Bianca Bianchi: dall’antifascismo esistenziale al “virus della politica”

Bianca Bianchi nasce a Vicchio il 31 luglio 1914. La sua educazione alla politica ha origine nell’ambiente familiare, in particolare grazie alla personalità del padre Adolfo, fabbro e segretario della federazione socialista del paese, con il quale ogni pomeriggio Bianca intrattiene lunghe chiacchierate, durante le quali impara che socialismo vuol dire “amare i più poveri e fare qualcosa per loro”. Ogni giovedì inoltre salta la scuola e accompagna il padre alla sezione del partito dove fuori, durante il mercato settimanale, in piedi su un tavolo, tiene appassionati comizi.

Dopo la morte prematura del padre, all’età di sette anni, Bianca si trasferisce, insieme alla madre e alla sorella maggiore a Rufina, presso l’abitazione dei nonni materni. Ha un rapporto conflittuale con la madre che, ripiegata sul modello domestico, non comprenderà mai l’attrazione della figlia per lo studio e per la volontà di evadere dal mondo provinciale. Trova però un valido sostenitore nel nonno Angiolo, contadino antifascista, figura importante nella sua formazione intellettuale dopo la morte del padre, che stimolerà Bianca con discussioni letterarie, religiose e politiche.

Bianca dimostra presto il suo interesse per lo studio e, grazie all’appoggio del nonno, abbandona la campagna e si trasferisce a Firenze, per frequentare la Scuola Magistrale “Gino Capponi”, prima, e la Facoltà di Magistero poi. Nel 1939 consegue la laurea con una tesi dal titolo Il pensiero religioso di Giovanni Gentile, discussa con il relatore prof. Ernesto Codignola, che l’anno successivo viene pubblicata.

IMG_3280Inizia da subito ad insegnare: le viene offerta una cattedra a Genova, dove non rispetta i programmi, che prevedevano l’esclusione degli argomenti riguardanti la civiltà ebraica, tenendo lezioni personali in proposito. Tale comportamento insubordinato le vale l’allontanamento dall’istituto genovese. Le viene affidato allora un nuovo incarico a Cremona, da dove viene, anche questa volta, presto licenziata, a causa del primo compito in classe proposto ai suoi studenti, in cui ha chiesto di riflettere sui caratteri della società moderna e sui progetti per il futuro. In particolare aveva invitato un suo studente di origine ebraica ad essere sincero e a scrivere liberamente il proprio pensiero. Bianca viene allora assegnata all’Istituto italiano di cultura in Bulgaria. L’ “esilio” a Sofia, dove intrattiene anche una prima relazione amorosa, in realtà permette a Bianca di imparare una nuova lingua e di insegnare liberamente, senza le limitazioni politiche del regime. Il soggiorno però è breve e nel giugno 1942 torna in Italia, per aiutare la madre e la sorella, in difficoltà nel contesto bellico.

Dopo la caduta del fascismo e la firma dell’armistizio, si impegna, in quell’opera di soccorso e di travestimento di massa dei soldati sbandati, messa in atto dalle donne italiane, in quello che è stato definito maternage di massa (Bravo). Partecipa poi, su invito del prof. Codignola, che era stato il suo relatore di tesi, alle riunioni del Partito d’Azione, contribuendo attivamente alla resistenza. In particolare distribuisce volantini antifascisti e, qualche giorno prima dell’insurrezione fiorentina, le viene affidato il compito di trasportare un carretto carico di armi. L’esperienza della resistenza è breve, ma per Bianca ha un valore importante, perché permette il passaggio dall’antifascismo esistenziale, vissuto individualmente, ad una maturazione politica consapevole, vissuta in condivisione con i compagni partigiani.

