MuMeLoc Museo della Memoria Locale

Sede e contatti
Piazza Dante Desideri, Cerreto Guidi (Firenze)
Telefono: 0571.906247
E-mail: info@mumeloc.it
direttore@mumeloc.it
cultura@comune.cerreto-guidi.fi.it
Sito web:  www.mumeloc.it
Orari di apertura: mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 16-19. Gli altri giorni aperti su richiesta da fare contattando il numero 0571.906225.

Organi direttivi

Al momento attuale, il MuMeLoc ha come proprio organo direttivo la Giunta Comunale, per l’impostazione e le finalità generali, ed il Dirigente di Area per le competenze gestionali.

Breve storia e finalità
Il MuMeLoc viene inaugurato nel dicembre del 2011, ma il progetto nasce molto prima. Intorno al 1996-1997, infatti, il Comune di Cerreto Guidi fu promotore di ricerche e studi sull’Eccidio del Padule e le testimonianze prodotte nel corso di quei progetti sono divenute la base per la nascita del museo.

Lo scopo del MuMeLoc è promuovere la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale locale, facendone conoscere le radici storiche, il vissuto umano e le prospettive di sviluppo, con un occhio fisso al passato ma l’altro ben puntato sul presente.

Al suo centro sta uno degli eventi più drammatici della storia locale: l’eccidio nazi-fascista del 23 agosto 1944.  Attorno le vicende del territorio e dei suoi abitanti nel lungo divenire che arriva fino ai nostri giorni.

Si tratta di un museo multimediale nel quale il visitatore può costruire il proprio percorso, attivando a scelta diverse proiezioni con interviste e materiale tematico, organizzando così un viaggio personale nella memoria della comunità.

Il MuMeLoc vuole essere anche un centro culturale polivalente integrando a tal fine al suo interno diverse funzioni e servizi: percorso espositivo, archivio multimediale, laboratorio didattico, osservatorio permanente deputato alla salvaguardia del territorio.

Patrimonio
Ffilmati di ricostruzione storica relativi al Padule di Fucecchio e alle vicende di Cerreto Guidi,  testimonianze sulla vita e le tradizioni locali, sui mestieri tipici del Padule di Fucecchio, sull’Eccidio del 23 agosto 1944 (si tratta prevalentemente di video interviste). Oggetti tipici del Padule di Fucecchio (nasse, stampe, fasci di sarello, cappellacci), documentazione relativa al processo agli esecutori dell’Eccidio del 1944, testi sulla storia locale.




Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”

Sede e contatti
Via Castelnaudary 5, 50034 Marradi (Firenze
Telefono: 055.8045943
E-mail: centrocampana@tiscali.it
Sito web: http://www.dinocampana.it/

Organi direttivi
Presidente: Mirna Gentilini
Vicepresidente: Francesco Chiari, Silvano Salvadori

Breve Storia e Finalità
L’associazione culturale iscritta all’anagrafe delle ONLUS è sorta nel 1989 con la partecipazione del Comune di Marradi. In questi anni ha svolto varie iniziative per  far conoscere  e divulgare la vita e l’opera di Dino Campana  ed è diventata un punto di  riferimento importante per  tutte le attività culturali del territorio.
Nel 2002 ha ottenuto il Premio cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha costituito un centro di documentazione riguardante la vita e l’opera del poeta, allestendo una mostra biobibliografica permanente. Ha
predisposto un museo di arte contemporanea “Artisti per Dino Campana” inaugurato nel 2009. É divenuta Casa Editrice e ha pubblicato  dal 1998 ad oggi 9 libri. Svolge attività di supporto a studiosi, studenti universitari e medi e gruppi di turisti, mettendo a disposizione materiale, documenti, organizzando attività didattiche, lezioni, visite
guidate. Ha rapporti con vari enti culturali.
Ha come scopo eminente lo studio, la ricerca, la divulgazione, l’interpretazione dell’opera tutta del poeta
Dino Campana che ebbe i natali a Marradi; si propone di realizzare i suddetti scopi organizzando e gestendo borse di studio, premi letterari, incontri, convegni, congressi, seminari, procedere alle pubblicazioni di saggi e monografie, produrre o collaborare alla produzione di film e mostre; catalogare, archiviare materiale di varia natura inerente la vita del poeta, svolgere manifestazioni campaniane e culturali varie (conferenze, presentazione di libri, spettacoli, ecc.). avvicinando in modo particolare gli studenti delle scuole alla poesia di Campana.
Obiettivo precipuo  della mostra del Museo “Artisti per Dino Campana” è stato quello di realizzare nel paese natale una struttura importante per lo sviluppo turistico culturale a completamento delle altre già attuate (Mostra biobibliografica permanente, archivio campaniano, ecc,). Il Centro Studi e il Museo sono aperti tutto l’anno nel seguente orario: martedì e venerdì dalle 17,00 alle 19,00; in altri giorni e in altri orari previo appuntamento. Giovedì sera nei mesi di luglio e agosto(h.21,00-23,00). Domeniche di ottobre e dicembre (dalle10,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,00).

