Il 72° della Liberazione di Livorno

Volantino19-25luglio2016Il Comune di Livorno promuove una serie di iniziative per il 72° anniversario della Liberazione di Livorno (ricorrenza che cade il 19 luglio) e per il 73° anniversario della caduta del Fascismo (25 luglio). Un vasto programma realizzato in collaborazione con l’Istoreco e con i rappresentanti delle associazioni livornesi dell’antifascismo e della Resistenza: A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia); A.N.P.P.I.A. (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti); A.N.E.I. (Associazione Nazionale Ex Internati); A.N.E.D. sez. di Pisa (Associazione Nazionale Ex Deportati).

Il programma delle cerimonie istituzionali:

72° Anniversario della Liberazione di Livorno

Martedì 19 luglio 2015

Ore 8.30 Ritrovo in Piazza del Municipio per trasferimento in Pullman

Ore 9.30 Sacrario del Castellaccio – Lapide Caduti Partigiani – Onori Militari e Civili

Ore 10.00 Via Ernesto Rossi – Bassorilievo al Partigiano – Deposizione corona a cura ANPI, ANPPIA, ANEI e ANED

Ore 10.30 Palazzo Comunale – Sala Cerimonie – Saluti del Sindaco e consegna delle “Medaglie della Liberazione” assegnata dal Ministero della Difesa

73° Anniversario della Caduta del Fascismo:

Lunedì 25 luglio

Alle ore 10, il Comune deporrà una corona al Monumento ai Perseguitati Politici – Viale della Libertà, Parco Antifascisti e Perseguitati dal Fascismo (zona Pinetina) .

Le manifestazioni collaterali

Un concerto per celebrare la Liberazione della Città di Livorno. “Verso la Repubblica” è il titolo dell’evento musicale (con ingresso gratuito) del coro Rodolfo Del Corona, promosso da Istoreco, ANPI, ANNPPIA e ANEI come iniziativa collaterale alle celebrazioni del 19 luglio.

Il coro diretto dal maestro Luca Stornello si esibirà martedì 19 luglio, ore 21.15 presso la Sala della Canaviglia della Fortezza Vecchia, messa a disposizione gratuitamente dall’Autorità Portuale.

Questo il programma

 Verso la Repubblica

 

Anonimo – L’albero della libertà

F. Campana – Inno nazionale

Anonimo – E semo livornesi

Elab. E. Materassi – Camicia rossa garibaldina

 

Anonimo – Attraverso valli e monti

Elab. L. Pigarelli – Un vessillo in alto sventola

Anonimo – Dalle nostre città

Anonimo – Dai monti di Sarzan

G. De Marzi – Signore delle cim

G. De Marzi – Joska la rossa

Elab. J. Rathbone – Bella ciao

Il coro “Rodolfo Del Corona”, costituito nel 1984 nel nome dell’importante compositore livornese, si propone lo studio e l’approfondimento di un repertorio che spazia dalla polifonia prerinascimentale fino a musiche del nostro secolo, senza trascurare l’importante contributo di tradizioni non europee e non colte. L’eclettismo non va a discapito della qualità, stimolando l’approfondimento delle peculiarità stilistiche dei repertori in studio. Tale flessibilità, resa possibile da un organico agile, è uno dei punti di forza del coro.

Tra i riconoscimenti ottenuti merita sottolineare il Secondo Premio al Concorso Internazionale di Cortemilia nel 2001 e, nel 2002, il Secondo Premio al XX Concorso Corale “F. Gaffurio” di Quartiano (Lodi). Di rilievo la partecipazione, in video e in voce, al film “La seconda moglie” prodotto dalla Cecchi Gori Group ed il concerto nella Sala Nervi alla presenza del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II. Nel 2007, scelto tra oltre cento formazioni, il Coro ha tenuto il concerto di apertura del X Festival Internazionale “Alta Punteria” nella prestigiosa sala Mahler di Dobbiaco.

Da segnalare tra le attività del 2013 la tournée in Francia con applauditi  concerti ad Angers e Parigi, ed il concerto ad Arezzo in occasione dell’inaugurazione del 51° Concorso Polifonico Internazionale.

Luca Stornello. È diplomato in Pianoforte e laureato in Discipline della Musica, in ambedue i casi col massimo dei voti e la lode; ha studiato Composizione, Musica corale e Direzione di coro, maturando una competenza musicale a tutto campo che gli consente di intraprendere una intensa attività didattica e di ricerca.

