Il 70° anniversario della Liberazione di Livorno

19luglio44Il 19 luglio 1944 Livorno veniva liberata dal nazifascismo (qui l’articolo di approfondimento). In occasione di questo importante anniversario il Comune di Livorno insieme all’Anpi provinciale, all’Anppia, all’Anei e all’Aned e con la collaborazione dell’Istoreco (Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno), mette in calendario una commemorazione ufficiale, cui fa da corollario, alle 21, l’ultimo appuntamento della rassegna “Eden, parole e musica alla Terrazza Mascagni”.

Sabato 19 luglio 2014  alle ore 8,30 è previsto il ritrovo in Piazza del Municipio per trasferimento in pullman verso  il Sacrario del Castellaccio, in cui, alle ore 9.30, sono previsti gli onori militari e civili davanti alla lapide ai Caduti partigiani. Alle ore 10,00, in via Ernesto Rossi, presso il Bassorilievo al partigiano,  ci sarà la deposizione di una corona a cura Anpi, Anppia, Anei e Aned.  Alle ore 10,30 presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale, saluti del Sindaco e di un rappresentante dell’Anppia di Livorno e dell’Istoreco, alla presenza delle Associazioni combattentistiche e della Resistenza e delle massime Autorità.

Il Comune di Livorno, l’Istoreco e Associazioni combattentistiche e della Resistenza organizzano anche due appuntamenti in occasione del 71° anniversario del 25 luglio 1943.

Giovedì 24 luglio, alle 21, presso il cinema Arena Fabbricotti, si svolgerà l’incontro con il professor Salvatore Settis dal titolo: “La crisi della democrazia rappresentativa in Italia e in Europa”. Parteciperanno Garibaldo Benifei, presidente onorario dell’Anppia di Livorno, Roberto Bernabò, direttore “Il Tirreno” e Spartaco Geppetti, presidente dell’Anppia di Livorno. Alle 21.30 verranno lettere “Poesie della Resistenza” dall’attrice Lica Maglietta, alle 21.45 verrà proiettato il film “Baciami Piccina” di Roberto Cimpanelli, con Vincenzo Salemme, Neri Marcoré, Elena Russo.

Venerdì 25 luglio, alle 10, ritrovo presso il Monumento ai perseguitati Politici, presso il viale della Libertà (Parco della Pinetina) per la deposizione di una corona. Alle 10.30 è prevista la consegna di una onoreficenza all’Ammiraglio Cavo Dragone e alla famiglia Banchetti, a cura dell’Anppia di Livorno.

 




“Eden: parole e musica alla Terrazza Mascagni” per ricordare la Liberazione di Livorno

eden2Da mercoledì 16 luglio fino a sabato 19 luglio 2014  torna a Livorno per il quarto anno consecutivo il progetto “Eden: parole e musica alla Terrazza Mascagni”: un calendario di appuntamenti culturali gratuiti  in programma al Gazebo della Terrazza; in quello stesso spazio che nell’800 ospitava il famoso parco dei divertimenti, l’Eden appunto. Il progetto prevede nel complesso quattro appuntamenti che si concluderanno nella serata di sabato 19 luglio in occasione del 70° anniversario della Liberazione di Livorno. Una rassegna che fa da corollario alle commemorazioni ufficiali organizzate dal Comune di Livorno per celebrare questo importante anniversario (Qui per il programma completo)

Quattro serate, prevalentemente dedicate al tema della Resistenza (ma non solo), per un’iniziativa promossa dal Comune di Livorno, insieme alle librerie Feltrinelli, Belforte, Erasmo, al Nuovo Teatro delle Commedie, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici, l’Associazione Nazionale ex Internati, con Aned (Associazione nazionale ex deportati) e con l’Istoreco (Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno). La partecipazione è libera e gratuita.

