Tra arte e riflessione la “Giornata della Memoria” a Cavriglia

Per commemorare le vittime dell’Olocausto l’Amministrazione Comunale ha promosso un ricco programma di eventi che, abbraccerà anche il ricordo delle stragi nazifasciste che nel luglio 1944 colpirono duramente la comunità cavrigliese.
La prima iniziativa per ricordare la “Shoàh” è in programma nella mattinata di venerdì 27 gennaio alle 10 e 30 quando nei giardini delle Scuole Primarie di Cavriglia, Santa Barbara e Meleto, in collaborazione con l’Associazione “Gariwo – Terra dei Giusti”, gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” assisteranno alla messa a dimora di tre olivi dedicati ad un “Giusto”. Si rinnova quindi il connubio con l’Associazione presieduta dal saggista Gabriele Nissim avviato lo 4 luglio quando Cavriglia divenne “Terra dei giusti”. Questa volta la scelta è caduta su Miep Gies, Giusta nella Storia.
Breve biografia. All’anagrafe Hermine Santrouschitz, Miep Gies è stata una delle persone che nascosero Anna Frank, la sua famiglia e altre quattro persone, proteggendole dalle persecuzioni naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’arresto e la deportazione degli inquilini dell’alloggio segreto, fu lei che scoprì e nascose il famoso diario di Anna Frank. A guerra finita e dopo la conferma della morte di Anna nel campo di concentramento di Bergen – Belsen, Miep Gies consegnò quell’insieme di fogli e taccuini all’unico superstite della famiglia, Otto Frank, padre di Anne, che li organizzò in un diario e li pubblicò nel 1947.
Sabato 28 gennaio alle 11 presso l’Auditorium del Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni in programma l’inaugurazione della mostra di pittura “Il grande viaggio” dedicata all’artista cavrigliese Roberto Mini. Cresciuto nel villaggio minatori di San Barbara, Roberto Mini si è sempre distinto per il proprio impegno in ambito culturale. La mostra resterà aperta ad ingresso gratuito negli orari di apertura del Museo Mine fino al 9 marzo.
Domenica 29 gennaio infine si rinnoverà l’appuntamento con la “Passeggiata della Memoria“, evento promosso dall’Amministrazione Comunale in sinergia col Museo Mine e l’Associazione Culturale “Meleto vuole ricordare”. La camminata prenderà dal Borgo di Castelnuovo con ritrovo fissato per le 9. Il percorso si chiuderà al monumento ai caduti di Meleto dopo aver “toccato” alcuni dei luoghi dove vennero perpetrati gli eccidi nazifascisti che colpirono la comunità cavrigliese nel luglio del 1944. “La “Giornata della Memoria” – ha affermato l’Assessore alla Cultura Filippo Boni – ha ricoperto fin da subito un ruolo fondamentale nel calendario delle iniziative promosse da questa Amministrazione. Il dovere di trasformare la conoscenza, e soprattutto il ricordo, in un progetto di sviluppo e di crescita civile del presente è per noi primario. Proprio per questo abbiamo deciso di coinvolgere anche alcuni studenti dell’ Istituto Comprensivo “Dante Alighieri”.




Giornata della Memoria: le iniziative del Museo della deportazione di Prato

In occasione del  “Giorno della memoria 2017” la  Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato in collaborazione con il Comune di Prato ed altri enti propone come ogni anno un calendario di appuntamenti. Vedi l’allegato. Si segnala in particolare l’iniziativa del 30 gennaio alle ore 18.00 nel Salone Consiliare del Comune: Ravensbrük: il lager delle donne.




