GIOLITTI E ANTI-GIOLITTISMO NELLA TOSCANA D’INIZIO NOVECENTO

Convegno di studi in collaborazione con la Società Toscana per la Storia del Risorgimento
coordinato da Sandro Rogari (Università di Firenze)

28 novembre

PRIMA SESSIONE

ore 9.30
Saluti istituzionali

Prolusione

Sandro Rogari (Università di Firenze)
Giolittismo e anti-giolittismo nella Toscana di inizio XX secolo.
Politica, figure e movimenti.

Gabriele Paolini
Giolittismo e anti-giolittismo nella stampa

Pier Luigi Ballini
La Nazione: Giolitti, il giolittismo

Giovanni Cipriani
L’associazionismo monarchico toscano nell’età di Giolitti

Bruna Bocchini
Conciliatoristi e anti-conciliatoristi:
la Rassegna nazionale e l’Unità cattolica

Romano Paolo Coppini
Luigi Guglielmo e Tommaso Cambray Digny

 

SECONDA SESSIONE ore 15

Politica, istituzioni e territori

Zeffiro Ciuffoletti
Estremismo e socialismo

Domenico Maria Bruni
Sonnino e l’anti-giolittismo in proiezione nazionale:
i due governi del 1906 e del 1909-1910

Lorenzo Piccioli
Le amministrazioni di Palazzo Vecchio nell’età di Giolitti 

Marco Sagrestani
Le elezioni politiche: i collegi di Firenze

Gerardo Nicolosi
Il liberalismo senese

29 novembre

TERZA SESSIONE ore 9.30

Cultura

Paolo Nello
“Il Regno” di Corradini e Papini e il nazionalismo

Adele Dei
L’anti-giolittismo della cultura:
l’Istituto di studi superiori

Giustina Manica
L’Istituto di Scienze sociali

Giovanni Cavagnini
Toniolo, l’Università di Pisa e l’anti-giolittismo cattolico

Gino Tellini
La scapigliatura fiorentina da Leonardo ai futuristi

Andrea Giaconi
Giovanni Amendola e la Biblioteca filosofica

 

QUARTA SESSIONE ore 15

Economia e società

Luca Menconi
La mezzadria toscana e i primi sintomi di crisi all’alba del nuovo secolo:
l’analisi di Francesco Guicciardini

Marco Cini
Crescita industriale in Toscana nell’età giolittiana

Alessandro Volpi
Banche e finanza nella Toscana giolittiana

Fabio Bertini
Livorno, il porto e la sua specificità sociale

Epilogo

Fulvio Conti
Le celebrazioni del cinquantenario dell’unità nazionale




Aldo Capitini e la “Nonviolenza”

Venerdì 11 ottobre, ore 15.30

Seminario in collaborazione con il circolo culturale Piero Gobetti di Firenze

ALDO CAPITINI E LA “NONVIOLENZA”
Introduce e presiede

Sandro Rogari
(Università degli Studi di Firenze)

Interventi

Gian Biagio Furiozzi
(Università di Perugia)
Liberalismo e Socialismo in Aldo Capitini

Giuseppe Moscati
(Fondazione Centro Studi Aldo Capitini)
Il potere come apertura: nonviolenza ed omnicrazia in Capitini

Padre Bernardo Giovanni
(Abate San Miniato a Monte)
Pacifismo e nonviolenza in Capitini




ACCADEMICHE E COLOMBE. L’AFFERMAZIONE FEMMINILE NELLA CULTURA ACCADEMICA E UNIVERSITARIA FIORENTINA NEL CORSO DEL XX SECOLO

Seminario interdisciplinare per i 100 anni dell’UNIFI
presso Aula Magna del Rettorato, P.zza San Marco 4

Interventi

Guido Bastianini
(Università degli Studi di Firenze)
Medea Norsa

Donata Levi
(Università di Udine)
Paola Barocchi

Marta Mariotti Lippi
(Università degli Studi di Firenze)
Elena Maugini e Eleonora Francini Corti

Claudia Corti
(Università degli Studi di Firenze)
Giovanna Angeli 




La battaglia della Torricella

La Val di Bisenzio durante la seconda guerra mondiale rappresenta la sofferenza e l’abnegazione di una popolazione chiamata a resistere al fuoco incrociato di una guerra infinta. Dalla paura dei bombardamenti al dramma della perdita delle proprie abitazioni. Una situazione tragica, che non trovò pace nemmeno dopo la liberazione di Prato del 6 settembre, ma che, anzi, vide intensificare la guerriglia a ridosso delle proprie zone fino a trovarsi nel ben mezzo della contesta fra gli alleati e le forze di occupazione.

