Incontro-dibattito sulla programmazione delle attività formative per l’a.s. 2015/2016

L’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea (ISGREC) e il Centro Documentazione Donna (CDD), con la presente invitano i Dirigenti Scolastici e gli insegnanti delle scuole della provincia, all’incontro che si terrà martedì 6 ottobre alle ore 16.30 presso la Biblioteca “F. Chioccon” dell’ISGREC, finalizzato a raccogliere pareri, riflessioni, esperienze, proposte e suggerimenti riguardo le attività formative in corso di programmazione per l’anno scolastico 2015-2016.

In accordo con le direttive del Ministero dell’Istruzione proponiamo una serie di attività destinate alla formazione in servizio dei docenti insieme a laboratori per gli studenti, che saranno attivate su richiesta delle scuole. I percorsi didattici verteranno su alcune tematiche che legano la storia del territorio a quella europea e generale del Novecento nonché all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Di questi alcuni sono già in essere; altri sono nuovi progetti che potranno essere realizzati o meno a seconda delle reali esigenze delle scuole, in base alla pratica quotidiana dell’insegnamento; altri ancora potranno essere proposti dagli insegnanti interessati.

Riportiamo pertanto di seguito un elenco dei percorsi formativi suggeriti per quest’anno:

PARLIAMO D’EUROPA

1. La memoria nei luoghi
– Dalle pietre al digitale
Un percorso didattico tra i luoghi della memoria della provincia di Grosseto, segnati dalla presenza di monumenti ed epigrafi tra storia e comunicazione digitale.
– La memoria dei luoghi della deportazione in Italia e in Europa
Percorso didattico sulla storia della deportazione e viaggi- studio presso luoghi della memoria come Il Museo di Fossoli o la Maison d’izieu

2. Grande Guerra
Utilizzo didattico della mostra virtuale Sulle tracce della Grande Guerra a Grosseto (http://www.storiediguerra.it/) in fase di realizzazione.

3. Il manifesto di Ventotene
Il tema dell’Europa attraverso la storia delle sue origini e le idee dei suoi fondatori.

4. Uso didattico degli archivi
Il polo archivistico regionale di Grancia conserva le carte relative all’Acquedotto del Fiora, attraverso le quali è possibile parlare ai giovani del tema dell’acqua e dell’ambiente.

5. Fascismo a Grosseto
Partendo dalla ricerca dell’ISGREC e della pubblicazione a breve di un volume sull’argomento, proponiamo l’uso didattico di fonti e documenti.

SAPERI TECNOLOGIE E PRATICHE

6. Economia, finanza e cooperazione
Percorso di formazione dedicato alla storia dell’economia per capire la crisi.

7. Il digitale e le nuove vie della comunicazione storico – didattica:
Si propone uso didattico del prodotto multimediale frutto della sperimentazione condotta nel Liceo Artistico di Grosseto dal Laboratorio Percro della Scuola Superiore S. Anna di Pisa Comunicare le mura.

EDUCARE ALLA CITTADINANZA

8. La filosofia insegnata ai bambini
Introduzione ai contenuti tratti dalla filosofia per l’educazione alla cittadinanza sin dalla scuola primaria

9. Le donne nel Novecento
– Le donne nelle guerre del Novecento
– Il fascismo e le donne
– Il lungo viaggio delle donne verso il voto

10. 1946-1948
– L’eredità della Resistenza
– La Costituzione

11. Strategia dei poteri occulti da Portella della Ginestra al caso Moro
Strategie della tensione e stragismo nella storia dell’Italia repubblicana




Nuovo seminario di storiografia in ISRT

Martedì 27 ottobre ore 15.30 in Isrt, nuovo incontro del seminario di storiografia con il prof. Enzo Collotti. Sarà discusso il volume di Uwe-Carsten Heye, I Benjamin. Una famiglia tedesca, Sellerio.
I seminari si svolgono nella sede dell’ISRT di Firenze e hanno cadenza mensile, da settembre a giugno. Il lavoro di questo gruppo, finalizzato alla formazione storiografica dei docenti, prosegue ormai da diversi anni e consiste nella lettura e nella approfondita discussione di testi recenti di storia contemporanea, particolarmente rilevanti dal punto di vista scientifico e didattico, incentrati su svariate tematiche. Talvolta, a seconda delle disponibilità, gli incontri del seminario ospitano anche gli autori dei libri in discussione. I docenti coinvolti appartengono ad ogni ordine e grado di scuola, dalle elementari alle superiori, e costituiscono un gruppo di una ventina di persone. Gli incontri sono aperti a tutti gli interessati.

