A Livorno la presentazione del libro Buriazia e una lezione sui Manifesti di Oriano Niccolai

Logo istoreco LivotnoSi inaugura con due importanti appuntamenti culturali previsti per il 7 e il 14 maggio la collaborazione tra l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Livorno (Istoreco) e la Sezione Soci di Unicoop Tirreno Livorno, tesa a valorizzare la storia del territorio.

Il 7 maggio, alle ore 17, presso lo Spazio Soci di Unicoop Tirreno di Livorno, via Settembrini, sarà presentato il volume Buriazia di Catia Giaconi. All’iniziativa interverranno, oltre all’autrice del libro, il direttore dell’Istoreco, Catia Sonetti e la responsabile Cultura della Sezione Soci Coop, Maria Mazzarino.

Il 14 maggio, alle ore 17, presso lo Spazio Soci di Unicoop Tirreno di Livorno, via Settembrini, il direttore dell’Istoreco Catia Sonetti, terrà una lezione dal titolo La storia dell’Italia nel secondo Novecento attraverso i manifesti di Oriano Niccolai. La lezione sarà organizzata utilizzando il materiale e i contenuti della mostra Rosso Creativo. Oriano Niccolai 50 anni di manifesti, organizzata dall’Istoreco nel novembre 2013. Durante la serata sarà possibile acquistare il catalogo della mostra curato da Margherita Paoletti.

Per le schede dei libri si veda nella sezione Le nostre pubblicazioni.

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Suvereto celebra il 70° anniversario della Liberazione

Liberazione Suvereto_4maggioDomenica 4 maggio Suvereto celebra l’anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo. L’iniziativa dal titolo 70° anniversario della liberazione: memoria e storia, è organizzata dal Comune di Suvereto, con il patrocinio della Provincia di Livorno e la collaborazione dell’Anpi e dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Livorno. Parteciperanno i comuni della Val di Cornia, dell’Alta Maremma, della Val di Cecina, di Pian di Scò e di Bucine.

Questo il programma completo della giornata:

ore 9.30 in piazza dei Giudici, incontro delle autorità, delle rappresentanze civili, militari, religiose, politiche e sociali.

ore 10.00 in piazza V.Veneto, celebrazione del 70° anniversario con interventi delle autorità e il concerto della filarmonica “G. Puccini” di Suvereto.

ore 11.00 presso il chiostro di S. Francesco, interverranno Marco Paperini dell’Università di Firenze con una relazione dal titolo Archivio Storico comunale: fonte per la storia dell’età contemporanea a Suvereto. Indagine preliminare e Catia Sonetti dell’Istoreco di Livorno che parlerà su La resistenza a Suvereto: eventi, persone, storia e memoria. Al termine lettura di poesie della resistenza di Benito Mastacchini.

All’interno del Chiostro di S. Francesco è allestita la Mostra di cimeli storici della guerra e della resistenza a cura di Dario Tafi.

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Biblioteca Civica Falesiana di Piombino

Sede e contatti
via Cavour, 52 – 57025 Piombino (Livorno)
Telefono e fax: 0565.226110
E-mail: biblioteca@comune.piombino.li.it
Sito web: http://www.comune.piombino.li.it/pagina666_biblioteche.html
http://pegaso.comune.livorno.it/piombino/fales.htm
Orari di apertura
Lunedì, martedì, giovedì e venerdì 9-13 e 14-19
Mercoledì: 11-12.50 e 15-18 servizio al Quartiere Salivoli
Sabato: 9-12.50 e 15.30-18.30 BiblioCoop al negozio di Salivoli

Durante il periodo estivo o in occasione di festività l’orario può subire cambiamenti.
In estate da giugno ad agosto si effettua il servizio di prestito mercoledì pomeriggio presso località Perelli.

