Al Museo Ugo Guidi la mostra “Le madri di Jorio Vivarelli”

Il Museo Ugo Guidi e la Fondazione Jorio Vivarelli di Pistoia hanno sviluppato attraverso un rapporto di collaborazione due eventi espositivi con un reciproco scambio di opere dei due maestri del ‘900 in Toscana, Ugo Guidi e Jorio Vivarelli, ai quali le istituzioni fanno riferimento. Dopo al mostra di sculture e disegni di Ugo Guidi alla Fondazione Vivarelli di Pistoia del giugno-luglio scorso, il Museo Ugo Guidi ospita la mostra “Le madri di Jorio Vivarelli” presentata dalla Fondazione Vivarelli di Pistoia.

La mostra delle sculture e disegni del maestro Jorio Vivarelli realizzata nel “Museo Ugo Guidi” – MUG – di Forte dei Marmi, via Civitali 33 e al Logos Hotel – Via Mazzini 153 Forte dei Marmi – sarà inaugurata martedì 18 agosto 2015 alle ore 18 al Museo alla presenza dei dirigenti delle due istituzioni e della curatrice ad ingresso libero.

L’esposizione sarà visitabile successivamente fino al 2 settembre 2015 al Museo Ugo Guidi tutti i giorni con orario 18 – 20 o su appuntamento al 348020538  o  museougoguidi@gmail.com, lunedì chiuso . Al Logos tutto i giorni 10 -23. Il MUG è sponsorizzato da Maria Rosaria Lenzi Private Banker di Banca Fideuram.

 “Il tema dell’amore materno e della dedizione filiale assieme a quello della bellezza della natura, del dolore e della morte, intesa come sacrificio e riscatto dell’uomo, è stato continuo oggetto di studio nell’arte di Jorio Vivarelli in quanto il valore della vita è un valore principe per chi, come lui, ha vissuto le vicende della seconda guerra mondiale.

L’onestà intellettuale, la capacità di autocritica, la costante attenzione alle trasformazioni politiche e sociali, la sofferta partecipazione alle vicende del nostro tempo hanno fatto sì che egli ricercasse ogni volta un messaggio autentico e dinamico rispetto alla realtà che via via andava cambiando. Questo ha significato dover sottoporre ad una continua revisione i traguardi man mano conseguiti, benché essi fossero sempre di alto livello stilistico e di profondo sentimento umano. E ciò in quanto Jorio Vivarelli si è sentito continuamente spinto dal desiderio, concettuale e creativo insieme, di approfondire, fuori da correnti o schieramenti di parte, le vere finalità, il ruolo e la funzione dell’opera d’arte nell’epoca contemporanea.

Questa mostra tematica offre la possibilità di ripercorrere i vari periodi creativi  dell’artista e di comprendere, quindi, più a fondo le caratteristiche umane della sua scultura. Per capire il percorso dello scultore pistoiese basta leggere i passaggi che da “Le Madri” (1959) conducono a” L’uovo filosofale, contenitore di vita” (1978-’79) appartenente all’ultimo periodo creativo, le “Pietre dei Saggi”.

