Mens Sana Siena: 150 anni di sport

Le grandi idee nascono per gioco, spesso e volentieri davanti ad una buona birra. Non è uno slogan pubblicitario bensì una constatazione storica quella che ci porta a raccontare (in estrema sintesi) i quasi 150 anni di vita della Mens Sana Siena, società sportiva fra le più longeve, nonché vincenti, del panorama italiano. Nacque in birreria la Mens Sana, per volere di alcuni studenti universitari (Pianigiani, Alessandri, Tuci i loro nomi) che in una fresca serata autunnale del 1870 si erano incontrati fra i tavoli del “Giudat”, ritrovo senese per eccellenza in quegli anni, con l’idea di costituire un’associazione che promuovesse l’innovazione dell’attività ginnica nel tessuto sociale di una cittadina da sempre fortemente ancorata alle proprie tradizioni.

Gli albori: tra ginnastica, tiro a segno e scherma
La gestazione durò qualche mese, ma il 16 aprile 1871 arrivò il momento di mettere nero su bianco e fondare l’Associazione Ginnastica Senese (denominazione seguita dal motto di Giovenale “Mens Sana in Corpore Sano”, divenuto ragione sociale ed identificazione del club biancoverde solo nel 1931), una sorta di “palestra” per tutti quei giovani che attraverso l’esercizio fisico potevano mantenersi “robusti e disciplinati per apportare gloriosa e santa difesa alla Patria”, come scrive due anni più tardi il segretario Bandini nella relazione morale al consiglio direttivo, uno dei documenti più antichi rintracciabili nell’archivio storico della società.

La scherma (Archivio Storico Mens Sana 1871)

La scherma (Archivio Storico Mens Sana 1871)

Ginnastica, tiro a segno e scherma le discipline inizialmente praticate, un piazzale nei pressi di un ex convento di frati (fuori Porta Camollia, l’accesso nord delle mura cittadine) il primo campo di allenamento, un’ottantina i soci fondatori, oltre a quelli contribuenti (due lire per l’affiliazione, una lira il contributo mensile) e ad un buon interesse riscosso in città, soprattutto fra i giovani. La mitica palestra di Sant’Agata, a due passi da Piazza del Campo, sarebbe sorta qualche anno dopo: nel frattempo l’associazione aveva ospitato il Congresso Nazionale Ginnastico (1875) e, grazie al prestigio di cui godeva il “maestro direttore” Leopoldo Nomi, aggiunto la pratica di nuoto e ciclismo, oltre ad allestire quella sezione femminile che, nel 1907, si guadagnerà la medaglia d’argento al Concorso di Venezia dopo aver presentato, per la prima volta in Italia, il gioco della palla al cerchio. L’antesignano della pallacanestro, del basket, l’eccellenza sportiva con la quale, destino o casualità, la Mens Sana moderna ha dominato in Italia e primeggiato in Europa dal Duemila ad oggi.

I trionfi del basket
Dal fermento dei primi del Novecento nascono scissioni interne (Sport Club) e frizioni esterne (nel 1904 vede la luce la Robur, indirizzatasi con successo nel calcio ma avversaria agguerrita nel ciclismo), oltre ad un allargamento degli orizzonti che vede la Mens Sana attiva nel pattinaggio (sarà società campione d’Italia nel 1939), nell’hockey a rotelle, nella lotta, nella boxe, in maniera a dire il vero assai marginale pure sui rettangoli verdi del football. Il tunnel imboccato nel periodo fascista, quando la società viene addirittura commissariata, vede la fine con la ripresa delle attività sportive nel Dopoguerra: atletica leggera, pallavolo e soprattutto pallacanestro sono i motori che accendono una nuova stagione, culminata con l’accelerazione di fine anni Sessanta che porta, in rapida successione alla costruzione del Dodecaedro (1968) e del Palasport (1976), i due grandi impianti coperti di proprietà che accendono la stella della Mens Sana soprattutto sotto canestro.