Organi direttivi
A chi rivolgersi: Maria Gianfranchi, e-mail: mgianfranchi@comune.piombino.li.it

Breve storia e finalità
Le origini della Biblioteca risalgono agli anni 1904-1905 quando nacque come biblioteca circolante creata da alcuni eruditi locali a sostegno dell’Università Popolare Piombinese. Il 3 Marzo 1917, come riporta il registro del Consiglio Comunale, venne ufficialmente istituita dall’Amministrazione come Biblioteca Comunale, su proposta del Circolo di Cultura Popolare.
Il patrimonio librario iniziale fu costituito dai libri del Circolo di Cultura Popolare e della Scuola Tecnica intitolata a Ferruccio Niccolini. Questo istituto possedeva 3.200 testi di carattere tecnico e scientifico, patrimonio notevole per una scuola pubblica di quei tempi. La Biblioteca Comunale, alla quale erano annessi l’Università Popolare ed un piccolo museo scientifico, fu divisa in due sezioni: la sezione scolastica con solo accesso per gli alunni della Scuola Tecnica e la sezione circolante per tutti gli abitanti di Piombino.

Successivamente la Biblioteca fu arricchita con i lasciti di illustri cittadini piombinesi, come Giuseppe Montauti, cappellano dell’ospedale e il dottor Elmini che nel 1925, alla morte, lasciò la sua biblioteca personale costituita da libri di medicina e da testi sul marxismo e sul positivismo: varie vicende – anche di carattere politico – fecero sì che queste donazioni finissero disperse nel patrimonio librario della biblioteca, invece di costituire fondi intitolati ai donatori. La sede della Biblioteca Comunale, al momento dell’istituzione nel 1917, era situata in uno chalet in piazza Bovio, da cui fu trasferita in un locale di via C.Pisacane, adiacente al Cinema Sempione, quindi in via G.Garibaldi. Durante il periodo bellico la sede subì danni rilevanti a causa dei bombardamenti; inoltre fu danneggiata dall’alluvione che si abbattè su Piombino nella notte fra il 26 e il 27 Settembre 1951: le fu quindi assegnata la sede attuale, di via Cavour, nell’edificio scolastico ricostruito nel primo dopoguerra.

Servizi
• Prestito locale e interbibliotecario
• Informazione e consulenza bibliografica su cataloghi cartacei, on-line e in rete
• Informazione e consulenza bibliografica su archivi cartacei e in rete. Ricerca on-line relativa alle raccolte di legislazione italiana, regionale e comunitaria
• Attività di promozione alla lettura, (mostre, convegni e collaborazione con le scuole cittadine)
• Postazione internet gratuita, connessione wireless alla Rete Civica. WiFi
• Patrimonio librario 48.000 volumi circa, 58 periodici, 6 quotidiani, 1300 dvd

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Archivio Storico della Città di Piombino “Ivan Tognarini”

Sede e contatti

Casa delle Bifore, via Ferruccio n. 18, 57025 Piombino (LI)

Tel. 0565.63361

E-mail: archiviostorico@comune.piombino.li.it

Sito Web: https://www.comune.piombino.li.it/pagina18171_archivio-storico.html

Pagina FB: https://www.facebook.com/archiviostoricoPiombino/?fref=ts

 

ORARI

lunedì, martedì, giovedì 9.00 – 13.00

mercoledì e venerdì 9.00 – 13.00 e 14.30 alle 17.30

sabato chiuso

Durante il periodo estivo o in occasione di festività l’orario può subire cambiamenti

Per accedere alle sale si consiglia di prenotare

Accesso ai disabili solo al piano terra

 

Direzione e Coordinamento

Gabriella Fabbri  0565/63296

gfabbri@comune.piombino.li.it

Informazioni e consultazione materiale documentario:

Veronica Muoio

 

