L’insurrezione di Firenze in “L’Italia Liberata” lo speciale RAI sull’anniversario della Liberazione

Attraverso il racconto e le spiegazioni di Matteo Mazzoni, storico e Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, fasi e protagonisti dell’insurrezione di Firenze nell’agosto del ’44 sono al centro dello speciale di “Il Tempo e la Storia” dedicato alla Liberazione.

Il programma sarà trasmesso su Rai Storia il 23 aprile alle ore 21.30 circa, in replica il 24 aprile alle 9.30 e il 28 aprile alle ore 21.30.

Inoltre sarà trasmesso su Rai Uno alle 15.15 il 25 aprile.




E’ bello vivere liberi!

“È bello vivere liberi!” è uno spettacolo, in programma al Teatro Puccini a Firenze il 24 aprile, per riappropriaci della gioia, delle risate, delle speranze dei partigiani che sono state soffocate dallo sterile nozionismo.

Ideazione, drammaturgia, regia e interpretazione: MARTA CUSCUNÀ
PREMIO SCENARIO PER USTICA 2009
Ispirato alla biografia di ONDINA PETEANI
Prima Staffetta Partigiana d’Italia
Deportata ad Auschwitz N. 81 672
Oggetti di scena: Belinda De Vito
Luci e audio: Marco Rogante
Disegno luci: Claudio “Poldo” Parrino
Co-produzione: Operaestate Festival Veneto
Cura e promozione: Centrale Fies

È uno spettacolo per riscoprire l’atmosfera vitale e vertiginosa di quel periodo della nostra storia in cui tutto sembrava possibile. Per questo “È bello vivere liberi!” è dedicato a tutti quelli che l’antifascismo l’hanno studiato solo sui libri di scuola, perché anche per loro la Resistenza diventi “festa d’aprile!”. Motivazioni della giuria “È bello vivere liberi” restituisce il sapore di una resistenza vissuta al di fuori di ogni celebrazione o irrigidimento retorico. Resistenza personale, segnata dai tempi impetuosi di una giovinezza che è sfida, scelta e messa in gioco personale. Resistenza politica, dove la protagonista, Ondina, incontra la storia e la sua violenza. Resistenza poetica, all’orrore che avanza e annulla. Resistenza adolescente, che incontra il sangue, lo subisce, lo piange, ma continua ad affermare la necessità della felicità e dell’allegria anche nelle situazioni più estreme che Ondina vive. Ondina, di cui Marta Cuscunà ha ricercato le tracce attraverso un lavoro accurato sulle fonti storiche, dentro la memoria del proprio territorio e attraverso le parole di chi l’ha conosciuta. Spettacolo felicemente atipico, coniuga un fresco ed efficace lavoro di narrazione, attento ai piccoli gesti del quotidiano, a stupori di ragazza, con il mestiere del burattinaio, che riprende i propri personaggi, ne soffia via la polvere e li riconsegna, felicemente reinventati, a una comunicazione efficace, archetipica, popolare. In questa ricerca anche l’orrore del lager può essere raccontato, senza che lo spettacolo perda lo straordinario candore e la felicità nel racconto della storia che ancora siamo.

Lo spettacolo si ispira alla biografia di Ondina Peteani scritta dalla storica Anna Di Giannantonio, (Edizioni IRSML FVG 2007). Ondina che, a soli 17 anni, si accende di un irrefrenabile bisogno di libertà e si scopre incapace di restare a guardare, cosciente e determinata ad agire per cambiare il proprio Paese. Ondina partecipa alla lotta antifascista nella Venezia Giulia, dove la Resistenza inizia prima che nel resto d’Italia grazie alla collaborazione con i gruppi partigiani sloveni nati già nel 1941 per opporsi all’occupazione fascista dei territori Jugoslavi. Il suo percorso inizia con le riunioni clandestine della scuola di comunismo dove, con straordinario anticipo, fioriscono anche i valori di emancipazione femminile e di parità tra uomo e donna. A 18 anni, Ondina diventa staffetta partigiana e comincia ad affrontare le missioni più impensabili, perfino entrando a far parte di un commando speciale per l’eliminazione di un famigerato traditore: Blechi. Ondina partecipa anche alla formazione della Brigata Proletaria, quando più di 1500 operai, tutti insieme e ancora in tuta da lavoro, si avviano verso il Carso, per unirsi alle formazioni partigiane. La sua vicenda però, è stravolta bruscamente nel ’43 quando, appena diciannovenne, viene sprofondata nell’incubo della deportazione nazista. Ma è proprio in questo drammatico momento che Ondina ritrova con ostinata consapevolezza l’unica risposta possibile: Resistenza! Perché è bello vivere liberi!

