Per un’Europa unita. I valori di Ventotene come antitodo ai movimenti neofascisti e nazionalisti
Venerdì 6 maggio alle ore 10.00, nella Sala del Gonfalone di Palazzo Panciatichi, via Cavour 2, tavola rotonda “Per un’Europa unita. I valori di Ventotene come antitodo ai movimenti neofascisti e nazionalisti”.
Saluti dei rappresentanti delle Autorità locali e del Parlamento degli studenti toscani
Introduce: Spartaco Geppetti Vicepresidente ANPPIA nazionale
Interventi di:
Paolo Bagnoli, Università di Siena
Zeffiro Ciuffoletti, Università di Firenze
Simone Neri Serneri, Presidente Istituto Storico della Resistenza in Toscana
Claudio Silingardi, Direttore generale INSMLI
“La leggenda dell’Artiglio e dei suoi palombari”
Sabato 30 aprile 2016 alle ore 11 il Museo della Marineria di Viareggio (Lungo Canale Est) organizza l’iniziativa “La leggenda dell’Artiglio e dei suoi palombari” con la proiezione del film documentario “Italiens, peur de rien”. La proiezione sarà introdotta da Sauro Sodini. Al museo saranno inoltre in mostra dal 3 al 15 maggio 2016 i modelli della nave Artiglio per il concorso “Una nave per un museo”.
I livornesi alla Grande Guerra
L’Archivio di Stato di Livorno inaugura il 1° maggio 2016, alle ore 9 (via Fiume, 40) la mostra “I livornesi alla Grande Guerra. Immagini dall’Archivio di Stato“.
Alle 10.30 seguirà la conferenza del prof. Fabrizio Amore Bianco “Voci dell’interventismo livornese dallo scoppio del conflitto al maggio radioso“.
Israele “Lele” Bemporad

I Bemporad erano una famiglia di ebrei toscani assai numerosa. Il ramo guidato da Riccardo si trasferì da Firenze a Pistoia a cavallo tra l’800 e il ‘900. Riccardo era il quarto di un gruppo di 6 tra fratelli e sorelle, e il nome di sua sorella minore, Italia, nata nel 1888, testimonia di per sé l’afflato patriottico e il grado di integrazione che la famiglia aveva raggiunto nel Paese. Benestanti, dediti al commercio dei tessuti e proprietari di una residenza di campagna con un attiguo appezzamento di terra dato a mezzadria nei pressi di Serravalle Pistoiese, fu per iniziativa del capofamiglia che venne eretta in quell’epoca, ancorché in stile medievale come suggerivano certi gusti del tempo, la Torre Bemporad, un edificio ben noto ai pistoiesi e che ancora oggi fa mostra di sé in pieno centro storico, all’ingresso di via del Can Bianco.
Riccardo Bemporad e sua moglie Ines Franco ebbero a loro volta 7 figli e figlie, di cui Israele era il sesto. Il motivo della scelta del nome resta a tutt’oggi ignoto, mancando anche nella memoria familiare informazioni che ci possano far comprendere se tale scelta fu dovuta a motivi prettamente religiosi o in omaggio al movimento sionista, anche se questa eventualità appare più remota dato che nessun discendente della famiglia è mai diventato un attivo sionista e nessuno ha scelto di compiere l’Aliyah, ovvero di trasferirsi a vivere in Israele. Tuttavia la scelta dei nomi di Riccardo e Ines rivela il permanere di un’identificazione patriottica – la terza figlia fu chiamata Margherita, come la regina – nonché l’apprezzamento per i nomi antichi o legati al medioriente, dato che le due primogenite furono chiamate rispettivamente Cesarina ed Egizia.
Nato il 27 giugno 1914, Israele condusse una tranquilla infanzia in città e fu poi avviato agli studi classici, dapprima presso il Liceo Forteguerri di Pistoia, per poi conseguire il diploma nel 1936 presso il Liceo Galilei di Pisa, dove si era trasferito presso Aldo Dello Strologo, che aveva sposato sua sorella Egizia. Nello stesso anno si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza di Pisa, dove comunicò, come era obbligatorio fare, la propria presenza ai Gruppi Universitari Fascisti (GUF) ed alla coorte autonoma universitaria della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN). A Pisa Israele sostenne due esami di diritto romano e uno di diritto privato, per poi inoltrare domanda di trasferimento a Firenze nel novembre del 1937.