Breve storia e finalità

L’Archivio Storico della Città di Piombino inizia la propria attività nel 1990, alla fine del decennio che ha conosciuto la ripresa di un forte interesse per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale esistente sul territorio.
L’amministrazione comunale individuò la sede della sezione separata dell’archivio nella Casa delle Bifore, abitazione civile del XIII secolo nei pressi del Palazzo Comunale nel centro storico della città. La Casa delle Bifore, unica testimonianza rimasta del nucleo abitativo più antico, è stata acquistata negli anni ’80 del Novecento dal Comune di Piombino ed era stata sottoposta ad un accurato restauro ad opera dall’architetto Italo Insolera.
Nella sezione separata d’archivio istituita presso la Casa delle Bifore fu trasferito nel 1990 il fondo comunale; nel 1994 si aggiunse la documentazione relativa al periodo in cui Piombino era uno Stato autonomo, 162 unità che coprono un arco temporale che corre dal 1441 al 1815. Questa documentazione era stata depositata nel 1912 a titolo cautelativo presso l’archivio di stato di Pisa.
Fin dalla sua nascita, l’archivio storico affianca alle tradizionali funzioni di conservazione, tutela, acquisizione dei fondi documentari di valore storico un intenso programma di attività promozionali e di valorizzazione (esposizioni, pubblicazioni, attività didattiche e formative), con l’obiettivo di realizzare un servizio aperto all’interazione con le associazioni, le scuole e i vari soggetti che operano per la promozione e valorizzazione culturale del territorio.
Il notevole incremento del patrimonio, avvenuto tra la fine del 1900 e i primi anni 2000 attraverso donazioni e depositi, ha permesso di raccogliere un patrimonio ampio e articolato tipologicamente, in grado di fare luce sulle vicende di un territorio ricco di storia: dall’antico stato autonomo degli Appiani prima e dei Ludovisi Boncompagni poi, al principato di Elisa Bonaparte Baciocchi, fino alle recenti vicende che hanno visto la nascita e lo sviluppo di uno dei più grandi poli siderurgici nazionali.
Il 27 febbraio 2019 il Consiglio Comunale con delibera n. 28 ha intitolato l’archivio storico della Città di Piombino al prof. Ivan Tognarini (scomparso il 15 marzo 2014) come riconoscimento del grande impegno nello studio e valorizzazione della storia del territorio e nella difesa del patrimonio industriale e culturale della città.

Le attività dell’archivio
• conservare e restaurare la documentazione
• riordinare ed inventariare i fondi creando strumenti adatti alla ricerca
• offrire assistenza alla ricerca e alla consultazione dei documenti
• valorizzare il patrimonio anche mediante attività didattiche, formative e di orientamento
• cooperare con gli istituti del Sistema documentario del territorio livornese (SDTL) nella definizione di progetti e programmi comuni.

Patrimonio documentario
L’Archivio storico del Comune di Piombino conserva un ricco e vasto patrimonio documentario relativo alla storia di Piombino e del suo territorio a partire dal 1441.
Il nucleo principale è costituito dal fondo comunale, l’insieme dei documenti prodotti e ricevuti dal Comune di Piombino nel corso della sua storia e nello svolgimento dell’attività istituzionale: tra questi è conservato il fondo dell’Opera di S. Antimo e della Fattoria di Vignale.
Nel fondo comunale è compreso anche un fondo iconografico contenente mappe, piante di progetti, prospetti, catasti e stampe e un ricco fondo fotografico che documenta eventi, luoghi e fatti storici della città e del territorio.
Nel tempo sono confluiti nell’archivio storico anche gli archivi di enti le cui funzioni sono state trasferite al Comune, quali l’archivio dell’Ente Comunale di Assistenza (ECA) e dell’Ente nazionale assistenza orfani lavoratori italiani (Enaoli), e gli archivi di enti soppressi, come l’archivio dell’Ospedale di Piombino, che conserva una documentazione interessante per ricostruire la storia demografica e sociale del territorio.