“Le Madri”, del 1959, è un’opera cruciale nella quale si avverte la tragedia di una donna segnata da un dolore incontenibile. L’impianto formale nel suo complesso si ispira ad una rappresentazione sacra, in particolare quella del pulpito pistoiese di Giovanni Pisano per la distribuzione dei pieni e dei vuoti, per la disposizione dei gesti e per la posa straziante della madre che sviene mentre pie donne alle sue spalle, con gli occhi gonfi di pianto, cercano di sorreggerla e di alleviarne il dolore.  La similitudine tra questa madre e la Madonna del Pisano rientra nel tema delle “Pietà”, iconografia che per secoli ha impegnato scultori e pittori, basti ricordare tra tutti Michelangelo Buonarroti.  Ne “Le Madri” del ’59 Vivarelli rende protagonista il dolore, conosciuto nelle sue cause ed effetti. Se le figure, infatti, hanno un atteggiamento composto secondo una tradizione consolidata, i volti sono maschere tragiche e deformate, i corpi nascono da segni induriti. Lo stesso stile della scultura da gotico diventa espressionista per il modo in cui l’impeto creativo di Vivarelli indaga sugli effetti deformanti della commovente scultura. “Solchi, rilievi, golfi d’ombra, sbattimenti di luce intrecciano un colloquio concitato, spezzato, sommesso eppur gravido d’urla non emesse che fa esattamente corrispondere lo stile al contenuto dell’opera” . La bambina che in primo piano nasconde il volto e abbraccia la madre è il messaggio che, nell’accostamento del pianto dell’innocente con lo strazio della madre, sottolinea ancora di più il tragico destino della donna, procreatrice di vita, nel momento in cui deve assistere alla perdita del proprio figlio.  Una dimensione tutta femminile, questa, dove l’unica, vera eredità delle madri è la consapevolezza del dolore della vita che, passando dalla natura all’uomo, sembra rivelare il comune destino  che unisce la nostra condizione esistenziale a quello degli altri esseri viventi nel mondo che ci circonda.

 Anche nel piccolo bronzo, Giorni di gioia (1965), Vivarelli coglie il sentimento profondo di un amore filiale al punto che l’affetto sembra sia stato fuso nel bronzo per il modo in cui la vita fluisce assieme all’articolarsi delle figure di madri che sorreggono in braccio i figli i quali, a loro volta, ricambiano questo amore cingendo le braccia attorno al collo delle loro genitrici. La dolcezza del sorriso mostra il forte legame, la cura e la sintonizzazione degli stati affettivi, il rispecchiamento dell’uno nell’altro, ovvero quell’empatia biologica che permetterà al figlio di crescere così sensibile e forte da saper affrontare il mondo che lo circonda.

Con “Figura” e “Vita”, entrambe del 1966, Vivarelli affronta altri temi iconograficamente più rari, ma altrettanto intensi, a partire da quello di un’ansia incombente sulla sofferenza della donna progenitrice prima del momento in cui il grembo materno si schiude per offrire al mondo una nuova vita.  “I volumi plastici si riscaldano di luci e di ombre in morbido colloquio a tratti concitato da solchi che son come l’innesto d’un grido sulla dolcezza del naturale rito che perpetua la specie e consegna a un altro la fiaccola perenne della vita” .

In “Una sola forma una sola carne” del 1973 la madre appoggia dolcemente la guancia sulla testa del figlio ma in quest’opera le due figure appaiono sempre più unite, quasi fuse insieme in un unico blocco, così stretto e chiuso che rievoca la Pietà Rondanini di Michelangelo dove le figure sono un tutt’uno. L’opera esprime il sentimento intenso,  dell’amore che vince la morte e la trasfigura.  La maternità non è più intesa come dolore e vita destinata sempre e comunque alla morte, ma come  salvezza. Nelle opere della maturità Vivarelli coglie nella nascita il senso della serenità, la consapevolezza del divenire, del fluire della vita che non si ferma mai riuscendo così a raggiungere un livello espressivo più elevato, che ha come tema la vita intesa come speranza. Questo metamorfismo, nel corso della terza età dell’artista, caratterizzerà a pieno le opere dette del periodo delle “gemmazioni” con lavori che evidenziano un continuo processo di sperimentazione stilistica e formale e d’innovazione immaginativa. Nel suo punto più alto l’arte di Vivarelli diventa mediatrice tra la natura primigenia e la scultura antropomorfica e in questo dialogo ritrova una radice comune a tutti gli esseri viventi. Lo stesso artista ha lasciato detto che «La radice è indizio, o se vogliamo metafora ricchissima della condizione umana, condizione intesa come parabola, cioè una corrispondenza profonda tra uomo e natura. Dentro di noi c’è un universo. Il microcosmo ripete il macrocosmo» . Archetipi e simboli primordiali che  indicano quanto l’uomo appartenga alla natura e tornano a postularne, nella fase creativa delle gemmazioni, la futura rinascita nelle vesti de “L’Uomo nuovo”.