Vincitore di concorso, è docente di discipline teoriche presso il Conservatorio “G. Puccini” di La Spezia. Ha al suo attivo la pubblicazione di una raccolta di letture cantate e di una ricerca sulla musica popolare di Castagneto; su tematiche etnomusicologi che tiene conferenze e scrive articoli su riviste specializzate.

La sua attività concertistica spazia dal pianoforte alla direzione di cori e di gruppi strumentali; ha al suo attivo premi in concorsi nazionali e internazionali, concerti e collaborazioni con orchestre ed enti lirici; a Livorno dirige il Coro “R. Del Corona” col quale svolge una intensa attività artistica affrontando un repertorio che spazia dal Medioevo alla musica dei nostri giorni, passando per tradizioni colte e popolari. È membro della Commissione artistica dell’Associazione Cori della Toscana.

 

 




XI Edizione Premio di Cultura politica “Giovanni Spadolini”

Sabato 23 luglio, ore 18.15 a “La Limonaia Caffè”, Parco del Castello Pasquini, avrà luogo a Castiglioncello (LI) l’XI edizione del Premio di cultura politica Giovanni Spadolini.

Il premio verrà assegnato a Stefano Folli, editorialista di Repubblica, collaboratore prìncipe del Professore, per le capacità professionali e l’etica del giornalista.

Nell’occasione del  150° di Nuova Antologia  vi sarà nel corso della serata un annullo speciale da parte di Poste Italiane col volto di Spadolini impegnato nella lettura della sua rivista.




“Sognavo una vita romantica e felice”

Quale effetto un conflitto esercita sulla psiche infantile? Quali le conseguenze, i traumi, le ricadute successive?
Queste domande, così frequenti nei reportage che di recente si sono soffermati sulle “infanzie rubate” dalle guerre, sono poco presenti nei saggi di storia sociale sulla seconda guerra mondiale. Ma uno studio sull’argomento, oltre ad aiutare a comprendere le sofferenze dell’oggi, servirebbe anche a cogliere i nessi tra quel vissuto e i successivi eventi della Prima Repubblica. Lungi dal colmare questa lacuna, questo contributo vuole gettare una luce su un argomento – la memoria infantile della Resistenza – tanto più importante quanto necessario da ricordare in una regione – la Toscana – dove il numero di vittime è stato inferiore alla sola Emilia.

Innanzitutto: quali fonti usare? La più parte delle testimonianze è stata raccolta anni dopo la guerra, quando non solo il tempo trascorso aveva affievolito il ricordo, ma quando i bambini di allora si erano ormai trasformati in adulti con il proprio vissuto e con altre esperienze alle spalle. Mediata già in tempo di pace dagli adulti, la voce infantile diventa perciò più flebile nei tempi convulsi di guerra. Gli appunti che il quattordicenne aretino Almo Fanciullini raccoglie sistematicamente tra l’8 settembre e la liberazione di Arezzo appaiono quindi come una particolare eccezione.

Tracciare alcune linee comuni nelle esperienze belliche di bambini e adolescenti toscani è però possibile. La prima è l’avvento della precarietà, di luoghi e di persone. Il conflitto, prima colto vagamente dalle conversazioni degli adulti, irrompe con il primo bombardamento o la carestia. «Anche se si sentiva parlare di guerra» ricorda Feralda Giovannetti di San Martino ad Empoli, dove nel ’43 frequentava la seconda elementare «per la giovane età, non ci rendevamo conto di quello che poteva essere. Cominciammo ad accorgercene quando iniziò la carestia dei viveri». «Sognavo una vita romantica e felice: gli orrori della guerra mondiale mi distolsero da questi sogni» scrive ad esempio Anna Taiuti, che dopo il bombardamento di Milano sfollò dai nonni in Toscana.
Alla devastazione dei luoghi familiari succede spesso lo sfollamento in campagna per i cittadini o, per chi vi abitava, l’arrivo di nuove persone – spesso più colte, più ricche o semplicemente più informate sugli ultimi avvenimenti – rivoluzionava la routine quotidiana, apriva nuovi orizzonti. La novità è ad esempio sottolineata da Luciana Franceschini, nata nel 1935 nelle campagne del pistoiese: «ricordo molto bene gli sfollati perché … vedevo gente nuova … per me era tutto una sorpresa e anche un divertimento quando mi invitavano a giocare».