Il primo appuntamento, quello di mercoledì 16 luglio, si divide in tre momenti diversi.  Alle ore 21.00 presentazione di “Ti picchio lunedì. Accade davvero sulla Costa degli Etruschi. Livorno in 15 racconti illustrati” di Valerio Michelucci (Belforte Cultura Editore). Partecipano l’autore, l’attore Giorgio Algranti e il chitarrista Antonio Ghezzani. Alle ore 22.15, letture da “Momenti Resistenti” da “O miei Compagni” di Mario Lenzi, edito dal Comune di Livorno. Partecipa l’attrice Alessia Cespuglio. Nel volume, il giornalista livornese Mario Lenzi, recentemente scomparso, non solo ripercorre le proprie esperienze di combattente nella III Brigata Partigiana “Garibaldi” durante la guerra di liberazione, ma, attraverso i suoi ricordi adolescenziali, ricostruisce un affresco della Livorno antifascista negli anni Trenta del Novecento. La serata si concluderà, dalle ore 22.30 con il concerto del Coro “Spring Time”, Direttore Cristiano Grasso.

Il resto del calendario di “Eden, parole e musica alla Terrazza Mascagni”.

Giovedì 17 luglio

ore 21.00

• Presentazione libro “Storie in movimento. Livorno 1987-2013” di Riccardo Repetti, edizioni Erasmo, con Riccardo Repetti e Maria Antonietta Schiavina

ore 22.15

“Momenti Resistenti” da “O miei Compagni” di Mario Lenzi, edito a cura del Comune di Livorno. Con Alessia Cespuglio e Martina Benifei al violoncello

ore 22.30

• Concerto Corale Etnojazz, direttore da rio paganin

ore 23.00

• Concerto Coro Borsi accompagnato dal gruppo strumentale, “Ora in Onda”, direttrice Sara Saccomani

Venerdì 18 luglio

ore 21.00

• Presentazione libro “Teste e lische, caro Napoleone”, di Paolo Ciolli, Victoria Iguaza Editora, Livorno, con Riccardo Greco e Luca Salvetti

ore 22.15

“Momenti Resistenti” da “O miei Compagni”, di Mario Lenzi, edito a cura del Comune di Livorno. Con Alessia Cespuglio e Martina Benifeial violoncello

ore 23.00

• Coro Garibaldi D’Assalto, Direttore Pardo Fornaciari

Sabato 19 luglio

ore 21.00

• “Livorno Città Aperta” -Riduzione teatrale, di Anna Maria Vannini del romanzo omonimo di Urano Sarti a cura della Compagnia Vertigo. Con Andrea Cecere, Fulvio Pulcinelli, Simona Ceccanti, Anna Arbore e Marco Conte. Regia di Marco Conte

ore 22.00

“Momenti Resistenti” da “O miei Compagni” di Mario Lenzi edito a cura del Comune di Livorno. Con Alessia Cepuglio

ore 22.15

Magicaboola Brass Band in concerto

Info:
Comune di Livorno -Ufficio Cultura, Spettacolo e Rapporti con Università e Ricerca
tel. 0586 820521/523
e mail: cultura@comune.livorno.it
www.comune.livorno.it

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Premio di Cultura Politica “Giovanni Spadolini”

Alle ore 17.30 presso la Limonaia del Parco del Castello Pasquini (Castiglioncello), si terrà la cerimonia di premiazione dell’edizione speciale del Premio di Cultura Politica in occasione del ventesimo anniversario della morte del prof. Giovanni Spadolini.

L’iniziativa è promossa in collaborazione con la Fondazione Spadolini – Nuova Antologia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Il Premio Cultura Politica “Giovanni Spadolini” IX edizione è assegnato a Ferruccio de Bortoli direttore del Corriere della Sera.
Introduce Paolo Ermini, direttore del Corriere fiorentino

Premio Speciale alla carriere ad Antonio Paolucci direttore dei Musei Vaticani
Introduce Francesco Gurrieri Ordinario di Restauro dei monumenti all’Università di Firenze

 

 

 




I fratelli Melauri e la famiglia Soffici

YADVASHEMQuella dei Soffici è una famiglia contadina che vive lavorando la terra nel Valdarno fiorentino. La loro storia si incrocia con due giovani ebrei Tullio e Aldo Melauri  a cui fra il dicembre del 1943 ed il luglio del 1944 Dante e Giulia, Oreste e Marianna Soffici scelsero, nonostante i pericoli, di dare rifugio e accoglienza.