È dunque dopo la fine della guerra che Bianca passa alla vita politica attiva. Il momento della svolta è rappresentato, nel ricordo stesso di Bianca Bianchi (si veda il documento allegato), dalla presa di parola, che avviene durante il comizio del democristiano Gianfranco Zoli nella primavera del 1945. Bianca accoglie l’invito dell’oratore al contraddittorio, criticando il suo fare da “pompiere” che sembrava voler spegnere gli ideali di rinnovamento, e invita invece a realizzare una politica diversa, che si faccia portavoce della volontà di cambiamento e di speranza degli italiani. Alla fine del comizio un gruppo di socialisti avvicinano la giovane, invitandola ad iscriversi al PSIUP. Bianca Bianchi inizia a frequentare la sezione di via San Gallo, per “ascoltare e osservare”, ma la sua passione e la sua convinzione di “poter contribuire a creare un mondo di eterna primavera” la fanno passare ben presto all’azione. Si iscrive al partito, organizza iniziative culturali, dibattiti, ed è subito protagonista della campagna elettorale, riuscendo ad acquisire molti consensi tra la base, anche grazie alle sue abilità oratorie.

Al Congresso provinciale della primavera del 1946, per la formazione della lista dei candidati per la Costituente infatti, viene votata quasi all’unanimità come capolista. I compagni di partito però, diffidando delle donne in politica e della giovane età della Bianchi, la sostituiscono con un esponente di spicco e di consolidata militanza nel partito, Sandro Pertini. Nonostante la delusione, Bianca Bianchi continua la sua appassionata e frenetica campagna elettorale, raggiugendo così, alle elezioni del 2 giugno, un successo personale inaspettato, riuscendo ad accaparrarsi il doppio dei voti del capolista Pertini (15384 voti) ed entrando così di diritto tra le 21 donne elette all’Assemblea Costituente.

Si ricorda in seno alla discussione della Costituente l’impegno di Bianca Bianchi a favore della scuola pubblica, opponendosi fermamente alla parificazione tra le scuole pubbliche e quelle private, previsto dall’art. 27 (poi 33) della Costituzione.

IMG_3308Al Congresso del partito del 9-13 gennaio 1947 inoltre, dopo una lunga e sofferta riflessione, decide di seguire la minoranza di Saragat, a cui la legava anche una profonda amicizia, nel Partito Socialista dei Lavoratori Italiani. La sua carriera politica prosegue poi nel 1948, quando viene eletta nella I legislazione in Sicilia.

Da ricordare poi la sua battaglia a favore di una legislazione meno discriminatoria nei confronti dei figli illegittimi, iniziata in seguito alla sua partecipazione al Congresso dell’Alleanza femminile internazionale di Amsterdam del 1948 e conclusasi con l’approvazione della legge nel 1953.

Tra il 1953 e il 1970 Bianca Bianchi non viene rieletta nelle successive legislature e riprende quindi l’impegno nel settore dell’istruzione, curando la rubrica de La Nazione, Occhio ai ragazzi e fondando la “Scuola d’Europa”.

Rientra in politica nel 1970, per una legislatura, eletta consigliera comunale a Palazzo Vecchio a Firenze, e successivamente continua ad occuparsi dei temi dell’istruzione e si dedica alla letteratura, intrisa di quella passione e di quel “virus della politica” che aveva caratterizzato tutta la sua vita.

Si è infine spenta il 9 luglio 2000.

 

Articolo pubblicato nel luglio 2014.




“Fino al cuore della rivolta”. Festival Resistente

fino cuore rivolta“Fino al cuore della rivolta” è un festival della cultura che ha l’obiettivo di far incontrare le giovani generazioni con quel patrimonio di idee e di valori che ci deriva dall’esperienza della Resistenza e la cui conoscenza ancora oggi si dimostra fondamentale nel nostro vivere civile.

 Lontani dalle stanche commemorazioni con “Fino al cuore della rivolta” si intende affrontare il tema della Resistenza attraverso forme di comunicazione artistica (musica, teatro, poesia) ma anche dibattiti, seminari e laboratori. Con questa manifestazione Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani vuole proporre uno spazio di riflessione e di incontro dove le nuove generazioni possano avvicinare i «vecchi partigiani» per riflette insieme sul nostro passato, per pensare un domani migliore.

