A Firenze durante la seconda guerra mondiale: memorie e ricordi di vita

Alle ore 17.30, alla Biblioteca CaNova, secondo incontro del ciclo “Storie Resistenti” promosso dalla Biblioteca in collaborazione con ISRT, Archivio del Movimento di Quartiere, ANPI, dedicato alla presentazione di L’infanzia di Francesca e la seconda guerra mondiale. Come si viveva a Firenze e in Italia, di Anna Maria Dreoni Barzellotti (MEF-L’Autore Libri, Firenze 2013) e Ricordi di vita e testimonianze sulla guerra di una donna del popolo dal 1928 al 1946 di Nella Bertini (Associazione culturale L’Invetriata, Firenze 2014). Testimonianze raccolte durante la mostra “Firenze in guerra 1940-1944“.

Insieme alle autrici e a Francesca Cavarocchi, curatrice della mostra con Valeria Galimi, intervengono Teresa Zuffanelli e Paolo Mencarelli dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.

Interventi musicali del coro studentesco dell’Istituto Istruzione superiore tecnica e liceale Russell-Newton di Scandicci.

Letture a cura di A voce alta, gruppo di lettura della Biblioteca CaNova.




Convegno “I tempi della memoria. Il memoriale italiano ad Auschwitz”

logo 21 blockBlocco 21 è il memoriale italiano di Auschwitz, creazione di artisti e intellettuali, che a fine anni Settanta vollero dare vita a un’opera che raccontasse con il linguaggio dell’arte la tragedia che alcuni di loro avevano vissuto. Del gruppo facevano parte Primo Levi, Ludovico Belgioioso, Gianfranco Maris, Pupino Samonà. Dal 26 gennaio è esposta nella Chiesa dei Bigi una mostra, già visitata da centinaia di studenti grossetani, che ripercorre la storia della creazione e di un primo restauro di Blocco 21.

Il 17 febbraio, alle ore 10, si terrà nella Sala Pegaso del Palazzo della Provincia il convegno  “I tempi della memoria. Il memoriale italiano ad Auschwitz”, organizzato dall’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea (ISGREC) in collaborazione con ANED, Istituto storico della Resistenza (ISREC) di Bergamo, Fondazione Grosseto Cultura, Comune e Provincia di Grosseto, Regione Toscana, INSMLI, ANPI Comitato provinciale “Norma Parenti”.

Obiettivo: un dialogo sulle forme e i linguaggi della memoria nel tempo, pensando all’annunciato trasferimento di Blocco 21 a Firenze.

Nella sessione mattutina, alla quale parteciperanno Emilio Bonifazi (Sindaco di Grosseto), Sara Nocentini (Assessore regionale alla Cultura), Adolfo Turbanti (Presidente dell’ISGREC), Loriano Valentini (Presidente della Fondazione Grosseto Cultura), sono previsti gli interventi di Dario Venegoni (Presidenza nazionale dell’ANED) su “La memoria italiana della deportazione” ed Elisabetta Ruffini (Direttrice ISREC di Bergamo) su “Blocco 21 e la memoria di Auschwitz: un dibattito aperto”.

Nella sessione pomeridiana, Mauro Papa (responsabile CEDAV) terrà alle 14.30 una visita guidata alla mostra allestita nella Chiesa dei Bigi; la giornata proseguirà in Sala Pegaso con gli interventi di Gisella Capponi (Istituto superiore per la conservazione e il restauro) su “Il memoriale come opera d’arte” e Marta Baiardi (Università di Basilea) su “Auschwitz e le pedagogie della memoria”.

Per le classi è consigliabile la prenotazione contattando l’ISGREC.

