Giovanni Tellini. Libraio e editore

tellini-invitoAlle ore 17.00, alla Fondazione Tronci (Corso Gramsci 37), presentazione del volume di Alice Vannucchi Giovanni Tellini. Libraio e editore (ISRPt Editore).

Interverranno:
Roberto Barontini, Presidente dell’Istituto della Resistenza e della società contemporanea di Pistoia
Claudio Rosati, storico
Alice Vannucchi, autrice del volume




Pistoia, 28 gennaio 1947: sciopero generale

I podromi del primo sciopero generale provinciale iniziarono a farsi sentire già nel dicembre 1946. Nel corso del mese il Pastificio Maltagliati a Margine Coperta e quello Giaccai di Pescia sospendevano la produzione per mancanza di farine. A Pescia anche la manifattura Cavallucci effettuava licenziamenti. Il 18 i mezzadri manifestavano massicciamente a Pistoia chiedendo l’applicazione del Lodo De Gasperi. In montagna, una serie di manifestazioni dei disoccupati in favore della ricostruzione causavano tensioni a più riprese e blocchi stradali. Anche i lavoratori ospedalieri scendevano in sciopero. Il 20 infine la fornitura di energia elettrica si interrompeva alla San Giorgio, la più importante industria della zona, bloccando la produzione. Una manifestazione di un migliaio di operai si recava in Prefettura provocando lievi scontri. Il Prefetto Mazzolani si dimostrava preoccupato. Fin dalla fine della guerra la conflittualità sociale era stata all’ordine del giorno, la disoccupazione e l’inflazione alte, ma in due anni la situazione non solo non era migliorata ma sembrava addirittura peggiorare, esasperando gli animi.

La stessa CGIL si trovava alla testa di agitazioni che a stento riusciva a controllare, specie in montagna e tra i disoccupati. Il 20 dicembre la Camera del Lavoro di Pescia votava un ordine del giorno contro il caro prezzi, che il Prefetto dispose riconoscendo che ormai il costo della vita aveva raggiunto limiti sproporzionati rispetto alle possibilità dei lavoratori e dei ceti medi. Ai primi di gennaio Mazzolani invocava al Ministero dei lavori pubblici i finanziamenti per la ricostruzione, promessi ma fermi per motivi burocratici, sottolineando che i disoccupati di San Marcello erano «ridotti alla fame» e che il rischio di nuove agitazioni era alto.

Tuttavia, la situazione a gennaio continuò ad aggravarsi. Tra il 9 e il 10 la fornitura di elettricità si interrompeva in quasi tutte le industrie della provincia, lasciando fermi più di ottomila lavoratori. Il 20 la protesta esplose a Campotizzoro. I disoccupati occuparono gli uffici telegrafici e annonari, chiedendo lavori pubblici, l’assorbimento di una parte di loro alla SMI, la riduzione dei prezzi, il pagamento del Premio Repubblica, un sussidio straordinario e la distribuzione di pasta. Gli operai della SMI entrarono in sciopero per solidarietà. I disoccupati a quel punto bloccarono anche la strada statale, desistendo solo dopo una mediazione portata avanti dai Carabinieri, dai rappresentanti della CdL e dalla Prefettura. In montagna si era intanto formato un Comitato pro-agitazione che intendeva proclamare lo sciopero. In questo contesto, il Questore si recava a Firenze per convincere il direttore della SMI, Orlando – inviso ai lavoratori per il suo coinvolgimento con il regime fascista –  ad assumere alcuni disoccupati. Orlando però rifiutava sia l’assunzione sia la successiva proposta prefettizia di partecipare a un tavolo di trattativa. Il Comitato intanto proclamava l’intenzione di riprendere l’azione entro tre giorni in mancanza di risultati.

A quel punto la Camera del Lavoro rischiava di essere scavalcata e si assunse, tra il 23 e il 24, la direzione dell’agitazione, che si stava trasformando anche in un braccio di ferro con la direzione della SMI. Venne presentato al Prefetto un piano per l’assorbimento di 350 disoccupati, 150 direttamente alla SMI e 200 presso un’azienda agricola collegata.

