L’uomo che salvò la torre e altre storie

giardino_scottoMartedì 2 settembre, in occasione del 70° anniversario della liberazione di Pisa, al Bastione San Gallo alle ore 21.00 Federico Guerri legge L’uomo che salvò la torre e altre storie.

E’ il 22 Luglio del 1944 e a Leon Weckstein, vedetta del 363° Reggimento di Fanteria di stanza a Boccadarno, bastano sei parole per buttar giù la Torre di Pisa e liberare la città dai nazisti. Federico Guerri, con Arsenale delle Apparizioni, assieme ad Acquario della memoria, fa rivivere il Bastione San Gallo, trasformando in un teatro della memoria quello che allora fu luogo di rifugio dai bombardamenti aerei per molti pisani, con il racconto dell’incredibile storia del soldato americano che si rifiutò di dare l’ordine di abbattere la torre d una nave militare a largo di Marina di Pisa.

Nelle altre sale saranno ospitate, prima e dopo la lettura, alcune proiezioni sul tema guerra e della Liberazione a Pisa, con testimonianze, foto e filmati d’archivio, una micro esposizione in attesa della mostra multimediale del progetto che aprirà i battenti il 4 Ottobre allo spazio espositivo SMS.

Dopo la lettura nella sala grande inoltre Loreno Garzella promette promette una novità esclusiva, “dopo la lettura nella sala grande” dice “abbiamo in serbo una sorpresa unica, un’occasione irripetibile per tutti i pisani, di incontrare la Storia dal vivo…” un piccolo scoop storico, per aggiungere un nuovo tassello alla storia della città.

 

 




A Prato, con l’ANPI “insieme per ricordare”

Una settimana di appuntamenti per celebrare il 70esimo anniversario della Liberazione promossa dall’Anpi di Prato per mantenere viva la memoria degli eventi drammatici, ma anche esaltanti, che interessarono la nostra città nel settembre del ’44.
Proprio per questo in occasione dell’inaugurazione della mostra di palazzo Buonamici “Anpi in città, insieme per ricordare”, sabato 30 agosto alle 18.00 (ingresso da via Ricasoli 17) sarà lanciato anche il nuovo portale www.pratoricorda.it un sito web interattivo che offre l’opportunità di accedere a notizie, immagini e informazioni e di arricchirlo di contenuti propri. Una sorta di archivio telematico della memoria che documenta e contestualizza il periodo della seconda guerra mondiale, della liberazione e dell’immediato dopoguerra, grazie a foto, schede storiche e biografiche dei protagonisti che hanno vissuto quegli anni. L’archivio digitale è un prodotto che Anpi mette a disposizione completa della comunità come patrimonio collettivo della città.
L’allestimento di palazzo Buonamici, ricco di foto e documenti che testimoniano i giorni cruciali della Liberazione pratese, resterà aperto fino al prossimo 5 settembre e sarà arricchito dalla proiezione continua di video e audio con i racconti di chi ha vissuto i giorni della guerra e della Liberazione. Ingresso libero e gratuito, orario di apertura 9/19.

Il calendario degli appuntamenti prosegue con la presentazione di libri, domenica 31 agosto (ore 18,30) “La scelta” di Francesco Venuti e martedì 2 settembre (ore 21,15) “Fatti e personaggi della Resistenza di Prato e dintorni” di Michele Di Sabato e Giuseppe Gregori; la proiezione di film-documentari, lunedì 1 settembre (ore 21,15) “Dall’altra parte”, diario di un viaggio a Auschwitz di Mauro Fiondi e mercoledì 3 settembre (ore 21,15) e “Di voce in voce, viva la memoria. Io c’ero” realizzato da Anpi e si conclude con la tavola rotonda70 anni di pace a Prato”, dalla liberazione a oggi. Una riflessione su come Prato sia ripartita dopo la guerra e si sia sviluppata in questi settanta anni. A condurre la discussione il giornalista Umberto Cecchi, saranno presenti Rosanna Minozzi, Enrico Bini (Diocesi di Prato), Guido Biancanali (Unione industriale), Claudio Bettazzi (Retemprese), Angelo Colombo (Uil).