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La pallacanestro (Archivio Storico Mens Sana 1871)

L’approdo della squadra in Serie A nel 1973 fa conoscere Siena in Italia anche a livello sportivo e accentua quel processo di identificazione del nome Mens Sana con lo sport dei giganti che dura tutt’oggi (dopo otto scudetti ed una manciata di coppe nazionali, oltre ad una coppa europea, finite in bacheca fra il 2002 ed il 2013), nonostante nel frattempo i risultati abbiano raggiunto l’eccellenza pure altrove, prova ne siano i titoli internazionali conquistati nel pattinaggio corsa da Laura Perinti e nel pattinaggio artistico da Cristina Giulianini, la breve ma significativa esperienza in Serie A2 della squadra di hockey pista, i tanti allori giunti dalla ginnastica artistica o da nuove discipline quali karate e judo.

Centoquarantaquattro anni dopo quell’allegra bevuta fra universitari, la Mens Sana (anzi, adesso chiamatela Mens Sana 1871) rappresenta una vera e propria eccellenza senese, forte dei suoi impianti che disegnano il crinale della vallata di viale Sclavo, di atleti professionisti che ne portano in giro per l’Europa i colori, di oltre tremila iscritti ai corsi (ragazzini e passionisti non più giovani che, senza inseguire risultati agonistici, vestono il biancoverde per tenersi in forma e divertirsi), di un’utenza sempre più esigente che, sotto la presidenza di Piero Ricci, ha portato al “boom” di un’innovativa e diversificata offerta nel mondo del fitness, di duemilaottocento soci che ne confermano il preminente ruolo sportivo-istituzionale nella Città del Palio.

Il presente e il futuro.
Nessun dubbio però che il 2014 sia stato un annus horribilis per tutto lo sport senese, Mens Sana compresa. Anzi, Mens Sana in prima linea. Figlio di pessime gestioni finanziarie, in aggiunta al progressivo disimpegno nel settore delle sponsorizzazioni sportive cittadine da parte di Banca Monte dei Paschi, il fallimento delle due maggiori realtà professionistiche cittadine ha cancellato in un batter d’occhi due lustri di militanza nella massima serie calcistica (l’Ac Siena ha chiuso i battenti dopo 110 anni di storia, una nuova società è pronta a ripartire ma dovrà farlo dalla serie D) e messo fine al ciclo più vincente (otto scudetti e varie coppe, anche a livello internazionale, fra il 2002 ed il 2013) che il basket italiano potesse vantare dall’avvento del professionismo. Il crac della Mens Sana Basket, una Spa controllata per oltre l’80% delle proprie azioni dalla Polisportiva Mens Sana ma, come da statuto della stessa, in sostanziale autonomia dato l’ambito professionistico nel quale svolgeva la propria attività, cancella d’improvviso Siena dalla geografia del basket che conta e la relega in quarta categoria, l’attuale serie B, laddove la neonata Mens Sana 1871 è stata ammessa a partecipare dalla Federazione Italiana Pallacanestro.

Prima squadra e settore giovanile, ricostruiti a tempo di record nonostante le comprensibili difficoltà (logistiche e, ancor più, finanziarie), rientrano nell’orbita di quella che viene chiamata la “casa madre”: entusiasmo e buona volontà non mancano (il presidente Piero Ricci ha affidato il ruolo di direttore sportivo a Lorenzo Marruganti, coach del team biancoverde sarà Matteo Mecacci), la strada per risalire però è fisiologicamente lunga. Ed in salita.

*Matteo Tasso, nato a Siena nel 1974, ha curato nel 2001 il volume celebrativo per i 130 anni di vita della Polisportiva Mens Sana. Giornalista pubblicista dal 1998, coniuga la propria attività nel settore bancario ad una collaborazione con testate giornalistiche locali occupandosi principalmente di argomenti sportivi. Segue da tre lustri le vicende del basket mensanino sulle colonne de “Il Corriere di Siena” ed è il telecronista su Canale 3 Toscana delle partite della squadra biancoverde, oltre a curare rubriche su Antenna Radio Esse e sul portale internet www.oksiena.it.

Articolo pubblicato nell’agosto del 2014.




Morte in Padule

Monumento in ricordo delle vittime a LarcianoNell’ambito delle Commemorazioni per il 70° Anniversario dell’Eccidio del Padule svoltesi a partire dallo scorso 23 agosto (di cui si riporta il Programma completo fra i Materiali allegati), presso il “Centro di ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio” a Castelmartini (Larciano), si svolgerà alle ore 10.00 la presentazione del libro di Paolo Biscarini MORTE IN PADULE – 23 agosto 1944: analisi di una strage.