“L’uovo filosofale, contenitore di vita” (1978-’79) appartenente all’ultimo periodo creativo, le “Pietre dei Saggi” assieme al bellissimo marmo rosa “Athanor, il ventre della madre, terra, sole, luna”. Con questo ultimo ciclo Vivarelli ha voluto rappresentare la speranza in un futuro che non permetta più la fame, la guerra, la discriminazione e la povertà, ma generi un uomo integro, senza dualità né conflitti interiori: un uomo, cioè, che come Cristo, sia il nuovo Adamo prima del peccato originale. Questa rassegna antologica sulle madri di Jorio Vivarelli esprime un messaggio universale, quello del dolore e del sacrificio di tante madri perite nei lager e nella guerra assieme ai loro figli, ma ci porta anche a immaginare come, trovata la libertà, la vita che esse portano nuovamente in grembo sia l’auspicio di pace e di solidarietà per le generazioni a venire.”

 Veronica Ferretti

Dove: Museo Ugo Guidi – MUG  via Civitali 33 – Forte dei Marmi e Logos Hotel

Quando: 18 agosto 2015 – 2 settembre 2015

Inaugurazione: 18 agosto ore 18

Orario: Museo – 18 – 20  o su appuntamento museougoguidi@gmail.com Lunedì chiuso. Ingresso libero.  Logos 10 – 23 tutti i gorni




Bando IDEE 2015: la Fondazione CARIPT invita il territorio pistoiese a presentare proposte innovative

Un nuovo progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, il “Bando Idee 2015”, invita gli enti, le istituzioni e i singoli cittadini, a presentare idee progettuali di particolare rilevanza e innovatività, che sappiano cogliere i bisogni e le priorità del territorio.

Le idee raccolte e selezionate saranno utilizzate per la preparazione del “Documento Programmatico 2016”, lo strumento con cui la Fondazione – che persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico – pianifica la sua attività istituzionale su base annuale, stabilendo obiettivi e criteri di destinazione delle risorse disponibili.

Le proposte potranno essere presentate da enti e organizzazioni appartenenti al territorio di riferimento della Fondazione, nonché da singoli cittadini residenti nella provincia di Pistoia.

Le idee progettuali dovranno riguardare le aree di intervento della Fondazione:

  • Area Cultura (comprendente i settori “arte”, “attività e beni culturali”);
  • Area Sviluppo (settori “sviluppo locale ed edilizia popolare locale”, “protezione e qualità ambientali”, “ricerca scientifica e tecnologica”);
  • Area Servizi alla persona (settori “educazione, istruzione e formazione”, “volontariato, filantropia e beneficenza”, “salute pubblica”).

I progetti presentati saranno esaminati da una commissione, nominata dal Consiglio di Amministrazione, che selezionerà fino ad un massimo di cinque proposte, valutate tra le più innovative e rispondenti alle necessità del territorio.

Per partecipare al “Bando Idee 2015” c’è tempo fino al 30 settembre 2015.

Per maggiori informazioni:

www.fondazionecrpt.it/attivita/bandi-e-contributi/

info@fondazionecrpt.it

 




71° Anniversario della strage di Vinca

Ore 9.00, Gragnola, deposizione della corona al Monumento ai caduti.

Ore 9.40, Vinca, ricevimento Autorità e delegazioni con i Gonfaloni.

Ore 10.00, Santa Messa in suffragio ai caduti.

Ore 11.00, Saluti di Paolo Grassi, Sindaco di Fivizzano.

Commemorazione ufficiale Massimo Federici, Sindaco di La Spezia.




71° Anniversario della strage di Bardine e San Terenzio

Alle ore 9.45 omaggio alla Lapide del “Ponte del Bardine” con deposizione della corona.

