Un Secolo Fiorentino e Tempi di Uccidere

Mercoledì 26 ottobre, alle ore 17.30, al Museo Novecento, Un Secolo Fiorentino e Tempi di Uccidere.

L’autore Marino Biondi in conversazione con Andrea Pellegrini. Modera Michele Rossi.

Un secolo fiorentino. Politica e cultura dalle riviste degli intellettuali all’ascesa di Matteo Renzi è il tributo che lo studioso Marino Biondi dedica a Firenze, sua città di elezione, guardandola da dentro e da fuori. Il corposo volume si caratterizza per il vasto indice degli argomenti, la cui varietà si espande dalle riviste ai carteggi, dalla diaristica alla letteratura, dalla poesia alla narrativa, dall’economia alla politica, dalla religione a forme inedite di ecclesialità, dalle avanguardie alla più istituzionale delle società letterarie, dal fascismo alla democrazia postbellica, dalle storie patrie del Risorgimento e della volatile Capitale del Regno al Renzismo, inteso come fenomeno di una individualità politico-mediatica in folgorante ascesa ai vertici della nazione.

Tempi di uccidere. La Grande Guerra: letteratura e storiografia è un libro sulla Guerra, ma anche un’ampia analisi delle guerre del Novecento, tra cui la guerra dei Trent’anni (1914-1945), con la lunga parentesi della Guerra Fredda di spie e romanzieri, e le guerre che senza nome e precisa identificazione di nemico e di fronte durano ancora oggi, mentre la nostra Costituzione, in teoria, le ripudia. Il volume esplora le metamorfosi e i riflessi della Grande Guerra nei libri di memoria e nelle testimonianze. Fra i temi affrontati, appare primaria la questione delle fonti letterarie, che in forma di memoria o diario, per non dire del romanzo d’invenzione, sono divenute dominanti nel racconto-narrazione della guerra. Tali fonti pongono tuttavia, per la loro configurazione, il problema della veridicità, se non proprio della verità storica o almeno della verità del vissuto che trasmettono dopo tarda e complessa elaborazione.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale.




Gherardo Bosio. Opera completa 1927-1941

Mercoledì 19 ottobre, ore 17.30 al Museo Novecento:

Gherardo Bosio. Opera completa 1927-1941
Presentazione del volume di Riccardo Renzi
a cura di Gabriele Corsani, Saverio Mecca, Ulisse Tramonti.
Introducono Roberto Masini e Tommaso Rossi Fioravanti.
In collaborazione con DIDA – Università di Firenze.

Il volume, edito da Edifir per la Collana Architetti del Novecento, ricostruisce il percorso creativo e professionale di Gherardo Bosio (1903-1941), la cui figura si colloca in maniera decisiva all’interno della cultura architettonica degli anni Trenta.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale.




Conversazione Azioni dall’opera di Elio Vittorini – Primo episodio

Sabato 8 ottobre, ore 16,30 al Museo Novecento, spettacolo a cura dell’Associazione culturale Murmuris tratto da Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini. Ideazione e cura di Laura Croce e Francesco Migliorini. Con Roberto Gioffrè, Roberta Bosetti e Massimo Conti. Video-art: Jacopo Jenna. Selezione musicale: Luigi Attademo. Disegno luci: Gabriele Termine. Cos’è Conversazione in Sicilia? Un viaggio in questo “mondo offeso”. Un ritorno. Una conversazione. Un percorso di conoscenza guidato da pietà e ragione: Beatrice e Virgilio. Pietà per questa umanità dolente, abbandonata, ma la ragione ispira e costringe a cercare nuove strade per uscire da questo inferno. Uno sguardo, quello di un bambino, lo sguardo dei 7 anni, lo sguardo dei miracoli, di un aquilone nell’alta luce. Un uomo poi, reale due volte. Bambino e adulto, che torna in quei luoghi per vedersi, per riconoscersi. Qui, per noi, Conversazione in Sicilia è un video e un presente che con esso interagisce. Due piani, uno reale e vivo e uno della memoria, del sogno, del ricordo. L’incontro delle due strade non dà risposte, semmai indica una possibilità. «Cominciai a temere, cominciai a ricordare. Non avevo nessuna risposta. Non piangevo per qualche ragione. In fondo non piangevo, nemmeno ricordavo e il ricordo aveva questa apparenza di pianto agli occhi altrui. Finii di fumare, finii di ricordare, smisi di piangere».




