L’Istoreco propone “Attraverso il ‘900. Libri in cammino”

Spaesamenti_CopertinaUna serie di appuntamenti in vari Comuni della provincia dedicati alla presentazione di volumi di recente uscita dedicati alla storia del ‘900, con un’attenzione particolare a quella locale. È quanto propone l’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea nella provincia di Livorno con l’iniziativa Attraverso il ‘900. Libri di storia che si alternerà all’altra rassegna Storie di libri, libri di storia che si terrà nella nuova sede dell’Istoreco presso il complesso della Gherardesca.

Il primo appuntamento, previsto per mercoledì 7 ottobre 2015 è organizzato in collaborazione con la cooperativa “Il Cosmo” e si terrà presso la sala conferenze del Centro culturale “Le Creste” a Rosignano Solvay (via della Costituzione). Al centro la presentazione del volume collettaneo Spaesamenti. Antifascismo, deportazione e clero in provincia di Livorno, a cura dell’Istoreco, edito da Ets nel 2015. La presentazione sarà curata da tre degli autori: Catia Sonetti, direttore Istoreco e Matteo Caponi, assegnista di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, Enrico Acciai, ricercatore Istoreco.




In mostra la storia del teatro a Livorno a partire dagli anni ’50

TEATROlIVORNOSi aprirà sabato 3 ottobre (l’inaugurazione è alle ore 18) alla Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi” di Villa Fabbricotti, “…Sipario! Il Grattacielo e altre storie” , una mostra documentaria che fa capo al Fondo Beppe La Salvia, sulla storia del teatro a Livorno (all’interno del Centro Artistico “Il Grattacielo”) a partire dagli anni Cinquanta fino alle soglie del 2000.

La mostra , promossa dal Comune di Livorno e realizzata dalla Cooperativa Itinera, è a cura di Valentina La Salvia mentre l’allestimento di Laura Ganzinelli. L’esposizione rimarrà aperta fino al 28 ottobre ed è visitabile dal lunedì al venerdì in orario di apertura della Biblioteca, ovvero dalle 8.30 alle 19.30; il sabato dalle 8.30 alle 13.30. Ingresso gratuito.

Sarà aperta anche domenica 4 ottobre a partire dalle ore 17 con le performance di alcuni artisti che saranno presenti anche in occasione dell’inaugurazione: Emanuele Barresi, Laura Cini, Claudio Montenapoleone e Marco Baracchino.

“…Sipario! Il Grattacielo e altre storie” presenta una selezione di documenti (manoscritti, dattiloscritti, fotografie, filmati, depliant e volumi) che costituiscono il Fondo Beppe La Salvia, recentemente donato dall’erede   al Comune di Livorno. Conservato e catalogato presso la Biblioteca “F.D.Guerrazzi” a Villa Fabbricotti, il Fondo riunisce il materiale relativo al teatro, alla fotografia, al cinema e alla musica (classica, lirica e d’autore) raccolto da Beppe La Salvia durante tutta la sua vita.

Fotografo e regista teatrale (1944-2013) è stato prima testimone e poi tra i fautori di un intenso e significativo periodo della cultura della città, quello che ha visto svolgersi l’attività teatrale del Centro Artistico “Il Grattacielo” dai primi anni Sessanta agli inizi del XIX secolo, con una breve parentesi a “Spazioteatro”.

Il Centro Artistico fu ideato da Padre Egidio Guidobaldi alla fine degli anni Cinquanta come estensione culturale dell’attività dell’Istituto gesuita S.Francesco Saverio. Dalla sede della scuola di Via del Platano si spostò nei nuovi locali dell’edificio di Piazza Attias che per l’altezza fu soprannominato “Grattacielo” e così dette il nome al Centro Artistico. Oltre a un teatro con palcoscenico all’avanguardia, il Centro disponeva di una sala conferenze e di una galleria per le mostre. Successivamente gli spazi furono ampliati al tredicesimo piano, con l’aggiunta della terrazza.

Grazie alle capacità progettuali e organizzative nonché ai contatti del gesuita il Centro divenne presto un luogo di riferimento della cultura della città.

Padre Guidobaldi fu un uomo di chiesa illuminato: agì guidato dall’idea di elevare gli spiriti delle persone attraverso la conoscenza, e con lo scopo di sprovincializzare l’ambiente artistico livornese attraverso il confronto con le esperienze contemporanee nazionali e internazionali.