Alle ore 9.50 deposizione della corona al cimitero.

Ore 10.00 costituzione del corteo in piazza San Terenzio.

Ore 10.30 Santa Messa in “Valla”

Ore 11.00 Saluti del Sindaco di Fivizzano, Paolo Grassi. Commemorazione ufficiale di Alessandro Tambellini, Sindaco di Lucca.




Camminata per la pace 2015

Da oggi al 12 agosto si svolge l’annuale Camminata per la pace, partendo da Monte Sole Comune di Marzabotto, raggiungerà Sant’Anna di Stazzema.

La camminata organizzata dall’ANPI di Marzabotto e da diversi Comuni e Associazioni, vede la partecipazione di circa 20 giovani che a piedi percorreranno l’Appennino Tosco-Emiliano e visiteranno i luoghi dove  i nazi-fascisti hanno perpetrato e commesso orrendi crimini.

Con la collaborazione della Sezione ANPI di Massa, la Camminata il giorno 10 Agosto farà tappa nel paese di Forno, giungendo a piedi e lungo il sentiero da Vinca, dove saranno il giorno prima 9 Agosto. E gli stessi saranno accompagnati dagli amici ANPI di Forno  Domenico Fruzzetti e Aldo Del Sarto

Il programma per il giorno 10 Agosto a Forno è di ritrovarci verso le ore 18,30 alla Filanda di Forno, dove i ragazzi alloggeranno e poi a piedi percorreranno il paese, fino al monumento a ricordo dell’eccidio di Forno, dove vi sarà un omaggio floreale e alcuni interventi di amici di Forno, Massimo Michelucci, Ruggero Fruzzetti e Alberto Grossi sulla storia dell’eccidio e del paese di Forno.

Poi i ragazzi ceneranno al Ristorante l’Indugio di Forno e se qualcuno di voi vuole aggregarsi ce lo faccia sapere.

Il giorno dopo i ragazzi percorreranno la strada per recarsi  a Sant’Anna di Stazzema e partecipare alla Cerimonia dell’Anniversario dell’Eccidio.




“Ghibellina 24” per la liberazione dell’Oltrarno

In occasione del 71° Anniversario della Liberazione dell’Oltrarno a Firenze, alle ore 19.30 deposizione di una corona al monumento ad Aligi Barducci in Piazza Santo Spirito, alle ore 20.30 presentazione del volume di Gianfranco Benvenuti, Ghibellina 24, edito dalla sezione Oltrarno dell’ANPI e da Carlo Zella Editore, con una presentazione di Alessandro Sardelli.

Edita nel 1974 da Vallecchi, l’opera è allo stesso tempo autobiografia dello stesso Benvenuti e storia collettiva di una generazione che dopo il 25 luglio del ’43 si forma all’antifascismo e partecipa alla Resistenza.




Scopriamo l’archivio Nutini

Nell’ambito della rassegna estiva Apriti Chiostro, organizzata dal Comune di Vernio, venerdì 21 agosto alle ore 21.00 presso il Casone de’ Bardi si terrà l’appuntamento Scopriamo l’Archivio Nutini con la proiezione di antiche foto del territorio di Vernio provenienti dallo storico Archivio Nutini, custodito e gestito dalla Biblioteca popolare Petrarca.

L’evento è a cura di Lisa Nannini e Mario Stefanacci.




A Massa “Testimonianze della Resistenza toscana”

Alle ore 21.15 presentazione del volume di Orlando Baroncelli, Testimonianze della Resistenza toscana 1943-1945″, interviste e racconti degli ultimi partigiani.

Saluti di:
Alessandro Volpi, Sindaco di Massa
Nino Ianni, Vicepresidente della Sezione ANPI di Massa

Intervengono:
Moreno Biagioni, Archivio del Movimento di Quartiere di Firenze
Orlando Baroncelli, autore

Letture di Cristina Marziali, attrice.