70 anni dalla liberazione di Capraia e Limite dall’occupazione nazifascista

Si terrà alle ore 21,15, in Piazza Fucini a Limite sull’Arno la Commemorazione del 70° Anniversario della Liberazione. Sarà l’occasione per stare insieme e ricordare, attraverso memorie e letture dei protagonisti di quell’epoca tragica ma fondamentale della nostra storia, cosa avvenne e chi si prodigò per il bene della popolazione.
Per l’occasione, dopo i saluti del sindaco Alessandro Giunti, interverranno il Rag. Nino Bini, autore del libro “Il Valdarno Inferiore nel 1944”, Nerina Negro, figlia del senatore Antonio Negro e sorella di Leo, primo sindaco di Capraia e Limite dopo la Liberazione, Lidia Tognetti, maestra elementare per 40 anni, figlia del Cav. Corrado Tognetti e cultrice di storia locale.
Il Gruppo Fotografico Limitese, invece, proietterà alcune foto dell’epoca.
Modererà il dibattito Edoardo Antonini, giornalista e consigliere comunale Pd.




Signa, una Mostra per il 70° della Liberazione

volantino mostra SignaL’Assessorato alla Cultura insieme alla Biblioteca comunale e Archivio storico del Comune di Signa, in occasione del 70° Anniversario della Liberazione, ha allestito la mostra documentaria ‘In Marcia…la memoria per un futuro migliore. Le storie signesi tra fascismo e liberazione attraverso la guerra’ che si terrà dal 13 settembre al 17 ottobre.
La mostra documentaria, presentata dal Gruppo Archeologico Signese presso la ex Caserma di Viale Mazzini, ripercorre l’esistenza quotidiana dei nostri concittadini in una stagione storica controversa e tragica come quella della Seconda guerra mondiale.
Presso la biblioteca saranno esposti  circa 50 volumi che costituiscono un importante percorso di lettura sempre relativo ai temi del Fascismo, della Guerra e della Liberazione.
Si terranno inoltre sempre nello stesso periodo, rispettivamente  presso la Sala dell’Affresco nel Palazzo Comunale e presso il Museo della Paglia e dell’Intreccio “Domenico Michelacci” altre due mostre collegate: ‘I libri e la rivolta’. Le letture del giovane partigiano Danilo Benelli, mostra bibliografica dal fondo libraio donato dagli eredi alla Biblioteca comunale di Signa e I cappelli della partigiana Matilde Bassani Finzi un dono prezioso nel ricordo della Resistenza.
Per maggiori informazioni : tel. 055/875700 oppure  biblioteca@comune.signa.fi.it In allegato i dettagli dell’iniziativa.

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A Firenze “Storie differenti”

Dopo Edimburgo e Lisbona il nuovo festival internazionale di storytelling ‘Storie differenti. Un nuovo modo di raccontare l’Europa’ arriva anche a Firenze: il festival, dedicato a Venturino Venturi e Dino Campana si terrà presso la residenza della compagnia dei Chille de la balanza diretta da Claudio Ascoli.
Il Festival, realizzatosi anche grazie al contributo della Regione Toscana, è nato all’interno del progetto europeo ‘Seeing stories’, che accomuna alla compagnia napoletan-fiorentina, partners provenienti dalla Scozia (Scottish International Storytelling Centre di Edimburgo), dal Portogallo (Memoria immaterial di Lisbona) e dalla Germania (Haus der Marchen und Geschicten di Aquisgrana), ponendosi tra gli obiettivi di coniugare in modo innovativo cultura e turismo, sviluppando metodologie comuni per l’identificazione, la ricerca e l’interpretazione di storie, leggende, miti e storie di vita.

Il denso programma comincia lunedì, 1° settembre, alle 21.00 (tutti gli spettacoli inizieranno alle 21) con un doppio appuntamento nel segno di Venturino Venturi. In collaborazione con Casa Venturi, sarà allestita una esposizione di dipinti, disegni e sculture dell’artista (fino al 7 settembre), con particolare riferimento alle opere che Venturi realizzò nell’internamento a San Salvi. La stessa sera, l’amico Giuseppe Fioravante Giannoni (artista e psichiatra) e il critico d’arte e direttore di Casa Venturi Lucia Fiaschi racconteranno per frammenti l’incredibile vita di Venturi e soprattutto il breve ma significativo periodo manicomiale. Claudio Ascoli restituirà poi parole, pensieri ed aforismi dell’artista, che vedremo infine ‘di persona’ in un raro filmato, mentre racconta la sua idea di arte e di vita.