Nell’anno in corso, le date, il tema e i volumi di ciascun incontro saranno definiti di volta in volta. Per informazioni rivolgersi all’Isrt (email: isrt@istoresistenzatoscana.it




L’Archivio del Movimento di Quartiere alla Biblioteca CaNova

L’Archivio del Movimento di Quartiere di Firenze, nel decimo anniversario della sua fondazione, annuncia il 23 ottobre alle ore 17.00 il trasferimento di tutto il materiale documentario nei locali di BiblioteCanova Isolotto, insieme all’inaugurazione di uno sportello di servizio al pubblico. Un’occasione per incontrarsi, fare festa, presentare il Sito dell’Archivio, di cui fa parte la sezione ‘Luciano Gori’, e il libro Il maestro Luciano (CD&V Editore, 2015).




Le Fiascaie di Pontassieve

Sabato 3 ottobre alle ore 10,30 in Piazza Libero Grassi verrà inaugurato il monumento dedicato alle “Fiascaie” di Pontassieve. L’opera – realizzata dal Maestro Francesco Nesi – rende omaggio ad uno dei mestieri storici di Pontassieve ed è legata ad una delle produzioni da sempre più importanti per il territorio, ovvero il vino.

La realizzazione dell’opera è stata sostenuta, oltre che dall’Amministrazione Comunale e dall’associazione “Le fiascaie”, anche dal contributo della Azienda Ruffino e della Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve.

L’arte di impagliare il fiasco è una tradizione legata alla produzione del fiasco di vetro, che in Toscana sembra essere iniziata tra il 1300 ed il 1400. Le prime notizie sulla produzione di fiaschi a Pontassieve risalgono al 1860, anno in cui risulta attiva una vetreria di proprietà della famiglia De Grolée. Nella seconda metà del XIX secolo l’antica vocazione vitivinicola della Val di Sieve trova motivo di ulteriore sviluppo grazie anche alla costruzione della linea ferroviaria (1856-1862), alle innovazioni intro-dotte a Pomino dal georgofilo Vittorio Degli Albizi e alla presenza a Pontassieve delle cantine Melini (ivi fondata nel 1705) e Ruffino (ivi fondata nel 1877), destinate a divenire tra i primi grandi esportatori di vino Chianti nel mondo.

Fiaschettaie o fiascaie, venivano dette le donne che, riunite a piccoli gruppi dentro le stanze o fuori dall’uscio secondo la stagione, applicavano una veste di paglia ai fiaschi. Un lavoro che andava ad integrare per molte donne i bilanci familiari altrimenti precari. Tutta l’attività delle fiascaie seguiva un rituale, la “gita”, come spesso veniva chiamata, che partiva con il carretto con cui si andava a prendere il lavoro, ovvero fiaschi in vetro grezzo da impagliare, e poi a casa, una volta bagnata e resa morbida la sala si iniziavano – con pazienza ed abnegazione – quelle operazioni che a fine giornata restituivano il prodotto finito. I più frequenti formati di fiasco erano “il toscanello” o “il mezzo peso” con il primo destinato al mercato nazionale e il secondo riservato all’estero, che le mani sapienti delle impagliatrici trasformavano in opere originali, frutto di tecnica e passione destinate a custodire un bene prezioso, un frutto distintivo della nostra terra.

Le Fiascaie di Pontassieve
Inaugurazione Monumento alle Fiascaie del M° Francesco Nesi
All’inaugurazione – sabato 3 ottobre Largo Libero Grassi, Pontassieve ore 10,30 – intervengono

Monica Marini, Sindaco di Pontassieve
Carlo Boni, Assessore alla Cultura Comune di Pontassieve
Franca Bartolini, Presidente Associazione Le Fiascaie
Francesco Nesi, artista, autore dell’opera




Coinvolte, partecipi, avverse: le italiane nella Grande Guerra

Alle ore 16.30 nell’Auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio, Coinvolte, partecipe, avverse: le italiane nella Grande Guerra, conferenza della prof.sa Simonetta Soldani (Università di Firenze), promossa dall’Istituto Storico della resistenza e del’età contemporanea.