La Giornata della memoria a Monsummano Terme

Un nutrito calendario di iniziative a Monsummano Terme per celebrare la Giornata della Memoria.
Anche quest’anno, il progetto sulla memoria, “Non abbiamo dimenticato”, voluto e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura con la Biblioteca Comunale “Giuseppe Giusti”, intende ricordare a tutti e tramandare alle nuove generazioni una parte di storia “scomoda”, ma fondamentale, affinché non si perda nell’oblio e venga dimenticata, per non incorrere mai più negli errori commessi nel passato.
Giovedì 26 alle ore 21,15 al Mac,n Museo di Arte Contemporanea e del Novecento – Villa Renatico Martini, nell’ambito del progetto “Padule di Fucecchio tra memoria e tradizione” si terrà la presentazione, da parte di Marco Conti, del libro “Il vento di Tatura 1940-1946 – Sei anni di internamento in Australia” di Ottilia Vicenzini Reginato.
Nel corso dei sei anni di internamento con il marito e i bambini a Tatura, nello stato di Victoria in Australia, Ottilia Vicenzini Reginato scrive un diario: si tratta di un prezioso documento, che testimonia una parte di storia ancora poco conosciuta. L’autrice ha curato con grande amore la scrittura di questo diario e ha saputo raccontare in modo efficace ed avvincente la sua esperienza.
Il libro presenta in copertina un’opera di Cesare Vagarini, anch’egli deportato nel campo di Tatura come l’autrice del libro e, per l’occasione, il Museo di Arte Contemporanea e del Novecento esporrà le opere dell’artista romano, che hanno per tema l’Eccidio di Sant’Anna di Stazzema perpetrato dai tedeschi. Saranno affiancate opere dell’artista greco Giorgio Giotsas che ha progettato un’istallazione per sottolineare il drammatico evento della Shoah.
Il Mac,n ha aderito con tali iniziative e opere al progetto “La Shoah dell’Arte” di Roma, entrando nell’elenco dei musei partecipanti, che vedrà nella giornata del 27 gennaio 2017 un agenda ricca di interventi nei maggiori centri del territorio nazionale.
Il progetto “Padule di Fucecchio tra memoria e tradizione” si avvale del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Venerdì 27 alle ore 21,00 al Teatro “Yves Montand” si terrà uno spettacolo teatrale, curato dall’Associazione Culturale “Mimesis”, dal titolo “SE IO MI IMMAGINO” Ciò che è stato per alcuni e quello che potrebbe essere per noi, regia di Rosanna Magrini, con gli attori Michele Lombardi e Stefano Tognarelli e con i ragazzi della Scuola secondaria di Primo Grado “W. Iozzelli” e “A. Caponnetto”.
A partire da un lavoro intorno al testo “Ultima fermata: Auschwitz”, gli studenti hanno affrontato una riflessione sulla discriminazione e la violenza. Si sono immaginati nei panni di Arturo, un giovane che impara il nuovo significato che la parola ebreo assume in seguito all’emanazione delle leggi razziali. I ragazzi hanno consegnato alla carta i loro pensieri e da questi materiali ha preso vita la drammaturgia di uno spettacolo che ci porterà dritti nell’immaginario dei giovani protagonisti.
Infine, Sabato 28 ore 10,00 nella Sala “Walter Iozzelli” della Biblioteca comunale “Giusti Giusti” si terrà “La Shoah raccontata ai ragazzi”, un viaggio nella memoria attraverso i libri dell’autore Premio Andersen Fabrizio Silei, rivolta agli studenti degli istituti comprensivi e ai cittadini.
In tale occasione, la biblioteca ricorda che al suo interno sono presenti testi specifici, racconti e storie vere che testimoniano lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati italiani nei campi nazisti.
Tra gli ultimi arrivi i romanzi “Anna e l’Uomo delle rondini” di Gavriel Savit e “Il cielo sopra l’inferno” la drammatica storia vera di Ravensbruck, il campo di concentramento nazista per sole donne di Sarah Helm.

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero

Info:
Biblioteca comunale “Giuseppe Giusti”
tel. 0572 959 500-1-2
m.giori@comune.monsummano-terme.pt.it
biblioteca@comune.monsummano-terme.pt.it




Convivenze, competizioni, conflitti Per una storia della pluralità culturale in alto Adriatico e nei Balcani Occidentali

Firenze, 8 febbraio 2017 Auditorium di S. Apollonia – via San Gallo 25,

CONVEGNO STORICO-DIDATTICO, promosso e organizzato da Istituto storico della Resistenza in Toscana e dall’Associazione pAssaggi di Storia, con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana, in occasione del Giorno del Ricordo 2017.

