L’Anniversario della Vittoria e Festa dell’Unità Nazionale a Fucecchio

Il Comune di Fucecchio celebra il 4 novembre, 97° Anniversario della Vittoria della prima guerra mondiale, Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.

Mercoledì prossimo alle ore 11 in Piazza XX Settembre è in programma la deposizione di una corona di alloro di fronte al Monumento ai Caduti e l’esecuzione del silenzio in loro onore: a seguire vi sarà un intervento del sindaco Alessio Spinelli.




49° anniversario dell’Alluvione di Firenze

Mercoledì prossimo Firenze ricorderà l’alluvione del 1966 che costò la vita a 17 fiorentini in città e a 18 persone della provincia, tra le quali due bambini di 3 anni, Marina Ripari e Leonardo Sottile, entrambi di Sesto Fiorentino.

Il programma delle cerimonie che, dal 1994, organizza l’Associazione Firenze Promuove (e da cinque anni anche insieme alla presidenza del consiglio comunale) prevedono alle 11,15 all’Oratorio della Madonna delle Grazie (lungarno Diaz 6), la celebrazione della Santa Messa in memoria delle 35 vittime. A celebrarla i padri Servi di Maria della Santissima Annunziata che, fino al 17 novembre, ospitano la mostra fotografica del 50° anniversario promossa da Firenze Promuove e dai cinque Consigli di Quartiere.
Al termine della messa, intorno alle 11.40 un corteo, aperto dal Gonfalone del Comune, porterà autorità e cittadini presenti al centro del ponte alle Grazie: da qui il presidente di Firenze Promuove Franco Mariani e l’assessore all’ambiente Alessia Bettini, lanceranno in Arno, dopo la benedizione del fiume, la Corona d’Alloro del Comune di Firenze in ricordo delle vittime.




Celebrazione della Vittoria a Santa Croce sull’Arno

Domenica 8 novembre: programma delle iniziative

Santa Croce sull’Arno

ore 10.30 Chiesa collegiata: S. Messa in suffragio di tutti i caduti di tutte le guerre

ore 11.30 corteo da Piazza garibaldi a Piazza Martiri della Libertà, deposizione di corone al Monumento e al Cippo ai Caduti e alla cappella votiva del cimitero del Castellare

Staffoli

ore 12.00 formazione del corteo davanti alla sede dell’Associazione combattenti e reduci di via Livornese e deposizione della corona al Monumento ai caduti nel Parco della Rimembranza




Sul sito del Ministero dei Beni culturali la Mostra su Grosseto nella Grande guerra dell’Istituto storico grossetano della Resistenza

Progetto didattico, a cura dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’et contemporanea, sostenuto dalla Regione Toscana, la mostra virtuale “Sulle tracce della Grande Guerra a Grosseto. Storie di guerra, di prigionia, di coraggio, di abbattimento” ha ottenuto il logo nazionale del Centenario e da oggi è consultabile sul sito del Ministero dei Beni Culturali http://www.movio.beniculturali.it/index.php?it/68/mostre-realizzate

“Ovunque nell’Italia del dopoguerra le città onorarono i caduti della Grande Guerra. A Grosseto in una piazza appena fuori dalla cinta delle Mura Medicee nel 1921 il monumento che era stato dedicato nel 1896 agli eroi del Risorgimento estese la sua destinazione alle vittime del 1915-18. Grosseto, all’epoca quasi interamente contenuta entro le Mura, era capoluogo di una provincia tanto estesa quanto poco densamente popolata, con scarse tracce di modernità e una tradizione laico-risorgimentale, soprattutto nella periferia. I venti di guerra erano stati salutati da uno scontro aspro tra interventisti e neutralisti – emblematico il caso di Massa Marittima. Nei quattro anni trascorsi dalla mobilitazione Grosseto aveva subito perdite umane, visto le sue campagne svuotarsi degli uomini richiamati al fronte, le donne farsi carico di responsabilità e fatiche, soprattutto in agricoltura, all’epoca il cuore dell’economia grossetana. A loro era toccata parte cospicua dell’assistenza, ai feriti che rientravano, a vedove e orfani, alle famiglie più povere, in appoggio alle istituzioni laiche e cattoliche e alla Croce Rossa, da tempo attiva. Tra le peculiarità, una struttura militare, il Centro deposito e allevamento quadrupedi, da cui partivano per il fronte cavalli e muli. Oggi il rinominato Centro militare veterinario custodisce una preziosa collezione di oggetti e conserva con una scuola la tradizione della mascalcia.” (da Introduzione alla mostra)




Sulle tracce della Grande Guerra a Grosseto

La dimensione di «grande cesura» rappresentata dalla prima guerra mondiale rappresenta ormai un paradigma storiografico consolidato: per dimensioni, durata, numero di vittime e caratteristiche del conflitto (una guerra di posizione senza battaglie campali risolutive, e la prima guerra industriale) essa rappresentò un evento senza precedenti, destinato ad influire sull’intera storia del XX secolo.