Iintervengono:

Daniela Belliti, vicesindaco di Pistoia

Roberto Barontini, Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia

Michela Innocenti, Direttrice dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia

Modera Filippo Mazzoni, Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia

 




Leggere il lavoro ieri e oggi

Giovedi 1 ottobre

presentazione libro – Comune di Monsummano Terme, piazza Giusti, ore 15:30

Luca Berretti, Calzaturiero Valdinievole. La contrattazione territoriale 1977-1998

Settimana archivio storico CGIL, in collaborazione con IRES Toscana, CGIL Pistoia, FILA e il patrocinio del Comune di Monsummano Terme

 

Giovedi 22 ottobre

conferenza e inaugurazione esposizione – Pistoia, Palazzo de Rossi/Palazzo Sozzifanti, ore 17:00

La mezzadria nel Novecento: lavoro, storia, memoria

In collaborazione e con il contributo di Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia

Giovedi 22 ottobre

spettacolo di Farneto teatro – Pistoia, piccolo teatro Mario Bolognini, via del presto, ore 21:00

Buon lavoro. Report teatrale dal mondo del lavoro

Di Elisabetta Vergani e Maurizio Schimdt

con il contributo di spi- CGIL Pistoia e il patrocinio del Comune di Pistoia

 

Martedi 27 ottobre

presentazione libro – Pistoia, Libreria Lo spazio di via dell’Ospizio, ore 17:00

Fulvio Colucci, La zattera

In collaborazione con CGIL Pistoia, RSU Call & Call Pistoia

 

Sabato 21 novembre

presentazione libro – Pistoia, Palazzo Sozzifanti (ingresso vicolo dei pedoni), ore 17:00

Stefano Bartolini, La mezzadria nel Novecento. Lavoro, storia e memoria dei mezzadri della provincia di Pistoia. Con un saggio di Francesca Perugi

In collaborazione e con il contributo di Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia




L’Istoreco propone “Attraverso il ‘900. Libri in cammino”

Spaesamenti_CopertinaUna serie di appuntamenti in vari Comuni della provincia dedicati alla presentazione di volumi di recente uscita dedicati alla storia del ‘900, con un’attenzione particolare a quella locale. È quanto propone l’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea nella provincia di Livorno con l’iniziativa Attraverso il ‘900. Libri di storia che si alternerà all’altra rassegna Storie di libri, libri di storia che si terrà nella nuova sede dell’Istoreco presso il complesso della Gherardesca.

Il primo appuntamento, previsto per mercoledì 7 ottobre 2015 è organizzato in collaborazione con la cooperativa “Il Cosmo” e si terrà presso la sala conferenze del Centro culturale “Le Creste” a Rosignano Solvay (via della Costituzione). Al centro la presentazione del volume collettaneo Spaesamenti. Antifascismo, deportazione e clero in provincia di Livorno, a cura dell’Istoreco, edito da Ets nel 2015. La presentazione sarà curata da tre degli autori: Catia Sonetti, direttore Istoreco e Matteo Caponi, assegnista di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, Enrico Acciai, ricercatore Istoreco.




In mostra la storia del teatro a Livorno a partire dagli anni ’50

TEATROlIVORNOSi aprirà sabato 3 ottobre (l’inaugurazione è alle ore 18) alla Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi” di Villa Fabbricotti, “…Sipario! Il Grattacielo e altre storie” , una mostra documentaria che fa capo al Fondo Beppe La Salvia, sulla storia del teatro a Livorno (all’interno del Centro Artistico “Il Grattacielo”) a partire dagli anni Cinquanta fino alle soglie del 2000.

La mostra , promossa dal Comune di Livorno e realizzata dalla Cooperativa Itinera, è a cura di Valentina La Salvia mentre l’allestimento di Laura Ganzinelli. L’esposizione rimarrà aperta fino al 28 ottobre ed è visitabile dal lunedì al venerdì in orario di apertura della Biblioteca, ovvero dalle 8.30 alle 19.30; il sabato dalle 8.30 alle 13.30. Ingresso gratuito.

Sarà aperta anche domenica 4 ottobre a partire dalle ore 17 con le performance di alcuni artisti che saranno presenti anche in occasione dell’inaugurazione: Emanuele Barresi, Laura Cini, Claudio Montenapoleone e Marco Baracchino.