Martedì andrà in scena la prima nuova produzione firmata Chille, con un delicato omaggio a Dino Campana nell’anno centenario della pubblicazione dei Canti orfici: Claudio Ascoli racconterà la vita del poeta di Marradi. Gli attori Marco Bianchini, Roxana Iftime, Irene Montagnani e Matteo Pecorini, con la presenza speciale del cantautore fiorentino Max Larocca, daranno vita ad un vero e proprio concerto a più voci sulla poesia musicale europea colorita che Campana pensò di aver raggiunto nella poesia che chiude il suo libro capolavoro: ‘Genova’, poesia che sarà proposta anche in forma di canzone.

Mercoledì, 3 settembre, è il giorno clou del Festival: si comincia al mattino (ore 9.30 – 13.30) con un convegno coordinato dall’antropologo Pietro Clemente sul tema ‘Memoria e patrimonio immateriale’ al quale saranno presenti tutti i partners del progetto e anche studiosi come Valentina Lapiccirella Zingari, Costanza Lanzara, Rosario Perricone, direttore del Museo dei Pupi di Palermo, Giiovanna del Gobbo e Lucia Fiaschi.
La sera, doppio appuntamento di storytelling: prima le storytellers provenienti da Lisbona – Ana Sofia Paiva (maestra di fado) e Antonella Gilardi, poi il racconto (produzione Chille) nato a Fiesole sulle storie di vita dell’ultima mezzadra (Silvana Boni) e del pittore-ciabattino (Paolo Tellini). Questo racconto, intitolato ‘La terra, il colore’ e che ha debuttato nella recente Estate fiesolana, sarà narrato da Monica Fabbri (Silvana, in italiano) e Andy Hunter (Paolo, in inglese). Un progetto assolutamente originale, dal quale ha preso vita l’idea, cui sta collaborando l’associazione Fiesole futura, di dar vita ad una storyguide che sveli i luoghi fiesolani a partire dalle storie che lì son nate: tra i tanti, anche Montececeri con le sue cave e i suoi straordinari racconti di vita.

Giovedì 4 e venerdì 5 settembre ancora serate bilingue: il primo giorno ‘Welcome home’ della storyteller tedesca Regina Sommer (in inglese) sarà accompagnato dall’italiano (sempre firmato Chille) ‘Briganti’, con storie e canzoni su briganti italiani e d’oltreoceano presentate da Max Larocca; venerdì andranno in scena i Maestri storytellers di Edimburgo Donald Smith e Andy Hunter con ‘Under the earth I go’, seguiti da Giovanna Conforto e Daniela Corradini (Strolling stories – Roma) con la loro storia di ‘Ginevra degli Almieri’. A queste due artiste è affidato anche un momento formativo su ‘Come fare storytelling’ che prevede una dimostrazione finale del lavoro laboratoriale domenica 31 agosto alle 21 – vera anteprima del Festival – con un evento itinerante nelle strade e nei luoghi di questa storia d’amore tra realtà e leggenda (ingresso 5 euro, prenotazione obbligatoria).

Il Festival si chiude con un doppio appuntamento ancora firmato dai Chille: sabato 6 settembre è di scena lo storytellig ‘Ricette d’amore’, liberamente ispirato al libro ‘Dei matrimoni’ di Letizia Cosci, storie nate nella crete senesi. Stefania Tacconi prova a raccontare lo strano e divertente parallelo tra composizione della torta nuziale e durata del matrimonio, mentre domenica il Festival chiuderà tra grottesco ed amarezze con ‘Lettere dal manicomio’: Claudio Ascoli racconterà corrispondenze negate.
Il biglietto di ingresso per una serata costa 5 euro, mentre l’abbonamento all’intera rassegna 10.




70° Anniversario degli stragi nazifasciste a Montale

INVITOProgramma della Commemorazione
Villa Castello La Smilea

Ore 18.00 Santa Messa Chiesa San Giovanni Evangelista

Ore 18.30 Corteo dei Gonfaloni accompagnato dal Corpo musicale “G. Verdi” di Fognano.
Deposizione della Corona alla Lapide in via Martiri della Libertà già via Roma

Ore 18.45 Cerimonia commemorativa:
Saluti del Sindaco Ferdinando Betti
Intervento di Simona Rossetti Sindaco di Cerreto Guidi

Aperitivo

 

 




70° Anniversario della Liberazione di Sesto fiorentino

Manifesto 70 SestoIl concerto gratuito di Irene Grandi chiuderà la giornata di celebrazioni del primo settembre per il 70° anniversario della Liberazione di Sesto Fiorentino.