Info: Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea | Via de’ Barberi 61  |  58100 GROSSETO  |  Tel/fax +39 0564 415219  |  Port. +39 3461413572  |  segreteria@isgrec.it   |   www.isgrec.it




LivornoCento…..un secolo di passione amaranto! (1915-2015)

Livornocento1“Ritengo che questa iniziativa che celebra i 100 anni di storia del Livorno Calcio meriti tutta l’attenzione dell’Amministrazione comunale in quanto non è solo celebrazione sportiva ma un pezzo importante della storia della città, della sua identità “. Così ha esordito l’assessore allo sport, professor Nicola Perullo in apertura della conferenza stampa di presentazione di “LivornoCento…un secolo di passione amaranto!” a cui hanno preso parte Paolo Armenia, direttore generale di Livorno Calcio, Fabio Discalzi, responsabile dell’organizzazione dell’evento e i rappresentanti dei Clubs amaranto; tutti riuniti nella sala cerimonie di palazzo comunale.
“ Abbiamo fornito il nostro supporto agli organizzatori della manifestazione che prevede nei prossimi giorni al Modigliani Forum momenti diversi dedicati ai cento anni di passione – ha detto Perullo – ma stiamo organizzando anche come Comune, autonomamente, un cartellone di iniziative che si protrarranno per tutto l’anno a dimostrazione di come lo sport, e in questo caso il calcio, rappresenti un forte marcatore culturale della città”. L’assessore ha quindi preannunciato alcuni appuntamenti come uno spettacolo su Armando Picchi, un documentario sulla storia del Gabbione, serate al Goldoni con i grandi sportivi livornesi di ieri e di oggi, mostre fotografiche.

E’ quindi stato presentato in dettaglio il cartellone di “LivornoCento…un secolo di passione amaranto!” in programma nei giorni 14,15 e 16 febbraio al Modigliani Forum di Porta a Terra.

Sabato 14 febbraio 2015 ore 9,30
L’evento del centenario sarà inaugurato sabato 14 febbraio alle ore 9,30, alla presenza dell’Assessore allo Sport & Turismo del Comune di Livorno Dott. Nicola Perullo, dei dirigenti del Livorno Calcio Paolo Armenia e Paolo Nacarlo, degli organizzatori e dei rappresentanti dei Clubs amaranto
sabato 14 febbraio
ore 10,00 – raduno collezionisti provenienti da tutta Italia e apertura dell’area mercato (scambio maglie, gagliardetti, pins e altri cimeli “calcistici”
apertura della mostra fotografica e del museo dei “Cento anni di Livorno Calcio”
“Sala Mascagni” – esposizione dei lavori di pittura e disegni del concorso
apertura dell’area Expo e del “Livorno 100 Store”
IN ARENA CENTRALE
Ore 18,30 – proiezioni filmato “FIERI GIORNI”
Ore 21,30 – IGOR NENCIONI in un prestigioso incontro di MMA
Ore 22,00 – Lenny Bottai nell’incontro di pugilato del “Centenario Amaranto”
a seguire presso il Palco “Livorno 100”
concerto rock con 57100, i LICANTROPI e BANDA BASSOTTI
Per questa serata il costo del biglietto sarà di € 5,00

Livornocentodomenica 15 febbraio
ore 15,00 – visita della mostra fotografica, del museo e dell’area expo
ore 15,30 – presso il palco “Livorno100” – manifestazione delle Scuole calcio
della città “Livorno100”:
raduno delle squadre partecipanti, visione delle immagine delle partite svolte allo
storico campo di “Villa Chayes”, premiazioni di tutti i bambini che hanno
partecipato ( a cura del Settore Giovanile Livorno Calcio e Academy Livorno Calcio)
ore 16,30 – presso il palco “Livorno100” – premiazione dei vincitori dei concorsi
di disegno e pittura e letterario
ore 18,00 – presso il palco “Livorno100” – presentazione del libro “Cento anni di passione amaranto”, edito da GEO EDIZIONI. Presenti gli autori Paolo Nacarlo, Carlo Fontanelli e Fabio Discalzi
presso il palco “Livorno100” dalle ore 21,00
“Livorno….oltre il centenario” – Talk Show sul tema del futuro del calcio a Livorno dopo i primi 100 anni di stori. La serata sarà condotta da Luca Salvetti (Telegranducato) con la partecipazione di giornalisti sportivi e numerosi ospiti livornesi dello sport e dello spettacolo