Il festival è a cura dell’associazione Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani e delle sezioni ANPI di Sarzana, Carrara, Villafranca-Bagnone, Lerici, Ortonovo, Fosdinovo, Castelnuovo Magra, Massa – Sez. Patrioti Apuani, tutti facenti parte del Comitato Sentieri della Resistenza. E ha il patrocinio di Regione Toscana e Consiglio regionale – Assemblea legislativa della Liguria, Province di Massa Carrara e della Spezia, dei Comuni di Fosdinovo, Carr ara, Sarzana, Castelnuovo Magra, Lerici, Ortonovo, Massa e La Spezia. Inoltre ha la collaborazione di importanti festival e centri di ricerca: in primis Festival Lunatica 2013, quest’anno per tutte e cinque le giornate, Fondazione Ignazio Buttitta di Palermo, Istituto Ernesto de Martino di Sesto Fiorentino (FI), Circolo Gianni Bosio di Roma, Lega di Cultura di Piadena (PC), Museo Cervi di Gattatico (RE), Associazione Italiana di Storia Orale, Istituto Pedagogico della Resistenza di Milano, gli Istituti Storici della Resistenza Toscano e Apuano, Scuola Abreu per Aulla, ValSusa FilmFest, Rete del caffè sospeso Tra i nuovi soggetti quest’anno per la prima volta sono stati coinvolti nel progetto sono: Istituto Spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, AICVAS (Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti per la Spagna), Radio Cora. Infine Contatto Radio – Popolare Net work è, come ogni anno, la radio ufficiale del festival.

Giunto alla sua decima edizione il festival, che si terrà dal 31 luglio al 5 agosto a Fosdinovo, propone il seguente programma con concerti, spettacoli, dibattiti con partigiani, storici e esperti.

PROGRAMMA

Giovedì 31 luglio – Museo Audiovisivo della Resistenza

 La Regione Toscana invita all’incontro

Le politiche della memoria oggi

 Ore 14.30

Interventi di:

Massimo Dadà (Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo)

Camilla Brunelli (Museo e Centro di documentazione sulla deportazione e Resistenza di Figline di Prato)

Laura Mattei (Stanze della Memoria di Siena)

Museo storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema

Rossella Cantoni (Istituto A. Cervi)

Guido Vaglio (Museo Diffuso della Resistenza di Torino)

Francesca Lazzerini (Sistema museale Terre dei Malaspina e delle Statue stele)

Paolo Pezzino (Presidente comitato scientifico MaR)

Saranno presenti e interverranno i rappresentanti dei musei di Dongo e di Calice al Cornoviglio

Conclusioni:

Elena Pianea (Settore Musei ed Ecomusei della Regione Toscana)

 Anteprima della X edizione del Festival

 Ore 21.00

Esther Béjarano e Microphone Mafia

“La ragazza con la fisarmonica”

incontro-concerto con Esther Béjarano (voce), Kutlu Yurtseven (voce) e Joram Béjarano (chitarra e basso)

 Ore 22.00

Coro delle Mondine di Novi

“Pietà l’è morta”

 Venerdì 1 agosto – Museo Audiovisivo della Resistenza

 Ore 16.30

Presentazione dell’iniziativa e saluto delle istituzioni

Sara Nocentini (Ass. Cultura e Turismo Regione Toscana), Enrico Vesco (Ass. Lavoro, trasporti e immigrazione Regione Liguria), Osvaldo Angeli (Commissario Straordinario della Provincia Massa Carrara), Marino Fiasella (Commissario Straordinario della Provincia della Spezia), Massimo Dadà (Presidente MaR), Gianni Neri (Direttore MaR), Giulia Chiatti (Ass. Politiche giovanili e pari opportunità Sarzana), Andrea Ornati (Presidente consiglio Lerici), Marina Babboni (Sistema museale Terre dei Malaspina e delle Statue stele), Massimo Marcesini (Ass. Memoria Ortonovo), Irene Baratta (Ass. Cultura Fosdinovo), Camilla Bianchi (Sindaca Fosdinovo), Daniele Montebello (Sindaco Castelnuovo Magra), Giovanna Bernardini (Ass. Cultura Carrara), Cristiano Ruggia (Vicesindaco Comune della Spezia), Alberto Tognoni (Presidente ARCI Val di Magra), Matteo Bartolini (Presidente ARCI Massa Carrara). Saranno presenti le/i partigiane/i delle sezioni locali dell’ANPI