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I settore € 20,00
II settore €16,00
(diritti di prevendita esclusi)




Amiche per la libertà: Tosca Martini, Tosca Bucarelli e le altre

Il film sarà presentato in anteprima sabato 25 aprile presso il Capannone di Usella (Cantagallo) alle ore 17,00 con prenotazione obbligatoria e contributo libero, visti i posti limitati. Altre proiezioni saranno effettuate a Vaiano venerdì 8 maggio presso la Tinaia della Villa del Mulinaccio (Vaiano) alle ore 21,00 e domenica 14 giugno presso il chiostro dei Bardi a San Quirico di Vernio, ore 21,00, all’interno della rassegna culturale “Apriti chiostro”.
Iniziative a cura della Fondazione CDSE.
Per info e prenotazioni:info@fondazionecdse.it / 335 8498366



Venti mesi per la Libertà. 8 settembre 1943 – 27 aprile 1945

A Pontremoli, presso le Stanze del Teatro la Rosa, sarà allestita dal 20 al 29 Aprile 2015 la mostra fotografica Venti mesi per la Libertà. 8 settembre 1943 – 27 aprile 1945 e poi disponibile a girare per tutta la Provincia, con particolare attenzione per le nostre Scuole Inferiori e Superiori, previ accordi con l’Istituto Storico della Resistenza Apuana e dell’Età Contemporanea

e-mail istitutostorico@resistenzaapuana.it

In allegato l’invito alla mostra

 




Presentazione del libro su Oreste Ristori

Martedì 21 aprile alle ore 17 presso la Libreria Tra le righe (via Corsica, 8) sarà presentato il volume di Romani, recentemente pubblicato dalla BFS edizioni: Oreste Ristori: vita avventurosa di un anarchico tra Toscana e Sudamerica.

 

In allegato la locandina dell’evento.




I MOVIMENTI SOCIALI NELLA STORIA DEL BRASILE CONTEMPORANEO. UNA RASSEGNA STORIOGRAFICA

Lunedì 20 aprile alle ore 16,00 nell’aula F del Polo Fibnacci si terrà il seminario: “I MOVIMENTI SOCIALI NELLA STORIA DEL BRASILE CONTEMPORANEO. UNA RASSEGNA STORIOGRAFICA”, un incontro con CARLO ROMANI.

Il recente interesse circa il Brasile come protagonista economico mondiale, sorto negli ultimi anni in concomitanza con l’ascesa al potere di Lula e del Partito dei Lavoratori, richiede una comprensione più profonda delle complesse dinamiche politiche e sociali di questo paese continentale in prospettiva storica. A quel già vivo interesse si è aggiunto altro, relativo alle massicce manifestazioni di protesta svolte nel 2013, al preludio dei Mondiali di calcio, che destarono sorpresa e curiosità agli analisti politici e portarono alla “scoperta” di nuovissimi protagonisti sociali allora sconosciuti. Diversamente dai grandi movimenti sociali organizzati e cresciuti negli anni 80, come quelli dei lavoratori senza terra o del sindacalismo di fabbrica, questi nuovi movimenti di carattere urbano, ma strettamente legati a lotte
comunitarie diffuse (ambientalisti, senza tetto, indiani, afrodiscendenti) furono presentati superficialmente dai media come poco organizzati e/o spontaneisti, come fuoriusciti dal nulla da dentro delle reti sociali. La stessa storiografia brasiliana di taglio tradizionale
che si interessa dei fenomeni sociali e dei suoi agenti ha fatto e fa fatica a capire questo nuovo protagonismo in corso sin dalle lotte no global al Social Forum di Porto Alegre. In questo seminario si intende problematizzare in prospettiva storica l’emergere di questi nuovi movimenti sociali urbani e comunitari, di azione diretta, orizzontali nelle sue dinamiche, al di fuori dei partiti politici e a volte a contrasto tra loro, come una nuova tappa della storia dei movimenti sociali in Brasile, parallela alla critica diffusa sui limiti della democrazia rappresentativa. Per tanto si rende necessaria anche una analisi comparativa con altri movimenti sociali nati in differenti momenti storici della realtà brasiliana, come, ad esempio, il cosiddetto periodo della “redemocratizzazione”, negli anni 80, o i primi movimenti sociali apparsi negli anni 50. Ogni periodo storico porta con sé una caratteristica sociale specifica e un’interpretazione storiografica funzionale al discorso egemonico del campo storico all’epoca. Si può capire cosi, rispetto alle analisi dei colleghi della antropologia politica, la difficoltà attuale degli storici brasiliani abituati a categorie analitiche datate nel compiere una riflessione storica di movimenti sociali organizzati in rete, poco centralizzati e con istanze assai trasversali come quelle delle lotte ambientali, di genere, etniche, tutte incentrate sul dibattito dell’assenza di vera partecipazione politica. È questo affresco dei nuovi movimenti sociali in Brasile che si proverà a presentare nel seminario.