La loro storia inizia a Trieste il 15 febbraio del 1925. Paolo e Lea Melauri danno alla luce il loro primo figlio: Tullio. Sedici mesi dopo sarà seguito dal fratello Aldo.
La loro è una famiglia relativamente benestante. Pur vivendo a Trieste, in realtà la loro non è una famiglia triestina. Il padre infatti proviene da Leopoli nell’odierna ucraina. Hanno origini ebraiche. Ma sono e si sentono completamente integrati. Anche per questo hanno prima rinunciato al cognome originario di Goldfrucht per cambiarlo nell’italiano Melauri e poi ottenuto la cittadinanza italiana nel 1920.
Tullio e Aldo hanno un’infanzia serena ed osservante delle proprie tradizioni religiose, ma tutt’altro che isolata dai compagni. Frequentano delle scuole elementari ebraiche, ma poi proseguono i loro studi nelle scuole pubbliche e sono in amicizia con molti altri adolescenti italiani di famiglia cattolica.

Le leggi razziali dell’autunno 1938 sconvolgono però le loro vite. Per fortuna il padre non subisce conseguenze immediate nel proprio lavoro, anche se perderà ben presto la cittadinanza italiana divenendo apolide. Sono proprio loro due Tullio e Aldo a subire all’inizio le ripercussioni più pesanti della discriminazione. Devono abbandonare la scuola pubblica per re-iscriversi in una scuola ebraica.

Ben presto le leggi razziali sono foriere di altre conseguenze molto più pesanti. Quella che fino ad allora era stata una discriminazione diventa chiaramente una persecuzione. I Melauri non si sentono più al sicuro a Trieste. Nel 1940 avevano acquistato un appezzamento di terreno al Brollo nel comune di Figline Valdarno (FI). A coltivarlo è una famiglia di contadini composta da Oreste e Marianna Soffici e i loro 5 figli. Ma quello fra i Melauri e i Soffici non è solo un rapporto di lavoro. È un’amicizia. I Melauri, insieme alla nonna paterna, si trasferiscono così in casa loro nell’estate del 1943. Partecipano alla vita, al lavoro e alle feste della piccola comunità di contadini del Brollo.

Oreste ha un fratello, Dante, che vive con la moglie Giulia in una casa isolata in località Scandelaia, sopra al Ponte agli Stolli. Così nascosta quell’abitazione può tornare utile in caso di pericolo e Oreste la mostra ai Melauri. Purtroppo tutti i segnali lasciano intendere che il pericolo potrebbe giungere presto. Nell’ottobre del 1943 infatti era arrivato in Italia uno dei più fedeli collaboratori dell’organizzatore della soluzione finale al problema ebraico: il capitano delle SS Theodor Dannecker, esperto nella caccia agli ebrei. Agisce con  poche decine di uomini, ma sa perfettamente come muoversi.

Vengono organizzate  retate in tutte le città d’Italia. il 6 novembre 1943 verrà rastrellata la comunità ebraica di Firenze. Gli ebrei vengono trasferiti in prigioni o nei campi di raccolta come Fossoli, Bolzano o la Risiera di San Sabba e da qui smistati verso Auschwitz o altri campi di concentramento. Presto si  uniscono alla caccia  anche  le autorità della Repubblica sociale italiana. Il 30 novembre il ministro degli interni della RSI emana precise direttive ai prefetti per l’arresto di tutti gli ebrei. Dall’Ottobre del ‘43 fino al Marzo del ‘45 verranno deportati quasi 8000 dei circa 32000 ebrei italiani. Di questi se ne salveranno poco più di 600 soltanto.

