016 Rosignano Solvay (Livorno)
Telefono: 0586.724500
E-mail: biblio-rosi@comune.rosignano.livorno.it
Sito web:
http://www.comune.rosignano.livorno.it/site5/pages/home.php
http://opacsol.comune.livorno.it/SebinaOpac/SebinaYOU.do?sysb=LIARO#5
Orari di apertura:

  • Fino al 1 giugno dalunedi’ al venerdi’ 9:00 – 19:00 / sabato 9:00 – 18:00
  • Dal 4 giugno al 21 luglioDal lunedi al venerdì 8:30 – 19:00 / sabato 8:30 – 18:00
  • Dal 23 luglio al 25 agostoDal lunedì al sabato 8:30 . 13:00
  • Dal 27 agosto al 1 dicembreDal lunedi’ al venerdi’ 9:00 – 19:00 / sabato 9:00 – 18:00
  • Dal 3 dicembre al 2 marzo 2019Dal lunedi al venerdì 8:30 – 19:00 / sabato 8:30 – 18:00
  • Dal 4 marzo 2019 al 1 giugno 2019: Dal lunedi’ al venerdi’ 9:00 – 19:00 / sabato 9:00 – 18:00

Breve storia e finalità
La Biblioteca Comunale di Rosignano Solvay, la frazione più popolosa del Comune di Rosignano Marittimo, è stata istituita con Deliberazione n.82 del Consiglio Comunale in data 24 Aprile 1957 approvata dalla G.P.A. in seduta 6 giugno 1957, n.19807/2ª. Dal 2004 la Biblioteca Comunale è stata intitolata a “Marisa Musu”. Dal 1957 ad oggi la Biblioteca Comunale ha cambiato sede tre volte per approdare, alla fine del 2013, alla nuova sede ubicata all’interno del nuovo Centro Culturale, ufficialmente inaugurato il 21 Dicembre 2013, in Via della Costituzione.

A questo nuovo Centro Culturale è stato dato il nome “Le Creste”, nome scelto a seguito di un concorso in cui sono state coinvolte le scuole del territorio, poiché richiama come si legge nella formulazione della giuria, tra altre e varie motivazioni, le forme dei camini di ventilazione posti sul tetto della nuova struttura. Oltre la Biblioteca la nuova struttura ospita i servizi sociali del CIAF (Centro Infanzia, Adolescenza, Famiglia) già presenti sul territorio, ma sino ad oggi dislocati in luoghi diversi, ed una nuova Caffetteria/Emeroteca, con il preciso obiettivo di incrementare i livelli di fruizione da parte della cittadinanza.

Questa nuova struttura concepita e realizzata con materiale ad alta valenza tecnologica e con una architettura d’avanguardia è stata progettata affinché l’utente possa sentirsi come a casa propria, e nello stesso tempo usufruire di un’alta funzionalità tecnologica. Con la realizzazione del Nuovo Centro Culturale nel quale è inserita la Biblioteca Comunale, l’Amministrazione Comunale, avendo presente la complessità della società attuale, ha cercato di raggiungere la soddisfazione delle esigenze espresse ed implicite della collettività, tra le quali:
– fornire un sistema di servizi in grado di favorire lo sviluppo della cultura, dell’arte, dell’informazione e della formazione;
– soddisfare le esigenze della collettività connesse al benessere, alla fruibilità e al godimento estetico;
– promuovere e diffondere l’informazione e la cultura nei confronti di un vasto bacino di utenza sempre più diversificato da un punto di vista economico, sociale e linguistico;
– stimolare le relazioni fra diverse categorie sociali;
– riqualificare il contesto urbano;
– rinsaldare il rapporto fra la comunità locale ed i suoi beni culturali, condizione essenziale anche per l’incremento dello sviluppo turistico legato alla domanda culturale.