La cerimonia inizierà alle 8.30, con la deposizione di corone ai Cippi e al Cimitero Maggiore. Seguirà, alle 9.30, la Messa in memoria dei Caduti alla Pieve di San Martino e il corteo con la deposizione di corone ai monumenti ai Caduti e al Partigiano in piazza Vittorio Veneto.
La cerimonia si aprirà con il saluto di Roberto Corsi, segretario Anpi di Sesto Fiorentino, e di Moreno Cipriani, rappresentante dell’Aned provinciale, alla presenza di Graziella Milani, presidente della Consulta del Comitato unitario antifascista.
Interverranno il sindaco Sara Biagiotti e l’On. Emanuele Fiano, della commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati.
Alle 21.15, grande festa con il concerto gratuito di Irene Grandi, sempre in piazza Vittorio Veneto.

Durante tutto il prossimo anno scolastico, saranno organizzati nelle scuole di Sesto eventi, incontri con i testimoni di quel periodo, ma soprattutto visite guidate nei luoghi della Memoria.




Mens Sana Siena: 150 anni di sport

Le grandi idee nascono per gioco, spesso e volentieri davanti ad una buona birra. Non è uno slogan pubblicitario bensì una constatazione storica quella che ci porta a raccontare (in estrema sintesi) i quasi 150 anni di vita della Mens Sana Siena, società sportiva fra le più longeve, nonché vincenti, del panorama italiano. Nacque in birreria la Mens Sana, per volere di alcuni studenti universitari (Pianigiani, Alessandri, Tuci i loro nomi) che in una fresca serata autunnale del 1870 si erano incontrati fra i tavoli del “Giudat”, ritrovo senese per eccellenza in quegli anni, con l’idea di costituire un’associazione che promuovesse l’innovazione dell’attività ginnica nel tessuto sociale di una cittadina da sempre fortemente ancorata alle proprie tradizioni.

Gli albori: tra ginnastica, tiro a segno e scherma
La gestazione durò qualche mese, ma il 16 aprile 1871 arrivò il momento di mettere nero su bianco e fondare l’Associazione Ginnastica Senese (denominazione seguita dal motto di Giovenale “Mens Sana in Corpore Sano”, divenuto ragione sociale ed identificazione del club biancoverde solo nel 1931), una sorta di “palestra” per tutti quei giovani che attraverso l’esercizio fisico potevano mantenersi “robusti e disciplinati per apportare gloriosa e santa difesa alla Patria”, come scrive due anni più tardi il segretario Bandini nella relazione morale al consiglio direttivo, uno dei documenti più antichi rintracciabili nell’archivio storico della società.

La scherma (Archivio Storico Mens Sana 1871)

La scherma (Archivio Storico Mens Sana 1871)

Ginnastica, tiro a segno e scherma le discipline inizialmente praticate, un piazzale nei pressi di un ex convento di frati (fuori Porta Camollia, l’accesso nord delle mura cittadine) il primo campo di allenamento, un’ottantina i soci fondatori, oltre a quelli contribuenti (due lire per l’affiliazione, una lira il contributo mensile) e ad un buon interesse riscosso in città, soprattutto fra i giovani. La mitica palestra di Sant’Agata, a due passi da Piazza del Campo, sarebbe sorta qualche anno dopo: nel frattempo l’associazione aveva ospitato il Congresso Nazionale Ginnastico (1875) e, grazie al prestigio di cui godeva il “maestro direttore” Leopoldo Nomi, aggiunto la pratica di nuoto e ciclismo, oltre ad allestire quella sezione femminile che, nel 1907, si guadagnerà la medaglia d’argento al Concorso di Venezia dopo aver presentato, per la prima volta in Italia, il gioco della palla al cerchio. L’antesignano della pallacanestro, del basket, l’eccellenza sportiva con la quale, destino o casualità, la Mens Sana moderna ha dominato in Italia e primeggiato in Europa dal Duemila ad oggi.

I trionfi del basket
Dal fermento dei primi del Novecento nascono scissioni interne (Sport Club) e frizioni esterne (nel 1904 vede la luce la Robur, indirizzatasi con successo nel calcio ma avversaria agguerrita nel ciclismo), oltre ad un allargamento degli orizzonti che vede la Mens Sana attiva nel pattinaggio (sarà società campione d’Italia nel 1939), nell’hockey a rotelle, nella lotta, nella boxe, in maniera a dire il vero assai marginale pure sui rettangoli verdi del football. Il tunnel imboccato nel periodo fascista, quando la società viene addirittura commissariata, vede la fine con la ripresa delle attività sportive nel Dopoguerra: atletica leggera, pallavolo e soprattutto pallacanestro sono i motori che accendono una nuova stagione, culminata con l’accelerazione di fine anni Sessanta che porta, in rapida successione alla costruzione del Dodecaedro (1968) e del Palasport (1976), i due grandi impianti coperti di proprietà che accendono la stella della Mens Sana soprattutto sotto canestro.

