Proiezioni di “Un 25 aprile a Monte Sole”

Venerdi 25 luglio ore 18.00 Palazzo Malaspina a San Donato in Poggio (FI) – Ingresso Gratuito
Lunedi 28 luglio ore 21.30 Cinema Arena Dentro le Mura a San Casciano Val di Pesa (FI)
A seguire incontro con l’autore e attori – Ingresso Gratuito

Nel docufilm un sedicenne, Cosimo Ballini, conosce Ferruccio Laffi, unico superstite della propria famiglia dopo la strage di Marzabotto, che nel 1944 aveva l’età del ragazzo. Tra l’adolescente di ieri e di oggi nasce un confronto, il desiderio di sapere e di non dimenticare, un salto generazionale tra ricordi, dolore, speranza.

Sullo sfondo le celebrazioni di Monte Sole e le interviste a Riccardo Lolli, partigiano della Brigata Stella Rossa, a Gian Luca Luccarini, Presidente dell’Associazione dei Familiari Vittime di Marzabotto e zone limitrofe, e a Romano Franchi, sindaco del Comune di Marzabotto.

Il film, che dura circa 40 minuti ed è totalmente autoprodotto, prosegue idealmente la storia del primo lungometraggio, che Ballini ha dedicato alle vicende e alla memoria del padre.




Il treno che bucò il fronte…a San Casciano

Alle ore 21.30 – Proiezione de “Il Treno che Bucò il Fronte” – Cinema Arena Dentro le Mura a San Casciano Val di Pesa (FI) – a seguire incontro con l’autore Stefano Ballini  – Ingresso Gratuito.

NATO dalla storia vera di un chiantigiano che disubbidì ad un ordine militare dei tedeschi l’8 settembre 1943 per una ribellione che gli valse la vita, il film “Il treno che bucò il fronte” di Stefano Ballini ha ricevuto gli apprezzamenti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del presidente della Repubblica federale di Germania Joachim Gauck. David Ballini detto ‘Carlino’, classe 1922, contadino chiantigiano, al ritorno da una licenza, riuscì a sottrarsi al rastrellamento nazifascista con la disubbidienza contravvenendo cioè all’ordine dei tedeschi di scendere da un treno diretto a sud e rimanendovi a bordo a loro insaputa.

Quel treno portò ‘Carlino’ alla salvezza e adesso, oltre a bucare il fronte, vuole bucare il web (www.treno1944.com) per diffondere la verità della storia e di alcuni dei fatti più tragici che si consumarono in Italia durante il secondo conflitto mondiale come le stragi di Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto e Pratale. Nel documentario giocano un ruolo determinante le testimonianze di alcuni sopravvissuti e dei familiari delle vittime di queste stragi. Ci sono le voci e i ricordi di Adriana Cresti e Mirella Lotti (superstiti di Pratale), Siria Pardini, Adele Pardini, Luciano Lazzeri, Graziano Lazzeri, Enrico Pieri, Mario Ulivi (superstiti di Sant’Anna di Stazzema), Fernando Piretti, Ferruccio Laffi, Anna Rosa Nannetti, Gian Luca Luccarini, Bruno Zebri,(superstiti e testimoni di Marzabotto).

 




Livorno saluta Mario Canessa, “giusto tra le nazioni” scomparso a 97 anni

canessaSi è spento a Livorno a 97 anni Mario Canessa, che nel 2008 aveva ricevuto dall’ambasciatore di Israele il riconoscimento di “Giusto fra le nazioni”, per aver salvato tra il 1943 e il 1945, come agente di polizia confinaria, centinaia di ebrei e perseguitati politici trasferendoli in Svizzera o favorendone l’espatrio.

Nato a Volterra il 20 novembre 1917, era residente a Livorno da moltissimi anni. Dopo la guerra da semplice agente e studente alla Università cattolica negli anni 1943-45, Canessa aveva poi raggiunto in seguito la qualifica di Dirigente Generale al Ministero degli Interni.