Patrimonio
Biblioteca: le varie edizioni dell’opera campaniana (compresa la prima del 1914), le traduzioni in lingua straniera; la raccolta delle opere  librarie monografiche e raccolta degli scritti critici e biografici pubblicati su periodici dal 1914 in poi; documenti dell’Archivio comunale di Marradi, saggi vari in fotocopia, riviste e articoli di giornali. Volumi numero complessivo1500.
Altre collezioni o raccolte: Tavole espositive riguardanti la vita e l’opera del poeta, materiale iconografico; serie di ritratti di artisti quotati. Opere scultoree e pittoriche, fra cui l’unico ritratto eseguito a Campana vivente da Giovanni Costetti nel 1913. Tesi di laurea, film (su  video cassetta o su DVD); CD e DVD con recitazioni, poesie musicate o concerti per Dino Campana; filmati RAI, alcune medaglie commemorative sul poeta. Lavori scolastici e materiale minore vario. Fondo Anacleto Francini.
Museo Artisti per Dino Campana. La mostra comprende 68  opere pittoriche e scultoree di artisti contemporanei che si sono ispirati ai testi campaniani. È stata aggiunta quest’anno l’opera di LiuYu, vincitrice del concorso grafico pittorico rivolto agli allievi dell’Accademia di Bologna e Firenze in occasione del Centenario della stampa dei Canti Orfici.




Centenario della nascita di Pietro Del Giudice

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Partigiani del gruppo “Patrioti apuani”, al centro il comandante Pietro Del Giudice

A cento anni dalla nascita di Pietro del Giudice, la Provincia di Massa Carrara, i Comuni di Massa e Montignoso, l’ANPI di Massa e di Montignoso e l’ISRA, presentano mercoledì 30 luglio alle ore 17,30 a Ronchi di Massa, Parco dell’Hotel Villa Maremonti, un incontro per ricordare il comandante partigiano della formazione “Patrioti apuani”. Sarà presentato il volume curato da Maria Del Giudice, Patrioti apuani. 

Interverranno alla discussione, dopo i saluti di Nino Domenico MIGNANI e Pietro BUFFONI, Presidenti onorari ANPI Massa e Montignoso, Elena Emma CORDONI, Paolo PEZZINO (Università degli Studi di Pisa), Roberto TORRE (Presidente ANPI Massa), Maria DEL GIUDICE, curatrice del volume.

In allegato la locandina con il programma dell’evento.




70° Anniversario della strage del Focardo

Alle ore 9.30 presso il cimitero della Badiuzza (San Donato in Collina) l’Amministrazione comunale commemora il 70° Anniversario della strage del Focardo in ricordo dell’eccidio della famiglia di Robert Eistein trucidata dai nazisti in questo comune nella notte fra il 3 e il 4 agosto 1944.




“Firenze 1944” su RAI STORIA

Sarà trasmesso alle ore 17.30 dell’11 agosto su RAI STORIA (canale 54), Firenze 1944, il documentario realizzato da M. Becattini e R. Martinelli per l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.

