Sulle tracce della Grande Guerra a Grosseto

La dimensione di «grande cesura» rappresentata dalla prima guerra mondiale rappresenta ormai un paradigma storiografico consolidato: per dimensioni, durata, numero di vittime e caratteristiche del conflitto (una guerra di posizione senza battaglie campali risolutive, e la prima guerra industriale) essa rappresentò un evento senza precedenti, destinato ad influire sull’intera storia del XX secolo.

Per l’Italia la prima guerra mondiale si configurò come la prima grande prova dopo l’unità. Non fu, certamente, il primo conflitto armato: altri ve ne erano state, quelli coloniali tra il 1896 e il 1912 in Africa Orientale e Libia, senza dimenticare il coinvolgimento nella cosiddetta «ribellione dei boxer» in Cina nel 1900-1901. Ma si era trattato di conflitti minori, non paragonabili allo sforzo necessario nel 1915-18. Per la prima volta, dunque, l’intera comunità nazionale fu coinvolta in un cimento collettivo che, essendo peraltro la prima guerra totale della storia, richiese sacrifici senza precedenti anche alla popolazione civile, quel fronte interno che assumeva ora un’importanza non così inferiore a quello di battaglia.

Cattura9Questi aspetti macroscopici rappresentano lo sfondo sul quale si sviluppa la mostra virtuale Sulle tracce della Grande Guerra a Grosseto. Storie di guerra, di prigionia, di coraggio di abbattimento, realizzata dall’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Scopo fondamentale della mostra è quello di tenere insieme, di riunire la dimensione nazionale (e globale) del conflitto con quella locale; di mostrare gli effetti della guerra su un territorio strategicamente periferico (perché lontano dal fronte) ma che, come qualunque altra “periferia”, ne subì le conseguenze umane, sociali, economiche e politiche. La mostra si articola su tre sezioni fondamentali (oltre ad una introduttiva): Al fronte¸ La guerra e il territorio e Il dopoguerra e la memoria, a loro volta articolate in più sotto-sezioni che evidenziano specifici temi, come la propaganda, la corrispondenza dei combattenti, la questione dei profughi, il ruolo delle donne e della cittadinanza, le memorie e i monumenti, la toponomastica cittadina. Questo museo virtuale si avvale di una varietà di fonti e riferimenti, da quelle più tradizionalmente storiografiche come la documentazione d’archivio (in particolare proveniente dall’Archivio di Stato di Grosseto) o le memorie, edite ed inedite, di singoli reduci; e poi la stampa dell’epoca, materiale fotografico prodotto autonomamente o reperito in rete, fino ai contributi di cittadini che hanno messo a disposizione le proprie collezioni di memorie ed immagini. La realizzazione della mostra ha dunque richiesto uno sforzo autenticamente multimediale, con la consapevolezza di dover utilizzare strumenti vecchi e nuovi della ricerca storiografica per la realizzazione di uno strumento agile e fruibile per qualunque utente. La dimensione digitale della ricerca lascia inoltre spazio per futuri contributi ed integrazioni, alcuni dei quali già in cantiere.

rimembra_grLa dimensione locale della guerra ha oggi, quando ricorre il centenario da quei tragici avvenimenti, la funzione decisiva di ricondurre ad un orizzonte intelligibile un evento che rischia altrimenti, per le sue stesse dimensioni, di risultare incomprensibile. E di finire così fagocitato, come troppo spesso avviene, nella retorica degli anniversari, con toni variamente più luttuosi oppure celebrativi, ma lasciando intatta una memoria che troppo spesso si affida (nel caso della prima guerra mondiale) ai topoi del sacrificio, della pietà per i morti, infine della vittoria. La mostra virtuale vuole invece dare un nome, e quando possibile un volto, ai caduti, ai feriti e mutilati; ricordare la tragedia dei profughi provenienti dalle zone di combattimento (oltre 1.500 quelli che giunsero in territorio grossetano); il coinvolgimento della cittadinanza nella Croce Rossa o nei comitati «pro patria» che si occupavano di raccogliere denaro e beni di prima necessità per i combattenti; l’assistenza ai reduci durante e dopo la guerra; il ruolo di alcuni istituti peculiari del territorio, come il Centro Militare Veterinario (CEMIVET), tuttora esistente, da cui partirono per il fronte cavalli e muli destinati alle operazioni militari; il peso morale e politico di avvenimenti quali la cerimonia per la sepoltura del milite ignoto, nel 1921, la realizzazione del parco della rimembranza nel 1926 e la denominazione di strade e piazze, inquinate dalla retorica nazionalista e, poi, dalla propaganda fascista.