Ricominciando a frequentare Pistoia, nella primavera-estate del 1938 conobbe quella che sarebbe diventata la sua compagna per la vita, Dina Fontana, una ragazza di umilissime origini, figlia di emigrati provenienti dall’Emilia e di religione cattolica. Il fidanzamento tra i due giovani fu osteggiato dai genitori di Israele. Giocavano tanto la differenza religiosa che la marcata diversità di estrazione sociale.
Ma problemi ben più gravi erano in agguato.
Nello stesso periodo, infatti, il Fascismo si lanciava nella campagna antisemita, con la pubblicazione il 14 luglio del ’38 del Manifesto della razza, a cui seguirono nel settembre le Leggi razziali. La famiglia Bemporad veniva regolarmente censita con le altre 62 famiglie di ebrei della provincia di Pistoia. Nonostante le leggi proibissero le unioni “miste” tra gli italiani e gli “appartenenti alla razza ebraica”, ed introducessero gravi restrizioni nel campo dell’istruzione, fino all’espulsione, Israele perseverò tanto nel suo legame con Dina quanto nel suo impegno universitario. Il 3 novembre del 1938 fece formale domanda per essere iscritto al terzo anno della Facoltà di legge, costretto a dichiarare, in calce alla richiesta, che «Il sottoscritto è di razza ebraica e professa la religione ebraica, lui e la famiglia». Da quel momento sui verbali degli esami sostenuti, per i quali doveva fare richiesta di ammissione al Rettore, iniziò ad apparire la dizione di «studente di razza ebraica». Frattanto le maglie intorno agli ebrei si stringevano.
Nel febbraio del 1939 fu cancellato dalle liste di leva e sul certificato anagrafico appariva, di nuovo, il timbro con la dizione «di razza ebraica», mentre la famiglia iniziava a sfaldarsi, con suo fratello minore Roberto che riusciva a emigrare a New York, approdando ad Ellis Island. La carriera universitaria di Israele diventava sempre più precaria, fino al suo epilogo, sulle cui motivazioni la scheda nominativa della facoltà di Giurisprudenza non lascia dubbi, «Troncati gli studi perché di razza ebraica». Il legame con Dina invece reggeva, e diventava sempre più saldo. Un grande coraggio animava anche questa donna, che giovanissima – era nata nel 1919, aveva appena venti anni – continuò caparbiamente a coltivare il suo amore per Israele, nonostante il Fascismo, le discriminazioni, le persecuzioni, le differenze religiose e sociali, l’ostilità familiare.
Costretti a vivere in sordina, silenziosamente, gli ebrei pistoiesi condussero una vita appartata e impaurita, di cui sappiamo ben poco, fino all’8 settembre del 1943. Con l’occupazione nazista e la nascita della Repubblica Sociale Italiana i membri della famiglia si frammentarono ulteriormente per la Toscana, e si nascosero. I Bemporad pistoiesi trovarono riparo in montagna, nell’area di Cireglio, anche con l’aiuto dell’avvocato pistoiese Bianchi. I rapporti tra Israele e Dina entrarono in clandestinità, mentre la caccia agli ebrei era aperta. Nel pistoiese ne vennero arrestati 88, quasi tutti sfollati da altre zone o di passaggio, mentre il fratello di Riccardo, e zio di Israele, Amedeo, veniva inghiottito dalla Shoah. Arrestato e deportato da Firenze, non fece mai ritorno.
