Crowdfunding per il Festival Resistente “Fino al cuore della rivolta”

Il collettivo Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani ha deciso di lanciare una campagna di sottoscrizione (crowdfunding) sulla piattaforma Produzioni dal basso, in occasione della XI edizione del Festival della Resistenza “Fino al cuore della rivolta”, che avrà luogo presso il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo (MS) dal 31 luglio al 4 agosto 2015 . Il festival, anno dopo anno, è cresciuto fino a diventare il più importante festival in Italia, dedicato alla Resistenza. Per gli organizzatori, nonostante le difficoltà, rimane fondamentale mantenere lo spirito di autonomia che ha caratterizzato la programmazione del festival e, soprattutto, che tutte le iniziative siano rigorosamente ad ingresso libero, così come è stato finora.

“Fino al cuore della rivolta. Artisti per la Resistenza” è un festival della cultura che ha l’obiettivo di far incontrare le giovani generazioni con quel patrimonio di idee e di valori che ci deriva dall’esperienza della Resistenza e la cui conoscenza ancora oggi si dimostra fondamentale nel nostro vivere civile.

Lontani dalle stanche commemorazioni con “Fino al cuore della rivolta” si intende affrontare il tema della Resistenza attraverso forme di comunicazione artistica (musica, teatro, poesia) ma anche dibattiti, seminari e laboratori. Con questa manifestazione Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani vuole proporre uno spazio di riflessione e di incontro dove le nuove generazioni possano avvicinare i «vecchi partigiani» per riflette insieme sul nostro passato, per pens are un domani migliore.

Per contribuire visita il sito: https://www.produzionidalbasso.com/project/fino-al-cuore-della-rivolta-edizione-xi-del-festival-della-resistenza/?after_update=True

 




Le lettere americane di Salvemini

Alle ore 16.30 nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi (via Cavour 16), l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana ed il Consiglio regionale della Toscana, in collaborazione con la Fondazione Ernesto Rossi – Gaetano salvemini e con la Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, presentano il volume di Gaetano Salvemini Lettere americane 1927-1949, a cura del prof. Renato Camurri (Donzelli, 2015).

Intervengono:

prof. Sandro Rogari (Università di Firenze)

prof. Valdo Spini (Fondazione Circolo Fratelli Rosselli)

prof.sa Elisa Signori (Università di Pavia)

Coordina prof. Simone Neri Serneri, Presidente ISRT

La presentazione si inserisce all’interno del nuovo ciclo di “È la nostra Storia. Conversazioni sul Novecento. VIII ciclo: Antifascismo, diritti, libertà”, promosso e curato dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.




Le Murate: visita straordinaria del carcere

11 agosto 1944 la martinella di Palazzo Vecchio suona, l’insurrezione di Firenze ha inizio e la città dopo lungo tempo torna finalmente ai fiorentini. In occasione della ricorrenza della liberazione di Firenze, il giorno 11 agosto l’Associazione Mus.e offrirà una visita guidata straordinaria nel luogo che permette di ricordare i giorni dell’orrore e della repressione: il carcere duro, così chiamato poiché qui veniva applicato il sistema di detenzione più severo che esistesse in città.
Non solo entrare in questo luogo ci consente di ricordare la storia ma ci permette anche di vivere il carcere a seguito dell’accurata ricerca e studio storico-politico sulla detenzione condotto dall’artista Valeria Muledda che, su commissione del Comune di Firenze, ha realizzato nel carcere duro l’installazione site specific Nuclei (vitali). Una visita straordinaria perché questa possa diventare l’occasione per comprendere nel profondo gli attimi cruciali in cui i cittadini sono riusciti a liberarsi con le proprie forze e coraggio riportando in libertà l’intera città.
Per chi
: per adolescenti e adulti 
Dove: Le Murate. Progetti Arte Contemporanea (piazza delle Murate, Firenze) 
Quando: 11 agosto h 17.00 e 18.30
Durata: 60′ 
Costogratuito Info e prenotazioni: tel. 055-2768224 055-2768558, mail info@muse.comune.fi.it




“Attaccarono i fogli: si doveva sfollà” presentato a Bagni di Lucca

Giovedì 30 luglio p.v., presso la piazza antistante il Circolo dei Forestieri di Bagni di Lucca, alle 21:15 si terrà la presentazione di “Attaccarono i fogli: si doveva sfollà!”, di Federico Bertozzi. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Bagni di Lucca, dalla Pro Loco di Bagni di Lucca, dall’ISREC di Lucca e dall’Associazione culturale “Il Risveglio” di Vico Pancellorum.

In allegato la locandina del programma.