In seguito a versamenti, donazioni e lasciti di privati, l’archivio nel corso degli anni si è arricchito di fondi documentari di grande rilievo storico e culturale:
archivi di enti: Camera del lavoro di Piombino e sezione locale del Partito Comunista Italiano
archivi di famiglia: famiglia Bartalini – Zannellini – Gaggero
archivi di persona: Romualdo Cardarelli, Amulio e Ivan Tognarini, Michele Lungonelli, Mauro Carrara
fondi iconografici e fotografici: collezione di fotografie di Luigi Magnani, collezione di cartoline di Valerio Guerrieri, collezione di fotografie di Pino Bertelli, fondo fotografico del PCI, fondo fotografico della CGIL.
Archivi di impresa: fondo documentario e fotografico delle Acciaierie di Piombino
Oltre alla documentazione archivistica, fotografica, iconografica, sono annessi al patrimonio archivistico alcuni fondi bibliografici:
• Biblioteca Romualdo Cardarelli: circa 4000 volumi, contiene testi rari e antichi tra cui cinquecentine, volumi seicenteschi decorati con stampe e incisioni, periodici e libri moderni ricchi di annotazioni e glosse dello studioso
• Biblioteca Bartalini – Zannellini – Gaggero: circa 500 volumi, si compone di saggi politici, sociologici, pedagogici, testi di storia risorgimentale, opuscoli e riviste. Libri moderni databili a partire dalla fine dell’Ottocento
• Biblioteca dell’Ospedale civile e della sezione locale del Partito Comunista Italiano: testi specialistici, riviste e opuscoli

Qui è possibile leggere maggiori informazioni e scaricare la guida dell’archivio
https://www.comune.piombino.li.it/pagina19025_patrimonio-documentario.html
Qui è consultabile il fondo bibliografico
https://opacsol.comune.livorno.it/SebinaOpac

Patrimonio documentario
Archivio del Comune di Piombino
Preunitario, 1441-1865 (800 unità tra registri e filze)
Postunitario, 1865-1923 (anche protocolli delle deliberazioni fino al 1960) (1200 unità)
Archivio dell’Ente Comunale di Assistenza, 1937-1977 (370 unità)
Archivio dell’Ospedale Civile di Piombino, 1612-1973 (2000 unità)
Biblioteca ed emeroteca annesse all’Archivio dell’ospedale (circa 5000 unità)
Archivio di Romualdo Cardarelli, secc. XIII-XIX (218 buste contenenti circa 26000 carte di lavoro con copie manoscritte di documenti e appunti)
Biblioteca di R. Cardarelli (4000 volumi)
Archivio Bartalini-Zannellini-Gaggero, 1833-1987 (570 buste)
Biblioteca Bartalini-Zannellini-Gaggero (1100 volumi)
Archivio della Camera del Lavoro di Piombino, 1945-1986 (300 unità)
Fondo fotografico annesso all’Archivio della CGIL, anni 1940-‘90 (1200 tra foto e diapositive)
Fondo di Amulio Tognarini (pervenuto insieme all’archivio della CGIL, c.a 1000 fascicoli di fotocopie di vario contenuto)
Archivio di Ivan e Federigo Tognarini (carte di lavoro dello storico I. Tognarini e documenti del padre Federigo)
Archivio fotografico Lucchini S.p.A., fine ‘800- primi anni 2000 (circa 30 000 unità tra foto a stampa, lastre, filmati VHS)
Collezione fotografica del P.C.I., anni 1930-’90 (circa 1000 fotografie)
Collezione di cartoline di Valerio Guerrieri, fine ‘800- 1980 (3000 unità)
Collezione di Luigi Magnani, fine ‘800-1995 (29 album di fotografie e cartoline , c.a. 1000 foto, e 5 buste di appunti)
Fondo cartografico, stampe, fotografie, diapositive, audiovisivi (c.a. 1000 pezzi, 1583- 1980)

 

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Presentazione del libro “La seconda generazione” di M. Kichka alla Biblioteca degli Intronati di Siena

lasecondagenerazioneLunedì 5 maggio, alle ore 17.30, presso la Sala Storica, della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena (via della Sapienza, 3), con  patrocinio della Comunità Ebraica di Firenze-Siena e con la collaborazione con Accademia del fumetto si tiene la  presentazione del volume “LA SECONDA GENERAZIONE. Quello che non ho detto a mio padre ” di Michele KICHKA. A conversare con l’autore sono Claudio Curcio, Presidente Comicon Napoli, Gisèle de Haan, Direttrice Edizioni Dargaud, coordina Dario Ceccherini. 