lunedì 16 febbraio
ore 10,30 – gli studenti delle Scuole medie inferiori cittadine faranno visita al museo e mostra fotografica. Fabrizio Pucci racconterà i 100 anni della storia della Società alla presenza di alcuni rappresentanti della prima squadra del Livorno.
ore 15,00 – visita della mostra fotografica, del museo e dell’area expo
presso il palco “Livorno100”
ore 16,00 – “Convegno Scuola Calcio” a cura di Alessandro Doga, responsabile tecnico del settore giovanile dell’A.S. Livorno Calcio
ore 16,30 – premiazione degli ex giocatori amaranto: sul palco sfileranno tanti giocatori del passato che hanno vestito con onore la nostra maglia amaranto. Ognuno di loro riceverà una targa ricordo del centenario.
ore 18,00 – il tributo alla nostra squadra: i giocatori, lo staff societario e tecnico accompagnati dal Presidente Aldo Spinelli arriveranno al Modigliani Forum per una serata spettacolare insieme a tutto il pubblico. Nell’occasione i Clubs organizzati riuniti doneranno al Comm. Aldo Spinelli una medaglia d’oro in segno di ringraziamento per la sua longevità alla conduzione della Società e per i risultati conseguiti
ore 21,00 – “LivornOlè”” – in diretta dal Modigliani Forum la puntata della
trasmissione di Telegranducato con ospiti sul palco “LivonoCento” (conduce Luca Salvetti) e partecipazione del pubblico in arena.




A Figline e Incisa si celebra il Giorno del Ricordo

Anche a Figline e Incisa si celebra il “Giorno del Ricordo”, la commemorazione nazionale istituita per ricordare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Per l’occasione la presidenza del Consiglio comunale, in collaborazione con il centro sociale “Il Giardino” che ospiterà l’iniziativa (via Roma-Figline), promuove una riflessione rivolta agli studenti dell’Istituto “Marsilio Ficino” e dell’Isis “Giorgio Vasari”. Per motivi legati alla didattica degli istituti scolastici coinvolti, l’incontro dal titolo “Una tragedia italiana nella tragedia europea: le foibe e gli esodi degli istriani, fiumani, dalmati” si terrà il 23 febbraio dalle ore 11 alle 13, alla presenza della presidente del Consiglio Cristina Simoni e dell’insegnante Silvano Priori dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana.




Il Giorno del Ricordo a Cavriglia

L’Amministrazione Comunale di Cavriglia ricorderà la vittime delle Foibe con un’iniziativa, allestita grazie alla collaborazione dell’“Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmata”, che coinvolgerà gli studenti delle classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri”. Durante l’incontro, in programma martedì 10 febbraio alle 10 presso la sala “Silvano Poggi” del Circolo Sociale di Castelnuovo dei Sabbioni, i ragazzi avranno la possibilità di ascoltare e di fare domande ad un testimone dell’esodo italiano dalla Dalmazia e dall’Istria, trasferitosi in Toscana dopo la fine della guerra, che racconterà la storia della propria famiglia fiumana costretta a fuggire dalle persecuzioni jugoslave. Al racconto seguirà anche la proiezione di un filmato sulla storia della famiglia del testimone. Nella “Sala Poggi” sarà allestita anche una mostra fotografica a cura dell’ “Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmata”, la quale verrà poi donata al Comune di Cavriglia e resterà come esposizione permanente presso gli edifici scolastici dell’istituto “Dante Alighieri”.

 




Il Giorno del Ricordo a Cecina

L’Amministrazione Comunale di Cecina (Livorno) celebrerà il Giorno del Ricordo: in memoria delle vittime delle foibe martedi 10 febbraio alle ore 10.00, con una cerimonia commemorativa che prevede la deposizione di una corona di alloro presso la piazza intitolata ai Martiri delle Foibe. La cittadinanza è invitata a partecipare.