In questo clima di terrore è difficile mantenere la speranza e la fiducia. E i Melauri non si fanno illusioni: sanno benissimo cosa li attende quando l’antivigilia di Natale, il 23 dicembre 1943, vedono arrivare sotto casa loro una camionetta dei carabinieri.
Paolo Melauri, dopo aver perso la cittadinanza italiana è un apolide. È costretto a comunicare i propri spostamenti alle autorità. Crede di avere instaurato un rapporto di amicizia con il maresciallo dei carabinieri di Figline e crede che questa amicizia possa fornirgli protezione. Ma quando fa il  nome del maresciallo ai carabinieri scesi dalla camionetta nessuno di loro torna sui suoi passi. Lui e la sua famiglia devono seguirli. Gli viene concesso solo il tempo di tornare in casa a preparare le valigie.

Ma la sorveglianza non è ferrea. Così prende piede un’idea. I figli Tullio e Aldo di 18 e 17 anni possono scappare sul retro della casa attraverso i campi verso quella casa isolata di Dante Soffici che gli era stata mostrata. Il piano ha successo. Tullio e Aldo riescono a fuggire fino a Scandelaia e lì vengono accolti da Dante e Giulia Soffici. Ma non possono essere sempre tenuti in casa. È  troppo rischioso. Così per loro dopo il periodo invernale viene costruita una baracca nascosta nei campi. Tutti i giorni Dante o Giulia vanno a portargli da mangiare. In quelle giornate di isolamento il tempo è lunghissimo per i due ragazzi. A fargli visita e portargli dei libri viene anche la famiglia dei Banchetti che avevano conosciuto durante il periodo al Brollo. A Tullio e Aldo arrivano anche delle lettere dei genitori e della nonna. La madre e la nonna sono rinchiuse nel carcere fiorentino di Santa Verdiana, il padre in quello delle Murate. Ma Tullio e Aldo non si fanno illusioni. Mesi prima hanno ascoltato Radio Londra. Sanno qual’è la sorte scelta dai nazisti per gli ebrei. Purtroppo sia la madre che la nonna verranno deportate ad Auschwitz e lì verranno uccise il 6 febbraio del 1944; il padre sopravviverà poco oltre e morirà nel dicembre del 1944.

Con l’arrivo del fronte bellico in prossimità del Valdarno nel luglio del ‘44 un giorno Dante gli suggerisce di scappare. Sta diventando troppo rischioso per loro rimanere lì. Devono fuggire verso gli alleati. Così Tullio e Aldo scappano nella direzione che gli ha indicato Dante. Nella loro fuga incrociano anche una truppa tedesca, ma riescono a non farsi vedere. Infine dopo quarantotto ore senza bere e senza mangiare si imbattono in dei soldati inglesi.

Tullio e Aldo nel dopoguerra sono stati privati della famiglia, ma per fortuna non sono allo sbando. Con l’aiuto economico di alcuni amici di famiglia riescono a riprendere gli studi e a diplomarsi a Roma. Verranno a Firenze da una zia, poi rientrano a Trieste nel 1947. Ma la loro prospettiva come per  molti altri ragazzi ebrei europei scampati allo sterminio è una sola: Israele. Si iscrivono ad una scuola preparatoria poi dopo un anno si trasferiscono definitivamente in Israele lavorando nei kibbutz.

Nei primi anni ’50 le vite di Tullio e Aldo dopo tutto il tempo passato insieme si separano. Tullio durante una vacanza dalla zia di Firenze conosce quella che diventerà sua moglie. Nel 1957 Tullio si sposa e rientra definitivamente in Italia. Succede anche altro. Sta trascorrendo le proprie vacanze all’Impruneta quando re-incontra Oreste Soffici che proprio lì si è trasferito e allacciano rapporti di fraterna amicizia.

Con gli anni in Tullio matura un’idea. Ha sentito parlare dell’onorificenza di “Giusto fra le nazioni” che lo stato di Israele, attraverso l’ente apposito, lo Yad Vashem, concede ai non ebrei che durante la seconda guerra mondiale hanno contribuito a salvare la vita degli ebrei. Si sente in dovere di far assegnare il titolo alle persone cui deve la propria vita. Chiede aiuto al fratello che vive ancora in Israele e insieme inviano la richiesta.