mutilati_chiedono_il_pane_al_GovernoIl quadro complessivo offerto dal territorio grossetano rispecchia alcuni dati acquisiti dell’epoca: ad esempio la contrapposizione tra interventisti e neutralisti, assai forte soprattutto in alcuni centri di consolidata tradizione radicale e risorgimentale (su tutti Massa Marittima), le problematiche lavorative – in particolar modo in agricoltura – legate alla partenza di tanti uomini, da cui emerse un ruolo sociale della donna senza precedenti, e quelle di natura economica per la crisi causata dal conflitto, con il forte carovita e la scarsità di beni di prima necessità. Ma sono ovviamente emerse le specificità: si pensi al fenomeno del rifiuto della guerra e della diserzione, che produsse una manifestazione notevole come la «Banda del Prete», o alla vicenda delle tenute lorenesi (quindi austriache) di Alberese e Badiola, confiscate dallo stato italiano e al centro, nel dopoguerra, di un aspro conflitto tra l’Opera Nazionale Combattenti e l’Associazione Combattenti grossetana.

Le problematiche specifiche di una “periferia” si proiettano dunque sullo sfondo della guerra italiana e mondiale: e così come la vicenda di tanti giovani maremmani finiti a combattere su fronti lontanissimi (dall’Africa ai Balcani alla Manciuria), danno vita ad un dialogo fecondo con la «grande storia» di cui, infine, anch’esse fanno parte.

Articolo pubblicato nel novembre del 2015.




Novembre di formazione in ISRT per gli insegnanti delle scuole medie inferiori di Firenze

Un novembre di aggiornamento e formazione storica a cura dell’ISRT per gli insegnanti delle scuole medie di Firenze aderenti ai progetti legati al Novecento delle Chiavi della Città del Comune di Firenze.

Per tre sabati mattina, a partire dal 7, i docenti seguiranno lezioni e frequenteranno laboratori didattici presso la sede ISRT in via Carducci ,sui nodi della prima guerra mondiale, della seconda guerra mondiale con una riflessione sul calendario civile della memoria, della Resistenza e del suo rapporto con la Costituzione.

 




Festa Forze armate e Commemorazione Centenario entrata in guerra dell’Italia

Programma del 4 novembre 2015
Ore 10.15 – “Sacrario Militare” – via dell’Anfiteatro Alzabandiera – Onori ai Caduti e deposizione di Corona Ore 10.30 – “Piazza S. Jacopo” Saluto del Prefetto di Arezzo e lettura del messaggio del Capo dello Stato
Lettura del messaggio del Ministro della Difesa
Saluto del Rappresentante del Coordinamento Provinciale tra le Associazioni d’Arma
“LA GRANDE GUERRA NEI DIARI DEI GIOVANI ARETINI “ Letture tematiche degli alunni del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Arezzo introdotte dal Presidente della Confederazione Provinciale Associazioni Combattentistiche e Partigiane Consegna delle Onorificenze Le celebrazioni saranno accompagnate dall’esecuzione di brani musicali eseguiti dagli allievi del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Arezzo

Programma del 7 novembre 2015
Ore 17.30 “ Teatro Vasariano” – Piazza del Praticino Spettacolo musicale con coro e voci narranti dal titolo “LA GRANDE GUERRA” eseguito dalla Società Filarmonica “G.Verdi” di Terranuova Bracciolini
Hanno partecipato all’organizzazione delle celebrazioni: Camera di Commercio – Ufficio Scolastico Provinciale – Coordinamento Prov. Ass. d’Arma – Confederazione Prov. Ass. Combattentistiche e Partigiane – C.O.N.I.