É in questo clima che Israele matura la scelta resistenziale, a cui partecipa anche suo nipote, Giancarlo Piperno, che diventerà un medico di fama mondiale. Stanco di nascondersi, e determinato a costruirsi la propria via d’uscita, il 17 giugno del 1944 entra a far parte delle brigate Garibaldi nella formazione Ubaldo Fantacci. Dina aiuta come può, portando viveri con la propria bicicletta. L’attività partigiana di “Lele”, il nomignolo con cui tutti l’avevano sempre chiamato e che adesso diventa il suo nome di battaglia da partigiano, si racchiude nell’arco dell’estate del 1944, ma è intensa. Matura un orientamento socialista e a quanto sembra cura dei contatti con Radio Londra. Alla fine parteciperà attivamente alla Liberazione di Pistoia l’8 settembre del 1944, immortalato anche nelle storiche foto della Liberazione in alcune vie a due passi da quella che diventerà poi la sua casa, insieme alle sorelle Cecchi, e si guadagna in questi mesi la qualifica di partigiano combattente.
Dopo la Liberazione “Lele” riprese le fila spezzate della sua vita, che nel frattempo si erano arricchite. Nel 1945 nasceva la sua prima figlia, Miriam, fuori dal matrimonio perché le leggi razziali ancora in vigore lo impedivano – lui e Dina riusciranno a sposarsi solo nel 1947 –, una circostanza malvista nell’Italia del tempo. Nello stesso anno chiese di essere riammesso a Giurisprudenza, ma dovrà presto abbandonare gli studi per i sopraggiunti nuovi impegni familiari. Nel 1948 nasceva Sara, seguita poi da Laura. Sempre in questo periodo si impegnava nel partito socialista, per un periodo, e poi nell’ANPI, a cui rimarrà sempre iscritto, e nel sostegno ai lavoratori della cooperativa di trasporti SACA. “Lele” resterà sempre a vivere a Pistoia con la propria famiglia, dapprima fa il negoziante, poi apre il “bar dello studente”, punto di ritrovo per generazioni di giovani pistoiesi, senza clamori, ma con la grande dignità di chi si è ripreso tanto la città che la cittadinanza.
Stefano Bartolini è ricercatore presso l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia e coordina le attività di ricerca storica, archivistiche e bibliotecarie della Fondazione Valore Lavoro. Ha partecipato al recupero dell’archivio Andrea Devoto ed attualmente si occupa di storia sociale, del lavoro e del sindacato. Tra le sue pubblicazioni: Fascismo antislavo. Il tentativo di bonifica etnica al confine nord orientale; Una passione violenta. Storia dello squadrismo fascista a Pistoia 1919-1923; Vivere nel call center, in La lotta perfetta. 102 giorni all’Answers.
Articolo pubblicato nell’aprile del 2016.
Ricordando don Lorenzo Milani e don Alfredo Nesi
Don Lorenzo Milani (1923, 1967) e don Alfredo Nesi (1923-2003) sono compagni di banco durante la formazione sacerdotale in Seminario e condividono poi con continuità le esperienze pastorali e di lavoro a Calenzano e fino a Barbiana. Il rapporto di amicizia e di collaborazione continua fino alla morte di don Milani. Rimarra’ negli anni successivi un continuo rapporto espistolare fra don Nesi e la madre di don Milani, Alice Weiss.
Dall’idea di alcuni allievi di don Nesi nasce un percorso promosso in collaborazione con l’Associazione don Nesi, Fondazione Nesi e AEROC, finalizzato a valorizzare il rapporto fra i due sacerdoti.
Mercoledì 27 aprile alle ore 18,00 in via La Pira 11, quartiere Corea a Livorno, inaugurazione mostra (con foto e documenti) su don Nesi e don Milani, apericena alle ore 20,00 e a seguire alle ore 21 proiezione del film “Don Milani. Il priore di Barbiana”. La mostra resterà aperta dalle 17,30 alle 19,00 dal lunedì al venerdì e terminerà venerdì 13 maggio.
