Mostra “L’8 marzo nei volantini e nei documenti delle donne grossetane”

L’8 marzo si terrà nella Sala Contrattazioni della Camera di Commercio l’iniziativa “8 marzo oggi-8 marzo ieri: riflessioni e sguardi di donna, con un ricco programma di eventi

L’Istituto e il Centro documentazione donna della provincia di Grosseto partecipano con la mostra di volantini e documenti: “L’8 marzo nei volantini e nei documenti delle donne grossetane “




Cerimonia in memoria dei caduti nella Grande Guerra

Alle ore 9.30 nella Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia, Cerimonia di commemorazione dei caduti nella Grande Guerra.

Ingresso della Bandiera dei combattenti aretini nella guerra 1915-’18.

Esecuzioni di brani musicali a cura della Fanfara dei bersaglieri di Montevarchi.

Saluti istituzionali.

Lettura di lettere e cartolini inviate dalla trincee e da zone di guerra a cura degli alunni della Scuola Media Istituto comprensivo di Monte San Savino.

Consegna della medaglia commemorativa ai Sindaci della Provincia di Arezzo in memoria dei caduti della Grande Guerra dei rispettivi comuni.

Basilica di San Francesco, Cappella dei Caduti, alle ore 12.00, deposizione di una corone di alloro alla lapide ai caduti e preghiera in suffragio officiata dall’arcivescovo monsignor Riccardo Fontana.




“Risvegli di primavera”

Proseguono a Pelago le iniziative della rassegna “Risvegli di Primavera”, progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con l’Associazione APelago, la Scuola di Musica Comunale, la Fondazione Federico Fagioli e l’Associazione Donne in Cammino.
Domani, sabato, 7 marzo, alle ore 17, nel palazzo comunale di Pelago, si svolgeranno le celebrazioni del centenario della nascita del poeta Mario Luzi. I relatori saranno il figlio di Mario, Gianni, l’Assessore alla Cultura Bernardo Fallani ed il giornalista Luigi Oliveto. A margine dell’evento verrà proiettato il documentario “In Toscana. Un viaggio in versi con Mario Luzi”. L’Associazione “Donne in Cammino, Voci dal Futuro” curerà alcune letture tratte dall’Opera del Poeta.




Il Comune di Fucecchio ricorda gli operai della Saffa nell’anniversario della deportazione

L’8 marzo 1944 otto operai della Saffa e altri quattro uomini, presi in varie zone di Fucecchio, furono deportati nei campi di concentramento nazisti.
Domenica prossima 8 marzo alle ore 11, nel giorno del 71° anniversario, l’amministrazione comunale ricorderà questo tragico episodio con una commemorazione che si svolgerà in Via Dante, di fronte alla vecchia sede della fabbrica di fiammiferi dove adesso campeggia la lapide col nome degli operai deportati. Alla cerimonia sono invitati tutti i cittadini e le associazioni.




Cerimonia di commemorazione dei cittadini deportati a Capraia e Limite

Anche Capraia e Limite, settantuno anni fa, ebbe a pagare scotto dinanzi alle violenze commesse dai nazifascisti in un periodo delicato e cruciale della storia nazionale e mondiale. Nella fredda e buia notte tra il 7 e l’8 Marzo 1944, in un’Italia divisa tra il Sud liberato dagli Alleati ed il Centro-Nord sotto la giurisdizione della Repubblica Sociale di Salò, sostanzialmente controllata dai nazisti, undici cittadini della nostra comunità furono costretti a lasciare i propri affetti ed a partire per i campi di concentramento, da cui non fecero più ritorno.
Giuseppe Martelli,Vincenzo Fucini, Umberto Agudio, Genè Larini ed il figlio Giuseppe, Guido Palandri, Priamo Salani ed il fratello Eugenio, Corrado Corti, Otello Bini, Angiolo Michelucci, erano stati inseriti il 7 marzo in una lista di venticinque antifascisti da arrestare e deportare in Germania. Con loro, erano stati fermati anche Luigi Falorni, Guido Papanti e Giacomo Picchiotti, ma tutti e tre riuscirono a fuggire prima di essere caricati sul treno in partenza dal binario 6 della stazione fiorentina di Santa Maria Novella.