 Ore 18.00

Dibattito/1

“Resistenza 2.0”. Memoria della lotta di Liberazione nell’era digitale

con Massimo Cervelli (Regione Toscana), Paolo De Simonis (IDAST – Iniziative Demo-Etno-Antropologiche e di Storia Orale in Toscana), Matteo Mazzoni (coordinatore Toscana Novecento)

Ore 21.00

Antonio Lombardi

“KmZero”

con Antonio Lombardi (voce e chitarra acustica), Paolo Gaggero (elettronica e arrangiamenti)

 Ore 21.30

Maurizio Maggiani

“e vado ‘n culo al re con la su’ boria”

 Ore 22.30

Dario Vergassola

“La ballata delle acciughe. Un’anticipazione”

 Dopo spettacolo/1

De’ Soda Sister

Sara Zilli (voce, mandolino, cucchiai), Benedetta Pallesi (voce, chitarra, kazoo), Veronica Bigontina (voce, tamburello, cucchiai, grattugia e nacchere)

Sabato 2 agosto – Museo Audiovisivo della Resistenza

Ore 16.30

Dibattito/2

Storia orale: per un elogio della telecamera

con Giovanni Contini (Soprintentenza archivistica per la Toscana, AISO – Associazione Italiana Storia Orale) Adriana Dadà (Università di Firenze), Paolo De Simonis (IDAST – Iniziative Demo-Etno-Antropologiche e di Storia Orale in Toscana).

Ore 18.00

Dibattito/3

La sinistra nell’epoca degli anniversari: ricordando Togliatti e Berlinguer

con Angelo d’Orsi (Università di Torino), Alexander Höbel (Fondazione Luigi Longo). Introduce Matteo Bartolini (Arci Massa Carrara)

Ore 21.00

Apuamater

“Il ritorno”

con Davide Giromini (voce, fisarmonica), Matteo Procuranti (clarinetto, voce e voce recitante), Micaela Guerra (voci), Gabriele Dascoli (basso acustico), Luca Rapisarda (voce, chitarra) Michele Menconi (violino), Alessandra Daietti (percussioni), Antonio Bertusi (voce recitante)

Ore 22.30

Yo Yo Mundi

“Canzoni e suoni del mondo nuovo”

con Paolo Enrico Archetti Maestri (voce e chitarra), Andrea Cavalieri (basso, contrabbasso e voce), Chiara Giacobbe (violino), Simone Lombardo (ghironda, cornamusa e flauti), Elisabetta Gagliardi (voce), Eugenio Merico (batteria

Dopo spettacolo/2

Doppiofondo

con Gabriel Giorgieri (voce, basso, sassofono, chitarra acustica, armonica), Jordan Giorgieri (chitarra elettrica, chitarra acustica), Francesco Bendinelli (batteria, percussioni, tastiere, mandolino, flauto traverso)

Domenica 3 agosto

Ore 16.00 – Piazza Camposanto vecchio – Fosdinovo

Visita alle mostre dedicate al decennale installate nel borgo

Dibattito/4

Dieci anni di “Fino al cuore della rivolta”

con Paolo De Simonis (IDAST – Iniziative Demo-Etno-Antropologiche e di Storia Orale in Toscana), Angelo d’Orsi (Università di Torino), Adriana Dadà (Università di Firenze), Stefano Arrighetti (Istituto Ernesto de Martino), Massimo Cervelli (Regione Toscana), Francesco Calabrò (ValSusa FilmFest)

A seguire intervento musicale del

Coro Garibaldi d’assalto

fondato e diretto da Pardo Fornaciari

Ore 18.30

Blanca Teatro

“Sottosopra”: 10 anni di Blanca Teatro, dal Sulcis a Fosdinovo.