Nell’agosto del 1944, nei giorni della liberazione di Firenze, due giornalisti della RAI (allora E.I.A.R.) Amerigo Gomez e Victor De Sanctis, registrarono a rischio della vita suoni e testimonianze di quei tragici avvenimenti con un’apparecchiatura di fortuna.
Dieci anni dopo, dalle registrazioni su dischi in cera fu tratto da Amerigo Gomez un “documentario” sonoro di circa 30 minuti, mandato in onda su Radio RAI nel 1954.
Alla versione integrale di questo eccezionale documento sonoro – accompagnato dal commento originale di Amerigo Gomez del 1954 — il film associa per la prima volta immagini e filmati d’epoca, realizzati da civili italiani o da operatori inglesi, americani, neozelandesi e tedeschi, provenienti da archivi di tutto il mondo ed in parte inediti. Restituisce così a quei tragici eventi di guerra, insieme ad una piena evidenza visuale, la forza di una testimonianza di assoluta autenticità.
Realizzato dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (con il patrocinio e il contributo di Comune di Firenze e Provincia di Firenze e con il contributo di Unicoop Firenze).




Ora e sempre Resistenza

Lunedì 4 agosto, alle ore 8.30, Palazzo comunale, Piazza della Vittoria: deposizione di corone presso i cippi del territorio. Alle ore 21.00 all’Arena Giardini “I Ponti” proiezione del video Resistenza ieri e oggi.

Martedì 5 agosto, alle ore 21.30, presso i Giardini della Casa del Popolo di Grassina, Donne nella Resistenza, proiezione del video con testimonianza di donne che hanno partecipato alla storia di 70 anni fa.
Interverrà il prof. Simone Neri Serneri Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.
sarà presente il Vice Sindaco di Bagno a Ripoli Ilaria Belli.

 




Presentazione e proiezione del docufilm “Kia Ora” a “Le Murate”

Presentazione  docufilm Kia Ora  Firenze 6 agostoLogo ComitatoAlle ore 21.15, presso il Caffè Letterario “Le Murate”, a Firenze, presentazione di Kia Ora Docufilm di Manuela Critelli sulla liberazione del Chianti e di Firenze attraverso le storie del 28° battaglione Maori che nel luglio del 1944 fu tra i protagonisti della liberazione del Chianti, di Scandicci, di Empoli e infine della Città di Firenze dall’occupazione nazi-fascista.
Il docufilm racconta delle gesta, del valore dei soldati maori e del loro straordinario rapporto con la popolazione e con la cultura italiana. Il progetto di documentazione cinematografica “Kia Ora” è un’opera collettiva a cui hanno partecipato Manuela Critelli (sceneggiatura e regia), Claudio Teobaldelli e Giovanni Pecchioli (musiche), Stefano Fusi (ricerche e documentazione storica) con la collaborazione di molte altre persone italiane e neozelandesi.

Saluti istituzionali del Comune di Firenze
Interverranno:
Sara Nocentini, Assessore alla Cultura della Regione Toscana
Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze
Massimiliano Pescini, Sindaco di San Casciano in Val di Pesa

Introduzione al film:
Stefano Fusi, Coautore di “Kia Ora”
Simone Neri Serneri, Direttore Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Concludono la regista Manuela Critelli e gli altri autori

Scheda del documentario:

« Ka mate, ka ora!» (E’ la morte, è la vita!)
All’ unisono si sono battuti il petto, picchiato i piedi contro la dura terra e stretto i pugni. Hanno alzato le braccia verso il cielo, mostrando le iridi scintillanti prima della battaglia. Questa è la haka, la danza di guerra resa celebre in tutto il mondo dagli All Blacks, i giocatori di rugby neozelandesi. Fu eseguita per la prima volta in Italia nella primavera del 1944.
Grazie a 12 anni di studi, di ricerche e di scambi internazionali è stato possibile realizzare questo documento sulla II Guerra mondiale che racconta la liberazione della Toscana dall’occupazione nazifascista dopo l’ armistizio dell’ 8 settembre 1943. In Toscana il Corpo di spedizione Neozelandese con il 28° Battaglione Maori ebbe un ruolo decisivo.
Nel territorio fiorentino il 28° partecipò alle battaglie più dure e fu tra i protagonisti della Liberazione di molti Comuni: Barberino, Tavarnelle, San Casciano, Scandicci, Montespertoli, Empoli ed ovviamente Firenze. Le perdite furono significative: i soldati feriti 111, quelli uccisi 32 ed i prigionieri 4 . In tutta la campagna d’Italia le perdite del 28° Bn furono pesanti: 230 soldati uccisi, 892 feriti e 33 fatti prigionieri .