 

 

 




La Giornata del Ricordo a dieci anni dalla prima celebrazione

A distanza di 10 anni dalla prima applicazione della legge istitutiva della Giornata del Ricordo, vale la pena di dare uno sguardo d’insieme a quella che all’inizio fu una sfida per la rete degli istituti storici della Resistenza, oggi è un patrimonio di molte esperienze, che ci consegna anche un’eredità di riflessioni sul rapporto storia-memorie-usi pubblici della storia. La storia di “dolore ed esilio” delle popolazioni del Confine orientale era considerata storia negata; la scena fu occupata allora da conflitti di memorie e usi politici delle vicende di tutta quell’area: foibe, violenze, l’abbandono delle terre che ne erano state teatro: il lungo esodo da Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. Nel tempo il fenomeno nazionale della crescita delle date del calendario della memoria ha fatto riflettere sulla creazione di quelli che Giovanni De Luna ha definito “pilastri dell’albero genealogico della nazione”, avvenimenti del nostro passato che si sceglie di ricordare, lasciandone cadere nell’oblio altri. Quella che la Giornata del Ricordo ha voluto sottrarre al silenzio ormai non è più una storia negata. Si sono moltiplicate ricerche nuove, la letteratura e la memorialistica prima a circolazione soprattutto locale hanno raggiunto grande visibilità, scuola e istituzioni puntualmente rispettano il dettato della legge.

partenze

Partenze di profughi da Pola, 1947

Quella di cui si tratta non è questione locale e concentrata tra le prime violenze delle foibe istriane -1943 – e l’esodo, ma parte di un dramma che ha coinvolto milioni di europei durante e dopo la seconda guerra mondiale, “laboratorio” della storia complessa del Novecento: tra guerre, violenze, foibe, diplomazia. Guido Crainz, in un libricino pensato per la buona divulgazione, parlò di «un calvario che ha riguardato milioni di persone […] fra tensioni e conflitti di lungo periodo, l’incubo del nazismo, le macerie materiali e ideali della guerra e i processi traumatici di costruzione di un’Europa ‘divisa’» (Il dolore e l’esilio, 2005). Rimanendo entri i limiti cronologici del Novecento, la Grande Guerra aveva lasciato tensioni legate alla nazionalità, nelle zone di confine tra Italia e paesi slavi, cresciute con i processi d’italianizzazione forzata imposti dal fascismo. Alla deflagrazione della seconda guerra mondiale si accompagnarono gli orrori della guerra fascista nei Balcani (il “testa per dente” contro i partigiani slavi della famosa Circolare 3C Roatta), l’occupazione tedesca del Litorale Adriatico, le Resistenze antifasciste italiana e slava e l’esplosione delle violenze. In forma più o meno sotterranea, l’ombra di quegli eventi s’allunga fino alle strategie della tensione dell’Italia repubblicana.

Guardando alla diffusione delle conoscenze nella società e nella scuola, il bilancio è di una crescita quantitativa di sapere, in parte di coscienza critica, indispensabile per distinguere il lavoro di onesta divulgazione dalle incursioni della politica in argomenti delicati, ancora vivi nelle memorie e nelle implicazioni con le storie di tempi vicinissimi a noi. Sapevamo poco, prima del 2005, degli oltre cento centri nazionali di raccolta profughi, dei luoghi della memoria, del viaggio del piroscafo Toscana e delle traversìe dei profughi (dalle stime tra 200.000 e 350.000), accolti anche in Toscana, in centri di raccolta – il più noto Laterina (AR), la cui esistenza è documentata fino al 1963. Non disponiamo di dati certi sugli arrivi: da un censimento del 1956 si rilevarono 6.074 presenze.

confineA dare strumenti per far crescere le conoscenze ha agito la risorsa-rete nazionale degli istituti storici della Resistenza, collegata anche ad associazioni e centri culturali, come la Società di Studi fiumani di Roma. Essenziale il contributo dell’Istituto regionale del Friuli Venezia Giulia, dalla cartografia del “Confine mobile” all’abbondante storiografia; l’Istituto piemontese organizzò nel 2005 a Torino un corso di formazione, da cui gli istituti toscani riportarono un patrimonio di sapere, inizio del percorso, ancora in atto, di studio, elaborazione didattica, invenzione di iniziative originali di studio e divulgazione. Fu momento di svolta un triennio di lezioni e laboratori che coinvolsero un gran numero di insegnanti, iniziativa istituzionale, sostenuta dalla Regione Toscana e dalla Direzione scolastica regionale, coordinata dall’Istituto di Grosseto in collaborazione con l’ISRT, premessa al viaggio di studio di un gruppo di insegnanti, uno per ciascuna provincia.