Pochi giorni prima, il 4 marzo 1944, aveva avuto un gran successo lo sciopero organizzato in tutta Italia per rivendicare razioni alimentari più consistenti ed un aumento dei salari. Anche a Limite, per disperdere l’assemblamento sotto al Comune, si narra che dovettero intervenire le forze dell’ordine con bombe lacrimogene e manganelli.

A distanza di decenni, con i testimoni diretti che si assottigliano ogni anno di più, è doveroso da parte dell’Amministrazione tenere alta l’attenzione su quanto avvenuto sul nostro territorio, nelle strade che si percorrono ogni giorno. Quella violenza gratuita espressa da cittadini contro altri cittadini, deve fungere da monito per prendere consapevolezza di quanto siano preziose la libertà e la democrazia, conquistate con fatica e sacrificio di vite umane. Soprattutto le giovani generazioni, chiamate a raccogliere il testimone per il futuro ed a tenere accesa la fiaccola della memoria, devono avere la possibilità di conoscere quanto accaduto più di settant’anni fa, affinché possano impegnarsi per la realizzazione di una società più aperta ed inclusiva, dedita alla pace, al rispetto reciproco ed aliena da ogni tipo di violenza.

Dopo la celebrazione della Liberazione organizzata lo scorso 2 Settembre in piazza Fucini, con memorie e testimonianze dell’epoca, l’Amministrazione Comunale organizza anche quest’anno una commemorazione per ricordare gli undici concittadini deportati nei campi nazifascisti.
L’appuntamento è fissato per Lunedì 9 Marzo 2015, alle 11,15, al cimitero di Limite sull’Arno, presso il cippo eretto a perenne memoria nel 1950, ed alle 12,00 alla scuola elementare di Capraia F.na, di fronte al monumento del deportato inaugurato nel 1984.
In entrambi casi, alla presenza del Sindaco Alessandro Giunti, sarà deposta una corona d’alloro e saranno lette delle poesie da parte dei bambini delle scuole materne, elementari e medie.

La cittadinanza è invitata a partecipare.




Terrorismo: delirio dell’utopia

In occasione dei quarant’anni dall’uccisione delle guardie di Pubblica Sicurezza, il brigadiere Leonardo Falco e l’appuntato Giovanni Ceravolo, avvenuta a Empoli il 24 Gennaio 1975 per mano del terrorista Mario Tuti, il Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia per la CGIL, Avviso Pubblico (Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie), ed il Comune di Empoli, organizzano, per martedì 10 marzo 2015 dalle 10 alle 12.30, al cinema La Perla, via dei Neri 5, un incontro-dibattito sul terrorismo in Italia intitolato “Terrorismo: delirio dell’utopia”, rivolto principalmente agli studenti degli istituti superiori dell’Empolese-Valdelsa ma anche a tutti i cittadini che vorranno ascoltare voci autorevoli ed importanti sull’argomento.

I RELATORI – Relatori della mattinata che porteranno il loro contributo Beniamino Deidda, già Procuratore Aggiunto della Repubblica di Firenze, Procuratore della Repubblica di Prato e Procuratore Generale della Repubblica di Trieste e Firenze, membro del Comitato Direttivo della Scuola Superiore della Magistratura; Monica Galfrè, ricercatrice e professoressa di Storia dell’Italia repubblicana al Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze; Marco Boschi, criminologo, docente di Criminologia del terrorismo all’Università degli Studi di Firenze, perito del Tribunale penale di Firenze in Criminologia del terrorismo, Sociologia della devianza e Criminal profiling; moderatore Danilo di Stefano, sostituto commissario della Polizia di Stato, membro della Segreteria Silp CGIL di Empoli.

I SALUTI – Aprono i lavori Eleonora Caponi, assessore del Comune di Empoli; Roberto Bagnoli, presidente del Consiglio comunale di Empoli; Filippo Torrigiani, delegato di Avviso Pubblico; Alessandro Borgherini, consigliere comunale ‘Ora si cambia’.