Per l’Italia la prima guerra mondiale si configurò come la prima grande prova dopo l’unità. Non fu, certamente, il primo conflitto armato: altri ve ne erano state, quelli coloniali tra il 1896 e il 1912 in Africa Orientale e Libia, senza dimenticare il coinvolgimento nella cosiddetta «ribellione dei boxer» in Cina nel 1900-1901. Ma si era trattato di conflitti minori, non paragonabili allo sforzo necessario nel 1915-18. Per la prima volta, dunque, l’intera comunità nazionale fu coinvolta in un cimento collettivo che, essendo peraltro la prima guerra totale della storia, richiese sacrifici senza precedenti anche alla popolazione civile, quel fronte interno che assumeva ora un’importanza non così inferiore a quello di battaglia.

Cattura9Questi aspetti macroscopici rappresentano lo sfondo sul quale si sviluppa la mostra virtuale Sulle tracce della Grande Guerra a Grosseto. Storie di guerra, di prigionia, di coraggio di abbattimento, realizzata dall’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Scopo fondamentale della mostra è quello di tenere insieme, di riunire la dimensione nazionale (e globale) del conflitto con quella locale; di mostrare gli effetti della guerra su un territorio strategicamente periferico (perché lontano dal fronte) ma che, come qualunque altra “periferia”, ne subì le conseguenze umane, sociali, economiche e politiche. La mostra si articola su tre sezioni fondamentali (oltre ad una introduttiva): Al fronte¸ La guerra e il territorio e Il dopoguerra e la memoria, a loro volta articolate in più sotto-sezioni che evidenziano specifici temi, come la propaganda, la corrispondenza dei combattenti, la questione dei profughi, il ruolo delle donne e della cittadinanza, le memorie e i monumenti, la toponomastica cittadina. Questo museo virtuale si avvale di una varietà di fonti e riferimenti, da quelle più tradizionalmente storiografiche come la documentazione d’archivio (in particolare proveniente dall’Archivio di Stato di Grosseto) o le memorie, edite ed inedite, di singoli reduci; e poi la stampa dell’epoca, materiale fotografico prodotto autonomamente o reperito in rete, fino ai contributi di cittadini che hanno messo a disposizione le proprie collezioni di memorie ed immagini. La realizzazione della mostra ha dunque richiesto uno sforzo autenticamente multimediale, con la consapevolezza di dover utilizzare strumenti vecchi e nuovi della ricerca storiografica per la realizzazione di uno strumento agile e fruibile per qualunque utente. La dimensione digitale della ricerca lascia inoltre spazio per futuri contributi ed integrazioni, alcuni dei quali già in cantiere.

rimembra_grLa dimensione locale della guerra ha oggi, quando ricorre il centenario da quei tragici avvenimenti, la funzione decisiva di ricondurre ad un orizzonte intelligibile un evento che rischia altrimenti, per le sue stesse dimensioni, di risultare incomprensibile. E di finire così fagocitato, come troppo spesso avviene, nella retorica degli anniversari, con toni variamente più luttuosi oppure celebrativi, ma lasciando intatta una memoria che troppo spesso si affida (nel caso della prima guerra mondiale) ai topoi del sacrificio, della pietà per i morti, infine della vittoria. La mostra virtuale vuole invece dare un nome, e quando possibile un volto, ai caduti, ai feriti e mutilati; ricordare la tragedia dei profughi provenienti dalle zone di combattimento (oltre 1.500 quelli che giunsero in territorio grossetano); il coinvolgimento della cittadinanza nella Croce Rossa o nei comitati «pro patria» che si occupavano di raccogliere denaro e beni di prima necessità per i combattenti; l’assistenza ai reduci durante e dopo la guerra; il ruolo di alcuni istituti peculiari del territorio, come il Centro Militare Veterinario (CEMIVET), tuttora esistente, da cui partirono per il fronte cavalli e muli destinati alle operazioni militari; il peso morale e politico di avvenimenti quali la cerimonia per la sepoltura del milite ignoto, nel 1921, la realizzazione del parco della rimembranza nel 1926 e la denominazione di strade e piazze, inquinate dalla retorica nazionalista e, poi, dalla propaganda fascista.