In montagna erano in agitazione circa duemila lavoratori, tra disoccupati e maestranze SMI, a cui si aggiunsero altri 500 operai delle Cartiere Cini. Dal 25 gli operai della San Giorgio entravano in sciopero bianco. Tutte le trattative restavano ferme al palo per il rifiuto intransigente di Orlando di sedere al tavolo, nonostante gli sforzi di Mazzolani.

Il 28 la CGIL proclamava lo sciopero generale, con una piattaforma rivendicativa ad ampio raggio:  indennità mensa; miglioramenti salariali; Premio Repubblica per le lavoranti a domicilio; applicazione dell’accordo nazionale per gli operai artigiani; miglioramenti salariali; assegni di famiglia; gratifiche natalizie ai lavoratori agricoli; applicazione Lodo De Gasperi; miglioramenti ai pensionati; ribasso generi largo consumo e tesseramento; distribuzione normale generi  alimentari; provvedimenti contro il mercato nero; risoluzione problema dell’energia elettrica.

In provincia si fermava tutto ad eccezione dei negozi alimentari e dei servizi di pubblica utilità. L’Associazione degli industriali accettava di sedersi al tavolo, ma la trattativa si preannunciava difficile. Messa alle strette, la SMI accettava l’assunzione di un centinaio di disoccupati. Tuttavia l’Associazione degli industriali subordinava la discussione di tutti i punti alla cessazione dello sciopero, cosa che la CGIL rifiutò. A quel punto nelle trattative si inserirono anche il Sindaco di Pistoia, il segretario nazionale della Fiom e la CdL di Firenze. L’accordo venne raggiunto il 30, prevedendo l’assunzione da parte della SMI di 50 lavoratori e l’avviamento al lavoro in Svizzera per altrettanti, insieme ad un sussidio. L’Associazione degli industriali si impegnava a collocarne altri 120 e a proseguire le trattative sugli altri punti, conclusesi poi in sede regionale con un nulla di fatto. Alla San Giorgio tuttavia alcuni operai intendevano continuare lo sciopero per protestare contro l’accordo, convinti a desistere da Valdesi della CGIL. Il 31 infine arrivava un altro risultato dal versante statale, con l’estensione del sussidio di disoccupazione a tutte le categorie industriali, ai braccianti e ai lavoratori edili.

L’esito dello sciopero fu incerto. Da una parte segnava un primo e palpabile successo della linea intransigente di Orlando, seppur in sordina. Dall’altra la CdL incassò alcuni risultati, sia economici che politici, ma piuttosto miseri rispetto alle richieste ed ai rischi presi. Forzata dall’agitazione dei disoccupati e probabilmente dall’entusiasmo dei militanti comunisti, la CdL usciva dallo sciopero con l’amaro in bocca e con uno strascico pesante al suo interno. Per la prima volta venne alla luce pubblicamente un dissidio tra la componente comunista, guidata da Valdesi, e quella democristiana di Turco, seppur ad acque ormai calme. L’esponente DC considerava lo sciopero in montagna mal impostato ed espresse riserve anche sulla costruzione della piattaforma, a suo dire inadatta. Le richieste erano legittime ma si era rischiato di impegnare il sindacato in una trattative lunga e pericolosa, punto su cui convergevano anche i socialisti con Morandi. I comunisti accusarono la componente DC di aver sottilmente sabotato lo sciopero. La vicenda arrivò fino a Roma, con l’ipotesi di una commissione di  inchiesta da parte della CGIL nazionale, mentre i democristiani si ritiravano dalla segreteria della Camera del Lavoro pur continuando l’attività nei sindacati di categoria.

 Stefano Bartolini è ricercatore presso l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia e coordina le attività di ricerca storica, archivistiche e bibliotecarie della Fondazione Valore Lavoro. Ha partecipato al recupero dell’archivio Andrea Devoto ed attualmente si occupa di storia sociale, del lavoro e del sindacato. Tra le sue pubblicazioni: Fascismo antislavo. Il tentativo di bonifica etnica al confine nord orientaleUna passione violenta. Storia dello squadrismo fascista a Pistoia 1919-1923Vivere nel call center, in La lotta perfetta. 102 giorni all’Answers.

Articolo pubblicato nel gennaio 2015.




Il Giorno della Memoria 2015 a Livorno

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIn occasione del Giorno della Memoria 2015 sono numerose le iniziative organizzate a Livorno e provincia da Istituzioni e associazioni.