Castelfranco di Sotto ricorda l’eccidio del Padule

Nell’ambito delle Commemorazioni per il 70° Anniversario dell’eccidio del Padule (di cui in allegato si riporta il Programma completo), sabato 6 settembre, si svolgono le Cerimonie del Comune di Castelfranco di Sotto:

ore 9.30, Piazza Remo Bertoncini, ritrovo presso i Loggiati del Municipio, intervento del Sindaco e delle altre Autorità
ore 10.30, Deposizione di una corona di alloro presso il cippo di Piazza dei Caduti per la Libertà
ore 11.00, Deposizione di una corona di alloro presso il cippo di Piazza Caduti nei Lager nazisti




6 settembre. Liberi!

70calenzanoProgramma

ore 18.00 Piazza della Resistenza Corteo per le vie cittadine e deposizione delle corone

ore 19.00 Piazza del Comune, Calenzano “Memorie partigiane” spettacolo di canti e testimonianze a cura del gruppo “Albino Santi”

ore 20.00 Cena in piazza della Resistenza CENA PER STRADA (10.00 € bambini fino a 12 anni, 18,00 € adulti) Il ricavato sarà devoluto al fondo “Riccardo Bordoni” per il sostegno alle famiglie con emergenze socio sanitarie. Prenotazioni fino al 4 settembre contattando l’Atc (Associazione Turistica Calenzano) 055 0502161 o le associazioni che aderiscono all’iniziativa. Per informazioni rivolgersi all’ATC : 0550502161

Hanno aderito: anpi, assieme, associazione anziani, associazione old river, atc, centro civico di legri, centro di ascolto, comitato di sommaia, circolo arci casa del popolo di calenzano e settimello, circolo mcl la concordia, misericordia, pubblica assistenza di calenzano, usc.




70° Anniversario della Liberazione di Vinci

stemma vinciGiovedì 4 settembre
ore 21.00, Cippo di Sovigliana, Pinetina via Empolese, Commemorazione dei caduti. Corteo fino al Giardino di Villa Reghini
ore 21.30, Giardino di Villa Reghini, Piazza della Pace – Sovigliana, Commemorazione in ricordo della lotta al nazifascismo, in collaborazione con l’ANPI di Vinci
ore 22.00 Concerto della Filarmonica “Leonardo da Vinci”

Domenica 7 settembre
ore 15.30, Passo delle Croci, Montalbano, 11ˆ Camminata della Liberazione, per commemorare la Liberazione di Vinci. Percorso: Passo Le Croci, Fonte del Romito, La Casa, Torre di S. Alluccio, Passo Le Croci.
Alle ore 18.00 presso la Torre di S. Alluccio merenda offerta a tutti i partecipanti dall’Associazione S. Amato a Tavola.

 




70° Liberazione di Empoli 1944-2014

stemma empoliProgramma della Commemorazione che si svolgerà presso il Chiostro degli Agostiniani in via dei Neri 15, alle ore 21.30.

Saluto di Eleonora Caponi, Assessore alla Cultura e progetti per la Memoria del Comune di Empoli
Intervengono:
Gianluca Fulvetti, Docente dell’Università di Pisa e Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Lucca
Stefano Fusi, Coautore del Docufilm Kia Ora (Regia di Manuela Critelli)

Letture di documenti, testimonianze e proiezione del documentario Kia Ora

Per l’occasione verrà distribuita a tutti i partecipanti una copia della relazione “Un anno di attività del CLN di Empoli” scritta da Aureliano Santini, Presidente del Comitato Nazionale di Liberazione di Empoli




Piombino 10 settembre 1943 nasce la Resistenza

71piombinoIl Comune di Piombino celebra il 7 settembre 2014  con una cerimonia ufficiale il 71° anniversario della Battaglia di Piombino e il 14° anniversario del Conferimento della Medaglia d’oro al valor militare. Lo fa con una serie di iniziative per una giornata che prende il titolo di “Piombino: 10 settembre 1943: nasce la Resistenza”.