Nel periodo compreso tra il 1957 e il 1964 fece convergere a Livorno personalità come Giuseppe Ungaretti, Orazio Costa, Fortunato Bellonzi, Mario Verdone, un giovanissimo Andrea Camilleri e molti altri intellettuali. Presso il “Grattacielo” si svolsero mostre di pittura contemporanea, convegni, conferenze, proiezioni di film e lezioni di cinema, corsi di teatro e intense stagioni teatrali prodotte dalla compagnia “Piccolo Teatro Città di Livorno”, con la partecipazione di registi e attori professionisti, come Aldo Maltinti, Giorgio De Giorgi, Guido Paolo Marziali.

I giovani che come Beppe La Salvia si formarono alla scuola di recitazione del Centro e mossero lì i primi passi, negli anni Sessanta e Settanta, vissero in prima persona un momento d’oro della cultura nazionale e a loro volta operarono nella città e fuori creando compagnie teatrali o divenendo attori e professionisti dello spettacolo. Quando Padre Guidobaldi venne trasferito in altra sede le attività del Centro tornarono in Via del Platano, che aveva al suo interno un teatro liberty di circa 180 posti.

Sotto la supervisione di Padre Valentino Davanzati le attività culturali sono proseguite per oltre trent’anni con presenze divenute celebri quali quelle di Roberto Benigni, Franco Molè e la compagnia Alla Ringhiera, Marco Messeri, Lucia e Paolo Poli, il Teatro Uomo e molti altri. Secondo i principi ispirati da Padre Guidobaldi, il Centro Artistico “Il Grattacielo” ha proseguito il suo cammino attraverso una proposta culturale “diversa”, costituita dal teatro sperimentale e dal cinema contemporaneo di tutto il mondo. Da allora, generazioni di livornesi sono entrate in quella sala e hanno frequentato il centro.

L’archivio che ha costituito il Fondo Beppe La Savia è stato raccolto e conservato nel tempo senza una intenzione scientifica, ma per l’amore e il rispetto verso quel mondo fatto di emozioni, di condivisioni e di continue scoperte. Racconta una storia collettiva e personale allo stesso tempo.

Il percorso espositivo propone quindi una selezione dei diversi tipi di materiale che tendono a documentare la vita e l’attività teatrale cercando anche di ricreare delle suggestioni che possano solleticare la memoria di chi c’era e incuriosire chi non era ancora nato.

Il Fondo Beppe La Salvia è stato creato perché chi lo desidera possa studiare, approfondire e analizzare i volumi, i copioni, le fotografie ecc.. e successivamente fare nuovi collegamenti e elaborare nuovi pensieri.




L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche

Alle ore 17.00, presso la sede dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (via Carducci 5/37), all’interno del nuovo ciclo di “È la nostra Storia. Conversazioni sul Novecento. VIII ciclo: Antifascismo, diritti, libertà”, presentazione del volume di Philip Cooke, L’eredità della Resistenza. Storia, cultura, politiche dal dopoguerra ad oggi (Viella, 2015).

Intervengono:
Filippo Focardi, Silvia Salvatici, Guri Schwarz

Sarà presente l’autore




Lelio Basso: un socialista del Novecento

Alle ore 17.00, presso la sede dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (via Carducci 5/37), all’interno del nuovo ciclo di “È la nostra Storia. Conversazioni sul Novecento. VIII ciclo: Antifascismo, diritti, libertà“, presentazione del volume di Chiara Giorgi, Un socialista del Novecento. Uguaglianza libertà e diritti nel percorso di Lelio Basso (Carocci, 2015).

Intervengono:
Simone Neri Serneri, Leonardo Rapone, Gianpasquale Santomassimo

Sarà presente l’autrice.




L’urlo contro il regime. Gli antifascisti italiani in Tunisia tra le due guerre.

Alle ore 17.00, presso la sede dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana (via Carducci 5/37), all’interno del nuovo ciclo di “È la nostra Storia. Conversazioni sul Novecento. VIII ciclo: Antifascismo, diritti, libertà”, presentazione del volume di Leila El Houssi, L’urlo del regime. Gli antifascisti italiani in Tunisia tra le due guerre (Carocci, 2014).

Intervengono: Patrizia Audenino, Antonio Bechelloni e Fulvio Conti.

Sarà presente l’autrice.