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La pallacanestro (Archivio Storico Mens Sana 1871)

L’approdo della squadra in Serie A nel 1973 fa conoscere Siena in Italia anche a livello sportivo e accentua quel processo di identificazione del nome Mens Sana con lo sport dei giganti che dura tutt’oggi (dopo otto scudetti ed una manciata di coppe nazionali, oltre ad una coppa europea, finite in bacheca fra il 2002 ed il 2013), nonostante nel frattempo i risultati abbiano raggiunto l’eccellenza pure altrove, prova ne siano i titoli internazionali conquistati nel pattinaggio corsa da Laura Perinti e nel pattinaggio artistico da Cristina Giulianini, la breve ma significativa esperienza in Serie A2 della squadra di hockey pista, i tanti allori giunti dalla ginnastica artistica o da nuove discipline quali karate e judo.

Centoquarantaquattro anni dopo quell’allegra bevuta fra universitari, la Mens Sana (anzi, adesso chiamatela Mens Sana 1871) rappresenta una vera e propria eccellenza senese, forte dei suoi impianti che disegnano il crinale della vallata di viale Sclavo, di atleti professionisti che ne portano in giro per l’Europa i colori, di oltre tremila iscritti ai corsi (ragazzini e passionisti non più giovani che, senza inseguire risultati agonistici, vestono il biancoverde per tenersi in forma e divertirsi), di un’utenza sempre più esigente che, sotto la presidenza di Piero Ricci, ha portato al “boom” di un’innovativa e diversificata offerta nel mondo del fitness, di duemilaottocento soci che ne confermano il preminente ruolo sportivo-istituzionale nella Città del Palio.

Il presente e il futuro.
Nessun dubbio però che il 2014 sia stato un annus horribilis per tutto lo sport senese, Mens Sana compresa. Anzi, Mens Sana in prima linea. Figlio di pessime gestioni finanziarie, in aggiunta al progressivo disimpegno nel settore delle sponsorizzazioni sportive cittadine da parte di Banca Monte dei Paschi, il fallimento delle due maggiori realtà professionistiche cittadine ha cancellato in un batter d’occhi due lustri di militanza nella massima serie calcistica (l’Ac Siena ha chiuso i battenti dopo 110 anni di storia, una nuova società è pronta a ripartire ma dovrà farlo dalla serie D) e messo fine al ciclo più vincente (otto scudetti e varie coppe, anche a livello internazionale, fra il 2002 ed il 2013) che il basket italiano potesse vantare dall’avvento del professionismo. Il crac della Mens Sana Basket, una Spa controllata per oltre l’80% delle proprie azioni dalla Polisportiva Mens Sana ma, come da statuto della stessa, in sostanziale autonomia dato l’ambito professionistico nel quale svolgeva la propria attività, cancella d’improvviso Siena dalla geografia del basket che conta e la relega in quarta categoria, l’attuale serie B, laddove la neonata Mens Sana 1871 è stata ammessa a partecipare dalla Federazione Italiana Pallacanestro.

Prima squadra e settore giovanile, ricostruiti a tempo di record nonostante le comprensibili difficoltà (logistiche e, ancor più, finanziarie), rientrano nell’orbita di quella che viene chiamata la “casa madre”: entusiasmo e buona volontà non mancano (il presidente Piero Ricci ha affidato il ruolo di direttore sportivo a Lorenzo Marruganti, coach del team biancoverde sarà Matteo Mecacci), la strada per risalire però è fisiologicamente lunga. Ed in salita.

*Matteo Tasso, nato a Siena nel 1974, ha curato nel 2001 il volume celebrativo per i 130 anni di vita della Polisportiva Mens Sana. Giornalista pubblicista dal 1998, coniuga la propria attività nel settore bancario ad una collaborazione con testate giornalistiche locali occupandosi principalmente di argomenti sportivi. Segue da tre lustri le vicende del basket mensanino sulle colonne de “Il Corriere di Siena” ed è il telecronista su Canale 3 Toscana delle partite della squadra biancoverde, oltre a curare rubriche su Antenna Radio Esse e sul portale internet www.oksiena.it.

Articolo pubblicato nell’agosto del 2014.