Per l’epistolario Montini-La Pira, 1944-1963. Bando per una borsa di studio

Siamo lieti di pubblicare il bando per una borsa di studio relativa all’edizione critica dell’epistolario intrattenuto dagli anni quaranta all’inizio degli anni sessanta del Novecento tra Giovan Battista Montini e Giorgio La Pira. Il bando è frutto di una collaborazione con La Fondazione Giorgio La Pira di Firenze e con l’Istituto Paolo VI di Concesio (Bs), che curerà la pubblicazione del carteggio. L’Italia del secondo dopoguerra e le esperienze di Montini arcivescovo a Milano e di La Pira sindaco a Firenze offriranno uno spaccato importante e inedito di vari aspetti della vita politica, culturale e spirituale del nostro Paese. Il bando scade il prossimo 31 marzo.

Ogni dettaglio nel bando in allegato.




Donne e Resistenza. Tra storie di vita e percorsi di emancipazione

Martedì 8 marzo alle ore 17.00 al Parco Prato Sala Sezione Soci, Coop Prato, la stessa sezione in collaborazione con la Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza promuove l’incontro su Donne e Resistenza. Storie di vita e percorsi di emancipazione.

Proiezione di video-interviste inedite a donne della Resistenza toscana 1943-’45, a cura di Laura Antonelli

Incontro con Vera Michelin Salomon antifascista della Resistenza romana arrestata dai nazifascisti e imprigionata in un carcere nazista in Germania.

sarà presente Camilla Brunelli, Direttrice del Museo della Deportazione




A Cascina un incontro sulla “Fiducia tradita e il dominio sulla donna”

locandina 11 marzoLa Biblioteca Comunale “Peppino Impastato” di Cascina (Pisa) organizza per  venerdì 11 Marzo alle ore 18 (viala Comaschi 18) l’incontro “LA FIDUCIA TRADITA E IL DOMINIO SULLA DONNA”. Così viene presentato l’appuntamento: “Le cause profonde di questa triste realtà non sono ancora evidenti, ma sappiamo che si perdono nel lontano passato, nelle idee che governano il mondo e che l’uomo ha costruito nei millenni”.

Interverranno il dott. Roberto Bichisecchi, psicoterapeuta e psicoanalista e la dott.ssa Lisa Bellini, pedagogista.

 




I decennali del Novecento

L’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età contemporanea invita a partecipare alla rassegna di storia contemporanea I decennali del Novecento.

 

Questo il programma degli incontri con il relatore che terrà la conferenza:

lunedì 7 marzo: 1916 La Rivolta Irlandese di Pasqua, con il prof. Marcello Flores;

lunedì 14 marzo: 1926 Le Leggi Fascistissime e il Regime, con il prof. Paul Corner;

mercoledì 23 marzo: 1936 L’Impero Fascista, con il prof. Nicola Labanca;

lunedì 4 aprile: 1936 La Guerra Civile in Spagna, con il prof. Gabriele Ranzato;

lunedì 11 aprile: 1946 Il Voto alle donne, con la prof.ssa Patrizia Gabrielli;

lunedì 18 aprile: 1946 La Costituente, con il prof. Marco Fioravanti;

lunedì 2 maggio: 1956 Il XX Congresso, con la prof.ssa Elena Dundovich;

lunedì 9 maggio: 1966 L’alluvione di Firenze, con il dr. Erasmo D’Angelis.

Tutte le iniziative sono aperte al pubblico e si svolgeranno nell’aula storica della Biblioteca comunale degli Intronati di Siena, in via della Sapienza 5, alle ore 17.




Atletica leggera nella Guerra fredda. Il Meeting dell’Amicizia di Siena

“Il Meeting dell’Amicizia per il suo carattere popolare, scevro da quell’ufficialità tipica della burocrazia federale, si differenzia profondamente dalle altre analoghe manifestazioni italiane e straniere […]. Sostenuto e finanziato dagli Enti Locali (Comune e Provincia) e dagli Enti cittadini (Monte dei Paschi, E.P.T. e Camera di Commercio), organizzato dalla UISP con la collaborazione delle Società sportive cittadine più rappresentative, si è ormai affermato e caratterizzato come un incontro di atleti e di uomini di tutti i paesi con il popolo di Siena, all’insegna dell’amicizia e della solidarietà. Diverso è il meeting di Milano, finanziato dalla Snia e dalla Pirelli, dove lo spettacolo si salda con la merce”.