GLI ORGANIZZATORI – Anche quest’anno Silp Cgil (Sindacato italiano lavoratori polizia), Avviso Pubblico e Comune di Empoli propongono un incontro-dibattito di alta formazione ed approfondimento sul terrorismo in Italia Grazie alla disponibilità di illustri personalità del mondo della Magistratura e dell’Università, si affronteranno alcuni temi che caratterizzarono quegli anni da un punto di vista storico, sociologico e giudiziario, tra i quali:

– quando comincia la spirale della violenza e, soprattutto, come nasce il fenomeno del terrorismo;

– quali furono le difficoltà che la magistratura inquirente e le forze di polizia dovettero affrontare per combattere il fenomeno degli “opposti estremismi”;

– qual’era, in quegli anni, il contesto sociale in cui le formazioni terroristiche reclutavano i loro aderenti;

– ciò che accadde in Italia tra il 1969 ed il 1984 può essere definito “guerra civile”;

– nella lotta al terrorismo furono violati i diritti costituzionali;

– cos’era la “strategia della tensione”;

– può essere considerata finita l’emergenza terrorismo.

Temi questi che, nonostante il tempo trascorso, infiammano ancora il dibattito sociale e politico e, non avendo ancora trovato una risposta definitiva, sono argomento di ricerca da parte di tutti coloro i quali si domandano cosa furono, veramente, gli “anni di piombo”.




Accentrica

Dalle ore 11 alle ore 13 presso Auditorium di Palazzo Panciatichi. Iniziativa promossa dal Consiglio regionale della Toscana.

In occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, “Accentrica” propone un’esperienza teatrale per promuovere la Nonviolenza Attiva e della Storia Sociale. Una Memoria che sia, attraverso l’arte, un’analisi, una scoperta di ciò che è stato.
“Accentrica”, è una parola, una frontiera, un nuovo modo di fare storytelling.
Un misto tra passato e presente, tra la vecchia tradizione orale dei “contastorie” itineranti e la fusione tra musica e parole.
(dal programma degli spettacoli)

saluti
Giuliano Fedeli, vicepresidente del Consiglio regionale

racconti sonori
La Rosa Bianca
La Sepoltura Zingara
Le donne di Rosenstrasse
Chiara e Francesco
Le donne di Carrara

interpreti
storyteller, Andrea Galasso
voce, Gloria Anastasi
chitarra, Valerio Iori
arrangiamenti musicali, Valerio Iori e Gloria Anastasi
filmati, Andrea Galasso




La mia vita prigioniera

Alle ore 11.00, Auditorium, Palazzo Panciatichi. Iniziativa promossa dal Consiglio regionale della Toscana in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.

Lo spettacolo racconta la storia di Elio Bartolozzi, interpretato da Alessandro Varrucciu, contadino toscano originario del Mugello che nell’aprile del 1944, per aver aiutato dei partigiani, viene preso dai tedeschi e dai repubblichini. Dopo la cattura viene portato prima a Villa Triste, poi al carcere delle Murate. Da qui nei campi di Fossoli, di Bolzano e infine in quelli di Mauthausen e Gusen. Verrà liberato il 5 maggio del 1945.
La narrazione dei fatti avviene in prima persona, rispettando la lingua di Elio, fiorentino, con le sue imperfezioni, accenti e strutture grammaticali.
La scelta morale di Elio Bartolozzi, semplice contadino non politicizzato, rappresenta a pieno merito quella resistenza civile (rimasta sempre in ombra rispetto a quella armata), quell’humus ribelle e antifascista che ha nutrito e sostenuto i partigiani.
Lo spettacolo si ispira al volume  “La mia vita prigioniera” di Elio Bartolozzi, a cura di Marta Baiardi, pubblicato nella collana “Edizioni dell’Assemblea” (2011) del Consiglio regionale della Toscana.

saluti
Giuliano Fedeli, Vicepresidente del Consiglio regionale

introduce
Marta Baiardi, Istituto Storico della Resistenza in Toscana

regia, Francesca Uguzzoni
elaborazione grafica, Silvia Uguzzoni