Notti d’estate alla Mostra a Massa

Venerdì 21 agosto alle ore 21,15, alla Mostra della Resistenza Città di Massa 1943-1945, sarà presentata la Cineteca Dell’Amico, un progetto a cura di Evandro e Lia Dell’Amico. Dopo i saluti istituzionali sarà proiettato il filmato “L’elmetto di Fritz”.

In allegato il programma dettagliato dell’evento.




Associazione G. Borsi: un ciclo di conferenza sulla storia livornese del ‘900

giosue-borsi-1L’Associazone Culturale “GIOSUE’BORSI” di Livorno nell’ambito della kermesse “TOCCA LE STELLE A MONTENERO” (Livorno) organizza un ciclo di conferenze e visite guidate sulla storia livornese del ‘900. Le conferenze avranno luogo presso il Ristorante Conti, piazza del Santuario 17, a Montenero Alto. Questi i prossimi appuntamenti:

Lunedì 24 Agosto, ore 18,15:
“Giosuè Borsi e i livornesi alla Grande Guerra anticipazione di una mostra a cura di Carlo Adorni e Paolo Pasquali
Ore 19,30: Visita Guidata al Famedio di Montenero

Mercoledì 26 Agosto, ore 18,15:
“Lo sbarco all’Elba durante la seconda Guerra Mondiale”
a cura di Giuliano Ott

Giovedì 27 Agosto, ore 18,15:
“Era necessario ed inevitabile entrare in guerra nel 1915?
Introducono e partecipano al dibattito Attilio Palmerini e Paolo Pasquali
Moderatrice Nicoletta Borgioli

Venerdì 28 Agosto, ore 18,15:
“Enrico Mayer, grande educatore livornese” a cura di Giovanni Giorgetti

Lunedì 31 Agosto, ore 18,15:
“La Banda Bonnot… …fu così che l’automobile entrò nel mondo del crimine”
A cura di Giuseppe Giovannetti

 




A Bolgheri si parla e si proietta il film “In nome del popolo italiano” di Dino Risi

innimeProsegue il ciclo di incontri Un ospite fantastico: corso per restare umani, la serie di incontri che Bolgheri Art presenta per tutto il mese di agosto nel giardino del Centro Civico di Bolgheri (Livorno). Omaggio per i 40 anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, gli incontri hanno per ogni serata un tema e un personaggio che, in maniera trasversale, dovrà continuare il discorso pasoliniano, senza nessuna forma di barriera o censura.  Il settimo e penultimo incontro è in programma martedì 25 agosto alle 21.30 (con ingresso libero) e sarà dedicato alla sceneggiatura edita da Erasmo In nome del popolo italiano. Ospite: Massimo Ghirlanda, tema: “Come giudicare noi stessi”. Seguirà la proiezione del film.




Casole D’Elsa. Come cambia un piccolo paese con la guerra

casole_mostra1Casole 1944-2015 trae ispirazione dal progetto fotografico di Julien Knez, che sul Corriere della Sera mostrava come è cambiata Parigi negli ultimi cento anni. Allo stesso modo, l’Anpi di Casole d’Elsa ha voluto dar vita a una serie di fotografie che mostrasse come il paese è cambiato a causa della Seconda Guerra Mondiale.
Immagini appartenenti ad alcune famiglie casolesi sono state sovrapposte a fotografie che mostrano gli stessi luoghi oggi, dando vita a scenari surreali dove il passato si mischia col presente. All’interno di questo percorso capita quindi di vedere passanti sotto la Porta Rivellino (che ormai non esiste più), bambini che giocano davanti al comune insieme alle camicie nere, ragazze in bianco e nero con abiti di una volta nella piazza di oggi e così via.

Le quindici foto che fanno parte del percorso espositivo sono state presentate il 4 luglio scorso al Teatro Bargagli di Casole d’Elsa, in occasione del 71° anniversario della Liberazione casolese. In questo momento, possono essere osservate presso la sede della Cgil di via Casolani, dove resteranno fino a settembre, ma verranno ospitate in futuro anche in altri locali del territorio.

fonte: Valdelsa.net




Storie di confino: il poggibonsese Angiolo Corsi

La letteratura che riguarda il confino di polizia può annoverare contributi di personaggi di primissimo livello del panorama antifascista, sia politico sia culturale. Tra le testimonianze più importanti ci sono quelle di Carlo Levi, Cesare Pavese e Leone Ginzburg, ma i numeri riguardanti i confinati durante il fascismo furono importanti e influenti (circa 15 mila persone) e non interessarono solo gli antifascisti ma tutti coloro i quali erano ritenuti particolarmente pericolosi per l’ordine pubblico.