Dal 9 al 24 settembre del 1944 il fronte tra Vernio e Barberino di Mugello fu teatro di durissimi scontri fra i granatieri tedeschi del 754° reggimento della 334a divisione di fanteria “Phalange Aphricaine” e gli americani del 133° della 34a divisione “Red Bull”, per la conquista del Poggio della Torricella, la cosiddetta “Quota 810”, caposaldo della prima Linea Gotica. La conquista di queste postazioni era per gli alleati tatticamente fondamentale, in quanto permettevano di controllare il passo di Montepiano, dal quale avrebbero potuto facilmente aggirare i difensori tedeschi attestati sullo strategico passo della Futa, nonché permettere una veloce avanzata verso Bologna distante poche decine di chilometri. Occorre ora ripercorre brevemente l’importanza di questa fortificazione realizzata dalle forze tedesche.

Siamo nella metà dell’agosto del 1944. Il 6 giugno gli alleati sono sbarcati in Normandia e il 15 agosto in Provenza. Dopo l’ingresso alleato a Roma del 4 giugno, le truppe tedesche della 14° Armata e parte di quelle della 10° entrano in un terreno difficile, la cui difesa comporta una serie di difficoltà. Alle spalle dell’esercito tedesco si aprono le valli del Tevere e dell’Arno, con strade di facile percorrimento non solo per le proprie truppe, ma anche per l’avversario. Scorrendo da nord verso sud, il Tevere non offre più nessuna protezione, ma rende anzi ancora più difficili le comunicazioni. Solo il corso dell’Arno, dopo Firenze, costituisce un ultimo ostacolo naturale di rilievo. È per questo che si decide di assestasti materialmente su un fronte unitario e fortificato che avrebbe “spaccato” l’Italia e reso maggiormente agevole la difesa tedesca [1].

Si tratta di un temibile fronte di oltre 300 chilometri, che taglia in due l’Italia dal Tirreno all’Adriatico e che bloccherà per otto mesi l’avanzata delle truppe alleate. I tedeschi l’hanno battezzata inizialmente “Götenstellung” e poi successivamente “Grüne Linie” (Linea Verde), anche se passerà definitivamente alla storia con il nome di “Linea Gotica”. La fascia di sbarramento va dalle difese costiere tra Massa e La Spezia, si spinge verso le Alpi Apuane, la Garfagnana, l’Appennino modenese, l’Appennino bolognese, l’alta valle dell’Arno, l’alta valle del Tevere sino agli sbocchi sulla Via Emilia, per chiudere sul versante adriatico con gli approntamenti tra Pesaro e Rimini. Poderose sono le difese a protezione del valico appenninico della Futa, dove transita la statale 65 che collega Firenze a Bologna. Per la sua costruzione i tedeschi mobilitano più di 50.000 operai italiani che, insieme ad una brigata slovacca di 2.000 uomini e sotto il coordinamento di 18.000 genieri tedeschi, provvedono alla fortificazione nei punti chiave. L’organizzazione difensiva della Linea Gotica è basata su un sistema di fasce fortificate successive, profonde qualche chilometro a seconda della conformazione morfologica del terreno: una “difesa in profondità” che si rivelerà molto utile ed efficace a contenere per mesi la spinta degli attacchi alleati. Non a caso si parla sempre di Linea Gotica I e II, proprio per distinguere la prima linea difensiva tedesca dalla seconda, posta mediamente ad una ventina di chilometri a nord della prima [2].

Tornando alla battaglia della Torricella, la prima vera offensiva viene realizzata il 10 settembre dai reggimenti di fanteria U.S.A da Legri, nel comune di Calenzano, verso la zona di Montepiano. Il giorno successivo arrivano a Sofignano e Montecuccoli, superando e annientando le varie postazioni nemiche. Il 12 settembre raggiungono Figliule, Doganaccia e Rimaggiori. Il 13 settembre, la resistenza tedesca si fa molto pressante e accanita, tanto che il 14, il fronte si ferma in queste posizioni, soprattutto a causa di un forte contrattacco composto da circa 200 fanti, che urlando e sparando si lanciano ad ondate contro gli americani, riuscendo momentaneamente a fermarli. Le forze tedesche si barricano in ben tre punti strategici: Poggio Montetiglioli, Poggio Torricella e Poggio Stancalasino. L’organizzazione delle barricate è talmente efficiente (aiutate anche dall’utilizzo di alcuni carri armati) che, per almeno una settimana, riescono a contrastare l’avanzata degli americani verso Montepiano. La svolta arriva il 22 settembre, con lo sfondamento del 133° Reggimento, che avanza verso la Crocetta e Montepiano annientando le residue forze di resistenza tedesche e riuscendo il giorno seguente a raggiungere e conquistare quota 810 della Torricella.

Nel 2003, con il contributo del Comune di Vernio, della Provincia di Prato, dell’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio e dell’UNUCI è stato inaugurato il Parco Memoriale della Torricella. Un museo aperto dove è possibile ripercorrere e visitare i luoghi della battaglia attraverso specifici itinerari.

 

 

Note

 

[1] C. Gentile, Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 4. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi, Carocci Editore, Roma, 2005, p. 90.