Si parte il 23 gennaio alle 21.30, al Centro Artistico Il Grattacielo, in via del Platano, 6, con l’iniziativa organizzata dall’associazione Effetto Collatarale che porterà in scena “Chi porterà queste parole” opera di Charlotte Delbo, militante comunista e drammaturga francese deportata ad Auschwitz nel 1943 insieme ad altre 229 partigiane.

Lunedì 26 gennaio alle ore 10.30 è previsto Due di noi. Storie di livornesi ebrei deportati”: incontro per le scuole superiori, al Centro Diocesano (via delle Galere 19). Interviene Edi Bueno. Finita la conferenza, gli studenti sfileranno in corteo fino alla vecchia abitazione di Dina Bona Attal e Dino Bueno, due deportati ebrei livornesi morti nei campi nazisti. La vecchia abitazione era in via della Coroncina, angolo piazza Cavallotti, dove il 16 gennaio sono state collocate le pietre d’inciampo (le famose “Stolpersteine”) incorporate nel marciapiede. Alle 18 si terrà la tradizionale marcia della Memoria della deportazione degli ebrei di Livorno organizzata dalla Comunità di S. Egidio e dalla Comunità Ebraica di Livorno con la collaborazione della Diocesi, del Comune di Livorno e dell’Istoreco. La partenza è prevista per le ore 18 in piazza del Municipio dove avrà inizio la manifestazione e il corteo per le vie del centro. Alle 19, in piazza Benamozegh si terrà la cerimonia conclusiva con gli interventi del sindaco Filippo Nogarin, del vescovo Simone Giusti e dei rappresentanti delle due comunità organizzatrici.

Sempre lunedì 26 gennaio, nella mattina, è in programma un incontro con gli alunni delle classi 5.e delle scuole elementari “P. Thouar” e “O. Campana” per spiegare il significato del Giorno della Memoria. L’appuntamento è nella sala “Pamela Ognissanti” al Centro Civico 1 (via Gobetti 7) ed è organizzato da Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA), Associazione Nazionale Ex Internati (ANEI), Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED), in collaborazione con il Comune di Livorno. E ancora, alle 10 al Nuovo Teatro delle Commedie (via G.M.Terreni), va in scena “Il Diario di Anna Frank”. Lo spettacolo, che verrà replicato nei giorni di martedì 27 gennaio e mercoledì 28 gennaio stesso orario, fa parte della Rassegna di Teatro per Ragazzi “Mille storie alla ribalta” inserita nei programmi Scuola-Città del CRED Centro Risorse Educative e Didattiche del Comune di Livorno e svolta in collaborazione con le Associazioni Ars Nova e Pilar Ternera. Il lavoro teatrale, che si rivolge ad un pubblico che va dalla primaria classi terze, quarte e quinte alla secondaria di secondo grado,utilizza un tecnica mista attoriale ed audiovisiva e vede la regia di Alessia Cespuglio.

Martedì 27 gennaio, alle 9 deposizione di una corona da parte dell’Amministrazione al cimitero Ebraico (c/o Cimitero della Cigna) alla lapide delle vittime del nazismo. Interverranno il prefetto di Livorno Tiziana Costantino, la vicesindaco Stella Sorgente, il presidente della Comunità Ebraica Vittorio Mosseri, il Rabbino capo Yair Didi.

Alle ore 11, in Prefettura, si terrà la Cerimonia ufficiale per la Giornata della Memoria con la consegna della medaglia d’onore conferita dal Capo dello Stato ai cittadini italiani deportati ed internati. Il programma della mattinata prevede, oltre alla consegna delle medaglie, anche l’esibizione del Coro della Comunità Ebraica, gli interventi della prof.ssa Sara Valentini di Palma, autrice del libro “Se questo è un bambino” e del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Col. Roberto Riccardi, autore del libro “Sono stato un numero”, i canti degli allievi della Scuola Statale Secondaria “G. Borsi” succursale “Pazzini”, la testimonianza di due liceali livornesi di ritorno da Auschwitz con il “Treno della Memoria 2015” e il concerto del soprano Ilaria Casai dell’Istituto Musicale “P. Mascagni”. L’evento è organizzato dalla Prefettura con la collaborazione dell’Anpi Livorno, della Comunità  Ebraica e dell’Istituto Mascagni. Per partecipare occorre confermare la presenza via mail o via telefono alla prefettura (si veda il volantino).