Perché questa scelta? Piombino, piazza Gramsci. La gente festeggia l’armistizio, così come aveva manifestato in fabbrica e nelle strade alla caduta del fascismo. Mescolati al popolo ci sono i militari, soldati, marinai, finanzieri, che nella “lunga notte” del 10 settembre 1943 insieme ai cittadini impugnarono le armi contro i nazisti entrati in forze nel porto e li costrinsero alla resa, procurando agli occupanti gravi perdite di uomini e mezzi. La vittoria della città operaia e ribelle non fermò che per poco la tragica avanzata delle truppe tedesche, ma quella battaglia in difesa della libertà, combattuta senza nessun’altra certezza se non del proprio sacrificio, aveva lasciato un segno indelebile. E “quando ogni difesa risultò vana”, gli insorti si unirono alle formazioni partigiane combattendo in Toscana, in Italia e all’estero, ovunque dando un generoso contributo alla liberazione, giunta a Piombino il 25 giugno 1944. Gli stessi alleati erano a conoscenza della battaglia svoltasi quasi un anno prima e proprio per questo mostrarono grande considerazione sia per i combattenti che per la popolazione, come risulta da documenti originali conservati nei National Archives di Washington. Ecco perché nel 1974 fu coniato lo slogan che ancora accompagna le celebrazioni: Piombino 10 settembre 1943: nasce la Resistenza.

Programma della Cerimonia ufficiale
ore 9.15 Palazzo Comunale, Ricevimento delle Autorità
ore 9.30 Concattedrale di Sant’Antimo, Santa Messa in Memoria dei caduti, celebrazione con S. E. Mons. Carlo Ciattini Vescovo di Massa Marittima e Piombino.
ore 10.30 Rivellino. Interventi di Massimo Giuliani Sindaco di Piombino, Angelo Trotta Presidente del Consiglio Comunale di Piombino, prof. Paolo Favilli Università di Genova: 8 e 10 settembre 1943: rivelazione di due Italie
ore 11.30, vie cittadine, Corteo con la Banda “A. Galantara”
ore 12.00 Piazza della Costituzione, Deposizione di una corona di alloro al cippo dedicato ai Caduti per la libertà




Mineraria. Un progetto europeo per unire le tradizioni minerarie

minerariaPer valorizzare il proprio patrimonio storico, il Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni (Arezzo) si è fatto promotore di un progetto pilota di ampio respiro che, tramite la partecipazione al bando della direttiva “Horizon 2020” dell’Unione Europea, mira alla digitalizzazione e la messa in rete degli archivi dei quattro musei minerari d’Europa. Oltre a quello del Comune di Cavriglia infatti, il progetto riunisce il museo di Cercs in Spagna, quello di Limoge in Francia e quello di Idrija in Slovenia. Il tutto avrà il suo culmine sabato 30 agosto quando l’Auditorium del Museo Mine ospiterà un convegno in cui verranno illustrati anche alla cittadinanza gli obiettivi di “Mineraria”. Durante la giornata di lavoro interverranno, oltre al Sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, i rappresentanti dei soggetti che hanno dato vita al progetto tra cui le delegazioni dei tre musei europei coinvolti che saranno ospitate dal Comune di Cavriglia.

Nei Materiali correlati trovate la descrizione del progetto.

Questi i relatori del convegno “Mineraria. Un progetto per unire le tradizioni minerarie” che avrà luogo sabato 30 agosto, alle 16, al Museo Mine, presso il Vecchio Borgo di Castelnuovo dei Sabbioni – Cavriglia.

Leonardo Degli Innocenti o Sanni, Sindaco di Cavriglia
Gianfranco Molteni, Direttore di MINE
Paolo Conti, Presidente del Centro di Geotecnologie – Università di Siena
Daniele Simoncini, Responsabile del Laboratorio di Web Cartography – Centro di Geotecnologie – Università di Siena
Armand Labarre, Presidente UNIEMA (Université Européenne des Métiers et des Arts) – Francia
Martina Pelijhan,Manager Museo Anthony’s Main Road – Idrija – Slovenia
Rafael Bizjak, Esperto in database – Museo Anthony’s Main Road – Idrija – Slovenia
Albert Pla i Gisbert, Architetto – Museo de les Mines de Cercs – Spagna