Lo avevano definito il Perlasca livornese, perché come il commerciante padovano che salvò cinquemila ebrei a Budapest aveva tenuto ben nascosta fino alla tarda vecchiaia la sua opera in favore dei perseguitati. Solo grazie all’interessantamento di Guido Guastalla, allora consigliere della Comunità ebraica di Livorno, la storia era stata segnalata alle autorità ebraiche che, in breve tempo, iscrissero il suo nome nel memoriale dello Yad Vashem. Fino ad allora Canessa ne aveva parlato soltanto con pochi intimi confidando loro di essersi comportato “come era giusto fare in quel momento”. Canessa aveva compiuto le sua azioni a favore dei perseguitati in particolare nel territorio valtellinese sorretto dalla lealtà ai valori in cui era stato educato in famiglia e da una profonda fede religiosa cui si appiglierà nelle ore più difficili.

Per la sua opera in soccorso ai perseguitati anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva poi consegnato a Canessa la medaglia d’oro al valor civile. Il massimo riconoscimento, assieme all’attribuzione del titolo di Giusto tra le Nazioni, gli era arrivato anche dalla Comunità ebraica di Livorno: la scrittura di un Sefer Torah in suo onore (e alla memoria di tutti i deportati). Caso più unico che raro per un non ebreo. A Canessa il Comune di Livorno aveva infine conferito, nel 2011, nel corso del ricevimento per il 66° anniversario della Liberazione nazionale, la Livornina d’Oro, massima onorificenza cittadina e aveva dedicato un numero speciale della rivista CN, Comune Notizie, curata dal cronista del “Tirreno”, Mauro Zucchelli (è possibile scaricarla negli Approfondimenti esterni).

Oggi martedì 8 luglio la città di Livorno darà l’ultimo abbraccio a Canessa. In accordo con i familiari, prima delle esequie religiose, la salma verrà trasportata a Palazzo Municipale per un ultimo saluto da parte della sua città.Questo il programma della cerimonia:

1) Alle ore 12:00 la salma di Mario Canessa, scortata da due vigili in moto della Polizia Municipale, dall’abitazione verrà trasferita in Comune;

2) Alle ore 12:20 la salma sarà accolta in Palazzo Comunale dal sindaco di Livorno Filippo Nogarin;

3) Dalle ore 12:45 alle ore 14:45 la salma sarà esposta in Sala Preconsiglio dove sarà allestito anche un libro delle onorificenze a disposizione di chiunque desideri lasciare un messaggio in ricordo;

4) Alle ore 14:45 la salma, scortata da due vigili in moto della Polizia Municipale verrà condotta alla Chiesa del Rosario dove avranno luogo le esequie religiose.




70° Anniversario di Piazza Tasso e della morte di Bruno Fanciullacci

La sezione ANPI Oltrarno invita a partecipare alla commemorazione che inizierà alle ore 19.30 in piazza, con il corteo fino al Monumento, la deposizione delle corone, l’intervento di Alessandro Pini presidente Anpi Oltrarno.

Al Chiostro delle Leopoldine buffet offerto dalla sezione ANPI Oltrarno

ore 21.30 concerto Casa del Vento in Settant’anni di Resistenza con Luca Lanzi & Fry Moneti




In memoria della strage del Mulinaccio

In via Golgi il ricordo dell’eccidio. Alle 9.30 la celebrazione della Messa. Quindi i saluti delle autorità e gli interventi di Cristoph Thelsen dell’ambasciata di Germania a Roma; Tiziana Nocentini, Direttore Istituto storico della Resistenza; Camillo Brezzi, Presidente dello stesso Istituto e del giornalista e scrittore Pier Vittoria Buffa.