Alle ore 17.30 presso il Teatro E. De Filippo di Cecina, l’Anpi di Livorno, con la collaborazione del Comune di Cecina, dell’Istoreco e della Scuola “G. Galilei” di Cecina, organizza l’iniziativa «Quadratini in brodo»: una drammatizzazione dal diario di Frida Misul, composto e diretto da Sara Saccomani ed eseguito dagli alunni della scuola media Galilei di Cecina. L’iniziativa ha anche il contributo straordinario di Roberto Rugiadi, figlio di Frida (tutti i dettagli nel volantino)

Martedì 27 e giovedì 29 gennaio è poi prevista la proiezione del film “Storia di una ladra di libri”, ore 10.30-13.30 al “Centro artistico Il Grattacielo” (via del Platano 6). La visione sarà preceduta da un’introduzione da parte del prof. Giancarlo Bertoncini, già docente universitario. Aderiscono all’iniziativa delle 2 giornate, introdotta da un appuntamento esplicativo al CRED, 310 ragazzi degli Istituti Superiori con i loro insegnanti. L’appuntamento fa parte della Rassegna filmica “Mattinate al cinema” inserita nella ben più vasta programmazione di Scuola e Città 2014/15 con il progetto “Lanterne magiche: lo sguardo narrante” che vede numerose collaborazioni con il Comune di Livorno a partire dall’ ANPPIA.

Mercoledì 28 gennaio alle ore 11, il Comune di Campiglia Marittima e l’Istoreco di Livorno organizzano un incontro a Venturina Terme (Saletta della Musica) con le classi terze medie della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” nel corso del quale verrano presentate letture e testimonianze di sopravvissuti della Shoah. Parteciperanno l’assessore alla Cultura di Campiglia Marittima Jacopo Bertocchi e il direttore Istoreco Catia Sonetti (si veda il volantino).

Alle 16.30 al Centro Donna del Comune di Livorno (largo Strozzi 3), “Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica”: presentazione del catalogo della mostra svoltasi a Roma, presso la Galleria d’Arte Moderna. Con la curatrice Marina Bakos si parlerà della cultura ebraica quale componente fondamentale della cultura del Novecento che la scellerata legislazione razziale, la persecuzione e la deportazione ad opera dei nazifascisti hanno tentato di distruggere. L’iniziativa è promossa dal Comune di Livorno insieme alla Comunità Ebraica e all’associazione Evelina De Magistris.

Giovedì 29 gennaio, alle 16.30 nel salone consiliare di Palazzo Granducale, la Provincia e la Comunità Ebraica di Livorno, con la collaborazione dell’Istoreco e il patrocinio dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia organizzano l’iniziativa “Il Giorno della Memoria: immagini, riflessioni, materiali d’archivio” nell’ambito della quale verrà inaugurata la mostra fotografica “I Silenzi di Mauthausen” a cura di marco Magherini. Parteciperanno, Alessandro Franchi, Presidente della Provincia di Livorno, Vittorio Mosseri, Presidente della Comunità ebraica di Livorno, Yair Didi, Rabbino della Comunità ebraica di Livorno, Catia Sonetti, direttore ISTORECO Livorno, Paola Meneganti, responsabile Affari generali Provincia di Livorno. Durante l’incontro verrà proiettato l’audiovisivo “I silenzi di Mauthausen”.

Venerdì 30 gennaio alle ore 17.30 presso la Goldonetta, l’Anpi di Livorno, con la collaborazione del Comune, dell’Istoreco e del Teatro Goldoni, replica dell’iniziativa «Quadratini in brodo»: una drammatizzazione dal diario di Frida Misul, composto e diretto da Sara Saccomani ed eseguito dagli alunni della scuola media Galilei di Cecina e dal coro degli adulti della scuola media Borsi di Livorno (tutti i dettagli nel volantino).




Giornata della Memoria ad Arezzo

Comune di Arezzo e Presidenza del Consiglio Comunale di Arezzo confermano il loro impegno in occasione del Giorno della Memoria. Lunedì 27 gennaio, anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, celebrato in tutto il mondo al fine di ricordare la Shoah, e in Italia anche la vergogna delle leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, coloro che anche in campi e schieramenti diversi si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati, c’è una doppia iniziativa con un’attenzione rivolta in modo particolare alle scuole nella certezza che soprattutto le giovani generazioni debbano avere piena consapevolezza di quanto accaduto.