CARLO ROMANI, docente di storia contemporanea alla Università Federale dello Stato di Rio di Janeiro, Unirio, si occupa dello studio dei movimenti sociali in Brasile tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, con particolare attenzione verso l’anarchismo e il
sindacalismo. Negli ultimi anni si è avvicinato alla storia ambientale con una ricerca sulle politiche per l’ambiente sviluppate dagli anni 1970 in poi e i confronti risultanti tra grandi imprenditori e le comunità costiere. Ha pubblicato tre libri, uno tradotto al italiano per la BFS, _Oreste Ristori. Vita avventurosa di un anarchico tra Toscana e Sudamerica_ (2015), e numerosi saggi in portoghese, francese e italiano. Alla UNIRIO coordina il Gruppo di Studi Libertari presso il Centro di Scienze Umane.




Festa della liberazione a Fauglia

In occasione del 70° anniversario della Liberazione il Comune di Fauglia organizza per il prossimo 25 aprile un “ Concerto per la festa della liberazione” a partire dalle ore 11.00. Si tratta di un progetto laboratorio Musica Popolare diretto da Simone Faraoni , a cui seguirà la deposizione delle corone ai monumenti ai caduti da parte delle autorità locali.




“MEMENTO”: uno spettacolo per ricordare a Ponsacco

Venerdì 24 Aprile alle ore 21,30 al cinema Odeon, in occasione del 70° Anniversario della Liberazione, Ponsacco ricorda con uno spettacolo teatrale scritto da Silvano Granchi cinque suoi concittadini vittime del nazi-fascismo. La memoria, come sappiamo, ha molte dimensioni: racconto tra passato e presente, rievocazione, rielaborazione, celebrazione, il ricordo. Per tutte queste cose insieme l’autore ha voluto scrivere questo melodramma dal titolo “MEMENTO” che, proprio grazie al teatro, le tocca tutte attraverso il legame, tacito, tra l’autore, gli attori, lo spettatore. Il testo, frutto di una accurata ricerca storica, narra la vita e la morte di cinque persone comuni, tutte di Ponsacco, vittime di quella disumana guerra che, dal 1939 al 1945, insanguinò l’Europa provocando lutti, sofferenze, distruzioni e massacri. I loro nomi, a Ponsacco, si possono leggere su targhe che indicano una strada, una biblioteca, mentre altri sono incisi su lastre o su cippi che richiamano gli anni oscuri del nazi-fascismo. Loro si chiamavano MARIA BACCI, LUIGI BIASCI, ACHILLE CHIAVACCINI, AUGUSTO VANNI, VITTORIO VENAGLI. Ed è a loro, nel 70° Anniversario della Resistenza e della Lotta di liberazione dal nazi-fascismo, che il Comune di Ponsacco dedica questo evento che ha lo scopo primario di rievocare le loro singole storie e di ricordare a tutti che quanti non hanno memoria, non hanno futuro. A recitare saranno gli attori della SCUOLA DI TEATRO DELL’ART WORK VILLAGE di Ponsacco diretta da Stefano Dell’Agnello supportati dal CORO DELL’ART WORK VILLAGE diretto da Caterina Carofano e da musicisti professionisti come MARCO BARTALINI, tromba e flicorno, DAVIDE BERTINI, piano, CARLO BUSCEMI, chitarra, ROBERTO CECCHETTI, violino, FILIPPO FUCCILLO, voce.

Sabato 25 aprile invece ci sara la cerimonia istituzionale con la partecipazione delle scuole. In sala consiliare gli studenti leggeranno loro produzioni aventi per oggetto la Resistenza, poi all’esterno l’orchestra e il coro dell’Istituto Niccolini eseguiranno l’inno nazionale con la deposizione delle corone e l’alta bandiera ai caduti.