Prima presentazione della guida “La Versilia tra antifascismo, guerra e Resistenza” a Viareggio

“La Versilia tra antifascismo, guerra e Resistenza” di Federico Bertozzi, Jonathan Pieri ed Andrea Ventura (Pezzini Editore) sarà presentato venerdì sera presso il CRO Darsene di Viareggio.

Il prossimo venerdì 30 settembre 2016, alle ore 18:30, presso il C.R.O. Darsene di Viareggio (Lu) in via Coppino 244, si terrà la prima presentazione del libro “La Versilia tra antifascismo, guerra e Resistenza” (Pezzini Editore), primo volume di un’opera tripartita dell‘ISREC di Lucca volta a valorizzare i luoghi della memoria presenti sul territorio provinciale. Resa possibile dal determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, la guida, arricchita da numerose immagini e mappe, raccoglie i contributi di Federico Bertozzi, Jonathan Pieri ed Andrea Ventura, giovani storici dell’ISREC di Lucca che, suddivisesi le aree di competenza e confrontatisi con la vasta bibliografia presente sul tema, con il coordinamento del prof. Gianluca Fulvetti, hanno identificato i luoghi più significativi per la memoria collettiva versiliese della Seconda Guerra Mondiale e hanno quindi strutturato quattro tracciati principali, percorribili anche in automobile, linearmente sviluppati fra Forte dei Marmi, Seravezza, Stazzema, Pietrasanta, Camaiore, Massarosa e Viareggio. Dal Pontile di Forte dei Marmi al ponte del Pratale di Seravezza, dal Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema al monumento alla strage dei Pioppetti di Camaiore, dalla “Brilla” di Massarosa al Liceo Classico di Viareggio, il lettore potrà così andare alla scoperta dei siti più rappresentativi della storia della Versilia nel conflitto, attorno ai quali si condensano i nomi, le speranze e le sofferenze dei mesi dell’occupazione e della lotta partigiana, dei bombardamenti e dello sfollamento, della Linea Gotica e della Liberazione. Oltre ai “Percorsi della memoria”, il volume, che si propone come agile ed innovativo strumento di fruizione per residenti e turisti, include anche tre “Sentieri della memoria”, semplici tracciati montani per conoscere fatti e protagonisti della guerra e della Resistenza sulle Alpi Apuane. Promossa dall’ISREC di Lucca e dalla Sezione A.N.P.I. di Viareggio, la serata, che sarà impreziosita dalla musica di Andrea Garibaldi, terminerà con un apericena.

In allegato, la locandina dell’iniziativa.




Casa Giubileo sul Montemaggio

Sulla traversa Monteriggioni-Casole d’Elsa, in direzione di quest’ultima, all’altezza di Abbadia Isola, si apre una strada bianca che si inerpica tra le pendici boscose del Montemaggio lambendo di quando in quando dei casolari. Soltanto di recente è stata apposta una segnaletica a ricodare che quel tracciato conduce ad uno dei luoghi simbolo della Seconda Guerra Mondiale sul territorio senese, ossia Casa Giubileo.

Presso questo casolare, il 28 marzo 1944, un contingente di oltre trecento militari fascisti repubblicani ingaggiò battaglia contro un gruppo di combattenti per la libertà, che avevano con loro dei prigionieri, un capitano della forestale e un tenente tedesco. Alcuni partigiani riuscirono a darsi alla fuga durante le concitate fasi dello scontro a fuoco, uno rimase ucciso quasi subito, un altro rimasto a terra, dopo che gli assediati si furono arresi, venne trascinato dietro un muretto e finito a colpi di pistola.

Rimasero nelle mani dei fascisti diciotto ragazzi, tutti di età intorno ai vent’anni, e qui avvenne l’eccidio più famigerato che i militi della Guardia Repubblicana di Mussolini abbiano perpetrato sul territorio senese. In un primo momento i superstiti vennero portati presso un altro podere, Campo ai Meli, distante circa un chilometro dal luogo dello scontro. Le intenzioni dei fascisti furono immediatamente chiare ad una vecchia contadina del posto, Maria Barbato, che con il proprio energico e coraggioso intervento (Son mamma anch’io! Andate a farli da un’altra parte queste lavori! Le parole pronunciate dalla donna) convinse i militi a ripartire per un’altra destinazione.