Ispirato a Sergio Atzeni.Drammaturgia e regia di Virginia Martini. Con Antonio Bertusi, Sabine Bordigoni, Tania Sabinos, Davide Giromini

Ore 18.30- Fosdinovo – Museo Audiovisivo della Resistenza

Camminata per i Sentieri della Resistenza dedicata a Ivan Bernardini. Accompagnamento musicale dei Fratelli Rossi

a cura del Comitato Sentieri della Resistenza. Partenza dal borgo di Fosdinovo, arrivo al Museo Audiovisivo della Resistenza. Tempo previsto 45 minuti (per il ritorno sarà disponibile un servizio navetta fino al borgo di Fosdinovo)

Ore 21.00 Museo Audiovisivo della Resistenza

Paolo Ciarchi, Claudio Cormio, Isabella Cagnardi, Rudi Assuntino

“Non c’è lotta senza allegria!”

con Paolo Ciarchi (voce, chitarra, rumorismi), Claudio Cormio (voce, chitarra) e Isabella Cagnardi (voce), Rudi Assuntino (voce, chitarra) e tante altre sorprese…

Ore 22.00

Banda Osiris

“Le Dolenti Note”

con Gianluigi Carlone (sax soprano, flauto, voce), Roberto Carlone (basso, trombone, tastiere), Giancarlo Macrì (percussioni, basso tuba), Sandro Berti (mandolino, chitarra, trombone)

Dopo spettacolo/3

Wrong side hill

“Sangue in Arizona”. Sonorizzazione video proveniente dall’Archivio Circo Pippetto

con Filo Garilli (chitarra) e Marino Chiesa (voce e chitarra)

Lunedì 4 agosto – Museo Audiovisivo della Resistenza

 Ore 10.30

Il museo incontra i/le bambini/e

Visita, merenda e giochi d’altri tempi nel bosco delle Prade

Ore 16.30

Dibattito/5

Oblii della memoria, tra Italia e Germania

con Sotera Fornaro (Università di Sassari), Paolo Pezzino (Università di Pisa, Presidente Comitato scientifico Mar), Fabio Dei (Università di Pisa). Introduce Federico Bogazzi (Radio Popolare – Popolare Network)

 Ore 18.00

Dibattito/6

La Grande guerra cent’anni dopo

con Angelo d’Orsi (Università di Torino), Fabio Caffarena (Università di Genova), Paolo De Simonis (IDAST – Iniziative Demo-Etno-Antropologiche e di Storia Orale in Toscana)

 Ore 21.00

Ascanio Celestini

“Niccioleta”

da un’idea di Andrea Camilleri, traduzione orale di Ascanio Celestini

Ore 22.00

Angelo d’Orsi

“Intellettuali e guerra: dire la verità, da Gramsci a Said”. Editoriale dal palco

Ore 22.15

Alessio Lega e il Canzoniere della rivolta

“Vigliacca: canzoni contro la guerra da Gaza all’Isonzo”

con Alessio Lega (voce e chitarra), Paolo Ciarchi (voce, chitarra, rumorismi), Claudio Cormio (voce, chitarra), Isabella Cagnardi (voce), Marco Rovelli (voce), Davide Giromini (voce e fisarmonica), Rocco Marchi (basso, tastiere), Francesca Baccolini (contrabbasso). Con la partecipazione di Blanca Teatro

Dopo spettacolo/4

Sergio Durzu

“Ho cantato sempre in base ad una condizione”

Canti di protesta a cura de ilDeposito.org

con Sergio Durzu (voce e chitarra)

Martedì 5 agosto – Museo Audiovisivo della Resistenza

Ore 10.30

Il museo incontra i/le bambini/e

Visita, merenda e giochi d’altri tempi nel bosco delle Prade

Ore 16.30

Dibattito/7

Il mito dei Cervi

con Adelmo Cervi (figlio di Aldo), Stefano Arrighetti (Istituto Ernesto de Martino), Fabio Dei (Università di Pisa)

Ore 18.00

Dibattito/8

La Guerra civile in Spagna e la coscienza dell’Europa

con Italo Poma (AICVAS – Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna), Angelo d’Orsi (Università di Torino)