Così si può leggere su un documento del luglio 1972 a cura del comitato organizzatore del Meeting senese, in occasione della 13° edizione dell’ormai famoso evento di atletica leggera che si teneva allo stadio del Rastrello.

Nel passo sopra riportato emergono con chiarezza lo spirito e i contenuti della manifestazione – la cui prima edizione,- denominata “Meeting dell’Amicizia Post-Olimpica”,- si era tenuta a Roma, pochi giorni dopo la conclusione dell’Olimpiade del 1960 – improntati ad una visione dello sport inteso come servizio sociale ed espressione di quel movimento operaio e democratico che riusciva a connotare di sé ogni ambito della vita sociale e culturale del paese.

Dal 1961 l’evento si trasferì a Siena e il giornalista sportivo Alfredo Berra così scriveva: “Il Meeting dell’Amicizia Intercittà […] rappresenta la sintesi di ciò che un movimento di propaganda e di qualificazione atletica deve avere come insegna: reclutamento, studio, metodo e progresso”. Per queste idealità e connotazioni, il Meeting dell’Amicizia fu, fin dalla sua nascita, una manifestazione sui generis, che attraversò gli anni più turbolenti della Guerra Fredda in cui le contrapposizioni tra USA e URSS erano più aspre.

Copertina del programma del 1961

Copertina del programma del 1961

Una caratteristica del Meeting dell’Amicizia, fin dalla sua prima edizione, fu quella di manifestazione di altissimo livello sportivo – già nell’edizione romana del 1960 fu stabilito un primato mondiale, quello del lancio del disco femminile (57,15 m.) della sovietica Tamara Press – e anche di importante iniziativa di amicizia tra i popoli e di festa sportiva tra culture diverse. L’UISP nazionale, col suo ramo senese UISP Atletica, fu l’ente organizzatore, coadiuvato da altre Società Sportive, ma anche ostacolato, se non apertamente discriminato, dal mondo ufficiale dell’atletica e della politica governativa che vedeva nel Meeting una articolazione della più vasta propaganda di sinistra, nella fattispecie del PCI.

Sono da leggere in questo senso i ripetuti divieti di partecipazione agli atleti appartenenti ai gruppi militari, con esclusione del corpo delle Fiamme Gialle il quale, essendo sotto il Ministero delle Finanze, concesse ai propri rappresentanti l’autorizzazione a partecipare. Emblematico, a tale riguardo, il caso di Eddy Ottoz, uno dei massimi specialisti europei e mondiali dei 110 ostacoli, il quale, in una edizione, essendo stato autorizzato a gareggiare solo all’ultimo momento, si presentò ai blocchi di partenza con la calzamaglia della saltatrice in lungo Magalì Vettorazzo.

Sempre a proposito degli ostacoli che il Meeting dovette superare negli, così si legge nella presentazione dell’edizione del 1974: “Nella misura in cui cresceva il suo successo, specie per l’adesione dei campioni provenienti dai paesi dell’Est, parallelamente si moltiplicava l’irritazione dei faziosi di professione […]. L’irritazione si tramutò in vera e propria rappresaglia nel 1965, quando fu perentoriamente vietato agli atleti in forza a società militari di partecipare al Meeting. Non fu mai appurato da chi partì il veto, ma lo si intuì. E’ risaputo che militare con muove foglia, che il Ministro non voglia”.

Un esempio significativo di boicottaggio della manifestazione fu quello che si verificò nella prima edizione senese dell’ottobre 1961 quando il Prefetto di Siena proibì agli organizzatori di esporre la bandiera delle Repubblica Democratica Tedesca (Germania dell’Est, come altresì veniva definita), perché non riconosciuta dallo Stato italiano. La qualcosa fece molto scalpore e sollevò proteste da parte delle altre delegazioni, in particolare proprio della DDR che peraltro aveva edificato il Muro di Berlino da circa due mesi. Per non creare discriminazioni fra gli atleti partecipanti, il comitato organizzatore decise, unica volta nella storia del Meeting, di non esporre nessuna bandiera.