Castiglion fiorentino ricorda i caduti della seconda guerra mondiale

Due manifestazioni per ricordare le tragedie della guerra che hanno colpito questo territorio.
Sono passati 70 anni da quel 4 luglio 1944 quando 4 giovani persero la vita alla Nave, zona “Tre Acque – Ceppeto”: Giovanni Milighetti, di 24 anni, Vera Buracchi, di 18 anni, Zita Moretti di 17 anni, e Walter Milighetti di 11 anni dilaniati da una mina lasciata dai tedeschi nella campagna castiglionese per assicurarsi la fuga. Una tragedia che colpi profondamente un’intera comunità che a distanza di sette decenni vuole rendere omaggio ai loro cari con una commemorazione. Alle ore 10 è prevista una Santa Messa presso la Chiesa di San Marco a “La Nave”, al termine verrà depositato un cippo alle “Tre Acque – Ceppeto”.

In quello stesso giorno alcuni residenti di Manciano sotto la minaccia dei mitra tedeschi furono costretti a minare la chiesa di Manciano. Un tonfo sordo e la vita della piccola frazione cambiò all’istante. Rimase miracolosamente illeso un giovane che domenica, oggi novantenne, sarà presente alla cerimonia. Alle 10 presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Misericordia a Manciano prenderà il via la rievocazione storica con relativa esposizione fotografica. Alle ore 11 verrà officiata la Santa Messa.




“I luoghi di Modigliani. Tra Livorno e Parigi”, la mostra fotografica dedicata al grande pittore livornese

modiglianiLivorno_ParisDal 12 luglio al 3 agosto si terrà a Livorno alla Bottega del Caffè (Viale Caprera, 35), nel quartiere La Venezia, la mostra “I luoghi di Modigliani. Tra Livorno e Parigi”, un viaggio fotografico attraverso i luoghi dove il grande artista ha vissuto e lavorato, immortalati così come sono oggi dopo un secolo di cambiamenti sociali, economici e urbanistici.

Nell’anno del 130° anniversario della nascita di Modì, l’esposizione è realizzata dall’Associazione Culturale Bredenkeik con la compartecipazione del Comune di Livorno e di Effetto Venezia 2014 e la collaborazione dell’Associazione Lavoratori Comunali di Livorno, di Pirati e Sirene – il portale web che racconta “vita, stile e cultura della costa degli Etruschi” – e del Centro Culturale Vertigo. Le fotografie sono di Luca Dal Canto, regista e fotografo livornese reduce dal successo del suo ultimo cortometraggio “Due giorni d’estate” – che trae spunto proprio da un’opera del grande artista livornese – presentato in prima mondiale al 67° Festival di Cannes nella sezione fuori concorso Short Film Corner.

L’esposizione, che conta 56 pannelli fotografici illustrati dalla grafica Enrica Mannari, racconta la vita di Amedeo Modigliani attraverso scatti documentaristici che mostrano i luoghi dove Modigliani ha vissuto e lavorato e dove sono accaduti episodi che hanno rappresentato tappe fondamentali nella sua tragica e sfortunata esistenza. Per questo ciascuna fotografia sarà corredata da un’approfondita didascalia che racconta un aneddoto legato a quel determinato luogo.

La mostra sarà inaugurata sabato 12 luglio alle ore 19 con un intervento musicale di Simone Soldani “Bimbo” e Luca Faggella che canterà alcune canzoni di Piero Ciampi; infine ci sarà anche una degustazione di torta di ceci offerta dal celebre tortaio Gagarin.

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A Cascina si ricorda il bombardamento del 5 luglio 1944

Sabato 5 luglio 2014, alle ore 10, in via XX Settembre a Cascina, l’Amministrazione comunale ricorderà i 45 cittadini deceduti a seguito dei bombardamenti che la città di Cascina subì durante il passaggio della guerra.

Oggi, in via XX Settembre, una lapide ricorda le vittime di quella tragica giornata. Il sindaco Alessio Antonelli apporrà una corona affiancato dai rappresentanti dell’Anpi, delle associazioni combattentistiche e dalle autorità locali.