 

[2] Associazione Linea Gotica-Officina della Memoria

https://www.lineagotica.eu/News.aspx?id=137

 

 

Questo articolo è stato realizzato grazie al contributo del Consiglio regionale della Toscana nell’ambito del progetto per l’80° anniversario della Resistenza promosso e realizzato dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea.

 

Articolo pubblicato nel settembre 2024.




Inventariato il fondo ISRPT dell’Istituto storico della Resistenza di Pistoia

L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia comunica di aver concluso il lavoro di riordino e di inventariazione del proprio fondo ISRPT di 16 metri lineari – per un totale di 117 faldoni, 6 raccoglitori, 4 album e materiale grande formato – a cura dell’archivista Alessia Artini.

La documentazione è formata da materiale cartaceo, fotografico e audiovisivo. È inerente principalmente all’attività istituzionale e amministrativa dell’Istituto dal 1974 ad oggi, ma sono presenti anche carte provenienti da donazioni. Una parte cospicua è composta dalla serie “Attività” che mostra la dinamicità dell’ente con convegni, didattica sia per gli insegnanti sia nelle scuole e, soprattutto, materiale di ricerca di vario argomento in originale e proveniente in copia da archivi di stato, archivi scolastici, biblioteche e altro.

Questo progetto va a completare i lavori realizzati negli ultimi anni sui fondi “Manifesti” e “Audiovisivo”.
Il fondo “Manifesti” è composto da esemplari di vari soggetti e dimensioni, tra cui materiali di oggettivo interesse storico (quindi utili alla ricerca su fonti primarie alternative). Nel suo insieme gli esemplari spaziano, come datazione, dagli anni Cinquanta al 2020, per un totale di 655. I manifesti sono inventariati, digitalizzati e liberamente consultabili in sede.
Il fondo “Audiovisivo” è formato da 324 unità sonore originali, riguardanti un arco cronologico che spazia dal 1975 al 2018, compreso un corpus di una cinquantina di interviste a partigiani. Allo scopo di preservare questo prezioso ma fragile patrimonio, l’Istituto nel 2020 ha avviato un’opera di inventariazione e digitalizzazione delle fonti orali in suo possesso, iniziando dalle unità audio e audiovisive registrate su supporto analogico (audiocassette, bobine nastro, microcassette, VHS, VHS-C). Il lavoro è stato finanziato grazie alla REDOP e si è concluso nel 2021; ha interessato un totale di 259 audiocassette a rischio deperimento.

A questo link è possibile consultare l’inventario del fondo ISRPT: www.istitutostoricoresistenza.it/wp-content/uploads/2024/01/ISRPT-Inventario.pdf

L’archivio è consultabile liberamente negli orari di apertura (lunedì-martedì-giovedì 15-19) previo appuntamento e compilazione di un modulo di richiesta di accesso.




Mattoncini di libertà – laboratorio di lego history

Domenica 29 settembre, ore 15.00 Rifugio Le Cave, Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo
Mattoncini di libertà – laboratorio di lego history (dai 7 anni)
La fauna del suolo – laboratorio e letture green per i più piccoli
gratuito con prenotazione obbligatoria su: www.visitvalbisenzio.it/prenotazione-eventi.it




80°anniversario della Liberazione di Vernio

Domenica 22 settembre, ore 11.00, Parco memoriale della Torricella, Vernio
Commemorazione per l’80°anniversario della Liberazione di Vernio
partecipazione libera



Corso di formazione Dalla Repubblica dei partiti alla repubblica delle leadership

Un nuovo corso di formazione promosso da ISRT si terrà nel prossimo ottobre rivolto a docenti ma aperto alla cittadinanza.

Questo il programma:

 

I partiti nell’Italia repubblicana

Giovedì 17 ottobre 2024, h. 15:00-17:00

Maurizio Ridolfi, Università degli studi della Tuscia

Organizzazione della politica e cittadinanza repubblicana (1946-1994)

 

Democrazia organizzata

Martedì 22 ottobre 2024, h. 17:30-19:30

Irene Stolzi, Università degli studi di Firenze

Partiti e corpi intermedi nella Costituzione

 

Democrazia disintermediata

Martedì 29 ottobre 2024, h. 16:30-19:00

Lorenzo Viviani, Università degli studi di Pisa

La personalizzazione della politica: l’incerto percorso della democrazia del leader in Italia

 

Queste le modalità di iscrizione:

 

Le iscrizioni sono aperte dal 16 settembre al 16 ottobre 2024.

Il corso ha una durata complessiva di 7 ore e un costo di 30 euro (15 per i soci ISRT in pari con i pagamenti annuali), da corrispondere con bonifico all’ISRT.

Per iscriversi è necessario:

– compilare il seguente modulo: urly.it/3avtv

– inviare a didattica@istoresistenzatoscana.it la ricevuta di bonifico sul c/c IT58N0306909606100000133705 intestato a ISRT