“Radici di futuro”, la mostra sull’innovazione didattica attraverso i 90 anni dell’Istituto di Ricerca Indire

Un percorso storico sulla Scuola italiana, che racconta la nascita e lo sviluppo nel corso dei decenni di modelli didattici innovativi, attraverso le immagini e i documenti conservati nell’Archivio Indire. Questo il fil rouge della mostra “Radici di futuro. L’innovazione a scuola attraverso i 90 anni dell’Indire”, che sarà aperta a Firenze, Palazzo Medici Riccardi, dal 2 (ore 11) al 22 ottobre.

Una storia “ricostruita” attraverso scatti fotografici dell’epoca (appositamente restaurati), che ritraggono alcuni momenti di apprendimento degli studenti, di attività laboratoriali, a partire dagli anni ’20, passando dal Fascismo al dopoguerra, fino ai giorni nostri. Le foto testimoniano attività didattiche basate sul concetto di “imparare facendo”: un approccio alternativo ai modelli tradizionali di tipo trasmissivo, che caratterizza vari momenti e passaggi della Scuola italiana.

La mostra nasce per celebrare i 90 anni di storia dell’Indire, nato nel 1925 a Firenze in occasione dell’inaugurazione della Mostra Didattica Nazionale, promossa dai pedagogisti Giuseppe Lombardo Radice e Giovanni Calò, con lo scopo di porre l’attenzione sui metodi didattici innovativi dell’epoca.

Nell’ambito della mostra, sarà presentato un approfondimento su due significative figure della Scuola italiana.

Un video inedito racconterà l’esperienza didattica di Bruno Ciari, punto di riferimento nel sistema dell’istruzione italiano, in particolare per la gestione sociale della scuola dell’infanzia e per la qualificazione del tempo pieno.

Dal 5 al 25 ottobre sarà possibile visitare anche la mostra “La scuola di Mario Lodi” (Sala Spazi ex Circolo, via de’ Ginori, 14). Promossa dall’Indire, l’esposizione è organizzata dalla Fondazione casa delle arti e del gioco – Mario Lodi (Drizzona, Cremona) ed è composta da una serie di pannelli fotografici che testimoniano i luoghi, i volti e l’ambiente di una realtà scolastica che ha contribuito in modo significativo al rinnovamento della pedagogia italiana e internazionale, aprendo nuovi orizzonti alle pratiche di insegnamento.

Durante il periodo della mostra, è stato organizzato un ricco programma di eventi e iniziative che ha come comune denominatore la storia dell’educazione, l’analisi delle innovazioni tecnologiche a fini didattici, lo studio della realtà scolastica odierna. Di seguito, il dettaglio degli appuntamenti:

· 5 ottobre (dalle 10,30 alle 17) “L’apprendimento alternato per gli studenti del Nuovo Millennio. A lezione con Lizanne Foster”; nella Sala Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti;

· 6 ottobre(alle 16,30) nella Sala Fabiani di Palazzo Medici Riccardi, presentazione del libro “Datemi una penna. Scritture a mano dopo l’invenzione della stampa” a cura di Roberto Piumini, Adriana Paolinie Monica Zani. Il libro chiude una trilogia (“L’invenzione di Kuta” e “Che rivoluzione”), dedicata alla storia della comunicazione scritta e rivolta ai bambini e adulti interessati al tema.

· 9 ottobre (dalle 15 alle 19) nella Sala Fabiani in Palazzo Medici Riccardi, giornata di studi dal titolo “Istantanee di vita scolastica. La fotografia come fonte per la storia dell’educazione: bilancio e prospettive d’una nuova tendenza storiografica”. Negli ultimi anni la storiografia educativa internazionale ha iniziato a utilizzare la fotografia come fonte per una storia visuale della scuola, in grado di ricostruire le reali pratiche educative, svolte all’interno delle classi, al di là delle prescrizioni pedagogiche.

· 13 ottobre (alle 10) nella Sala Pistelli in Palazzo Medici Riccardi, conferenza sull’uso del diario oggi, dal titolo “What’s app? Che fine ha fatto il diario scolastico?”. I soggetti principali dell’incontro saranno gli studenti delle scuole fiorentine, chiamati a intervenire, attraverso le proprie esperienze, su come viene usato ancora oggi il diario cartaceo e quali sono i nuovi strumenti digitali più usati.

· 15 ottobre (alle 17) nella Sala Fabiani di Palazzo Medici Riccardi, presentazione del libro “Mario Lodi maestro” di Carla Ida Salviati con dibattito sullafigura e l’esperienza educativa dell’illustre pedagogista e dei suoi ragazzi.