L’olocausto attraverso gli occhi del figlio di un sopravvissuto. Quello più strutturato, quello più ironico. Quello che non si è ucciso. Henri è l’unico membro della famiglia d’origine sopravvissuto alla Shoah. Il ricordo l’ha reso muto, schiacciato da un dolore profondo e assordante. Fino al 1988, quando tocca a lui scoprire il cadavere del figlio minore, morto suicida. Qualcosa dentro Henri si rompe, come una diga che cede, e i ricordi dell’Olocausto divengono un inarrestabile fiume di parole che investe chiunque gli si trovi davanti. Henry diventa così uno scrittore di fama e una sorta di eroe della Shoah; il trauma più recente gli ha restituito una voce, ma non la libertà di vivere un’esistenza normale.

Michel Kichka insegna alla Bezalel Academy in Israele. Sono stati suoi allievi, tra i tanti, Rutu Modan (premio Miglior Opera Lucca Comics and Games 2013) e Uri Fink. Presiede l’Associazione dei disegnatori israeliani e collabora con vari giornali e emittenti francesi (Le monde, TV5). Nel 2011 il ministro francese della Cultura lo nomina Cavaliere delle Arti e delle Lettere.

Prima della presentazione proiezione del video

“Il fumo del bosco di betulle: frammenti di un viaggio ad Auschwitz” (13 min.) di Luca Bezzini, Andrea Casagli, Silvia Fanti, Leonardo Mori,Costanza Pignattai, Lorenzo Fioravanti, Caterina Secchi del Liceo Volta di Colle di Va d’Elsa.

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InCanto XIX edizione. 50 anni dopo per un nuovo Canzoniere italiano. Terza parte

L’Istituto Ernesto De Martino dal 1° Maggio al 1° giugno 2014 ospita e organizza nella propria sede di Sesto Fiorentino la seguente rassegna di canto di tradizione orale:

InCanto XIX edizione

50 anni dopo. Per un Nuovo Canzoniere Italiano. Terza parte.

Nel 1962 nasceva il Nuovo Canzoniere Italiano, rivista e gruppo musicale. Iniziò la riscoperta del canto sociale e di protesta del popolo italiano. Oggi, la crisi sembra aver annullato qualsiasi voglia di reazione individuale e collettiva eppure c’è ancora una musica e una canzone impegnata e schierata. Anche quest’anno InCanto presenta alcuni dei protagonisti di questa ricerca musicale che, in vario modo, è stata influenzata dall’esperienza del “Nuovo Canzoniere Italiano”.

In programma la “Festa della Sardegna” e il racconto dei “Paisan”, le storie degli “Operai” e quelle della “Resistenza, con una particolare attenzione all’ ”Italia delle Regioni”, alla “canzone popolare” e alla “canzone d’autore”.

 Anteprima:La Festa del 1° Maggio

Giovedì 1° Maggio dalle ore 12:30

Ingresso libero

Pranzo popolare a sottoscrizione.

A seguire, dalle 15.00, i canti e le musiche di:

Coro Novecento di Fiesole, Le Musiquorum di Firenze, i Suonatori Terra Terra, Associazione Culturale La Leggera, i Tenores di Neoneli, il Coro Pane e Guerra di Bergamo, la Nuova Brigata Pretolana di Perugia, Paolo Ciarchi, Isabella Cagnardi, Claudio Cormio, Lisetta Luchini, I Fratelli Rossi, Piero Nissim, Davide Giromini, Paolo Pietrangeli

Mostra fotografica:

Dio sul tetto e i nuovi angeli di Giuseppe Morandi

Interventi di Peter Kammerer (Univ. di Urbino), Luigi Remaschi (ANPI, Firenze), Barbara Imbergamo (ACTA, Toscana)

 Venerdì 2 Maggio, ore 17:30

Festa della Sardegna – Sa die de sa Sardigna

Una iniziativa dell’Associazione culturale “Sardi in Toscana”

Ingresso libero

Dibattito “Sonos e cantos de sa Sardigna”. Con Pietro Clemente (docente di Antropologia Culturale dell’Università di Firenze) e Tonino Cau (tenores di Neoneli).