Ore 21.00

Marco Rovelli

“I cavallier, l’arme, gli amori”

anteprima del nuovo album con Marco Rovelli (voce, chitarra), Lara Vecoli (violoncello), Rocco Marchi (piano e basso), Francesca Baccolini (contrabbasso)

Ore 21.30

Peppe Voltarelli

in concerto

con Peppe Voltarelli (voce, chitarra)

 a seguire

Erriquez & Finaz della Bandabardò

in concerto

con Erriquez (voce e chitarra), Finaz (chitarra acustica)

Ore 22.15

Ginevra Di Marco

“Donna Ginevra e le Stazioni Lunari”

con Ginevra di Marco (voce), Francesco Magnelli (piano, magnellophoni), Andrea Salvadori (chitarra, tzouras, groove), Luca Ragazzo (batteria)

Dopo spettacolo/5

«Mucchio selvaggio». Assemblea musicale di fine festival

INGRESSO GRATUITO PER TUTTI GLI SPETTACOLI

Il Museo Audiovisivo della Resistenza effettuerà la seguente apertura straordinaria: 10-21 per tutti i giorni del festival. È possibile fare visite guidate (info 0187 680014 www.museodellaresistenza.it). Il Circolo culturale enogastronomico Archivi della Resistenza sostituirà il normale servizio di ristorazione con la tradizionale offerta gastronomica del festival (a buffet) per agevolare la fruizione degli spettacoli. IMPORTANTE: per raggiungere il Museo utilizzare il servizio navetta gratuito con partenza dal campo sportivo di Fosdinovo attivo dalle 19 alle 24 per tutti i giorni d el festival.

 Durante i giorni del festival, nel borgo di Fosdinovo sarà possibile visitare la mostra fotografica collettiva dedicata ai dieci anni di “Fino al cuore della rivolta”, allestita lungo le strade del paese e, all’interno della Ex Pretura, una videoinstallazione dal titolo “Un archivio senza fissa dimora (2004-2014)”, che ripercorre il lavoro di ricerca dell’associazione Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani (visitabile dalle 10 alle 20)

Contatto Radio Popolare Network è la radio ufficiale del festival FM 89,750 e 89,500 Mhz www.contattoradio.it

 Per il festival info: info@archividellaresistenza.it; www.archividellaresistenza.it

 




93° Anniversario della scomparsa di Enrico Caruso

Evento commemorativo in occasione dell’anniversario della scomparsa di Enrico Caruso.

Alle ore 18.00 Visita guidata al Museo a cura di Giampiero Fossi.
A seguire ascolto di alcuni brani di musica sacra interpretati da Enrico Caruso con il commento di Luciano Pituello.
Ore 19.30 S. Messa nella Cappella gentilizia di Villa Bellosguardo.
Nell’occasione sarà esposta la maschera funebre e il testamento del grande tenore




MuMeLoc Museo della Memoria Locale

Sede e contatti
Piazza Dante Desideri, Cerreto Guidi (Firenze)
Telefono: 0571.906247
E-mail: info@mumeloc.it
direttore@mumeloc.it
cultura@comune.cerreto-guidi.fi.it
Sito web:  www.mumeloc.it
Orari di apertura: mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 16-19. Gli altri giorni aperti su richiesta da fare contattando il numero 0571.906225.

Organi direttivi

Al momento attuale, il MuMeLoc ha come proprio organo direttivo la Giunta Comunale, per l’impostazione e le finalità generali, ed il Dirigente di Area per le competenze gestionali.

Breve storia e finalità
Il MuMeLoc viene inaugurato nel dicembre del 2011, ma il progetto nasce molto prima. Intorno al 1996-1997, infatti, il Comune di Cerreto Guidi fu promotore di ricerche e studi sull’Eccidio del Padule e le testimonianze prodotte nel corso di quei progetti sono divenute la base per la nascita del museo.

Lo scopo del MuMeLoc è promuovere la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale locale, facendone conoscere le radici storiche, il vissuto umano e le prospettive di sviluppo, con un occhio fisso al passato ma l’altro ben puntato sul presente.