 

 




Commemorazione del rastrellamento di Zeri

Sabato 25 luglio alle ore 17,30 sarà ricordato a Zeri presso la sala consiliare del comune il rastrellamento del 3 agosto 1944. Ai saluti istituzionali seguirà la lettura di alcune lettere dei condannati a morte della Resistenza e l’inaugurazione della mostra didattica “Venti mesi per la libertà!”.

In allegato il programma dettagliato dell’evento.




Manifestazione dell’ANPI al Pasquilio

In occasione della ricorrenza della caduta del fascismo (25 luglio 1943) la sezione comunale dell’ANPI organizza il “45° RADUNO PARTIGIANO” in località Termo di Pasquilio cui è invitata a partecipare tutta la comunità democratica. La manifestazione, organizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale, vedrà la presenza delle altre associazioni territoriali e di quelle d’arma.

PROGRAMMA

8,00 – Concentramento e partenza dal Termo dei partecipanti alla Corsa Podistica inserita nel calendario del “Corrilunigiana”.

8,30/ 9,30 – Deposizione di mazzi di fiori sulle 4 lapidi che ricordano i Partigiani caduti.

9,30 – Concentramento al Termo dei partecipanti al “RADUNO PARTIGIANO”.

9,50 – Alzabandiera e deposizione Corona di Alloro sul Cippo della Linea Gotica

10,00 – Celebrazione della Santa Messa

10,40 – Saluto ai Gonfaloni, ai Labari e alle Bandiere.

11,00 – Saluti del Sindaco di Montignoso, dott. Narciso Buffoni e del Presidente dell’ANPI di Montignoso, sig. Piercarlo Albertosi

11,30 – Orazione Ufficiale del Prof. Simone Neri Serneri Presidente dell’ISRT (Istituto Storico della Resistenza in Toscana).

13,00 – Per gli iscritti dell’ANPI e per tutti i partecipanti che lo vorranno, è previsto un pranzo a prezzo convenzionato  presso il “Circolo Selvaggio Pasquilio”  situato nelle adiacenze del Termo. E’ opportuna la prenotazione entro Giovedì 23 luglio.  Telefonare a  Flavio Bertocchi (0585 340062) oppure inviare una comunicazione al nostro indirizzo di posta elettronica: anpimontignoso@virgilio.it




Ad Aulla le celebrazioni per le vittime dell’eccidio di Canova

Sabato 15 Luglio a Canova a partire dalle ore 10,30 si svolgerà al celebrazione per i caduti dell’eccidio nazista di Canova del 24 luglio 1944. In allegato il programma.

 




Firenze, luglio ’45: il ritorno della bellezza

«Il San Giorgio di Donatello! Quale perdita più dolorosa poteva subire Firenze?», esclamò il “monument man” Frederick Hartt quando, nell’agosto del 1944, si scoprì che l’esercito tedesco, nella sua ritirata verso Nord, aveva requisito centinaia di opere d’arte custodite nelle ville toscane e provenienti dagli Uffizi, dal Bargello, da Palazzo Pitti.

Da quel momento iniziò un lavoro congiunto, almeno nelle fasi iniziali, tra Soprintendenza fiorentina e ufficiali della MFAA (Monuments Fine Art and Archives subcommission, la commissione dell’esercito alleato per la salvaguardia delle opere d’arte), per capire intanto la possibile ubicazione delle opere, in un’Italia divisa in due e con il Nord ancora molto lontano da una definitiva liberazione dalle truppe tedesche.

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Luglio 1944: soldati tedeschi trasportano a Nord il dipinto di Botticelli “Pallade e il Centauro” degli Uffizi, prelevato da villa Bossi Pucci a Montagnana (Montespertoli) [Archivio Museo Casa Siviero]

Con i tedeschi in ritarata, infatti, il più grande pericolo per le opere d’arte mobili non fu costituito solo dai bombardamenti alleati e dalle mine tedesche, ma anche dalle requisizioni che i nazifascisti iniziarono a compiere sistematicamente avanzando verso Nord: centinaia di opere furono prelevate dai vari rifugi e, lungo una rincorsa per tutta Italia, scortate in depositi in Alto Adige e in alcuni casi in Austria e Germania.

A tali ritiri, effettuati per motivi diversi (sincera protezione delle opere, tesaurizzazione di beni in vista della imminente fine della guerra, illecite sottrazioni destinate a singoli collezionisti), si aggiunsero furti di intere collezioni di famiglie ebree o “nemiche”.

