Quartiere 1
Via Guelfa
L’11 agosto 1944 via Guelfa venne percorsa da un gruppo di partigiani per raggiungere la zona della fortezza dove si sarebbero protratti gli scontri per la liberazione di Firenze. Il gruppo composto da una parte della brigata Lanciotto e alcune Squadre di Azione Patriottica (SAP) perse un compagno in via Guelfa, Lino Biancalani, mentre sul vicino viale Filippo Strozzi, Silvano Cavorilli e Loreto Maggio patrioti della Terza zona cittadina.
Via Mercadante
L’11 agosto 1944 una pattuglia della brigata Sinigaglia si trovò in via Mercadante per un controllo dell’area. Durante il pattugliamento il caposquadra Alberto Casini venne ucciso da un franco tiratore tedesco. La strada era spesso luogo di scontro tra le due fazioni, essendo il collegamento tra la Manifattura Tabacchi, fortilizio tedesco e il Casone dei Ferrovieri, occupato dai partigiani.
Il comandante della brigata Sinigaglia dedicò una poesia in memoria del valoroso Alberto Casini, detto Berto.
Viali di Circonvallazione
Con l’inizio della liberazione di Firenze alcune squadre di patrioti e partigiani si insediarono nel centro cittadino per pattugliare le strade. Il primo fronte di battaglia si instaurò a partire dall’11 agosto 1944 sulla direzione dei Viali di Circonvallazione, da Piazza Beccaria fino a Porta al Prato. Si schierarono le Squadre di Azione Patriottica (SAP) nel viale Duchessa di Genova, paracadutisti dello squadrone Folgore in piazzale Donatello, due plotoni del Fronte della Gioventù in piazza Torino, plotoni liberali nel viale Principe Amedeo. Piazza Ciano, proprio per la sua conformazione circolare, divenne centro di scontri aperti: qui si trovavano i finanzieri, il plotone di Giulio Gori, squadre della brigata V e la prima compagnia della Lanciotto. Sul viale Margherita e Belfiore i plotoni della brigata Rosselli e della brigata V. Nelle vicinanze della rete ferroviaria, durante l’attacco ad un gruppo di guastatori tedeschi trovati a sabotare la stazione, vennero uccisi alcuni uomini della squadra Rosselli tra cui il comandante Nannoni.
Il 13 agosto venne organizzato il fronte di battaglia: si decise di dividerlo in tre settori e assegnarli alle brigate Lanciotto, Sinigaglia e Rosselli.
Via Gastone Bartolini
Via Gastone Bartolini (attuale via Maragliano), intitolata al martire fascista, fu luogo di spostamento delle pattuglie appartenenti al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) trovandosi in una zona aperta. Le strade perpendicolari a via Bartolini costituirono però un pericolo essendo facilmente accessibili da parte dei tedeschi. Agli incroci più rischiosi i partigiani decisero di collocare dei gruppi di guardia reclutati tra i civili. Presso una di queste postazioni venne ucciso il 12 agosto 1944 un giovane ragazzo, Marco Petrucci.
Libri: Frullini G., Firenze 1943-1944. I luoghi della tragedia e del riscatto della città, Comune di Firenze, Firenze, 1982; Frullini G., La liberazione di Firenze, Pagnini Editore, Firenze, 2006.
Foto: Senza immagine
Lungarno Archibusieri
Il 13 agosto 1944 si iniziò a togliere le macerie poste sui due punti d’accesso al Ponte Vecchio. L’azione fu diretta da una speciale commissione di architetti capeggiata dal colonnello Arduino Matassino. Tra i cumuli di materiale vi si scorsero delle mine che gli inglesi non riuscirono a disinnescare, una di queste esplose uccidendo cinque operai e ferendone altri sette.
Quartiere 2
Casa Maccari – via della Mulina di Sant’Andrea
L’11 agosto 1944 vennero colpite le abitazioni di Sant’Andrea a Rovezzano da alcune granate lanciate dai tedeschi. Nell’azione restano feriti il sergente dello squadrone Folgore, Carlo Scalambra e alcuni civili che stavano attendendo il ritorno di una pattuglia di paracadutisti.
La cittadina Maria Mattioli Maccari residente in via della Mulina di Sant’Andrea notò l’accaduto e soccorse subito Silvano Corti, rimasto gravemente ferito. Nell’uscire di casa, con l’obbiettivo di svolgere questa nobile azione, restò uccisa da una granata.