Patrimonio
Al primo gennaio 2017: 33914 volumi

Dotazione Informatica e Multimediale
Da smartphone e tablet è possibile scaricare gratuitamente da PLAY Store o da APPLE Store l’APP della Biblioteca ricercando Biblio-Rosi e consultare il catalogo OPAC della Biblioteca, la disponibilità dell’opera e gli eventi programmati.
– Lettori di ebook n. 14 sui quali l’utente può già scegliere tra 100 ultime novità in formato e-book
– PC portatili: 3
– Tablet iPad n. 10
– Postazioni Multimediali e collegamento Internet: n.5: con il trasferimento di sede le postazioni multimediali e di collegamento ad Internet sono passate da 3 a 5 (PC ALL IN ONE)

Connessione Wi-fi
Il Comune di Rosignano Marittimo ha aderito al progetto di rete federata nazionale Free Italia Wi Fi di accesso gratuito ad internet senza fili. Pertanto presso la sede della Biblioteca Comunale è attivo un punto di accesso Wi-fi. Per accedere con il proprio dispositivo mobile (pc portatile, tablet, palmare, telefonino di ultima generazione) che usi la tecnologia Wi-fi, è sufficiente connettersi alla rete individuata come “Rosignano Wi-fi” e provvedere, al primo accesso, alla registrazione on line seguendo la relativa procedura guidata.
– Sistema di prestito automatizzato legato al sistema di controllo e di catalogazione RFID
– Varco Antitaccheggio RFID Plexiglass per il rilevamento della funzione antitaccheggio con etichette elettroniche

La biblioteca digitale: MediaLibraryOnLine e aNobii
– La Biblioteca Comunale “ M. Musu” tramite il Sistema Documentario del Territorio Livornese (SDTL) aderisce a MediaLibraryOnLine (MLOL) che è una Biblioteca digitale multimediale. Con questa adesione il cui costo è stato ripartito tra tutte le biblioteche provinciali del territorio livornese, gli utenti della Biblioteca possono gratuitamente consultare alcuni tra i quotidiani più noti dell’editoria italiana e inoltre riviste, e-book, musica, banche dati, video ecc.
– La Biblioteca di Rosignano si è registrata su aNobii ed ha inserito i libri acquistati dal 2011, creando anche un elenco distinto della letteratura per ragazzi. aNobii è sia una biblioteca digitale che un social network dedicato ai libri. Gli utenti iscritti possono mettere in linea la propria libreria attraverso i codici ISBN o un motore di ricerca interno, condividendo recensioni, commenti, votazioni, dati sull’acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti con altri utenti, direttamente o attraverso gruppi. Creato nell’agosto 2005 è attualmente diffuso in 15 lingue diverse, tra cui l’italiano, classificando oltre 30 milioni di libri.

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1914-1944. L’Italia nella guerra europea dei trent’anni

Logo ComitatoIn occasione del 70° Anniversario delle Resistenza e della Liberazione, l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (Isrt) col patrocinio della Regione Toscana, dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (Insmli), dell’Università degli Studi di Firenze e del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas) organizza a Firenze un convegno di studi nazionale su

1914-1944. L’Italia nella guerra europea dei trent’anni

I lavori si svolgeranno nei giorni 21-22-23 maggio 2014 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze – Palazzo Fenzi, via San Gallo 10, Firenze.

Il progetto scientifico e il coordinamento organizzativo sono a cura di: Simone Neri Serneri (coord.), Roberto Bianchi, Fulvio Conti, Filippo Focardi, Mario Giuseppe Rossi, Silvia Salvatici, Luigi Tomassini.

A seguire il programma dei lavori:

Mercoledì 21 maggio 2014. Ore 10.30 – 13.00

Presiede Mario G. Rossi, Isrt-Università di Firenze

Saluti di: Alberto Tesi, Rettore Università di Firenze; Sara Nocentini, Assessore alla cultura Regione Toscana; Anna Benvenuti, Direttore Sagas; Valerio Onida, Presidente Insmli

Relazioni introduttive. L’Italia in Europa

Marcello Flores, Insmli – Università di Siena, Culture e pratiche della violenza

Pieter Lagrou, Université Libre de BruxellesRipensare l’Europa nella guerra dei trent’anni

Dibattito

Mercoledì 21 maggio 2014. Ore 15.00 – 18.30

Prima sessione. In conflitto per l’ordine politico

Presiede Filippo Focardi, Università di Padova

Maurizio Fioravanti, Università di Firenze, Il problema dell’ordine politico nella cultura costituzionale del Novecento

Leonardo Rapone, Università della Tuscia, Rivoluzione, reazione, rivoluzione passiva

Paolo Soddu, Università di Torino, Dall’interventismo democratico alla rivoluzione democratica?