Il 14 novembre 1988 lo Yad Vashem, con il dossier 2604, riconosce Dante, Giulia, Oreste e Marianna Soffici come “Giusti fra le nazioni”. Il loro nome viene aggiunto al Giardino dei giusti presso il museo dello Yad Vashem a Gerusalemme dove per primo nel 1961 era stato invitato a piantare un albero Oscar Schindler.

Articolo pubblicato nel luglio 2014.




Sessantaduesima edizione del Premio letterario Pozzale

Alle ore 21.30, presso il Chiostro degli Agostiniani, si terrà la Cerimonia di Assegnazione della Sessantaduesima edizione del Premio Pozzale Luigi Russo.
In caso di maltempo la cerimonia si svolgerà presso l’adiacente cenacolo.

Giuria: Adriano Prosperi, presidente Roberto Barzanti Remo Bodei Laura Desideri Giuliano Campioni Loredana Lipperini   Giacomo Magrini   Cristina Nesi   Marco Revelli   Alessandra Sarchi   Biancamaria Scarcia   Gustavo Zagrebelsky   Giuseppe Faso, segretario

Opere e autori

  • Franco Arminio, Geografia commossa dell’Italia interna, Bruno Mondadori, Milano 2013
  • Guido Barbujani, Lascia stare i santi, Einaudi, Torino 2014
  • Sabino Cassese, Governare gli italiani, Il Mulino, Bologna 2014
  • Giancarlo Consonni, Da grande voglio fare il poeta, Edizioni La vita felice, Milano 2013
  • Giorgio Falco, La gemella H, Einaudi, Torino 2014
  • Daniele Giglioli, Critica della vittima, Nottetempo, Roma, 2014
  • Paul Ginsborg, Famiglia Novecento, Einaudi, Torino 2013
  • Claudio Giunta, Una sterminata domenica. Saggi sul paese che amo, Il Mulino, Bologna 2013
  • Marco Grondona, Lezioni di piano, ETS, Pisa, 2013
  • Rosetta Loy, Gli anni fra cane e lupo, Milano, Chiarelettere, 2013
  • Rita Mazzei, Per terra e per acqua. Viaggi e viaggiatori nell’Europa moderna, Carocci Roma 2013
  • Lorenza Mazzetti, Il diario londinese, Sellerio, Palermo 2014
  • Luciano Mecacci, La Ghirlanda fiorentina e la morte di Gentile, Adelphi, Milano 2014
  • Francesco Maino, Cartongesso, Einaudi, Torino 2014
  • Stefano Massini, Lehman Trilogy, Einaudi, Torino, 2014
  • Antonio Moresco, Fiaba d’amore, Mondadori, Milano 2014
  • Giovanni Moro, Contro il non profit, GLF Laterza, Roma-Bari 2014
  • Davide Orecchio, Stati di grazia, Il Saggiatore Milano 2014
  • Francesco Pecoraro, La vita in tempo di pace, Ponte alle Grazie, Milano 2013
  • Walter Siti, Exit Strategy, Rizzoli, Milano 2014
  • Enrico Testa, L’italiano nascosto, Einaudi, Torino 2014
  • Benedetta Tobagi, Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita. Torino, Einaudi 2013
  • Enzo Traverso, La fine della modernità ebraica. Dalla critica al potere, Feltrinelli, Milano 2013
  • Sebastiano Vassalli, Terre selvagge, Rizzoli, Milano 2014
  • Loris Zanatta, Il populismo, Carocci Roma 2013



70° Anniversario della Liberazione

23_27.07.2014 locandina TAVARNELLE defMercoledì 23 luglio Tavarnelle
ore 21.30, Palco Piazza Matteotti
Presentazione e proiezione del documentario Kia Ora – La liberazione del Chianti e di Firenze attraverso le storie del 28° battaglione Maori di Manuela Critelli (sceneggiatura e regia) con la collaborazione di C. Teobaldelli e S. Fusi.
Interverranno:
David Baroncelli, Sindaco di Tavarnelle Val di Pesa
Vittorio Bugli, Assessore alla Presidenza della Regione Toscana
Stefano Fusi, Coautore del film
Simone Neri Serneri, Direttore Istituto Storico della Resistenza in Toscana
Saranno presenti i sindaci dei comuni di Barberino Val d’Elsa e di San Casciano Val di Pesa
In caso di maltempo la proiezione sarà effettuata presso il Cinema Olimpia, via Roma 77, Tavarnelle V.P.