img_1260aIl luogo prescelto, questa volta, fu la Porcareccia, uno spiazzo posto esattamente a metà tra Abbadia Isola e Casa Giubileo. Qui i partigiani vennero fatti schierare contro un muretto ed iniziò il triste rituale dei preparativi per l’esecuzione. Uno dei prigionieri, Vittorio Meoni (oggi Presidente dell’Istituto Storico della resistenza Senese e dell’età Contemporanea) con la forza della disperazione, riuscì a slanciarsi in un sentiero nella boscaglia, venne gravemente ferito ma riuscì a trascinarsi per un chilometro fino ad una casa di contadini che gli salvarono la vita. Per i suoi diciassette compagni non ci fu scampo. Vennero massacrati e abbandonati sul posto dell’esecuzione. Soltanto molte ore più tardi i corpi vennero raccolti, riconosciuti dai familiari e inumati provvisoriamente nel piccolo camposanto di Abbadia Isola.

Nel dopoguerra i comuni di provenienza dei caduti traslarono le salme nei loro cimiteri, tuttavia la Porcareccia, dov’era avvenuto l’eccidio, divenne un luogo di ricordo e commemorazione, dove venne apposta un’epigrafe con i nomi dei caduti ed un monumento realizzato dallo scultore Nelson Salvestrini.

A tutt’oggi, Il 28 marzo, anniversario dell’eccidio, i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali della Valdelsa e non solo, insieme a centinaia di semplici cittadini, salgono a piedi alla Porcareccia ed a Casa Giubileo per ricordare chi morì combattendo per la Libertà e la Democrazia. Da alcuni anni la stessa Casa Giubileo è stata trasformata in centro didattico e documentaristico gestito dall’A.N.P.I. Valdelsa, dall’U.I.S.P. E dall’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea.

Articolo pubblicato nel settembre del 2016.




La sezione ANPI “Rigacci” di Firenze ricorda la Liberazione del proprio quartiere dal nazifascismo

Venerdì 30 settembre alle ore 17.00 ritrovo alla lapide di Piazza Puccini dove verrà posta una corona di alloro. Alle ore 18.00 al Circolo Bencini proiezione di testimonianze di partigiani che hanno operato nel quartiere. Alle ore 18.30 musiche del gruppo di giovani “inPatto Sociale”. Ore 19.00 piccolo rinfresco offerto dalla sezione ANPI Rigacci.




Tra l’incudine e il martello. Il tramonto della mezzadria nel Pratese tra una riforma agraria incompleta e la nascita del distretto tessile (1945-1962)

Mercoledi’ 28 settembre, nella tinaia di Villa del Mulinaccio (Vaiano), alle ore 18.00 Andrea Giaconi e Fabio Bracci presenteranno il libro di Alessandro Affortunati e Giuseppe Gregori, “Tra l’incudine e il martello. Il tramonto della mezzadria nel Pratese tra una riforma agraria incompleta e la nascita del distretto tessile (1945-1962)“. L’iniziativa è promossa da l’Associazione per il Lavoro e la Democrazia in collaborazione con il Comune di Vaiano e la Fondazione CDSE.




Il convegno dell’Istoreco “Le altre Resistenze”

le-altre-resistenzeUn convegno dedicato ad esplorare il complesso quadro della Resistenza, portando in primo piano momenti ed esperienze meno conosciuti dell’esperienza italiana. E’ quanto propone l’Istoreco (Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea nella provincia di Livorno) con una giornata che si inserisce nell’ambito degli eventi per ricordare l’8 settembre 1943.

Il convegno “Le altre Resistenze” si terrà giovedì 29 settembre 2016, a partire dalle 15.30, presso la sala conferenze dell’Istoreco (Palazzo della Gherardesca, via G. Galilei, 40, Livorno) e sarà impreziosito dalla testimonianza di Santo Santino, un siculo livornese che fu partigiano sul Monte Grappa.

Alla tavola rotonda, coordinata dal presidente dell’Anpi Livorno, Gino Niccolai, parteciperanno Catia Costanzo Boschieri, presidente della Sezione Anpi Montebelluna “Antonio Boschieri-D’Artagnan”, con una relazione sull’esperienza della Resistenza del Monte Grappa, Claudio Dellavalle, presidente dell’Istoreto (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino) che tratterà il tema del partigianato meridionale e Gianluca della Maggiore, ricercatore Istoreco, che proporrà una lettura della Resistenza dei cattolici, con specifica attenzione al caso livornese.