“…Sipario! Il Grattacielo e altre storie” presenta una selezione di documenti (manoscritti, dattiloscritti, fotografie, filmati, depliant e volumi) che costituiscono il Fondo Beppe La Salvia, recentemente donato dall’erede   al Comune di Livorno. Conservato e catalogato presso la Biblioteca “F.D.Guerrazzi” a Villa Fabbricotti, il Fondo riunisce il materiale relativo al teatro, alla fotografia, al cinema e alla musica (classica, lirica e d’autore) raccolto da Beppe La Salvia durante tutta la sua vita.

Fotografo e regista teatrale (1944-2013) è stato prima testimone e poi tra i fautori di un intenso e significativo periodo della cultura della città, quello che ha visto svolgersi l’attività teatrale del Centro Artistico “Il Grattacielo” dai primi anni Sessanta agli inizi del XIX secolo, con una breve parentesi a “Spazioteatro”.

Il Centro Artistico fu ideato da Padre Egidio Guidobaldi alla fine degli anni Cinquanta come estensione culturale dell’attività dell’Istituto gesuita S.Francesco Saverio. Dalla sede della scuola di Via del Platano si spostò nei nuovi locali dell’edificio di Piazza Attias che per l’altezza fu soprannominato “Grattacielo” e così dette il nome al Centro Artistico. Oltre a un teatro con palcoscenico all’avanguardia, il Centro disponeva di una sala conferenze e di una galleria per le mostre. Successivamente gli spazi furono ampliati al tredicesimo piano, con l’aggiunta della terrazza.

Grazie alle capacità progettuali e organizzative nonché ai contatti del gesuita il Centro divenne presto un luogo di riferimento della cultura della città.

Padre Guidobaldi fu un uomo di chiesa illuminato: agì guidato dall’idea di elevare gli spiriti delle persone attraverso la conoscenza, e con lo scopo di sprovincializzare l’ambiente artistico livornese attraverso il confronto con le esperienze contemporanee nazionali e internazionali.

Nel periodo compreso tra il 1957 e il 1964 fece convergere a Livorno personalità come Giuseppe Ungaretti, Orazio Costa, Fortunato Bellonzi, Mario Verdone, un giovanissimo Andrea Camilleri e molti altri intellettuali. Presso il “Grattacielo” si svolsero mostre di pittura contemporanea, convegni, conferenze, proiezioni di film e lezioni di cinema, corsi di teatro e intense stagioni teatrali prodotte dalla compagnia “Piccolo Teatro Città di Livorno”, con la partecipazione di registi e attori professionisti, come Aldo Maltinti, Giorgio De Giorgi, Guido Paolo Marziali.

I giovani che come Beppe La Salvia si formarono alla scuola di recitazione del Centro e mossero lì i primi passi, negli anni Sessanta e Settanta, vissero in prima persona un momento d’oro della cultura nazionale e a loro volta operarono nella città e fuori creando compagnie teatrali o divenendo attori e professionisti dello spettacolo. Quando Padre Guidobaldi venne trasferito in altra sede le attività del Centro tornarono in Via del Platano, che aveva al suo interno un teatro liberty di circa 180 posti.

Sotto la supervisione di Padre Valentino Davanzati le attività culturali sono proseguite per oltre trent’anni con presenze divenute celebri quali quelle di Roberto Benigni, Franco Molè e la compagnia Alla Ringhiera, Marco Messeri, Lucia e Paolo Poli, il Teatro Uomo e molti altri. Secondo i principi ispirati da Padre Guidobaldi, il Centro Artistico “Il Grattacielo” ha proseguito il suo cammino attraverso una proposta culturale “diversa”, costituita dal teatro sperimentale e dal cinema contemporaneo di tutto il mondo. Da allora, generazioni di livornesi sono entrate in quella sala e hanno frequentato il centro.

L’archivio che ha costituito il Fondo Beppe La Savia è stato raccolto e conservato nel tempo senza una intenzione scientifica, ma per l’amore e il rispetto verso quel mondo fatto di emozioni, di condivisioni e di continue scoperte. Racconta una storia collettiva e personale allo stesso tempo.

Il percorso espositivo propone quindi una selezione dei diversi tipi di materiale che tendono a documentare la vita e l’attività teatrale cercando anche di ricreare delle suggestioni che possano solleticare la memoria di chi c’era e incuriosire chi non era ancora nato.

Il Fondo Beppe La Salvia è stato creato perché chi lo desidera possa studiare, approfondire e analizzare i volumi, i copioni, le fotografie ecc.. e successivamente fare nuovi collegamenti e elaborare nuovi pensieri.