Venerdì 25 luglio Tavarnelle – San Donato
Ore 18.00 Omaggio a Egidio Gimignani e Giovanni Salvietti, presso i giardini sotto le mura. Cerimonia presso le lapidi restaurate per l’occasione con lettura di testimonianze.
A seguire presso Palazzo Malaspina: Proiezione del film 16 “Un 25 aprile a Monte Sole” di Stefano Ballini e video testimonianza su Egidio Gimignani a cura della sezione ANPI Barberino Tavarnelle San Casciano.

Sabato 26 luglio Tavarnelle – Pratale
Ore 18.30 Celebrazione S. Messa in onore delle vittime di Pratale.
A seguire Il Teatro delle Storie presenta Verdi germogli, rosso il sangue – La strage di Pratale del 23 luglio 1944 un racconto a più voci di M. Salvianti con Marta Casini e Andrea Batacchi

Domenica 27 luglio Pratale
Ore 19.00 Replica dello spettacolo Verdi germogli, rosso il sangue – La strage di Pratale del 23 luglio 1944 




70° Anniversario della Liberazione di Barberino Val d’Elsa

22.07.2014 locandina Barberino_Vico lightAlle ore 21.15 presso il Giardino sotto Vico (Via Zambra 3a, Vico d’Elsa), presentazione del libro di Matteo Mazzoni, Il passaggio del fronte tra val di Pesa e val d’Elsa” (Polistampa, 2014).

Saluti di Giacomo Trentanovi, Sindaco di Barberino Val d’Elsa

Interverranno:
Stefano Fusi
Matteo Mazzoni, Autore del volume
Francesco Fusi, ricercatore

Letture estratte dal saggio a cura di Massimo Salvianti

Proiezione di video testimonianza su Piero Bartalini a cura della sezione ANPI Barberino – Tavarnelle

Saranno presenti i sindaci di Tavarnelle Val di Pesa e San Casciano Val di Pesa




Il 70° anniversario della Liberazione di Collesalvetti (Livorno)

notteclara1Torna per il quinto anno la Notte Clara di Collesalvetti (Livorno). Quest’anno il Comune, nell’ambito dell’iniziativa, festeggia anche il 70° anniversario della Liberazione della cittadina dal nazifascismo. La festa, organizzata con la collaborazione dell’Istituzione Comunale “Clara Schumann”, proseguirà sabato 19 luglio in Piazza della Repubblica con la Juli Fest, la Festa della Birra, per festeggiare l’amicizia con il Comune di Garching a.d. Alz.

Questo il programma della Notte Clara:

Venerdì 18 Luglio

Ore 17.00 Sala Consiliare: conferimento della cittadinanza onoraria ai 6 piccoli Saharawi ospiti delle famiglie colligiane

Ore 18.00 Pinacoteca “C. Servolini”: presentazione del catalogo della mostra su Irma Pavone Grotta. Apertura straordinaria e visite guidate.

Ore 19.00 Caffè letterario – incontri con gli autori
Presso il Bar Italia, Piazza della Repubblica: “Giulia – Non può piovere per sempre”, di Alessandra Donati e “L’Immaginario e il Reale” di Alessandro Giuntini. Presso il Bar Gigi, Via Roma: “Buriazia” di Catia Giaconi. Introduce Catia Sonetti, Direttore dell’Istoreco. Sarà presente l’autrice. Presso il Bar Livorno, Via Roma: “I QUADERNI DEL PENTAGONO, L’Acquedotto di Colognole”, a cura dell’Ass. Il Pentagono, con proiezione di filmati sull’Acquedotto Leopoldino. Introduce l’Assessore all’Ambiente Riccardo Demi.

Il programma completo sul sito del Comune di Collesalvetti.

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