· 16 ottobre (dalle 9 alle 17) nella Sala degli Specchi di Palazzo Medici Riccardi, conferenza “La scuola nel Virtuale. 1° meeting nazionale sulla didattica immersiva”. Si parlerà di mondi virtuali, videogiochi didattici, serious games. Docenti italiani e stranieri si confronteranno sulle prospettive future e insieme valuteranno le possibilità di adottare la didattica “immersiva” nelle scuole.

· 20 ottobre (alle 17) nella Sala Fabiani di Palazzo Medici Riccardi si terrà “L’educazione informale nei FabLab e i casi di contaminazione con la scuola”. Si tratta di un incontro con i rappresentanti di quattro FabLab (Toscana, Firenze, Roma e Varese), su tematiche che hanno come comune denominatore le interazioni delle nuove tecnologie digitali con gli alunni, a partire dalle scuole primarie fino alle superiori.




A Massa Marittima il VI Convegno Nazionale dell’Associazione dei piccoli musei

La situazione e le prospettive dei piccoli musei italiani sono il tema del VI Convegno Nazionale dell’Associazione dei piccoli musei, in programma venerdì 2 e sabato 3 ottobre al Palazzo dell’Abbondanza di Massa Marittima. In Italia secondo l’Istat ci sono poco più di 4.000 musei; probabilmente però il numero reale è almeno il doppio di quello stimato ed è composto al 90% da piccoli musei. Si tratta di strutture museali molto diverse dai grandi musei non solo per dimensioni, spazi e risorse economiche ma in una prospettiva più ampia: in confronto alla comunità locale, al territorio, alla gestione e ai profili professionali, alle competenze e ai servizi offerti ai visitatori. Su tutti questi temi si confronteranno diversi studiosi e tecnici del settore, amministratori pubblici ed esperti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Insieme alle prospettive di questo vero e proprio patrimonio nazionale, che però non è ancora valorizzato a pieno, i problemi nascono dalla gestione di queste strutture culturali. “Un problema molto sentito dei piccoli musei locali è che hanno come modello gestionale quello dei grandi musei – spiega Vanda Peccianti presidente della Cooperativa Colline Metallifere – e questo comporta problemi a volte insormontabili per una piccola struttura, dalla necessità di un direttore a standard strutturali che male si adattano alle piccole realtà”.

“Per questo una delle nostre richieste è quella di rivedere questi standard e adeguarli ai piccoli musei – continua Peccianti – L’altro problema è quello del pagamento dei diritti d’autore alla Siae per gli eventi musicali e teatrali, organizzati gratuitamente per i visitatori dei musei con l’intento di ampliare e fidelizzare il pubblico. Spesso si tratta di costi esosi molto più alti di quelli che sosteniamo per organizzare l’evento stesso e questo, ovviamente limita tutte quelle iniziative che possono incrementare il numero dei visitatori”. “Massa Marittima è felice di ospitare questo tavolo di confronto- dichiara l’assessore alla Cultura Marco Paperini- perché crede nel valore dei piccoli musei, che sono i presidi culturali decentrati, dei patrimoni raccolti nelle strutture delle grandi città. Credo inoltre che l’importanza del loro ruolo debba stare nel fungere, non solo da contenitori passivi di patrimoni, ma anche da centri attivi di promozione culturale. L’importanza dei piccoli musei può stare anche in questo: nel fare da propulsori delle altre offerte culturali del territorio, con il flusso di turisti che attraggono, in modo da instaurare una vera e propria rete territoriale che mostra unita la propria ampia offerta di beni storici, artistici ed architettonici”. Il convegno è patrocinato dal Comune di Massa Marittima e co-finanziato da Amministrazione Comunale, Parco Minerario delle Colline Metallifere e dalla Rete museale della Provincia di Grosseto.

 