Sempre in chiave politica sono da interpretare le decisioni relative alla partecipazione della prestigiosa mezzofondista italiana Gabriella Dorio, rappresentante della società Fiamma Atletica Vicenza, articolazione della Società Fiamma fondata nel 1948 dal Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori e il cui primo presidente era stato Pino Romualdi, ex vicesegretario del Partito Fascista Repubblicano nonché uno del fondatori del MSI. La soluzione che fu trovata fu un compromesso tra chi si opponeva con fermezza alla presenza al Meeting di atleti appartenenti a quella società sportiva e chi, invece, privilegiava la grandezza atletica della Dorio rispetto alla sua espressione in qualche modo ‘politica’; l’atleta veneta fu infatti ammessa alle gare a patto che non indossasse la divisa della Fiamma che aveva come suo simbolo una “F” scudettata tricolore. 

Fu così in questo clima di aspri scontri e contrapposizioni ideologici, di cui anche il mondo dello sport fu interprete, che il Meeting dell’Amicizia continuò a tenersi a Siena fino alla sua 20° ed ultima edizione del 1979 quando la UISP fu costretta per motivi essenzialmente economici a interrompere l’organizzazione dell’evento.

Rod Milburn, record mondiale nei 110hs con 13"1, Meeting dell'Amicizia 22 luglio 1973, Siena

Rod Milburn, record mondiale nei 110hs con 13″1, Meeting dell’Amicizia 22 luglio 1973, Siena

Come abbiamo accennato, il Meeting si caratterizzò per la partecipazione di atleti di alto livello; nelle prime edizioni i partecipanti provenivano per lo più dai paesi dell’Europa dell’Est – all’edizione del 1961 parteciparono, oltre ad atleti italiani, rappresentanti polacchi, ungheresi, sovietici, rumeni, cecoslovacchi e jugoslavi. In seguito, la manifestazione vide la presenza di atleti cubani, ma anche statunitensi, africani e di tanti stati europei. Di certo il Meeting dell’Amicizia fu un antesignano di analoghe manifestazioni che in seguito vennero organizzate sia in Italia che all’estero e fu caratterizzato da risultati sportivi di assoluto prestigio. Al proposito ricordiamo le imprese nei 400 m. del cubano Alberto Juatorena, conosciuto come El Caballo, il record del mondo nei 100m. (9″9) ottenuto il 16 luglio del 1975 dello statunitense Stewe Williams, quello del 22 luglio 1973 nei 110hs (13″1) dello statunitense Rod Milburn, le epiche sfide di Franco Arese con l’atleta a stelle e strisce Liguori nei 1500m., le partecipazioni nelle gare di velocità di Livio Berruti, Pietro Mennea ed Eddy Ottoz, tanto per citare alcuni dei più famosi atleti italiani. A proposito di ‘gare di velocità’, c’è da ricordare che la pista de ‘Il Rastrello’ era considerata da tanti esperti una pista dove era possibile ottenere grandi risultati e fu anche per questo che il Meeting vide la partecipazione di così tanti atleti di valore e fama internazionale.

Come già accennato, il 1979 fu l’ultimo anno del meeting senese. Da qui, seppure con connotazioni diverse, il Meeting si trasferì a Pisa per due anni e poi avere termine.

Articolo pubblicato nel febbraio del 2016.




Fascista da morire

Martedì 3 maggio alle ore 18.00, presso la libreria Ibs di Firenze (via de’Cerretani 16r) presentazione del romanzo di Mario Bernardi Guardi Fascista da morire edito da Polistampa.

Intervengono:

Franco Cardini

Umberto Cecchi

Matteo Mazzoni

Agosto 1944: a Firenze entrano gli Alleati, i partigiani sfilano per le vie della città, la gente applaude i liberatori.
La Resistenza antifascista ha vinto. Ma c’è una Resistenza fascista che non si dà per vinta. E spara dai tetti. C’è chi li chiama cecchini, chi franchi tiratori: tirano addosso al nemico per un misto di fede, rabbia e disperazione. Vogliono dargli filo da torcere; sanno che durerà poco, ma chi la dura, in qualche modo la vince. O no?
Comunque Mario, allevato alla scuola di Berto Ricci, poeta, matematico e fondatore dell’“Universale”, vuole anche lui essere della partita. Vuole sparare, in nome di quel che resta del Fascismo. Ad animarlo, il ricordo di Berto e della sua lezione di vita; la complicità morale con gli amici che si sono fatti ammazzare; l’amore per una ragazza più sognata che conosciuta; lo strano vincolo amicale che lo lega a Romano Bilenchi, già fascista e amico di Berto, ed ora comunista e comandante partigiano, che cerca di dissuaderlo dai bellicosi propositi e gli dà tanti buoni consigli per farlo rinsavire. Anche se, in realtà, Mario gli va bene così com’è: una passione che ha bisogno di bruciare.