ore 18:30

Concerto dei Tenores di Neoneli

ore 20:00

Buffet di prodotti sardi, a cura di “Fiore di Sardegna”

 

domenica 11 Maggio, ore 11:00

I Paisan

Ingresso libero

Presentazione del cd “IL MONDO INTERO. La Festa della Lega di Cultura di Piadena” (2014), con Stefano Arrighetti (pres. dell’Istituto Ernesto de Martino), Alessandro Portelli (Circolo Gianni Bosio), Giuseppe Morandi e Gianfranco Azzali (Lega di Cultura di Piadena)

ore 12:30

Pranzo su prenotazione

ore 15:00

I canti dei gruppi musicali presenti nel cd: I Giorni Cantati di Calvatone e Piadena, Jagjit RaiMetha, Petu e Leo, Suonatori Terra Terra, Coro Le Musiquorum

domenica 11 Maggio, ore 17:30

La Resistenza

Una iniziativa per il 70° anniversario della Liberazione della Toscana.

Ingresso libero

Interverranno: Sara Nocentini (Assessore alla cultura della Regione Toscana), Gianni Gianassi (Sindaco di Sesto F.no), Simone Neri Serneri (Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana), Paolo Di Nicola e Bruno Giannarelli (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico di Roma)

 ore 21:30

 Ingresso € 5,00

 Proiezione di filmati sulla Resistenza dall’APE ROSSA. A seguire:

 

 Il gruppo rock che ha raccontato con passione e coerenza l’Italia degli ultimi 30 anni, in un concerto-tributo alla Resistenza. Dalla “Pianura dei sette fratelli” passando per i brani di Guccini, De Gregori, Stormy Six, Yo Yo Mundi, Lolli fino ai canti tradizionali e i classici di Franco Antonicelli e Nuto Revelli.

 

giovedì 22 Maggio ore 21:00

L’italia delle regioni

Ingresso libero

L’autore Peppe Voltarelli, con chitarra, e l’editore Marcello Baraghini di Stampa Alternativa, presentano il libro “IL CACIOCAVALLO DI BRONZO. Romanzo suonato e cantato” (2014):

» (P. Voltarelli).

 

venerdì 23 Maggio

Operai

Ingresso libero

ore 17:30

Presentazione del n.22-23 della rivista «il de Martino», dedicato al tema “Mondo operaio, fabbriche, memoria del lavoro”. Con la presenza dei curatori, Cesare Bermani, Filippo Colombara e Antonella De Palma, degli autori, Andrea Grifoni e Gianni Bandini e la partecipazione al dibattito di Mario Agostinelli (Portavoce del “Contratto mondiale per l’energia e il clima”) e Riccardo Terzi (Segr. Naz. SPI-CGIL).

ore 21:15

Cine-Concerto con i COINTREAU. Proiezione del documentario “FIAT. Autunno ‘80” di Piero Perotti e Pier Milanesi.

Una ricerca dell’Istituto Ernesto de Martino ai cancelli della FIAT nel settembre 1980, con musica improvvisata dal vivo.

 

venerdì 30 maggio o sabato 31 maggio (data da definire)

La canzone popolare

 Ingresso € 5,00

 Concerto di Ginevra di Marco – ospite Daniele Sepe

 La voce dolce e profonda di Ginevra Di Marco ci guiderà in un racconto sonoro nelle ‘musiche del mondo’ e nella ‘canzone popolare’, accompagnata dal sax di un artista ‘speciale’: Daniele Sepe.

domenica 1 giugno ore 17:30

La canzone d’autore

 Ingresso € 5,00

 Concerto di Gualtiero Bertelli accompagnato da Maurizio Camardi (sax e fiati), Paolo Favorido (pianoforte), Domenico Santaniello (contrabbasso e violoncello).

 Un protagonista del “Nuovo Canzoniere Italiano” prosegue il suo viaggio poetico e di impegno civile e politico, con le storie dei migranti di ieri e di oggi, e la vita, i sogni, le lotte, con nuovi brani, in italiano e in dialetto veneto.