Sulle tracce della memoria

La guida pubblicata nel 2015 dall’Istituto Storico della Resistenza di Pistoia e curata dagli storici Matteo Grasso, Michela Innocenti, Chiara Martinelli e Francesca Perugi, è dedicata ai percorsi della memoria novecenteschi nella provincia di Pistoia.
Pubblicata in occasione del 70° anniversario della Liberazione, con il finanziamento della Regione Toscana, propone a turisti, scuole e appassionati alcuni itinerari da percorrere per conoscere i luoghi e le vicende della seconda guerra mondiale e della Resistenza. Un grande museo all’aperto per valorizzare il territorio pistoiese con particolare attenzione al valore didattico ed educativo, oltre che utile strumento di promozione turistica del territorio. Sono presentati una serie di luoghi simbolo che fanno parte della memoria storica locale tramite un pratico volume di consultazione per cittadini, storici e studenti, utilizzabile anche come supporto per varie realtà associative, enti pubblici e uffici scolastici regionali presenti nel territorio e segnalati all’interno di ogni percorso.
La Fortezza Santa Barbara a PistoiaL’opera è suddivisa in cinque itinerari ideali, percorribili in alcuni casi a piedi, in bicicletta o con altri mezzi di trasporto, e toccano monumenti, lapidi, targhe, cippi disseminati in provincia di Pistoia. A colori, corredata di mappe e fotografie, unisce notizie sul contesto storico e naturalistico della zona.
Punto di partenza la città capoluogo, oggetto del primo itinerario, spostandosi poi verso la Montagna pistoiese (secondo itinerario), la Valdinievole, la Svizzera pesciatina e il Padule di Fucecchio (terzo e quarto itinerario), fino alla Piana pistoiese, comune di Montale e dintorni (quinto itinerario).
Nel corso degli ultimi anni, gli Istituti storici della Resistenza in Toscana hanno realizzato studi, siti web, pubblicazioni e ricerche riguardo i luoghi della memoria dall’antifascismo alla Resistenza. La guida pistoiese s’inserisce in questo percorso memorialistico e si evidenzia come strumento utile per legare storia e territorio: l’obiettivo principale è quello di avere una visione d’insieme della regione e conservarne il ricordo del passato per le future generazioni.
A tal proposito possiamo ricordare il progetto avviato dall’Istituto Storico della Resistenza di Livorno attraverso il sito “Luoghi della Memoria”: in ogni luogo è stato collocato un cartello riconoscibile per la sua grafica; a ogni cartello è collegata una sezione del sito; in ogni sezione è possibile trovare materiali aggiuntivi per approfondire i temi affrontati. Si tratta di una pratica guida per chi voglia andare a visitare fisicamente i luoghi dove sono conservate le tracce lasciate dagli uomini e dalle donne dell’antifascismo e della Resistenza. Tutti i cittadini, gli studenti e i visitatori possono lasciare i loro commenti e inviare dei materiali aggiuntivi: “Luoghi della Memoria” è un sito aperto e vivo, come aperta e viva deve rimanere la memoria dei fatti narrati.
Oltre all’Istituto livornese, anche quello lucchese ha avviato un importante percorso che potremmo definire di “memoria condivisa” con la mappatura dei luoghi più significativi in cui rimangono tracce lasciate dagli uomini e dalle donne che hanno partecipato alla Resistenza antifascista. Si tratta di un percorso multimediale: una piccola targa lasciata su questi “luoghi della memoria”, grazie a uno smartphone o a un tablet puntato su un QR Code, introduce a una pagina web con le principali informazioni e approfondimenti su quanto avvenuto in quel luogo negli anni della seconda guerra mondiale. Oppure, al contrario, partendo da un luogo indicato sulla cartina geografica scoprire la storia e la memoria celati dietro quel luogo.
Riguardo all’eccidio del Padule di Fucecchio è inoltre presente online un’utile mappa interattiva con l’indicazione di ogni luogo connesso alla strage: targhe, lapidi, cippi, giardini, parchi e musei (www.eccidiopadulefucecchio.it/mappa).

Matteo Grasso, laureato in storia, svolge quotidianamente attività di ricerca archivistica, orale e bibliografica finalizzata all’approfondimento locale e nazionale di particolari momenti storici legati al periodo contemporaneo.
Attualmente collabora con l’Istituto Storico della Resistenza di Pistoia sia attraverso la partecipazione a progetti sia come membro del consiglio direttivo e come membro del comitato di redazione della casa editrice.
Lavora inoltre per l’Associazione Culturale Orizzonti di Lamporecchio che pubblica il mensile Orizzonti. Precedentemente ha svolto un tirocinio annuale per la valorizzazione storico-artistica di Villa La Quiete a Firenze.
Fra le pubblicazioni ricordiamo Guerra e Resistenza. Vicende partigiane per uno della «Bozzi», la storia personale di Doriano Monfardini e alcuni saggi riguardanti la resistenza europea sui Quaderni di Farestoria, periodico quadrimestrale dell’ISRPt. Ha altresì partecipato a presentazioni di libri, tra i quali La gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto, a conferenze e a incontri su temi riguardanti la storia locale.

Articolo pubblicato nel settembre del 2015.