Il primo momento celebrativo è alle 9,15 al Teatro Pietro Aretino dove la Libera Accademia del Teatro metterà in scena “E ho paura dei miei sogni”, spettacolo dal libro di Wanda Poltawska, di Amina Kovacevich. Con Silvia Martini, la voce di Amina Kovacevich, illustrazioni eseguite in diretta da Ettore D’Andrea, disegno luci di Maurizio Giornelli, animazioni mimiche di Uberto Kovacevich, direzione musicale di Alessandra Cartocci, assistenza alla regia di Ilaria Violin. Alle 10,30 nella Sala del Consiglio Comunale, il saluto del Presidente Luciano Ralli introdurrà gli interventi di Tiziana Nocentini (direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea) su “Memoria e Shoah” e di Camillo Brezzi (direttore scientifico dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano) su “La memoria attraverso i diari. Shlomo Venezia”. In particolare, a questo incontro sono stati invitati docenti e studenti degli istituti superiori.

Senza dimenticare che per “Altre Danze” la rassegna dell’Associazione Sosta Palmizi sostenuta dall’assessorato alla cultura, domenica 26 gennaio alle 16,30 e lunedì 27 gennaio matinée per le scuole, andrà in scena “Bruno”, di e con Federico Dimitri ed Elisa Canessa. Lo spettacolo trae spunto dalla vita di Bruno Schulz, dai personaggi che hanno costellato la sua infanzia e dalle suggestioni mitologiche dei suoi scritti e dei suoi disegni.




Giornata della Memoria: gli eventi in programma a Pistoia

Per celebrare la Giornata della memoria che ricorre il 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 i soldati dell’Armata Rossa entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz per liberare i pochi sopravvissuti, a Pistoia sono previste numerose iniziative che si svolgeranno per una settimana, a partire da sabato 24 gennaio. Il programma è stato organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Comitato unitario per la difesa delle istituzioni repubblicane (Cudir) e l’Associazione teatrale pistoiese.

Ecco in dettaglio tutti gli appuntamenti, a ingresso libero tranne lo spettacolo a Villa di Scornio.

Sabato 24 gennaio alle 10 al Pianeta Mèlos, in via dei Macelli 11, si terrà lo spettacolo Faccia finta che sua figlia sia in vacanza, a cura di Legambiente – circolo di Pistoia.

Domenica 25 alle 17 nella sala delle Carrozze di Villa di Scornio, via Dalmazia 356, è in programma lo spettacolo teatrale Bent, organizzato dall’Arcigay e dall’Associazione teatrale pistoiese.

Martedì 27 alle 15.30 al Parterre di piazza San Francesco verrà inaugurata la targa in memoria dell’Omocausto. Saranno presenti il sindaco Samuele Bertinelli e il presidente nazionale di Arcigay Flavio Romani. Alle 17 nella sala Terzani della biblioteca San Giorgio, in via Pertini, è prevista la presentazione del libro Sono stato un numero. Alberto Sed racconta di Roberto Riccardi. Alle 20.30 al teatro Bolognini, in via del Presto 5, si terrà il concerto per il Giorno della memoria con il coro Città di Pistoia diretto da Gianfranco Tolve, promosso dalla Fondazione Giorgio Tesi Onlus.

Sabato 31 gennaio alle 16.30, la Sala Maggiore del Palazzo comunale ospiterà l’incontro Ricucire la storia per non dimenticare, per parlare del dramma delle donne deportate, introdotto dal vicesindaco Daniela Belliti. A seguire, la proiezione del documentario I miei occhi sul tuo cuore produzione indipendente della regista Antonella Restelli, che sarà presente, e la presentazione del libro Tutto questo va detto: la deportazione di Maria Rudolf, alla presenza dell’autrice Gabriella Nocentini.

Dal 23 al 31 gennaio alla biblioteca San Giorgio potrà essere visitata la mostra a cura di Arcigay Rosa cenere, che attraverso i linguaggi dell’illustrazione e del fumetto racconta le storie di undici omosessuali perseguitati durante il nazifascismo.