Dianella Gagliani, Università di Bologna, Dalla nazione alla civiltà fascista

Dibattito

 Giovedì 22 maggio 2014. Ore 9.00 – 13.00

Seconda sessione. Strategie della violenza

Presiede Marco Palla, Università di Firenze

Luca Baldissara, Università di Pisa, Lo stato della guerra. La “nazione organizzata” e l’estensione della violenza

Giulia Albanese, Università di Padova, Il fascismo e la politica della violenza

Lucia Ceci, Università di Roma “Tor Vergata”, La Chiesa e la politica armata

Simone Neri Serneri, Isrt – Università di Siena, La scelta delle armi: volontari interventisti, militanti antifascisti, partigiani combattenti

Dibattito

Giovedì 22 maggio 2014. Ore 15.00 – 18.30

Terza sessione. L’Italia in Europa. L’Europa in Italia

Presiede Fulvio Conti, Università di Firenze

Mariuccia Salvati, Università di Bologna, Culture del lavoro tra due dopoguerra: dal ghildismo alle human relations

Javier Rodrigo Sanchez, Universitat Autònoma de BarcelonaCircolazione di culture fasciste

Gianpasquale Santomassimo, Università di Siena, Eclissi e rinascita della democrazia negli anni dell’antifascismo

Marco Bresciani, Università di Pisa, Giustizia e Libertà come osservatorio e laboratorio della guerra civile europea

Dibattito

Venerdì 23 maggio 2014. Ore 9.00 – 13.00

Quarta sessione. Economie di guerra e stato sociale

Presiede Luigi Tomassini, Università di Bologna

Alessio Gagliardi, Università di Bologna, Per rifondare lo Stato: progetti corporativi tra fascismo e antifascismo

Stefano Musso, Università di Torino, Lavoro e sindacato nell’economia fascista

Giuseppe Berta, Università Bocconi, Milano, La rappresentanza degli interessi imprenditoriali dal liberismo al corporativismo

Giovanni Federico, Università di Pisa, Le conseguenze economiche dell’imperialismo italiano

Stefano Cavazza, Università di Bologna, Consumi e stato sociale tra fascismo e antifascismo

Dibattito

Venerdì 23 maggio 2014. Ore 15.00 – 18.30

Quinta sessione. Culture sociali della modernità

Presiede Simone Neri Serneri, Isrt-Università di Siena

Massimo Baioni, Università di Siena, Patriottismi in conflitto. Guerre di memorie e rifondazione dell’italianità

Paul Corner, Università di Siena, Società e autorità: il caso italiano nell’Europa della prima metà del Novecento

Maddalena Carli, Università di Teramo, Il fascismo in cerca della modernità

Paolo Capuzzo, Università di Bologna, “Un nuovo tipo umano”: lavoro e consumo nella società di massa

Dibattito e conclusione del convegno

Questa iniziativa si inserisce all’interno del Programma promosso dal Comitato per il 70° della Liberazione di Firenze. Il Comitato è composto da: Comune di Firenze, Regione Toscana, Archivio Storico Comunale e Collezioni Librarie Storiche, Biblioteche Comunali Fiorentine, Mus-E, Università degli Studi di Firenze, Accademia di Belle Arti di Firenze, Consolato Usa, Consolato di Germania, Anpi, Istituto Storico della Resistenza in Toscana, Aned, Federazione Regionale Toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza, Società Italiana di Storia Militare, Associazione Nazionale Reduci del Friuli, Associazione Toscana-Usa, Arci , Fondazione Circolo Rosselli, Sikh.




FARE RESISTENZA! Le donne, la lotta di liberazione, il lavoro

donne resistenzaANPPIA Livorno e Associazione Evelina De Magistris Livorno, promuovono un’iniziativa nell’ambito delle manifestazioni per il 70° della Resistenza. Si tratta del convegno Fare resistenza! Le donne, la lotta di liberazione, il lavoro in programma per giovedì 17 aprile, alle ore 17, presso la Libreria Erasmo (viale Avvalorati, 62, Livorno). Intervengono:

Tiziana Noce (Università della Calabria):
Il lavoro delle donne nel primo trentennio repubblicano

Renzo Bacci (ANPPIA Livorno):
Le donne nei primi scioperi del ’43: il risveglio

Simona Cerrai, Antonella Faucci, Maria Pia Lessi (di Evelina De Magistris, coautrici di Abbecedario 1 e 2 del lavoro femminile):
Parole di donne sul lavoro,oggi e qui

Testimonianza di Osman Benetti, partigiana

 

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Orizzonti di gloria di Kubrick a Cecina per il ciclo Lanterne Magiche

orizzonti di gloriaMartedì 15 aprile, alle ore 10.30 al Tirreno Multisala di Cecina, inizia il percorso di Lanterne magiche per ricordare il centenario della Prima Guerra Mondiale organizzato dal Centro Studi Commedia all’Italiana di Castiglioncello.
Il primo film sarà il capolavoro di Stanley Kubrick, Orizzonti di gloria.
Introduzione di Paolo Cotza.

