“A spasso nel ‘900” Il trekking urbano dell’Istoreco Livorno

LibLivornoUn tour guidato alla riscoperta dei luoghi di Livorno più significativi e simbolici dell’antifascismo e della Seconda Guerra mondiale. Dopo il successo della prima iniziativa del 18 aprile scorso, l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Livorno ripropone il tour guidato, per sabato 13 giugno, a partire dalle 18.30, con partenza dagli Scali d’Azeglio 52.

L’iniziativa di trekking urbano dal titolo “A spasso nel ‘900” si inserisce nell’ambito dell’importante lavoro di valorizzazione dei “Luoghi della memoria” che l’Istoreco ha avviato da tempo attraverso un progetto ad hoc che sta interessando gran parte della provincia (si veda il sito http://istorecolivorno-ldm.it/). Il tour del 13 giugno aperto ai cittadini livornesi e ai turisti, proporrà un toccante viaggio nel passato recente di Livorno, rievocando storie, volti e luoghi che hanno segnato gli aspetti più tragici della guerra (i bombardamenti, i luoghi di rifugio, l’organizzazione della vita quotidiana), ma anche i momenti di riscatto, di lotta per la libertà, di conquista della democrazia (i luoghi dell’antifascismo e della Resistenza, le tappe della ricostruzione).

Partendo dai Fossi (Scali d’Azeglio 52, lato piazza Cavour) alle 18.30, la passeggiata si snoderà per circa due chilometri lungo vie e piazze del centro storico, concludendosi alle 20,30 presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di via Roma. Qui i partecipanti potranno ascoltare il concerto a tema del Coro Rodolfo Del Corona, gustandosi un aperitivo presso la splendida Sala del Mare di Villa Handerson. L’iniziativa si concluderà intorno alle 21.45.

La quota di partecipazione è di 20 euro a persona (30 euro per le coppie, gratis per i bambini sotto i 12 anni). Per partecipare è necessario confermare la propria adesione entro il 10 giugno 2015: per farlo si può telefonare allo 0586.809219, inviare una e-mail a istoreco.livorno@gmail.com o recarsi direttamente alla sede dell’istituto in via dell’Ambrogiana 2.




La Festa della Repubblica 2015 a Livorno

2giugnoIn occasione del 69° anniversario della proclamazione della Repubblica, la Prefettura, il Comune e la Provincia di Livorno hanno organizzato, per martedì 2 giugno,  una serie di iniziative tese a dare significato alla ricorrenza e a consentire la più ampia partecipazione della cittadinanza alla manifestazione commemorativa.
Martedì 2 giugno, quindi,alle ore 9.45, le celebrazioni avranno inizio al Bassorilievo al Partigiano di via Ernesto Rossi, dove verrà deposta una corona alla presenza del Prefetto, del Sindaco, del Presidente della Provincia, del Comandante del Presidio Militare e del Presidente del Comitato Provinciale ANPI.
Alle ore 10.00, in Piazza della Vittoria, avrà luogo la cerimonia ufficiale che prevede gli Onori Militari e Civili. In programma  l’Alza Bandiera con Tricolore portato dai bambini delle scuole elementari, cui farà seguito la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti.  Fanfara a cura dell’Accademia Navale. Al termine  della cerimonia di deposizione della corona commemorativa il Prefetto darà lettura del Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Successivamente si procederà alla consegna delle Medaglie d’Onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e dei diplomi delle Onorificenze al Merito della Repubblica.




La celebrazione del 2 giugno nel Comune di Piombino

Piombino_2giug15In occasione della Festa della Repubblica, il Comune di Piombino organizza una cerimonia presso la Piazza del Popolo di Riotorto.
Alle ore 10.30 è previsto l’intervento del sindaco di Piombino Massimo Giuliani, seguirà la benedizione e la deposizione delle corone di alloro ai monumenti dei Caduti. Parteciperà la banda cittadina “A. Galantara”. Al termine aperitivo offerto dall’Associazione Cultura e Spettacolo di Riotorto.

 




Firenze davanti alla guerra

Dal 2 agosto 1914 al 24 maggio 1915 le manifestazioni a favore e contro la guerra si distinsero a Firenze per tre elementi: un progressivo intensificarsi della violenza, un continuo ripetersi e una larga diffusione nel tessuto cittadino.

Il fronte interventista era ben radicato tra la borghesia, una parte dell’aristocrazia e una folta schiera di intellettuali e personalità pubbliche. A dicembre il gruppo nazionalista rinunciò addirittura alla campagna elettorale delle elezioni comunali per dedicarsi esclusivamente alla propaganda interventista «per agitare e tener desto con comizi, conferenze, dimostrazioni lo spirito pubblico contro i neutralisti di ogni colore. […]”». Sul fronte opposto il neutralismo si radicò profondamente nelle zone popolari ad alta concentrazione operaia, come San Frediano, Porta alla Croce, S. Lorenzo, S. Spirito.

I loggiati di piazza Vittorio Emanuele (oggi piazza della Repubblica) divennero, secondo “Il Nuovo Giornale”, «la palestra più comoda per le diatribe fra neutralisti e interventisti».