Per informazioni telefonare allo 0573 371690. Le prenotazioni per lo spettacolo a Villa di Scornio potranno essere comunicate al numero 0573 991609.




Seduta solenne del Consiglio regionale per la Giornata della Memoria

Alle ore 11.00 in Aula Consiliare in Palazzo Panciatichi (via Cavour 2), Seduta Solenne del Consiglio regionale della Toscana

Apertura dei lavori, Alberto Monaci, Presidente del Consiglio regionale della Toscana

Indirizzi di saluto:

Sara Cividalli, Presidente della Comunità ebraica
Joseph Levi, Rabbino Capo della Comunità ebraica di Firenze
Alessio Ducci, Presidente ANED Coordinamento regionale toscano

Intervento Enrico Rossi Presidente della Regione Toscana

Relatore. Joseph H. H. Weiler Presidente Istituto Universitario Europeo Il rapporto tra Memoria della Shoah, diritti umani e identità europea

Ore 12.30 al primo piano di Palazzo Bastogi (via Cavour 18), inaugurazione della mostra fotografica Firenze 1944: riapre la scuola ebraica, a cura di Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Comunità ebraica, Università di Firenze.

La mostra resterà aperta fino al 2 febbraio con orario 14.00-18.00 dal lunedì al venerdì.




Firenze e la Grande Guerra

POzzoliniIl 23 gennaio 2015 riprendono i Venerdi culturali presso la Sala Archi di Villa Pozzolini, viale Guidoni, 188, ore 17.00.
Il programma, che si svolgerà fino al 27 marzo 2015, ha come tema “Firenze e la grande guerra – la cultura e la società fiorentina negli anni del primo conflitto mondiale” ed è realizzato a cura del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

La conferenza del 23 gennaio, dal titolo “Firenze e gli anni della Grande Guerra”, sarà tenuta da Adalberto Scarlino. L’ingresso è gratuito.

Per informazioni contattare l’Ufficio Cultura del Quartiere 5 – tel 0552767046




Giornata della memoria a Pisa

KZ Auschwitz, EinfahrtMartedì 27 gennaio a Pisa, in occasione della Giornata della memoria 2015, un programma ricco di incontri ed eventi, a cura del Comune di Pisa, della Prefettura, dell’Università di Pisa, della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore Sant’Anna.

La mattina il programma si apre alle ore 9.15 con l’itinerario a cura del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici (CISE) su “Ebrei tra fascismo e seconda guerra mondiale a Pisa”, che ripercorre assieme agli studenti della scuola i luoghi e le vicende che testimoniano la politica antiebraica tra fascismo e seconda guerra mondiale a Pisa. Il percorso sarà guidato dai pannelli di “Via libera”. Tra i luoghi visitati la Sinagoga, borgo stretto e casa Pardo Roques.

Presso la Prefettura invece saranno consegnate le medaglie d’onore alla memoria dei deportati da parte del prefetto. Nel palazzo comunale invece alle ore 11,00 il Sindaco Filippeschi, il prefetto, Attilio Visconti, il Presidente del Consiglio Comunale, Ranieri Del Torti, il presidente dell’Anpi Giorgio Vecchiani, il presidente della Comunità ebraica di Pisa, Guido Cava, coordinati da Marilù Chiofalo, assessora alla Memoria, ricorderanno la figura di Cesare Salvestroni.

Anche MemorySharing partecipa alla giornata con due incontri: la mattina alle ore 10 presso l’Emeroteca del Comune (ex Biblioteca dei ragazzi), ci sarà un incontro intergenerazionale tra testimoni del tempo di guerra e studenti; il pomeriggio invece alle ore 17,30 a Palazzo Blu Acquario della Memoria propone “Schegge della memoria. Pisa 1944”, con proiezioni, letture testimonianze di Pisa durante la guerra.

Il programma continua poi anche nei giorni successivi con seminari all’università, spettacoli teatrali, film. Giovedì 29 per esempio il CISE ha organizzato  un pomeriggio durante il quale avrà luogo una conferenza di Anna Foa, saranno proposti dei brani letterari e sarà messo in scena lo spettacolo “La voce di Etty”, tratto dai diari di Etty Hillesum, presso il Teatro Sant’Andrea alle ore 16,30.

Leggi il programma completo nella locandina allegata