Se nel senese e nel pisano si registrarono solo casi isolati di requisizioni o furti, nell’area fiorentina l’estate del 1944 fu un momento cruciale per i ritiri e le razzie di opere d’arte. Tra la fine di giugno e l’inizio del luglio 1944 dalla villa di Montagnana nel comune di Montespertoli furono sottratti centinaia di quadri della Galleria Palatina e degli Uffizi (come il Bacco di Caravaggio e Pallade e il centauro di Botticelli). A fine agosto fu la volta della villa medicea di Poggio a Caiano, dove furono prelevate in più giorni 58 casse contenenti sculture come la Venere dei Medici degli Uffizi e le più note sculture rinascimentali del Bargello, come il San Giorgio di Donatello e il Bacco di Michelangelo.

Già dall’agosto 1944, il soprintendente alle Gallerie fiorentine Giovanni Poggi e gli uomini della MFAA lavorarono senza sosta per capire dove potevano trovarsi le opere requisite: la ricerca comportò l’indispensabile azione diplomatica dell’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa, e le sue indagini attraverso i canali del Vaticano. Nell’autunno del 1944 iniziarono a trapelare le prime informazioni sulla possibile presenza in Alto Adige dei depositi e finalmente nel maggio 1945 furono individuati i due rifugi: si

Alto Adige, Campo Tures, Castello di Neumelans. Filippo Rossi e Deane Keller davanti alle opere del Bargello, maggio-giugno 1945

Alto Adige, Campo Tures, Castello di Neumelans. Filippo Rossi e Deane Keller davanti alle opere del Bargello, maggio-giugno 1945

trovavano oltre Bolzano, uno a San Leonardo in Passiria e l’altro a Campo Tures a Neumelans. Al castello di Neumelans a Campo Tures furono ritrovate le opere asportate da Poggio a Caiano, Poppi, Dicomano e Soci, mentre nel deposito di San Leonardo in Passiria si trovavano i dipinti prelevati a Montagnana. La resa nazista era oramai già avvenuta quando gli ufficiali tedeschi consegnarono le chiavi e gli accurati inventari dei due depositi.

La settimana dopo arrivarono a Campo Tures da Firenze anche Frederick Hartt e Filippo Rossi, direttore della Galleria degli Uffizi, non solo per accertarsi dell’effettivo ritrovamento delle opere dei musei fiorentini, ma anche per organizzare le non semplici operazioni per il “ritorno a casa” delle opere. Dopo aver scartato la possibilità di un trasporto con autocarri, fu scelta la via del treno, nella speranza di un’imminente riattivazione dei collegamenti ferroviari tra Centro e Nord Italia.

Il 10 luglio 1945 il primo ministro sudafricano Jan Smuts scoprì finalmente all’imbocco nord della Grande Galleria dell’Appennino la targa commemorativa dell’opera di ricostruzione della Direttissima fatta dagli uomini del Railway Construction Engineers. Dieci giorni dopo, un convoglio ferroviario che trasportava, come stimò Filippo Rossi, «mezzo miliardo di opere d’arte», attraversò la Direttissima. Il 20 luglio 1945 da Bolzano erano partiti tredici vagoni con all’interno, tra gli altri capolavori, anche il San Giorgio; alle due di pomeriggio del 21 luglio il convoglio giunse a Firenze, alla stazione di Campo di Marte, accolto da Giovanni Poggi.

La cerimonia di restituzione delle opere d'arte a Firenze, 22 luglio 1945

La cerimonia di restituzione delle opere d’arte a Firenze, 22 luglio 1945

Il giorno seguente, il 22 luglio 1945, fu organizzata in piazza della Signoria la solenne cerimonia di restituzione delle opere, con la Loggia dei Lanzi stipata di dignitari alleati e italiani, il generale Edgar Hume e il sindaco di Firenze Gaetano Pieraccini. Insieme a loro, oltre alla folla esultante al passaggio del convoglio, che con le grida e gli applausi copriva il suono dei trombettisti in costume, si trovavano tutti coloro che, come Ugo Procacci, avevano trascorso gli anni della guerra a tutelare il patrimonio artistico e, gli ultimi mesi, con grande fatica, a ricollocare, ricostruire, restaurare. In vista di un’imminente riapertura di tutti i musei.

Sicuramente la cerimonia del luglio 1945 rimase un evento storico, e nella nota biografica che Procacci stilò, su richiesta di Pieraccini, per motivare la cittadinanza onoraria ad Hartt, ricordò con emozione quel giorno in cui «furono fatti i festeggiamenti per la riconsegna dei grandi tesori delle nostre gallerie», il giorno in cui Hartt «diceva, commosso fino alle lacrime, che quello era uno dei momenti più belli della sua vita».

Articolo pubblicato nel luglio del 2015.