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Il settimo sigillo di Bergman a Castiglioncello per il ciclo la Storia del Cinema

stdelcinemaE’ in programma per mercoledì 16 aprile, alle ore 21.30, presso il Cinema di Castiglioncello (via Ugo Foscolo, 1, Castiglioncello, Livorno)  il quinto appuntamento della Storia del Cinema con la proiezione de Il settimo sigillo di Bergman, introdotto da Massimo Ghirlanda.  Il ciclo di proiezioni è organizzato dal Centro Studi Commedia all’Italiana di Castiglioncello nell’ambito di un progetto che intende ricostruire un ideale percorso attraverso le opere più significative della settima arte, allo scopo di favorire un percorso di crescita e di sensibilità critica.

Le proiezioni in sala, a cadenza periodica, sono precedute e seguite da letture, intermezzi musicali, analisi dei contenuti e del linguaggio cinematografico. Se il primo capitolo del progetto era dedicato ai Capolavori (2011-2012), il secondo (2013-2014) indaga sulle capacità del cinema di generare miti. Il programma si declina in una rassegna costituita da cinque opere e in un’Appendice estiva, che riguarda la Commedia all’italiana. Cornice dell’antologia è il “Cinema Castiglioncello”: a sottolineare l’importanza della visione in sala, a dispetto della sempre più diffusa visione domestica. E questo non solo per fattori tecnici, ma anche per il particolare ruolo culturale che ricopre la fruizione collettiva di un’opera.

Calendario incontri aprile | luglio 2014 (INGRESSO LIBERO)

Mercoledì 16 aprile 2014 ore 21.30

INGMAR BERGMAN | Il settimo sigillo Introduzione di Massimo Ghirlanda

Mercoledì 7 maggio 2014 ore 21.00

FRANCIS FORD COPPOLA | Apocalypse Now Introduzione di Maurizio Ambrosini

Mercoledì 21 maggio 2014 ore 21.30

WOODY ALLEN | Manhattan Introduzione di Vita Maria Nicolosi

Appendice: Autori della Commedia all’italiana

Lunedì 21 luglio 2014 ore 21.30

ALBERTO SORDI | Il vedovo di Dino Risi Introduzione di Masolino d’Amico

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4 luglio 1944: le stragi di Cavriglia

Strage CavrigliaNel territorio di Cavriglia, fortemente caratterizzato dall’attività mineraria, operano le compagnie “Chiatti” e “Castellani” entrambe inquadrate all’interno della 22a bis brigata Sinigaglia. Nel periodo fra maggio e giugno 1944 l’attività partigiana nella zona è particolarmente intensa. Nel complesso i soldati tedeschi scomparsi sono una ventina. Qui il 4 luglio 1944 a Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto, e successivamente Le Matole, tutti nel comune di Cavriglia, ha luogo un’orrenda strage nazista in cui verranno uccisi 189 civili.

Sulla vicenda il maggiore Crawley, dello Special Investigation Branch dell’esercito inglese, stese a poche settimane di distanza una dettagliata indagine che però andrà dimenticata fino a fine anni ’90 in seguito alle tristemente note vicende dell’armadio della vergogna. Sappiamo oggi grazie al suo rapporto che responsabili del massacro furono truppe d’élite dell’aeronautica tedesca: i paracadutisti del 76. Panzerkorps, la cui compagnia principale è la Hermann Göring che è stata responsabile delle stragi di Civitella e San Pancrazio del 29 giugno. Sono comandati dai generali Foster e Heidrich e dai colonnelli Bornscheuer e Kluge. A loro si aggiungono gli uomini della Alarmkompanie Vesuv di Wolf, specializzata nella caccia alle bande partigiane.