Anche in provincia di Siena furono effettuate numerose assegnazioni al confino, dal 1926 in poi, che cercarono di colpire l’ossatura delle strutture clandestine del partito comunista e, in misura minore, del partito socialista e del movimento anarchico. Tra le diverse forme di limitazione della libertà (carcere, confino, internamento, ammonizione, sorveglianza speciale, diffida), il confino riguardò 129 antifascisti per una condanna a 380 anni complessivi. Secondo quanto riportato da Rineo Cirri (L’antifascismo senese nei documenti della polizia e del Tribunale Speciale 1926-1943), nel complesso furono 699 le persone che tra il 1926 e il 1943 subirono un deferimento al Tribunale speciale; “ad ognuno di questi antifascisti sono collegate vicende umane, storie dolorose di famiglie e di gruppi di persone con le loro sofferenze, i loro dolori e i loro drammi ma anche le speranze di una parte della popolazione di vivere in una società più giusta”.

corsi

Angiolo Corsi

Alcuni personaggi di primo piano della lotta antifascista e anche del periodo di ricostruzione democratica in provincia di Siena hanno raccontato in libri, memorie e diari le proprie esperienze al confino, e tra gli altri Fortunato Avanzati “Viro” e Mauro Capecchi “Faro”. Per ricostruire le biografie e i percorsi personali e politici di altri militanti è invece necessario ricorrere ad altri tipi di fonte, come le note giudiziarie, gli atti dei Tribunali speciali, le carte di prefetture e i verbali di carabinieri e poliziotti. In questo contributo il personaggio di cui si racconteranno le vicissitudini è Angiolo Corsi, nato nel 1905 a Poggibonsi, di professione falegname.

Corsi fu arrestato per la prima volta il 26 luglio 1932 a Poggibonsi, all’età di 27 anni; la scheda  personale nel Casellario Politico Centrale del 28 agosto 1932 riporta queste informazioni: “Cicatrice sopracciglio sinistro, mancante falange mano, abbigliamento solito: da operaio. E’ di regolare condotta morale e immune da pendenze e precedenze penali. In precedenza non aveva mai dato luogo a rilievi in line apolitica né di nutrire sentimenti contrari al regime. Essendo venuto a risultare che faceva parte del comitato federale comunista costituitosi clandestinamente in Poggibonsi ed era in relazione con funzionari e fiduciari del partito stesso, distribuiva la stampa sovversiva e distribuiva materiale di propaganda. Raccoglieva gli oboli per il soccorso alle vittime politiche e loro famiglie e prendeva parte alle riunioni clandestine del partito. Funzionava anche da corriere per il collegamento e trasporto di stampa sovversiva tra Empoli- Poggibonsi e Siena. Per tale reato pende tuttora provvedimento penale a di lui carico. Esercita il mestiere di falegname, da cui trae i mezzi di sussistenza.

Nonostante questi dettagliati indizi a suo carico, Corsi fu prosciolto per insufficienza di prove. L’arresto successivo avverrà nell’aprile del 1934 per “compartecipazione a organizzazione comunista” e l’8 giugno sarà condannato a cinque anni di reclusione di cui due di libertà vigilata. Fu condotto al carcere di Roma il 10 febbraio 1935 e, dopo la sentenza del 5 aprile 1935, la condanna fu confermata ma gli saranno condonati due anni.

Il 20 febbraio 1937 gli venne concesso l’indulto, revocato però solo due mesi dopo dal Tribunale di Siena. Le notizie successive risalgono poi al 25 luglio 1940, quando una nota riservata della prefettura di Siena, firmata dal prefetto, dispose la scarcerazione e il foglio di via alla volta di Avellino; questa volta Corsi fu accusato per avere pronunciato frasi disfattiste sulla posizione dell’Italia in guerra.

Il Foglio di via obbligatorio di Corsi

Il Foglio di via obbligatorio di Corsi

Il comune scelto fu quindi Teora (Avellino), dove Corsi giungerà il 27 luglio 1940. Lì ebbe diversi problemi nel rapportarsi alle autorità locali del regime; appena giunto a Teora scrisse, infatti, al questore di Avellino per richiedere il rimborso di 25 lire per il viaggio effettuato da Avellino alla volta di Teora dai suoi familiari più stretti (moglie e figlio). La lettera riporta evidenti errori grammaticali, ma contiene una puntuale lamentela sui torti subìti, sui quali Corsi aveva informato anche Questura di Siena e comune di Poggibonsi.

Il questore di Avellino, Vignali, risponde in modo molto seccato con una nota al podestà di Teora in cui dice: “Il soprascritto Angelo Corsi ha fatto pervenire alla R. Questura di Siena un esposto con il quale, usando una forma alquanto altezzosa, chiede di essere rimborsato delle spese che la moglie ha sostenuto per il tratto di viaggio da Avellino a Teora e cerca di polemizzare e di fare ricadere la colpa al Municipio di Poggibonsi e alla R. Questura di Siena. […] Si prega di richiamare il C. a tenere un comportamento più corretto e a scrivere, sempre che gli capiterà di scrivere ad autorità costituite, con la forma dovuta e senza alterigia.