 

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LUOGO

Tutte le iniziative si svolgeranno presso la sede dell’Istituto Ernesto de Martino, nella Villa San Lorenzo al Prato, in via Scardassieri, 47 a Sesto Fiorentino (FI).

INFO

Istituto Ernesto de Martino

Villa San Lorenzo al Prato – via Scardassieri, 47 Sesto Fiorentino (Fi)

Tel. 0554211901 – fax 0554211940

www.iedm.it iedm@iedm.it

Ufficio stampa: Bruno Casini 055/243799

 




Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa

Lunedì 5 maggio 2014 si terrà presso l’Archivio di Stato di Firenze un convegno di studi dedicato alle fonti documentarie toscane sul terrorismo e la criminalità organizzata.

Il convegno, che ha avuto il patrocinio della Camera dei deputati, è stato organizzato dalla Direzione generale per gli archivi e dal Centro di documentazione Archivio Flamigni, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Firenze, la Soprintendenza per la Toscana e la Rete degli archivi per non dimenticare. L’iniziativa si propone di dare rilievo alla documentazione conservata presso istituti, centri documentazione e archivi di Stato della Toscana e di portare all’attenzione degli addetti ai lavori le questioni relative al trattamento e alla gestione di questa tipologia di fonti.

In occasione del convegno sarà inoltre presentata la pubblicazione online della documentazione prodotta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2.

A seguire il programma:

ore 10.00 – Indirizzi di saluto

Rossana Rummo, Direttore generale per gli archivi

Manlio Milani, Presidente Casa della memoria di Brescia

Interverranno nel corso della giornata

Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo

Enrico Rossi, Presidente della regione Toscana

ore 10.30 – Le fonti documentarie negli archivi di Stato toscani

coordina Mauro Tosti Croce

Carla Zarrilli, Le fonti per il terrorismo e la criminalità organizzata: una panoramica negli Archivi di Stato della Toscana.

Paola Benigni, “L’Archivio e collezione Licio Gelli” donati all’Archivio di Stato di Pistoia.

Salvatore Favuzza, Simone Sartini, Per la salvaguardia della memoria contemporanea: il recupero delle carte dell’Archivio di Gabinetto della Questura di Firenze.

ore 11.30 archivi privati, istituzionali e centri di documentazione toscani

coordina Diana Toccafondi

Emilio Capannelli, Uno sguardo d’insieme sullo stato delle fonti private in Toscana.

Monica Valentini, Le carte della Commissione speciale d’Indagine sull’eversione nell’Archivio del Consiglio Regionale della Toscana.

Andrea Biondi, Le carte conservate presso il Centro della cultura della legalità della Regione Toscana.

Monica Galfré, La ricerca e le fonti archivistiche: problemi e risorse.

ore 13.30 pausa pranzo

ore 15.00 presentazione della pubblicazione online degli atti della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2.

Intervengono: Benedetta Tobagi, Francesco Maria Biscione, Giuliano Turone

ore 16.00 tavola rotonda – Le fonti sul terrorismo e la criminalità organizzata: problemi aperti

Coordina Silvia Della Monica

Intervengono: Giulia Barrera, Paola Carucci, Nicola Labanca, Ilaria Moroni, Micaela Procaccia, Elio Varriale

 




Il Museo del Vetro di Empoli (MUVE)

Sede e contatti
Magazzino del Sale, via Ridolfi 70, 50053 Empoli (FI)
Telefono: 0571.76714
E-mail: info@museodelvetrodiempoli.it
Sito web: www.museodelvetrodiempoli.it
Orari di apertura: dal martedì alla domenica 10-19; chiuso il lunedì, il 1° gennaio, il 1° maggio, il 25 dicembre; il 24 e 31 dicembre la chiusura è anticipata alle 13.