1. Equilibrio_europeo_1914Nonostante l’imposizione salandrina di tenere comizi “privati” con invito in modo da evitare manifestazioni in luoghi pubblici e, dunque, disordini, questi scoppiavano lo stesso all’uscita di  tali ritrovi. Così accadde dopo una conferenza del professor Della Torre sul poeta e pubblicista dalmata Arturo Colautti. I partecipanti, in maggioranza studenti, si recarono in piazza Duomo cantando l’inno di Mameli e inneggiando alla guerra. L’urto con i socialisti «si tradusse in una vera e propria battaglia a colpi di bastone, pugni e calci». Dopo ripetute cariche, disposti i cordoni di truppa, e eseguiti alcuni arresti la situazione tornò lentamente alla normalità [ACS, MI, DGPS, DAGR, A5G, b. 94, f. 212 (Firenze), sf. 1, rapporto del Prefetto Cioja, 1-12-1914].

Talora furono i giornali oggetto di violenze popolari. All’uscita della conferenza dell’ex podestà di Fiume Icilio Baccich nel salone dell’Unione liberale a cui avevano partecipato circa 400 uditori, tra cui molte personalità pubbliche cittadine, alcuni di questi si recarono sotto «La Nazione», la cui redazione fu circondata e presa d’assalto, quasi in un improvviso chiarivari.  L’urto con la polizia e «plotoni di guardie e di carabinieri» si consumò in piazza Vittorio Emanuele, con numerose cariche delle forze dell’ordine e arresti di massa, tra cui quello di Francesco Giunta e Ezio Maria Gray, future personalità di spicco fasciste, e del giornalista del «Nuovo Giornale», Orazio Pedrazzi, che descrisse l’esperienza drammatica dell’arresto e della camera di sicurezza. Alla vista dei fermi, una signora plaudì all’azione della polizia provocando la reazione dell’avvocato Eugenio Coselschi – futuro creatore dei CAUR fascisti – che la accusò di essere tedesca, mentre la folla invase la birreria «Mucke» al suono dell’inno di Mameli causando altre colluttazioni e altri arresti fino a mezzanotte.

A partire dalla primavera gli scontri si fecero sempre più frequenti, spontanei e gravi (anche per la diffusa detenzione delle armi) e si allargarono ad altre parti della città. La commemorazione della partenza dei Mille fu un nuovo pretesto per altri disordini: il 6 maggio gli studenti dell’istituto tecnico Galileo Galilei imposero l’esposizione della bandiera e la sospensione delle lezioni prima nel loro istituto poi in altri.

3. cpc terzaghiIl 17 maggio «La Nazione» scriveva»: «[…] le dimostrazioni patriottiche non si contano più. Ad ogni momento echeggiano in piazza Vittorio Emanuele, che è affollatissima, applausi e grida entusiastiche. Vengono lanciati palloncini con appese bandierine tricolori». In quei giorni il ministro delle Colonie, Martini, annotava sul suo diario: «se non ci sarà la guerra esterna ci sarà la guerra civile» e la stampa si chiedeva: «si va dunque alla guerra contro lo straniero o alla guerra civile?».

Anche gli atti vandalici o offensivi nei confronti di cittadini tedeschi (o presunti tali) o contro tutto ciò che era riconducibile alla Germania e all’Austria vanno letti alla luce di un dissenso verso la guerra, anche trasversale ai due opposti schieramenti: fu danneggiata una farmacia di proprietà di tale Hans Klatzsch (o Klotzsch) [ACS, MI, DGPS, Ufficio riservato 1911-1915 C. 2, b. 83A, consultato in copia presso ISRT, Nota della prefettura di Firenze, 22-8-1914]; alla stazione alcune famiglie di tedeschi furono prese di mira da studenti che fecero una dimostrazione patriottica creando tafferugli bloccati dalle forze dell’ordine; il signor Carlo Strauss fu oggetto di un incidente e tacciato di essere una spia; il console tedesco Oswald fu inseguito da un gruppo di interventisti al grido «Va fuori d’Italia, va fuori straniero!»; alcuni studenti ruppero il vetro dell’ufficio Loyd germanico che esponeva nelle vetrine telegrammi provenienti da Berlino e fotografie di soldati tedeschi [ACS, MI, DGPS, DAGR, A5G, b. 96, f. 212 (Firenze), sf. 10, ins. 1, rapporto del prefetto Cioja, 21-3-1915].

Le autorità pubbliche controllarono in modo ferreo Firenze e la sua provincia, soprattutto i gruppi di socialisti (per esempio Michele Terzaghi o il giornale socialista «La Difesa») e gli anarchici (soprattutto a Empoli e Montelupo), ma la miccia era ormai innescata.