I edizione: settembre 2015
I ristampa: febbraio 2016




Barberino ricorda i suoi caduti nelle guerre

Una giornata, quella del 28 Febbraio, inserita nel programma annuale de “I conflitti della memoria”, che ha messo in programma oltre 15 appuntamenti nell’arco di dieci mesi, tutti uniti dal filo rosso del “conflitto”, sia quello bellico piuttosto che interiore e personale.
Nello specifico dell’evento di Domenica 28, si presenterà il progetto che, attraverso varie iniziative, vuole ripercorrere quello che ha vissuto il paese di Barberino, ed i suoi cittadini, durante i conflitti bellici, dalla seconda guerra di indipendenza, fino ai nostri giorni.

Una vera e propria ricerca e ricostruzione storica sulla persone di Barberino affidata alle esperte mani dello storico Claudio Carpini della Confraternita di Misericordia dei SS. Sebastiano e Rocco. Un percorso che il Comune di Barberino ha condiviso proprio con l’associazionismo locale, in primis con la Confraternita di Misericordia dei SS. Sebastiano e Rocco e la sezione ANPI di Barberino.

Per l’evento di Domenica, dopo il prologo affidato a Catalyst con Rosario Campisi in “Giuliano Guazzetti che perse la guerra” di Alberto Severi e la regia di Riccardo Rombi, si procederà poi alla vera e propria presentazione del progetto “I Barberinesi combattenti nelle guerre dell’epoca moderna”. Introdurrà Fulvio Giovannelli, Assessore alla Cultura del Comune di Barberino di Mugello. Interverranno poi Claudio Carpini, storico, sulla presentazione del progetto per una pubblicazione storica sui combattenti barberinesi e le loro famiglie; Anna Maria Gianassi della Confraternita di Misericordia dei SS. Sebastiano e Rocco e Carlo Bucelli della Sezione ANPI di Barberino di Mugello in merito alla presentazione del progetto per una mostra documentaria collettiva sui combattenti barberinesi e le loro famiglie.
La giornata si concluderà con “La Grande Guerra 1915 – 1918. Immagini & Musica & Parole”: Letture, Immagini, Brani Musicali eseguiti dai soci dell’Associazione E.S.S.E.R.E. e dai musicisti della Filarmonica Giuseppe Verdi diretti da Martina Moretti.




Il Comune di Vinci celebra il 72esimo Anniversario della Deportazione

Venerdì 4 marzo il Comune di Vinci celebra il 72esimo Anniversario della Deportazione nel campo di sterminio di Mauthausen dei cittadini di Vinci, Spartaco Fedi, Renzo Gemignani, Gino Giacomelli, Vinicio Lorenzini, Angelo Masi, e di due giovani di Livorno, Bruno e Francesco Domenichini, avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 marzo del 1944. Per l’occasione, il programma della giornata prevede alle ore 9:00 l’esibizione dei giovanissimi attori della Compagnia teatrale dell’Unicorno in uno spettacolo dal titolo “Il racconto di Nedo. Memorie di una deportazione”. Al termine della pièce, ci sarà un momento di confronto tra gli studenti delle scuole e il resto della cittadinanza, in cui interverranno il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, la dirigente dell’Istituto Comprensivo di Vinci, Roberta Beneforti, il rappresentante ANED, Vittorio Nencioni, e l’assessore alla Pubblica istruzione, Claudia Heimes. Al termine del dibattito, alle ore 11, partirà il corteo per le vie cittadine che si concluderà con la deposizione di una corona d’alloro al cippo in via Pierino da Vinci. Infine, verrà celebrata la Santa Messa da Don Renato Bellini presso il Santuario della SS. Annunziata.