Il 9 ottobre 1941 Corsi chiese di essere trasferito ad altra località (la richiesta fu però respinta) e il 9 gennaio 1942 lo stesso Corsi chiese 35 lire per la risolatura delle scarpe, ormai consumate e non adatte al rigido inverno dell’Appennino. Il questore Vignali respinse anche questa richiesta. L’assegnazione al confino terminò il 22 febbraio 1942 e così Corsi potè far ritorno a Poggibonsi, dove non terminerà la sua attività politica.

Corsi, infatti, ricoprì un ruolo nevralgico nell’organizzazione dei primi gruppi di combattimento in Valdelsa, occupandosi anche del reclutamento e della formazione dei giovani più vicini alle strutture clandestine del P.C.I., come testimonia un giovane collega del Corsi, Fortunato Fusi, ricordandone le vicende.

Dalle notizie fornite dai colleghi falegnami della ditta Lucita di Poggibonsi e dalle memorie di Treves Frilli, figura di riferimento del C.L.N. e del P.C.I. a Poggibonsi, emerge un carattere molto aspro e diretto, che procurerà a Corsi diversi grattacapi anche nella quotidianità della vita politica del dopoguerra, come è rintracciabile nella corrispondenza tra Corsi e i dirigenti locali del P.C.I. a Poggibonsi negli anni Cinquanta e Sessanta.

Quella di Angiolo Corsi, pur rappresentando solo una tessera del mosaico che può ricomporre la storia dell’antifascismo popolare, è una vicenda indicativa e sintomatica di come la scelta della militanza antifascista non badava a spese, a costo di dover subire il carcere o il confino.

Articolo pubblicato nell’agosto del 2015.




Omaggio a Campana nel 130° anniversario della nascita

campanaNella ricorrenza del 130° anniversario della nascita di Dino Campana il Centro Studi Campaniani che da 26 anni ne promuove la conoscenza e lo studio, rende omaggio al poeta come ogni anno .

La manifestazione si terrà a Marradi (FI) giovedì 20 agosto 2015 alle ore 21,00 presso il Centro Studi Campaniani e precisamente nella “Corte delle Domenicane” Via Castelnaudary, 5. In caso di maltempo la manifestazione si svolgerà nel teatro degli Animosi.

Il programma della serata sarà quest’anno vario in quanto non solo affronterà il tema delle ombre che ancora oscurano la biografia del poeta, ma anche la sua poesia attraverso l’arte della danza, della musica e del teatro.

La biografia di Campana è sicuramente quella “più misteriosa e studiata” di tutto il nostro Novecento letterario: illuminare i lati oscuri, cercare anche in piccole cose, apparentemente di scarsa importanza, non ha uno scarso valore, perché non bisogna dimenticare, come afferma Gabriel Cacho Millet, che “ in Campana poeta e destino sono inseparabili”. A Stefano Drei, professore di Lettere del Liceo Torricelli di Faenza ,di cui Campana fu allievo, si deve la scoperta del falso Campana ritratto nella fotografia più diffusa del liceale del Torricelli, che ancora continua ad essere erroneamente pubblicata dai giornali. Le sue indagini, la sua attività di intrepido investigatore in dieci anni di ricerche lo hanno portato ad ulteriori scoperte ed anche ad azzardare ipotesi che puntualmente spiega e motiva con documenti alla mano, come dimostrano i suoi studi che compongono il volume dal titolo “Dino Campana Ritrovamenti biografici e appunti testuali”, Carta Bianca Editore, Faenza 2014.

Il presidente del Centro Studi Campaniani Mirna Gentilini, presenterà il prof. Stefano Drei e il suo libro, dopo aver illustrato le iniziative già realizzate dal Centro Studi e avere anticipato i futuri eventi tra cui la premiazione del Concorso on line “La poesia ci salverà”a settembre e una mostra di sculture in ceramica ispirate ai testi campaniani che sarà inaugurata in ottobre.

L’Assessore alla cultura del Comune di Marradi, Marzia Gentilini porterà il saluto dell’Amministrazione Comunale che ha patrocinato l’evento.

Coordinata dal vicepresidente del Centro Studi Silvano Salvadori, la serata proseguirà con la performance di Ivana Caffaratti, danzatrice e coreografa, sul testo “Ambiente per un dramma” tratto dal Quaderno di Dino Campana .

Si concluderà con Il giorno più lungo concerto di chitarre elettriche con Amerigo Lancini, Alberto Zanini, Accursio Montalbano e voci di Simone Garza e Modesto Messali ad opera di Collettivo Converso e Teatro Flauto Magico di Palazzolo sull’Oglio ( Brescia).  Una scenografia suggestiva accompagnerà una serata da non perdere.