5. gambrinusIl musicista Castelnuovo-Tedesco, cui era stato dato l’incarico di scrivere il canto patriottico Fuori i barbari!, in un suo libro di memorie avrebbe ricordato la sera della vigilia così: «Quando lo suonai quella sera in casa Corcos, suscitò l’entusiasmo generale; Ugo e i Rotigliano mi trascinarono fuori, mi portarono in piazza Vittorio Emanuele; al Caffè Gambrinus, dove ogni sera si adunavano i dimostranti, cacciarono l’innocua orchestrina del caffè che stava suonando, e mi misero lì, sopra un palco, al pianoforte, ad insegnare il canto alla folla! Era il 23 maggio 1915, proprio alla vigilia della dichiarazione di guerra: il giorno dopo l’Italia entrava in guerra a fianco degli Alleati, e poche settimane dopo i soldati cantavano il mio inno marciando verso le trincee».

Camilla Poesio ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2009 presso l’Università Ca’ Foscari Venezia. Ha ricevuto due premi per la tesi di dottorato e una segnalazione per il suo secondo libro. È attualmente ricercatrice post dottorato presso l’Università Ca’ Foscari Venezia in cooperazione con la Fritz Thyssen Stiftung fino al 2016. Ha svolto attività di ricerca presso enti di ricerca pubblici e privati sia in Italia sia all’estero (Università Ca’ Foscari, Universität Bielefeld, Frei Universität Berlin, Fondazione Salvatorelli, Deutsches Historisches Institut in Rom). I suoi ambiti di ricerca sono la storia dell’Italia e della Germania del XX secolo in prospettiva comparata e transnazionale, i rapporti fra fascismo italiano e nazismo, i diritti umani, l’uso della violenza, la memoria pubblica e privata. Ha scritto il capitolo su Firenze e Provincia nel volume curato da Fulvio Cammarano, Abbasso la guerra! Neutralisti in piazza alla vigilia della Prima guerra mondiale in Italia, Le Monnier, Firenze, 2015.

Articolo pubblicato nel maggio del 2015.




Guerra e disabilità: i mutilati italiani e i conflitti mondiali

Convegno organizzato dal Comitato regionale toscano dell’ANMIG e dal centro Interuniversitario di Studi e Ricerche Storico-Militari sulla storia e l’esperienza dei mutilati a 100 anni dalla Prima guerra mondiale e a a 70 dalla resistenza e dalla Liberazione dal nazifascismo.

Casa del Mutilato, Piazza Brunelleschi 2 Firenze

4 giugno

Ore 15.00 Introduzione Nicola Labanca

Esperienze di guerra e mutilazioni
Discussant: Nicola Labanca

Vanda Wilcox, Emozioni e corpi mutilati

Martina Salvante, Storie di ciechi della Grande Guerra

Andrea Scartabellati, Esistenze mutilate. Tracce dei folli della Grande Guerra nelle carte degli archivi manicomiali

Ugo Pavan della Torre, L’Anmig: fra il suo manifesto (1918) e i suoi primi due decenni

5 giugno

Lo Stato per i mutilati
Discussant: Martina Salvante

Fabio Montella, Cure e protesi per i mutilati: esempi di riabilitazione

Pierluigi Pironti, L’evoluzione delle pensioni di guerra italiane dalle origini fino all’avvento del fascismo

Paolo Francesco Peloso, Guerra e psichiatria tra primo e secondo conflitto

Filippo Masina, La Repubblica delle pensioni

 

 

 




L’Europa e le sue identità

Giornata di studio nell’ambito delle attività del Dottorato in studi storici (DSS) delle Università di Firenze e Siena, con il contributo del Dipartimento Sagas presso Historical Archives of European Union, Villa Salviati, via Bolognese 156. 

9,30: Saluti di Dieter Schlenker (direttore Historical Archives of European Union) e di Andrea Zorzi (coordinatore del DSS)

10,00: I sessione. Questioni identitarie (chair Lea Campos Boralevi)
Europa ovvero cristianità. La permanenza di un concetto fra medioevo ed età moderna (Duccio Balestracci, Unisi)
Between universalism and national sensibility: the Enlightenment and European identity (Paschalis Kitromilides, University of Athens)
Mitteleuropa e identità dal 1848 alla Grande guerra (Sara Lagi, Unito)

14,30: II sessione. Identità e memoria. Ridefinizioni novecentesche (chair Francesca Tacchi)
Una memoria comune europea? Politiche, sfide e prospettive (Filippo Focardi, Unipd)
L’identità europea e il Parlamento europeo (Alfredo De Feo, IUE)
Discussione finale




Festa della Repubblica a Rignano

Per la Festa della Repubblica, 2 giugno 2015, il Comune di Rignano sull’Arno invita tutta la cittadinanza a partecipare alle manifestazioni in programma.
– ore 16:30, al Parco della Rimembranza in Via Piave, Corteo Storico con gli Sbandieratori a cura del Gruppo Storico Giostra della Stella Palio delle Contrade di Bagno a Ripoli.
– Mostra “Gli Einstein a Firenze e dintorni, storia di una tragedia”, presso la Sede delle Associazioni.




L’Italia in guerra

Alla Biblioteca CaNova, mercoledì 10 giugno alle ore 17.00 conferenza sull’Italia nella prima guerra mondiale. Un’analisi storico-militare della partecipazione italiana, relatore dott. daniele Zotti. Iniziativa a cura del Consiglio di Quartiere 4.