La strage viene preparata nei giorni precedenti. Il 29 giugno 1944 un operaio della miniera viene sequestrato e torturato. Alla fine cede. Conferma la presenza di partigiani sul luogo e fornisce informazioni sui boschi in cui sono rifugiati. Per l’esercito tedesco le informazioni ricevute sono una molla ulteriore per far scattare l’operazione contro i civili. Il 3 luglio le truppe si accampano nei pressi di Santa Barbara. I soldati coinvolti sono probabilmente fra i 500 e gli 800. Il comando tedesco divide l’azione su tre fronti. Wolf, Groener ed i loro uomini verso Castelnuovo e Massa Sabbioni; Danisch, Casuski verso San Martino; infine gli uomini di Fraulein avrebbero colpito Meleto.

Al mattino del 4, intorno alle 6, Meleto viene accerchiata con un movimento a tenaglia. I soldati iniziano a rastrellare indiscriminatamente civili di sesso maschile. Li conducono al monumento ai caduti della prima guerra mondiale, uno slargo in viale barberino, nel centro del paese. Nessuno dei civili ha chiaro cosa stia per succedere, in molti sono convinti di essere stati radunati per un controllo di documenti o tutt’60 persone intorno al monumento e altri civili continuano ad arrivare. L’assembramento diventa troppo vasto e ingestibile per i soldati tedeschi. Alle 10:30 viene deciso di dividere i civili in 4 gruppi per condurli in 4 aie, 2 all’estremità ovest e 2 all’estremità est del paese. L’esecuzione è rapidissima. Dei colpi di mitragliatrice fendono l’aria. In pochi minuti, senza un processo, senza una spiegazione, 93 civili perdono la vita. I soldati tedeschi incendiano i luoghi del massacro e velocemente si allontanano.

Sempre il 4 luglio 1944 quasi contemporaneamente, a 4 km, a Castelnuovo dei Sabbioni si consuma un altro massacro. Gli abitanti di Castelnuovo a differenza che a Meleto vengono radunati tutti nello stesso luogo: piazza 4 novembre, ai piedi di un alta muraglia sopra a cui la strada porta alla chiesa nella parte alta del paese. A Meleto in 4 civili erano riusciti a salvarsi o per l’età avanzata e le condizioni fisiche o perché in possesso di documenti che li qualificavano come collaboratori dell’esercito tedesco. A Castelnuovo invece non viene fatta alcuna distinzione. Il parroco del paese, don Ferrante Bagiardi, è fra i rastrellati. Nonostante la disperazione riesce però a trovare la lucidità per somministrare la comunione ai fedeli prima di essere ucciso. Vengono sistemate 2 mitragliatrici a 18 metri dai civili in fila contro il muro. In quegli attimi concitati in 4 riescono a salvarsi gettandosi dallo strapiombo a lato della piazza. Il soldato tedesco dietro alla mitragliatrice si rifiuta di sparare. Viene giustiziato sul posto e sostituito. Le mitragliatrici lasciano a terra 68 cadaveri a terra a cui si aggiungono altri 8 civili uccisi per aver tentato la fuga durante il rastrellamento. Dalle case vicine vengono requisiti mobili e gettati sui corpi dei cadaveri accendendo un falò il cui fumo si intravede a chilometri di distanza.

Perché le formazioni partigiane non hanno tentato un’azione per salvare i civili? Era bastato infatti che un aereo poche ore dopo sorvolasse Massa dei sabbioni sganciando delle bombe perché i soldati tedeschi corressero ai ripari permettendo a 12 civili  di salvarsi. La risposta probabilmente è nel piccolo borgo di San Martino situato a 3 km da Castelnuovo. Qui vengono infatti catturati 50 cittadini. Dieci di questi vengono liberati perché possano raccontare che gli altri sono tenuti ostaggi contro eventuali attacchi partigiani nella zona. La strategia ha perfettamente successo: le truppe Castellani vengono fermate dai civili. La stessa richiesta di non agire arriva anche all’altra formazione partigiana la “Chiatti” il cui commissario politico è in quei giorni gravemente ammalato rendendo ancora più difficile una decisione così delicata.

L’emergere di nuova documentazione negli archivi militari tedeschi ha aperto nuove ipotesi sulle motivazioni di questa strage che sembrerebbe non sia stata compiuta direttamente come rappresaglia per le azioni partigiane dei mesi precedenti. Il territorio di Cavriglia rientrava infatti lungo la linea di ritirata della Wehrmacht. Per questo per l’esercito tedesco era assolutamente necessario rendere sicuri quelle zone infestate di ribelli con un’operazione dal nome in codice “Seidenraupe”, baco da seta.