 




“Don Milani tra vangelo e scuola” a Castiglioncello

Locandina-don-Milani-17-agosto-724x1024L’Associazione Alberto Ablondi, in collaborazione con il Comune di Rosignano marittimo, la Parrocchia di Castiglioncello e la struttura ricettiva del Casale del Mare, organizza a Castiglioncello per lunedì 17 agosto un incontro sul tema “Don Lorenzo Milani, tra Vangelo e scuola”. L’occasione è offerta dalla pubblicazione del libro “Don Milani. La vita” di Mario Lancisi, giornalista del Tirreno, edito da Piemme Editore. La scelta di presentare il libro a Castiglioncello, spiegano gli organizzatori, è dovuta anche al fatto che proprio in questa località don Milani trascorse le sue vacanze da ragazzo, insieme alla sua famiglia, nella villa “Il ginepro” costruita dal suo bisnonno.

All’incontro interverranno, oltre all’autore, l’insegnante Carla Roncaglia, già assessore all’istruzione del Comune di Livorno; don Francesco Fiordaliso, parroco di Castiglioncello; Emanuele Rossi, docente al Sant’Anna e presidente dell’Associazione Ablondi. Presenterà e coordinerà l’incontro l’assessore al turismo del Comune di Rosignano marittimo Licia Montagnani. L’appuntamento è al Casale del mare, nella Strada vicinale delle Spianate, per lunedì 17 agosto alle ore 18,30.




Il crowdfunding dell’ISTORECO per la mostra sugli ebrei in Toscana

ebrei-in-toscanaÈ partita in queste ore la campagna di crowdfunding dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno (Istoreco) allo scopo di finanziare un importante progetto per raccontare 100 anni di vita delle comunità ebraiche toscane. Dopo il grande successo della mostra Rosso creativo. Oriano Niccolai: 50 anni di manifesti, l’Istoreco sta infatti organizzando la mostra 1915-2015. Ebrei in Toscana, la cui inaugurazione è prevista per dicembre nel capoluogo toscano, ospitata nella prestigiosa sede degli ex tribunali di Firenze, in piazza San Firenze.

«Abbiamo deciso di utilizzare il sistema del crowdfunding – spiega Catia Sonetti, direttore dell’Istoreco –, perché crediamo che questo tipo di iniziativa si presti ad un forte coinvolgimento sia per le tematiche in essa trattate che per la rilevanza politica che l’argomento ha assunto nel nostro presente. Durante la realizzazione della ricerca la mole dei materiali di cui l’Istituto è entrato in possesso è stata superiore alle migliori aspettative. Grazie al generoso finanziamento della Regione Toscana l’Istoreco è in grado di realizzare l’evento fiorentino, ma per una completa valorizzazione e una fruibilità universale del materiale raccolto, abbiamo bisogno di un ulteriore sostegno».

La mostra racconterà un secolo di vita delle comunità ebraiche toscane e i loro intrecci con il resto della comunità ebraica italiana, i suoi collegamenti con quella europea, mediterranea e internazionale. Il progetto intende sottolineare sia l’anniversario del 70° della liberazione di Auschwitz che il centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra. Le ricerche sono condotte da un team di ricercatori della Scuola Normale Superiore di Pisa, coordinato dal direttore dell’Istoreco. L’allestimento, affidato allo Studio Frankenstein di Firenze, sarà costruito secondo le più moderne concezioni: ai classici pannelli e all’esposizione di fotografie e documenti saranno affiancate installazioni multimediali con audio e video. La mostra parlerà in due lingue (italiano e inglese) e sarà rivolta agli specialisti ma anche ai non addetti ai lavori.

«Se riusciremo a raggiungere il nostro obiettivo – spiega Sonetti – potremo catalogare, inventariare e digitalizzare tutto il materiale renderlo usufruibile in rete, per i ricercatori e per gli appassionati». La campagna crowd dell’Istoreco, ha l’obiettivo di raccogliere 5.000 euro di donazioni, in 60 giorni secondo la formula all or nothing: per tutti i donatori, a partire da un taglio minimo di 5 euro, è prevista una ricompensa (pubblicazioni dell’Istoreco, tour guidati e gadget, fino al catalogo della mostra). I donatori che volessero sostenere l’iniziativa potranno registrarsi, in maniera semplice e veloce, nella pagina della piattaforma Eppela dedicata alla mostra (http://eppela.com/ita/projects/4150/1915-2015-ebrei-in-toscana) e seguire le indicazioni per donare con carta di credito o PayPal. Sulle sue pagine Facebook e Twitter l’Istoreco curerà gli aggiornamenti informativi, con notizie e approfondimenti fino al termine della campagna il prossimo 27 settembre.