L’itinerario del viaggio, seguendo le tappe dei luoghi di memorie dolorose e del “confine mobile”, completò la mappa delle conoscenze. A Trieste, alla Risiera di San Sabba, le tracce dell’orrore dei forni crematori nazisti, accanto a quelle della violenza del fascismo di Confine – Narodnj Dom e Sinagoga. Ma lo sguardo su Trieste era diretto a trovare segni di una città-incrocio tra due linee di confine: nord-sud, est-ovest, confronto e convivenza plurisecolare tra culture. A Gonars ci fu la scoperta del lungo silenzio italiano sul campo di concentramento fascista per slavi, quasi introvabile, a oltre sessant’anni privo di un memoriale. L’Istria e Basovizza mostrarono i segni di altri orrori: gli infoibamenti di italiani, nella fase di persecuzione slava di italiani, nel contesto di un conflitto tra Resistenze e fascismi, ma anche nazionale. In Istria, le campagne dell’interno testimoniavano l’abbandono, porte e finestre chiuse da decenni in città come Albona la definitiva e quasi totale estinzione della comunità italiana. A Padriciano fu ultima tappa del viaggio il Centro raccolta profughi, temporanea dimora di chi aveva scelto di partire, lasciando oggetti, che oggi invece di farsi osservare come indizi di vita passata suscitano una sensazione di morte.

Centro raccolta profughi di Padriciano (Trieste)

Centro raccolta profughi di Padriciano (Trieste)

Il racconto del viaggio è parte essenziale del ruolo che l’esperienza toscana ha avuto nel trasferimento di conoscenze e nella formazione culturale e civile nelle scuole toscane e in ambienti vari, non solo toscani. Un documentario, una mostra itinerante, la diffusione di strumenti didattici che ogni anno si sono affinati, “beni culturali durevoli”, che hanno impedito di disperdere l’eredità di un esperimento interessante, stimolando al contrario altro lavoro. Attualmente sono a fuoco altri temi di studio, altri itinerari, che hanno dilatato il tempo oggetto di interesse e di sperimentazione didattica fino all’epoca dell’esplosione delle nazioni nella ex-Jugoslavia, partendo dallo scoppio della Grande Guerra, come i viaggi a Sarajevo.

Un percorso durato dieci anni ha incrociato momenti storici e geo-politici diversi. Quello attuale richiede con urgenza la sottolineatura della lezione che i più riflessivi tra gli intellettuali nati e vissuti nelle terre di confine o esuli consegnano: il confine come luogo di confronto e non di scontro e negazione dell’altro, la diversità di culture come ricchezza, la conoscenza come mezzo necessario per misurarsi con memorie difficili e lutti non elaborati. Per questo abbiamo a cuore, tra le lezioni che una ricca e buona storiografia ha offerto, quella di Marta Verginella, storica italiana nell’Università slovena di Lubiana, doppia “identità”, in termini linguistici e culturali, per sensibilità vicina a protagonisti della grande letteratura di confine, come Claudio Magris. Conviene raccogliere le buone lezioni, proprio ora che il corso della storia presenta preoccupanti indizi di segno opposto, con forme inedite di violenza e rifiuto dell’altro, in cui l’Europa forse sperava di non doversi più imbattere.

Articolo pubblicato nel febbraio 2015.




Il Giorno del Ricordo a Sesto fiorentino

Programma della commemorazione

Biblioteca “E. Ragionieri”, Sala Meucci (Piazza della Biblioteca, 4 Sesto Fiorentino)

Ore 10.30, Saluto del Sindaco, Sara Biagiotti

Ore 10.45, Foibe ed esodo: una tragedia italiana nella tragedia europea, intervento del prof. Silvano Priori, (Istituto Storico della Resistenza in Toscana)

Nel corso dell’intervento saranno proiettati documenti storici e brani di interviste agli esuli.