“Il mondo va alla guerra”: spettacolo in musica al circolo Fanin

Continuano le iniziative in programma per il “Mondo va alla Guerra”: il ciclo di eventi che, già dallo scorso maggio, il Comune di Figline e Incisa Valdarno dedica al centenario dell’ingresso dell’Italia nel Primo conflitto mondiale. Il prossimo appuntamento è fissato per il 1 novembre, alle ore 21,15, al circolo Fanin (via Magherini Graziani, 3) con lo spettacolo “Canzoni d’Anteguerra “. Si tratta di una performance in musica, che coinvolgerà diversi generi: dal café chantant alle canzoni di trincea, dalla poesia all’opera lirica. Non sono previsti palcoscenici: la rappresentazione si svilupperà attorno a dei tavoli, attorno al quale si siederanno attori in abiti d’epoca, per riprodurre l’ambientazione di un circolo goliardico torinese. Lo spettacolo – ideato da Alessandro Papini e realizzato in collaborazione con l’Accademia del Buon Talento, il Circolo Fanin e il Coro del Teatro Garibaldi – porterà in scena Sergio Ciulli, Laura Andreini, Elena Giachi e il Coro del Teatro Garibaldi. L’ingresso è libero.




Il 4 novembre a Campi

Mercoledì 4 novembre alle 12 il Sindaco depositerà una corona di alloro al monumento dei caduti, in via Don Minzoni, per la commemorazione del giorno dell’Unità nazionale e della festa delle Forze armate.

La deposizione della corona sarà un gesto commemorazione dei caduti di tutte le guerre, del ringraziamento ai militari in servizio, in Italia e nelle missioni internazionali all’estero.




“Immersioni letterarie”, omaggio a Pier Paolo Pasolini

Storia, vita e morte di Pier Paolo Pasolini. Con “Immersioni letterarie” si farà un viaggio affascinante alla scoperta dell’intellettuale più controcorrente e discusso della storia italiana. In programma un ciclo di incontri nella sala Meucci della Biblioteca Ernesto Ragionieri.

Il primo incontro sarà l’11 novembre alle 18 con “Lavoro e società: Una vita violenta e Le ceneri di Gramsci” a cura del professor Andrea Matucci. Doppio appuntamento il 19 novembre, sempre dalle 18, con il professor Marino Biondi per “Letteratura arte e società. Il grande poligrafo” e con la dott.ssa Erika Bertelli per “Ecco, i ragazzi sono tornati a casa. Pasolini e le sue carte a Bologna”.

Il 26 novembre, alle 21, in programma la proiezione del film del 1961 “Accattone”. Ultimo incontro, il 2 dicembre alle 18 con Franco Zabagli, del Gabinetto Vieusseux, per parlare di “Pasolini fra poesia e cinema”.




Onorare i caduti costruire la pace

Ricordare la guerra per costruire la pace: il comune di Montelupo ha scelto di far diventare la Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate un’occasione per riflettere sulle conseguenze dei conflitti mondiali e nel contempo promuovere una cultura di pace.

Il prossimo 8 novembre l’attenzione sarà posta in particolare sulla Prima Guerra Mondiale; nel 2015 ricorrono, infatti, i cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia. Il primo conflitto mondiale segnò uno spartiacque nella storia mondiale ed europea.