Al suo centro sta uno degli eventi più drammatici della storia locale: l’eccidio nazi-fascista del 23 agosto 1944.  Attorno le vicende del territorio e dei suoi abitanti nel lungo divenire che arriva fino ai nostri giorni.

Si tratta di un museo multimediale nel quale il visitatore può costruire il proprio percorso, attivando a scelta diverse proiezioni con interviste e materiale tematico, organizzando così un viaggio personale nella memoria della comunità.

Il MuMeLoc vuole essere anche un centro culturale polivalente integrando a tal fine al suo interno diverse funzioni e servizi: percorso espositivo, archivio multimediale, laboratorio didattico, osservatorio permanente deputato alla salvaguardia del territorio.

Patrimonio
Ffilmati di ricostruzione storica relativi al Padule di Fucecchio e alle vicende di Cerreto Guidi,  testimonianze sulla vita e le tradizioni locali, sui mestieri tipici del Padule di Fucecchio, sull’Eccidio del 23 agosto 1944 (si tratta prevalentemente di video interviste). Oggetti tipici del Padule di Fucecchio (nasse, stampe, fasci di sarello, cappellacci), documentazione relativa al processo agli esecutori dell’Eccidio del 1944, testi sulla storia locale.




Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”

Sede e contatti
Via Castelnaudary 5, 50034 Marradi (Firenze
Telefono: 055.8045943
E-mail: centrocampana@tiscali.it
Sito web: http://www.dinocampana.it/

Organi direttivi
Presidente: Mirna Gentilini
Vicepresidente: Francesco Chiari, Silvano Salvadori

Breve Storia e Finalità
L’associazione culturale iscritta all’anagrafe delle ONLUS è sorta nel 1989 con la partecipazione del Comune di Marradi. In questi anni ha svolto varie iniziative per  far conoscere  e divulgare la vita e l’opera di Dino Campana  ed è diventata un punto di  riferimento importante per  tutte le attività culturali del territorio.
Nel 2002 ha ottenuto il Premio cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha costituito un centro di documentazione riguardante la vita e l’opera del poeta, allestendo una mostra biobibliografica permanente. Ha
predisposto un museo di arte contemporanea “Artisti per Dino Campana” inaugurato nel 2009. É divenuta Casa Editrice e ha pubblicato  dal 1998 ad oggi 9 libri. Svolge attività di supporto a studiosi, studenti universitari e medi e gruppi di turisti, mettendo a disposizione materiale, documenti, organizzando attività didattiche, lezioni, visite
guidate. Ha rapporti con vari enti culturali.
Ha come scopo eminente lo studio, la ricerca, la divulgazione, l’interpretazione dell’opera tutta del poeta
Dino Campana che ebbe i natali a Marradi; si propone di realizzare i suddetti scopi organizzando e gestendo borse di studio, premi letterari, incontri, convegni, congressi, seminari, procedere alle pubblicazioni di saggi e monografie, produrre o collaborare alla produzione di film e mostre; catalogare, archiviare materiale di varia natura inerente la vita del poeta, svolgere manifestazioni campaniane e culturali varie (conferenze, presentazione di libri, spettacoli, ecc.). avvicinando in modo particolare gli studenti delle scuole alla poesia di Campana.
Obiettivo precipuo  della mostra del Museo “Artisti per Dino Campana” è stato quello di realizzare nel paese natale una struttura importante per lo sviluppo turistico culturale a completamento delle altre già attuate (Mostra biobibliografica permanente, archivio campaniano, ecc,). Il Centro Studi e il Museo sono aperti tutto l’anno nel seguente orario: martedì e venerdì dalle 17,00 alle 19,00; in altri giorni e in altri orari previo appuntamento. Giovedì sera nei mesi di luglio e agosto(h.21,00-23,00). Domeniche di ottobre e dicembre (dalle10,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,00).