Nel periodo della mostra saranno organizzati alcuni momenti particolari:
Giovedì 28 aprile dalle 18,00 alle 19,30 letture tratte da “Lettera a una professoressa” e altri scritti di don Milani a cura di Pio Gianelli
Venerdì 6 maggio dalle 18,00 alle 19,30 Incontro con Mario Lancisi: “Don Lorenzo Milani. Profeta religioso e civile”
Giovedì 12 maggio dalle 18,00 alle 19,30 “I coreani ricordano l’incontro con don Milani”
A conclusione di questo percorso ci sarà il 22 Maggio la visita a Barbiana organizzata dagli amici di Corea e dagli allievi di don Nesi (per informazioni Maurizio Petrucci tel.3931934742)
Per informazioni sull’intero percorso:Associazione don Nesi/Corea via La Pira 11, quartiere Corea, Livorno
www.associazionenesi.org email- associazione@associazionenesi.org tel/fax- 0586/424637
25 aprile a Borgo San Lorenzo
Giornata dal profondo significato quella del prossimo 25 Aprile quando anche a Borgo San Lorenzo verrà celebrato il 71esimo anniversario della liberazione.
Le manifestazioni prederanno avvio alle 9,45 presso la Pieve di San Lorenzo con la santa Messa in suffragio dei caduti. Alle 10,30 è prevista la partenza del corteo per la deposizione delle corone di alloro al Monumento ai Caduti, alla Cappella Ossario Partigiani, al Monumento alle Vittime civili di tutte le guerre e al Monumento alla Resistenza. La chiusura è prevista, con la celebrazione ufficiale, per le 11,30 davanti al Palazzo Municipale.
Per consentire lo svolgimento del corteo sarà istituito, dalle 10 alle 13 del 25 Aprile, un divieto di sosta con rimozione forzata in Piazza Martiri della Libertà, per mt. 20 di fronte al Monumento della Resistenza, in piazza Dante, per mt. 20 corrispondenti al fronte e per mt. 20 corrispondenti al retro del Monumento ai Caduti, in Piazza Dante su ambo i lati nel tratto antistante il palazzo comunale e in Piazza del Poggio. Previsto inoltre il divieto di transito dalle 08.00 alle 13.00 del 25/04/2016 in Piazza Dante nel tratto antistante il palazzo comunale oltre che la soppressione, nello stesso giorno e orario, delle fermate Sita,
Cap, Autolinee Toscane e del servizio urbano in Piazza del Poggio e Piazza Martiri della Libertà. Allo scopo le società interessate provvederanno a dare tempestiva comunicazione all’utenza.
25 aprile a Sesto fiorentino
La cerimonia solenne del 25 aprile partirà alle 8.45 con la deposizione di corone al Cimitero Maggiore. Seguirà, alle 9.30, la Santa Messa in suffragio dei caduti alla Pieve di San Martino. Alle 10.30, in piazza Vittorio Veneto, autorità e cittadini in corteo deporranno le corone al Monumento ai Caduti e al Monumento al Partigiano. Seguiranno gli interventi del commissario straordinario del Comune di Sesto Fiorentino, Antonio Lucio Garufi, e di Gianluca Lacoppola della Segreteria provinciale ANPI
Modifiche alla viabilità. Lunedì mattina, dalle 8 e fino alle 14, divieto di transito e di sosta nel parcheggio antistante il Palazzo Comunale in piazza V. Veneto. Circolazione sospesa, nei tratti di volta in volta interessati dal passaggio del corteo, in piazza V.Veneto, via Cavallotti, via Gramsci, via Volta, piazza De Amicis.
Lunedì 25 aprile torna il “Trofeo Oliviero Frosali”. La corsa, organizzata dal Club Ausonia A.S.D. Circolo Rinascita, partirà alle 9 in via Gramsci con arrivo previsto alle 10.30 in piazza Ginori. A seguire partirà da via Dante Alighieri la passeggiata per ragazzi “Dai comincia a correre”. Insieme alla ProLoco, inoltre, alle 9 da piazza Ginori, ci sarà una passeggiata tra i luoghi storici di Sesto : Villa Ginori, Tomba Etrusca “La Montagnola” e Parco degli Etruschi
Per il corretto svolgimento della gara podistica “Trofeo Frosali”, dalle 7.30 alle 11.30 (e comunque fino alla fine dell’evento), sarà istituito il divieto di transito in via Gramsci, tratto compreso tra viale Macchiavelli-viale della Repubblica, fino a piazza Ginori (luogo di arrivo della gara). Inversione del senso unico di marcia in via Dante Alighieri, per il tempo necessario al transito della gara podistica.