Lo scontro mondiale creò, inoltre, le condizioni per le successive dittature fasciste e per l’ancora più devastante secondo conflitto mondiale. Quella guerra, pur combattuta su fronti lontani dalle città italiane, vide la partecipazione di soldati provenienti da tutto il paese. In Toscana, ad esempio, i morto furono quasi 50.000, senza contare le migliaia di feriti, mutilati. Ogni Comune d’Italia ha, praticamente, un monumento dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Il conflitto, nei ricordi e nelle narrazioni, è stato surclassato dalla Seconda guerra. In realtà essa rimane la vera grande guerra, di importanza decisiva per le future sorti d’Europa.

Nella cerimonia di commemorazione sono stati coinvolti i membri che fanno parte del Consiglio Comunale dei ragazzi e che hanno lavorato sulla scelta di alcuni testi significativi che poi leggeranno la mattina di domenica 8 novembre. Si spazia dalla “Guerra di Piero “ di Fabrizio De Andrè ad estratti da “Niente di nuovo sul fronte occidentale per arrivare a “Veglia” di Giuseppe Ungaretti.

Il programma della cerimonia di commemorazione prevede:

Ore 11,00 Parrocchia San Giovanni Evangelista – Messa in memoria dei caduti

Ore 12,00 Piazza Matteotti

– saluto delle istituzioni

– letture di pace a cura dei ragazzi del CCR

– benedizione monumento ai caduti e deposizione corona

La ricorrenza del 4 novembre e del centenario dall’inizio (per l’Italia) della Prima Guerra Mondiale è anche l’occasione per lanciare ufficialmente la “Chiamata ai Bauli”. Il comune di Montelupo ha intenzione di realizzare una mostra dei documenti raccolti negli archivi comunali e anche da tutti i cittadini relativi ai fatti della Prima Guerra Mondiale.

I cittadini sono quindi invitati a diventare storici e ricercatori. Il Comune di Montelupo si incaricherà di raccogliere il materiale, fotografarlo e trattarlo in maniera da renderlo leggibile. Resta inteso che gli originali resteranno in possesso e di proprietà dei privati cittadini. Chiunque trovi materiale che reputa interessante può mettersi in contatto con Andrea Bellucci (a.bellucci@comune.montelupo-fiorentino.fi.it) e Massimo Alderighi (biblioteca@comune.montelupo-fiorentino.fi.it ); telefono 0571/917552.




Il 4 novembre a Capraia e Limite

Il 4 Novembre l’Italia ricorda la fine della Prima Guerra Mondiale, combattuta per anni nelle trincee che oggi trovano un sacrario esemplificativo a Redipuglia ed all’Altare della Patria a Roma, in cui è custodita dal 1921 la salma del Milite Ignoto in rappresentanza di tutti i morti in guerra mai identificati. Secondo i dati ufficiali, furono oltre 600.000 i morti italiani durante il conflitto, che toccò da vicino numerose realtà e sconvolse la vita di molti giovani e delle rispettive famiglie.
Anche Capraia e Limite, fu costretta a piangere alcuni propri concittadini, che da oltre novant’anni, precisamente dal 1924, sono ricordati con un monumento ubicato in Piazza C. Battisti, a Limite, davanti alla storica sede della Società Canottieri.

Per omaggiare la ricorrenza dell’Unità Nazionale e tutti i caduti, l’Amministrazione Comunale di Capraia e Limite ha organizzato una cerimonia durante la quale il Sindaco Alessandro Giunti, assieme alla Giunta, deporrà una corona d’alloro sul Monumento ai Caduti sopracitato e sul ceppo di via Gramsci dedicato alle vittime di tutte le guerre. L’appuntamento è per Mercoledì 4 Novembre 2015, alle ore 10,00, quando si recheranno in Piazza Battisti anche le classi terze della scuola media “E.Fermi” di Limite sull’Arno, invitate a leggere alcune poesie/riflessioni sulla necessità di impegnarsi per costruire un futuro di pace, speranza e democrazia, contrario alla violenza ed alla guerra.

Prenderanno parte all’iniziativa anche rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo di Polizia Municipale.