La crescita precoce che la guerra induce nei bambini e negli adolescenti è però il tratto che maggiormente accomuna queste testimonianze. Il processo è però difforme, e varia a seconda della classe sociale di provenienza. È la fine precoce dell’infanzia per i bambini delle classi popolari, che, mentre gli adulti si asserragliano in casa per sfuggire ai rastrellamenti, lavorano nei campi e nelle officine, svolgono commissioni, girano armati. «[Noi ragazzini] andavamo a prendere il grano perché i contadini avevano paura dei tedeschi… Noi eravamo piccoli e avevamo più possibilità di stare allo scoperto» riporta Sergio Capecchi, nato a Cantagrillo (Serravalle P.se) nel 1930. Ed è invece una scoperta della libertà per i giovani delle classi sociali superiori, che, grazie alle preoccupazioni di genitori altrimenti indotti a una stretta sorveglianza, si scoprono liberi di gestire il proprio tempo. «Eppure» riassume infatti Isabella Dauphinè, sfollata da Firenze, «ricordo quel lontano 1943 come un anno veramente straordinario. Là in campagna eravamo molti ragazzi:… e ci sentivamo veramente liberi, perché le donne adulte presenti… piene di ansie e preoccupazioni, avevano ben altro da fare che occuparsi di noi».

Articolo pubblicato nel luglio 2016.




“E anche a i’ mi’ marito tocca andar. Voci e canti fra la trincea e il focolare”

Il 21 luglio, la Fondazione CDSE promuove, in collaborazione con il Comune di Cantagallo, uno spettacolo con immagini e musiche ispirate alla Grande Guerra, ambientato nei giardini della villa Guicciardini, sede di un convalescenziario militare durante il conflitto. “E anche a i’ mi’ marito tocca andar. Voci e canti fra la trincea e il focolare”, con Daniele Poli, Fabio Cavaciocchi, Alessia Cecconi e il coro della Sartoria e della Scuola di musica di Vaiano. Ingresso libero.




Il Peyron e la sua gente. Memorie di lavoro e di vita

All’interno della rassegna culturale estiva del Comune di Vernio “Apriti chiostro”, 12 luglio 2016 ore 21,00 San Quirico (Vernio)
“Il Peyron e la sua gente. Memorie di lavoro e di vita”

Una serata-racconto a cura della Fondazione CDSE in collaborazione con il Comune di Vernio. Raccontare la storia dell’ex tappetificio Peyron del Molin Novo di Mercatale, significa abbracciare tutta la storia della comunità di Vernio, dall’epoca dei Conti Bardi al recente passato dei nostri nonni tessitori o delle nonne annodatrici al lanificio Valbisenzio.




Voci di memoria. Le fonti orali per lo studio della Resistenza

L’Istituto storico della Resistenza di Pistoia organizza, con il finanziamento della Regione Toscana, una scuola estiva dedicata allo studio delle fonti orali nella Resistenza dall’8 al 10 settembre 2016. La scuola è rivolta soprattutto a studenti universitari e insegnanti. L’iscrizione è aperta fino all’esaurimento dei posti disponibili.

Non è prevista alcuna quota di iscrizione, ma i partecipanti dovranno essere soci o associarsi all’Istituto. La quota annuale di 20 euro è comprensiva anche delle pubblicazioni e della rivista “QF. Quaderni di Farestoria”.

L’Istituto, in virtù del protocollo d’intesa firmato tra l’Istituto storico della Resistenza Toscano e l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, rilascerà una ricevuta e un attestato di frequenza valido per il proprio curriculum come corso d’aggiornamento.

Per iscriversi, inviare congiuntamente una mail a ispresistenza@tiscali.it e a chrmartinelli@gmail.com, indicando nome, cognome, indirizzo, titolo di studio e professione.

Per delucidazioni, telefonare al numero 057332578 (sede dell’Istituto).