Organi direttivi
Comune di Empoli, Servizio Cultura, Giovani e Sport
Coordinamento: Stefania Terreni
Comitato scientifico: Silvia Ciappi, Cristina Gnoni Mavarelli, Giuseppina Carla Romby, Leonardo Terreni, Stefania Viti

Breve storia e finalità
Empoli è un noto centro di produzione vetraria con una storia secolare: l’attività produttiva ha interessato sia il settore artigianale che quello industriale. La maturata consapevolezza del valore storico e culturale dell’attività vetraria empolese ha dato origine al progetto del  Museo del Vetro, realizzato e inaugurato dal Comune di Empoli nel 2010.

DSC_9763La sede è quella del “Magazzino del Sale”, edificio posto nel centro storico cittadino il cui recupero ha consentito la valorizzazione di un’antica struttura architettonica utilizzata fino dal XV secolo per lo stoccaggio e il commercio del sale. La rilevanza architettonica del “Magazzino” nel contesto urbano avvalora ancor più il museo del vetro quale luogo d’incontro tra memoria storica e identità collettiva della comunità empolese.

Il percorso museale delinea le origini e lo sviluppo dell’ industria del vetro di Empoli a partire da testimonianze archivistiche ed iconografiche dei secoli XV-XVII, più numerose e dettagliate nei due secoli successivi con la nascita della fornace Levantini, che alla fine del Settecento produceva fiaschi, vetri da tavola, lastre da finestra e vetri da spezieria e la sua acquisizione nell’Ottocento da parte della famiglia Del Vivo, che ne accentuò lo sviluppo industriale.

DSC_9822Agli inizi del XX secolo crebbe il numero delle vetrerie dedite alla produzione di contenitori in vetro verde: il fiasco, fortemente richiesto dal commercio vinicolo locale, s’imposte quale prodoto principale delle fornaci empolesi. Il particolare colore verde del vetro era dato dall’ossido di ferro presente nella sabbia impiegata per la fabbricazione del vetro. Con il tipico vetro “verde Empoli” furono realizzati, dagli anni Venti del Novecento, oggetti per la tavola e per l’arredamento particolarmente apprezzati nelle esposizioni nazionali ed internazionali dell’epoca. A partire dagli anni ’50 del Novecento si affermarono le produzioni di vetro bianco, colorato e cristallo.

DSC_9786Attività: il Museo offre ai visitatori una collezione “permanente” in cui agli oggetti di proprietà del museo si affiancano oggetti concessi da cittadini e collezionisti in comodato gratuito. Nel corso dell’anno il MuVe ospita esposizioni temporanee, che ampliano e diversificano l’offerta espositiva. Oltre alle mostre su aspetti particolari del vetro – almeno due ogni anno –  sono presentati eventi espositivi che spaziano su soggetti a carattere locale.

Il Museo del vetro è la sede privilegiata anche per lo svolgimento di attività culturali nel cuore della città: concerti, teatro, presentazione di libri, performance, oltre all’attività didattica e di laboratorio.

II museo mette a disposizione un percorso tattile, fruibile anche da visitatori ipovedenti o non vedenti. Il percorso tattile su La lavorazione artigianale del vetro: dalle materie prime al prodotto finito è affiancato da un commento sonoro e propone una modalità di fruizione e di conoscenza attraverso materiali e oggetti da toccare: le materie prime, uno stampo di metallo e l’oggetto realizzato,  attrezzi di lavoro e  alcuni oggetti di uso comune in vetro verde, che hanno caratterizzato per un  lungo periodo la produzione vetraria empolese, come fiaschi, damigiane, ampolle, fiasche da ghiaccio.

DSC_9779Patrimonio
Oltre a disporre di un’ampia collezione di oggetti di vetro, attrezzi e strumenti di lavoro, il museo è strettamente connesso ad un Centro di documentazione del vetro, che fa capo all’Archivio storico comunale, in cui è confluito materiale archivistico, bibliografico, fotografico e multimediale e che dalla sua istituzione (1996) ha messo in opera attività di ricerca, pubblicazione e valorizzazione.
È in corso di stampa la pubblicazione della guida/catalogo del Museo del vetro di Empoli, completa di bibliografia aggiornata.