mutilati_chiedono_il_pane_al_GovernoIl quadro complessivo offerto dal territorio grossetano rispecchia alcuni dati acquisiti dell’epoca: ad esempio la contrapposizione tra interventisti e neutralisti, assai forte soprattutto in alcuni centri di consolidata tradizione radicale e risorgimentale (su tutti Massa Marittima), le problematiche lavorative – in particolar modo in agricoltura – legate alla partenza di tanti uomini, da cui emerse un ruolo sociale della donna senza precedenti, e quelle di natura economica per la crisi causata dal conflitto, con il forte carovita e la scarsità di beni di prima necessità. Ma sono ovviamente emerse le specificità: si pensi al fenomeno del rifiuto della guerra e della diserzione, che produsse una manifestazione notevole come la «Banda del Prete», o alla vicenda delle tenute lorenesi (quindi austriache) di Alberese e Badiola, confiscate dallo stato italiano e al centro, nel dopoguerra, di un aspro conflitto tra l’Opera Nazionale Combattenti e l’Associazione Combattenti grossetana.

Le problematiche specifiche di una “periferia” si proiettano dunque sullo sfondo della guerra italiana e mondiale: e così come la vicenda di tanti giovani maremmani finiti a combattere su fronti lontanissimi (dall’Africa ai Balcani alla Manciuria), danno vita ad un dialogo fecondo con la «grande storia» di cui, infine, anch’esse fanno parte.

Articolo pubblicato nel novembre del 2015.




Novembre di formazione in ISRT per gli insegnanti delle scuole medie inferiori di Firenze

Un novembre di aggiornamento e formazione storica a cura dell’ISRT per gli insegnanti delle scuole medie di Firenze aderenti ai progetti legati al Novecento delle Chiavi della Città del Comune di Firenze.

Per tre sabati mattina, a partire dal 7, i docenti seguiranno lezioni e frequenteranno laboratori didattici presso la sede ISRT in via Carducci ,sui nodi della prima guerra mondiale, della seconda guerra mondiale con una riflessione sul calendario civile della memoria, della Resistenza e del suo rapporto con la Costituzione.

 




Festa Forze armate e Commemorazione Centenario entrata in guerra dell’Italia

Programma del 4 novembre 2015
Ore 10.15 – “Sacrario Militare” – via dell’Anfiteatro Alzabandiera – Onori ai Caduti e deposizione di Corona Ore 10.30 – “Piazza S. Jacopo” Saluto del Prefetto di Arezzo e lettura del messaggio del Capo dello Stato
Lettura del messaggio del Ministro della Difesa
Saluto del Rappresentante del Coordinamento Provinciale tra le Associazioni d’Arma
“LA GRANDE GUERRA NEI DIARI DEI GIOVANI ARETINI “ Letture tematiche degli alunni del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Arezzo introdotte dal Presidente della Confederazione Provinciale Associazioni Combattentistiche e Partigiane Consegna delle Onorificenze Le celebrazioni saranno accompagnate dall’esecuzione di brani musicali eseguiti dagli allievi del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Arezzo

Programma del 7 novembre 2015
Ore 17.30 “ Teatro Vasariano” – Piazza del Praticino Spettacolo musicale con coro e voci narranti dal titolo “LA GRANDE GUERRA” eseguito dalla Società Filarmonica “G.Verdi” di Terranuova Bracciolini
Hanno partecipato all’organizzazione delle celebrazioni: Camera di Commercio – Ufficio Scolastico Provinciale – Coordinamento Prov. Ass. d’Arma – Confederazione Prov. Ass. Combattentistiche e Partigiane – C.O.N.I.




“Il mondo va alla guerra”: spettacolo in musica al circolo Fanin

Continuano le iniziative in programma per il “Mondo va alla Guerra”: il ciclo di eventi che, già dallo scorso maggio, il Comune di Figline e Incisa Valdarno dedica al centenario dell’ingresso dell’Italia nel Primo conflitto mondiale. Il prossimo appuntamento è fissato per il 1 novembre, alle ore 21,15, al circolo Fanin (via Magherini Graziani, 3) con lo spettacolo “Canzoni d’Anteguerra “. Si tratta di una performance in musica, che coinvolgerà diversi generi: dal café chantant alle canzoni di trincea, dalla poesia all’opera lirica. Non sono previsti palcoscenici: la rappresentazione si svilupperà attorno a dei tavoli, attorno al quale si siederanno attori in abiti d’epoca, per riprodurre l’ambientazione di un circolo goliardico torinese. Lo spettacolo – ideato da Alessandro Papini e realizzato in collaborazione con l’Accademia del Buon Talento, il Circolo Fanin e il Coro del Teatro Garibaldi – porterà in scena Sergio Ciulli, Laura Andreini, Elena Giachi e il Coro del Teatro Garibaldi. L’ingresso è libero.