PROGRAMMA

Primo giorno – Giovedì 8 settembre, ore 16:30-24
Villa Stonorov Pistoia
Saluti delle autorità
Introduzione, Roberto Barontini (Presidente Istituto Storico della Resistenza di Pistoia)
Fonti orali per la storia sociale, Giovanni Contini Bonacossi (Presidente Associazione Italiana Storia orale)
Raccontare la Resistenza: storie di vita orali e scritte. Un approccio metodologico, Francesco Catastini (European University Institute)
Interventi e dibattito
Buffet in terrazza
Proiezione del film “La brezza degli angeli” di Stefano Ballini
Secondo giorno – Venerdì 9 settembre
Ore 10:30 – 14:30
Visita guidata presso il Museo E Rifugi S.M.I. di Campo Tizzoro
Pranzo
Ore 16 – 22
Sala Bigongiari presso Biblioteca San Giorgio Pistoia
Presentazione delle lezioni, Chiara Martinelli (Ricercatrice Istituto Storico della Resistenza di Pistoia)
Aspetti della Resistenza in Maremma attraverso le fonti orali, Elena Vellati (Insegnante Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea)
Firenze in guerra. Fonti orali e memorie, Valeria Galimi (Università di Milano)
Uscire dalla guerra: memorie, oblii, storie, Matteo Mazzoni (Direttore Istituto Storico della Resistenza in Toscana)
Interventi e dibattito
Buffet
Terzo giorno – Sabato 10 settembre ore 9:30-12:30
Sala Bigongiari presso Biblioteca San Giorgio Pistoia
Relazione e video progetto Radici, Andrea Ranalli (Associazione “Shoot for change”)
Memorie di donne e bambini nel pistoiese, Michela Innocenti (Vicepresidente Istituto Storico della Resistenza di Pistoia)
Memoria orale, fonti e narrazioni nella strage del Padule di Fucecchio, Luca Baiada (Magistrato, autore del libro Raccontami la storia del Padule)
Interventi e dibattito
Conclusione dei lavori e consegna degli attestati




72° anniversario dell’eccidio di San Polo e della Liberazione di Arezzo

Alle ore 18.00 del 14 luglio, deposizione della corona al cippo dei caduti di San Polo, Villa Gigliosi, e al Monumento ai caduti. Alle ore 18.30 Santa Messa presso la Pieve di San Paolo a San Polo.

16 luglio, alle ore 8.30, Indicatore – Cimitero del Commonwealth: cerimonia in ricordo dei 1267 caduti degli eserciti alleati nella guerra di liberazione del territorio aretino, cui seguirà la santa messa. Ore 9.30 deposizione della corna di alloro al monumento che ricorda i 729 caduti al Cimitero di Arezzo. Ore 10.00 cerimonia dell’alzabandiera al sacrario dei Caduti.
Ore 10.30 piazza Poggio del Sole, Monumento alla Resistenza, deposizione della corona.
Intervengono:
Alessandro Ghinelli, Sindaco di Arezzo
Roberto Vasai, Presidente dell’Amministrazione provinciale
Stefano Mangiavacchi, Presidente della Confederazione provinciale fra le associazioni combattentistiche e partigiane.

 




Gli Incontri al Castello a Castiglioncello

logo_mailTornano gli Incontri al Castello, la rassegna di appuntamenti con i libri alla Limonaia Caffè di Castello Pasquini. Il salotto estivo curato da Gloria De Antoni e organizzato dal Comune di Rosignano Marittimo in collaborazione con Armunia, ospiterà tra luglio e agosto interessanti appuntamenti con scrittori e giornalisti.
Tutti gli incontri si terranno alle ore 18:00 alla presenza degli autori e delle autrici e sono ad ingresso gratuito.
In caso di maltempo si svolgeranno presso il Castello Pasquini.

mercoledì 13 luglio
Walter Veltroni
“Ciao”, Rizzoli

mercoledì 20 luglio
Eraldo Affinati
“L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani”, Mondadori

giovedì 21 luglio
Premio Suso Cecchi d’Amico per la sceneggiatura
V edizione
Presentazione del volume di Suso Cecchi d’Amico
“Suso a Lele. Lettere (dicembre 1945-marzo 1947)”, Bompiani
a cura di Silvia d’Amico e Masolino d’Amico

ore 21:30 – cerimonia di premiazione e proiezione del film
Cinema Arena La Pineta Castiglioncello

sabato 23 luglio ore 18:15
Premio di Cultura Politica
Giovanni Spadolini – XI edizione
iniziativa promossa in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia
sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

 lunedì 25 luglio
Giorgio Van Straten
“Storie di libri perduti”, Laterza

giovedì 28 luglio
Gianna Schelotto
“Chi ama non sa”, Rizzoli

domenica 31 luglio
Benedetta Craveri
“Gli ultimi libertini”, Adelphi

La Limonaia Caffè
parco del Castello Pasquini
piazza della Vittoria – Castiglioncello (LI)

Ufficio Stampa
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