La drammaticità e la crudeltà della guerra non impedì la nascita di una naturale empatia fra i soldati maori e la popolazione italiana. Gli italiani parlano una lingua dai suoni simili, molto diversa dall’inglese. I Maori ne furono affascinati e si sforzarono di apprendere le basi della lingua italiana, come emerge chiaramente dalle testimonianze dei soldati.

Gli anni di guerra, il grande contributo e sacrificio portato alla lotta contro il nazifascismo, la conoscenza di molti altri luoghi e di altri popoli, dettero un impulso straordinario al rafforzamento della identità culturale, sociale , politica e nazionale dei maori. Il 28 ° Battaglione aveva rappresentato la volontà di sentirsi al pari dei “ bianchi “ e di acquisire pieni diritti sociali e politici di cittadinanza. I cambiamenti necessari per ottenere questi risultati e superare ogni forma di discriminazione sarebbero stati ancora più lenti se i maori non avessero partecipato alla guerra e non avessero acquisito una maggiore consapevolezza di se stessi ed orgoglio della propria storia ed identita’ culturale. L’incontro con il popolo italiano e con la cultura , la storia italiana fu particolarmente fecondo e gli effetti si sono dispiegati nel tempo, anche attraverso le opere di importanti scrittori neozelandesi , quali Witi Ihimaera, Alistair Te Ariki Campbelle Patricia Grace.

 

 

 




La notte della memoria. A 70 anni dalla distruzione dei ponti di Firenze.

Alle ore 21.00, nei Giardini di Boboli (ingresso libero da Piazza Pitti, Cortile dell’Ammannati), una serata straordinaria di letture, documentari, interventi teatrali per ricordare la notte di 70 anni fa quando tutti i ponti, eccetto Ponte Vecchio, ed i quartieri adiacenti a quest’ultimo sulle entrambe le rive (Por Santa maria, Borgo San jacopo, via Guicciardini, via Bardi) vennero fatti esplodere con le mine dalle truppe di occupazione nazista, arrecando un danno enorme al patrimonio culturale e storica della città e segnando un trauma ulteriore per la popolazione in quelle tremende giornate.

Per questo, in occasione del settantesimo anniversario di quella distruzione, la Direzione del Giardino di Boboli, insieme a Arca Azzurra Teatro organizza  “La notte della memoria”. Proprio il polmone verde granducale, infatti, nei giorni salienti del passaggio della guerra e della liberazione di Firenze, fu rifugio per migliaia di fiorentini sfollati dalle loro abitazioni dell’Oltrarno.

Declinata attraverso proiezioni di immagini fotografiche e filmografiche, letture di documenti storici in gran parte inediti tratti da diversi archivi e momenti teatrali dello spettacolo “Agosto ’44 La Notte dei Ponti” scritto da Ugo Chiti e Massimo Salvianti e a cura di Arca Azzurra Teatro, la serata si pone l’obiettivo di rievocare la verità storica degli argomenti e degli accadimenti di quel difficile, campale periodo.
Infatti l’appuntamento avrà il ritmo della cronaca appassionata dei giorni che precedettero e seguirono la liberazione di Firenze, città simbolo che si fa emblema delle sofferenze, dei piccoli e grandi eroismi, degli  straordinari e minimi avvenimenti di tutte le città e i paesi d’Italia impegnati nella lotta contro l’occupazione nazifascista.

Il dramma e i drammi della guerra, in questi giorni purtroppo ancora di stretta attualità, saranno al centro di tutto, lo sfregio crudele inferto alla città dai tedeschi, con l’abbattimento dei ponti sull’Arno, compreso quel Ponte a Santa Trinita, capolavoro tardo rinascimentale costruito su disegno di Michelangelo, che nel momento della distruzione sembra quasi voler resistere, opporsi, e che crollerà solo dopo che per tre volte gli artificieri tedeschi l’avranno letteralmente e completamente avvolto nell’esplosivo.

L’iniziativa è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze, dal Comune di Firenze e dal Museo Giardino di Boboli, con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica per la Toscana, dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, del Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux, dell’Istituto Luce Cinecittà S.r.l., della Mediateca dell’Unione Comuni Montani del Casentino, dell’Arca Azzurra Teatro, di Rete Toscana Classica, della Ditta Imaginem, del Maggio Musicale Fiorentino e di Firenze Musei.