Via fra Bartolomeo
Questa strada fu messa sotto osservazione per alcuni giorni dai tedeschi, un gruppo che si era appostato in una casa situata nella vicina via Montanara. Il primo giorno, l’11 agosto 1944, uccisero Franco Bracci mentre soccorse una donna ferita, e il patriota della V brigata, Vittorio Andrelli. Il giorno seguente venne colpito a morte Rolando Farulli che abitava in via Fra Bartolomeo e stava rientrando a casa.
Viale Principessa Clotilde (attuale Viale Don Minzoni)
Il viale Principessa Clotilde attuale Viale Don Giovanni Minzoni durante l’occupazione nazista era asserragliato da gruppi di franchi-tiratori, i quali oltre a dislocarsi sul viale avevano postazioni anche in Piazza delle Cure. La zona dei dintorni era area franca e come tale pericolosa, e quindi nel punto di incrocio con via Masaccio si appostarono un gruppo di partigiani armati. Il 14 agosto 1944 una parte della brigata Lanciotto raggiunse piazza delle Cure mentre sul viale venne colpita da alcuni cecchini una camionetta dello squadrone Folgore con sei paracadutisti, cinque dei quali vengono feriti. In questa azione il tenente Manlio Cappellani muore. Verrà vendicato con una successiva azione di rastrellamento comandata dal capitano Carlo Francesco Gay della Folgore.
Via del Salviatino
Il terzo settore del fronte di battaglia a partire dal 15 agosto 1944 si andò estendendosi oltre la zona urbana delle Cure e San Gervasio. Nonostante si potevano trovare franco-tiratori e pattuglie sparse, la coraggiosa brigata Buozzi, da poco costituitasi, risalì via del Salviatino oltrepassando il comune di Firenze per puntare alla liberazione di Maiano e Fiesole. Il 22 agosto la brigata, arrivata all’altezza di Villa Montalto, subì una controffensiva perdendo il patriota Bruno Giugni.
Quartiere 3
Via di Ripoli
Il 4 agosto 1944 via di Ripoli venne percorsa da circa 500 partigiani della brigata Sinigallia, Lanciotto e della Divisione Arno. La zona era ormai priva di tedeschi e i partigiani armati, accomunati da un fazzoletto rosso al collo, avanzarono con a seguito i cittadini accorsi entusiasti.
Quartiere 5
Via del Terzolle – via Carlo Bini
Il 18 agosto 1944 i partigiani irruppero sul fronte del Mugnone facendo arretrare la linea tedesca verso Rifredi e nel quartiere Romito-Vittoria. I patrioti si incamminarono nella zona di Rifredi lungo due fronti, via del Terzolle e viale Corsica fino a via Carlo Bini, facendo abbandonare l’area ai tedeschi posti su via Ponte di Mezzo. Durante questa operazione restarono uccisi Galliano Chiostrini e Raoul Buti.
Via Vittorio Emanuele – via Bolognese
Il 20 agosto 1944 la divisione Giustizia e Libertà avanzò lungo il fronte di via Vittorio Emanuele. Prima che la zona fu completamente liberata dai tedeschi restò ucciso Albano Mugelli da un franco-tiratore, all’angolo tra via Trieste e via Vittorio Emanuele e il patriota della V brigata, Enrico Dallai all’inizio di via Bolognese.
Viale Corsica
Il 21 agosto del 1944 si ebbe un incursione tedesca guidata da un gruppo di paracadutisti nella zona di Rifredi. Il pattuglione scese lungo la ferrovia di Rifredi irrompendo in Viale Corsica, la strada occupata dai patrioti. Nello scontro vi furono molti feriti tra cui Libero e il partigiano, noto militante antifascista, Eugenio Poli.
Via delle Sciabbie
Il 23 agosto 1944 una pattuglia partigiana si trovò in perlustrazione nella zona di Novoli. Eugenio Cozzi, capo della pattuglia, morì colpito da un proiettile mentre effettuava un controllo presso la villa Carobbi, in via delle Sciabbie. Nelle vicinanze durante un altro pattugliamento persero la vita anche il macchinista delle ferrovie Luigi Svelto e due patrioti che scortano un soldato americano.