Patrimonio
Biblioteca: le varie edizioni dell’opera campaniana (compresa la prima del 1914), le traduzioni in lingua straniera; la raccolta delle opere  librarie monografiche e raccolta degli scritti critici e biografici pubblicati su periodici dal 1914 in poi; documenti dell’Archivio comunale di Marradi, saggi vari in fotocopia, riviste e articoli di giornali. Volumi numero complessivo1500.
Altre collezioni o raccolte: Tavole espositive riguardanti la vita e l’opera del poeta, materiale iconografico; serie di ritratti di artisti quotati. Opere scultoree e pittoriche, fra cui l’unico ritratto eseguito a Campana vivente da Giovanni Costetti nel 1913. Tesi di laurea, film (su  video cassetta o su DVD); CD e DVD con recitazioni, poesie musicate o concerti per Dino Campana; filmati RAI, alcune medaglie commemorative sul poeta. Lavori scolastici e materiale minore vario. Fondo Anacleto Francini.
Museo Artisti per Dino Campana. La mostra comprende 68  opere pittoriche e scultoree di artisti contemporanei che si sono ispirati ai testi campaniani. È stata aggiunta quest’anno l’opera di LiuYu, vincitrice del concorso grafico pittorico rivolto agli allievi dell’Accademia di Bologna e Firenze in occasione del Centenario della stampa dei Canti Orfici.




Centenario della nascita di Pietro Del Giudice

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Partigiani del gruppo “Patrioti apuani”, al centro il comandante Pietro Del Giudice

A cento anni dalla nascita di Pietro del Giudice, la Provincia di Massa Carrara, i Comuni di Massa e Montignoso, l’ANPI di Massa e di Montignoso e l’ISRA, presentano mercoledì 30 luglio alle ore 17,30 a Ronchi di Massa, Parco dell’Hotel Villa Maremonti, un incontro per ricordare il comandante partigiano della formazione “Patrioti apuani”. Sarà presentato il volume curato da Maria Del Giudice, Patrioti apuani. 

Interverranno alla discussione, dopo i saluti di Nino Domenico MIGNANI e Pietro BUFFONI, Presidenti onorari ANPI Massa e Montignoso, Elena Emma CORDONI, Paolo PEZZINO (Università degli Studi di Pisa), Roberto TORRE (Presidente ANPI Massa), Maria DEL GIUDICE, curatrice del volume.

In allegato la locandina con il programma dell’evento.




70° Anniversario della strage del Focardo

Alle ore 9.30 presso il cimitero della Badiuzza (San Donato in Collina) l’Amministrazione comunale commemora il 70° Anniversario della strage del Focardo in ricordo dell’eccidio della famiglia di Robert Eistein trucidata dai nazisti in questo comune nella notte fra il 3 e il 4 agosto 1944.




“Firenze 1944” su RAI STORIA

Sarà trasmesso alle ore 17.30 dell’11 agosto su RAI STORIA (canale 54), Firenze 1944, il documentario realizzato da M. Becattini e R. Martinelli per l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.

Nell’agosto del 1944, nei giorni della liberazione di Firenze, due giornalisti della RAI (allora E.I.A.R.) Amerigo Gomez e Victor De Sanctis, registrarono a rischio della vita suoni e testimonianze di quei tragici avvenimenti con un’apparecchiatura di fortuna.
Dieci anni dopo, dalle registrazioni su dischi in cera fu tratto da Amerigo Gomez un “documentario” sonoro di circa 30 minuti, mandato in onda su Radio RAI nel 1954.
Alla versione integrale di questo eccezionale documento sonoro – accompagnato dal commento originale di Amerigo Gomez del 1954 — il film associa per la prima volta immagini e filmati d’epoca, realizzati da civili italiani o da operatori inglesi, americani, neozelandesi e tedeschi, provenienti da archivi di tutto il mondo ed in parte inediti. Restituisce così a quei tragici eventi di guerra, insieme ad una piena evidenza visuale, la forza di una testimonianza di assoluta autenticità.
Realizzato dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (con il patrocinio e il contributo di Comune di Firenze e Provincia di Firenze e con il contributo di Unicoop Firenze).