Convivenze, competizioni, conflitti
Per una storia della pluralità culturale in alto Adriatico e nei Balcani Occidentali

SESSIONE ANTIMERIDIANA, ORE 9.00-12.30

Simone Neri Serneri Università di Siena – Isrt
L’alto Adriatico. Una storia plurale

Vanni D’Alessio Università di Rijeka / Fiume, Croazia
Il mosaico identitario istriano-dalmata nella prima metà del Novecento

proiezione di Moja Meja / Il mio confine, di N. Veluscek e A. Medved (ver. ridotta, 2002)

Studenti della classe 2° D dell’Ist. Alberghiero “A. Saffi”, Firenze (prof. L. Rotondi)
Gorizia, le memorie del confine

Enisa Bukvić scrittrice
Io, noi e le altre. Identità multiculturale tra Bosnia-Erzegovina, Istria e Italia

Studenti delle classi 5° B e 5° C , Liceo Scientifico “G. Galilei”, Siena (prof. G. Volpe)
Dalla Pace perpetua di Kant all’assedio di Sarajevo

Studenti della classe 2° E, Liceo Artistico di Porta Romana, Firenze (prof. C. Vannocci)
Le parole e la guerra

Studenti della classe 4° A Cucina, ind. Enogastronomia, Ist. Alberghiero “C. Chini”, Borgo San Lorenzo (prof. R. Nardi)
Bosanski lonac/Il pentolone bosniaco
SESSIONE POMERIDIANA, ORE 13.30-15.30

Marco Abram Osservatorio Balcani e Caucaso – Transeuropa
Essere “jugoslavi”: dagli anni ‘80 ad oggi

proiezione di Sjecam se / I remember, di E. Tataragić (2016, per gentile concessione del Balkan Florence Express)

Studenti della classe 5° E, Liceo Internazionale “Machiavelli-Capponi”, Firenze (prof. M.B. Di Castri)
Vittime di guerra. Riflettere oggi sul conflitto in Bosnia-Erzegovina

Studenti della classe 5° E, Liceo Scientifico ISIS “Gobetti-Volta”, Bagno a Ripoli (prof. S. Sordi)
La scuola in Bosnia-Erzegovina e Irlanda del Nord: una sfida per la riconciliazione
L’Isrt è agenzia formativa riconosciuta dal MIUR ed è attivo un protocollo d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana. Il convegno è considerato ai fini della formazione e aggiornamento degli insegnanti.
Per informazioni e prenotazioni: www.istoresistenzatoscana.it – isrt@istoresistenzatoscana.it – tel. 055-284296




David Maria Turoldo. La vita, la testimonianza (1916-1992)

Il 26 gennaio alle ore 17.00 in Palazzo Strozzi, Sala Ferri, il Gabinetto Vieusseux vi invita alla presentazione del volume di Mariangela Maraviglia, David Maria Turoldo. La vita, la testimonianza (1916-1992).

Intervengono: Bruna Bocchini Camaiani, Arnaldo Nesti, Giorgio Vecchio.

Modera: Gloria Manghetti.




23 gennaio: parte il Treno della Memoria della Regione Toscana

Il decimo treno della memoria toscano – la Regione lo ha tenuto a battesimo nel 2002– sarà dedicato quest’anno a Primo Levi. Iniziativa realizzata in collaborazione con il Museo della deportazione di Prato, sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica.
L’edizione 2017 è stata presentata oggi dalla vicepresidnete Monica Barni, l’assessore all’istruzione Cristina Grieco e da Ugo Caffaz, animatore da sempre del treno della memoria.
“E’ sembrato doveroso, nel trentesimo anno della scomparsa, dedicare il treno di quest’anno alla memoria di Primo Levi – ha commentato Monica Barni – Questo viaggio è un percorso di conoscenza e di consapevolezza e un percorso di riflessione sulla memoria che la Regione Toscana sta portando avanti da vari anni. Un percorso che non è limitato al viaggio verso Auschwitz ma che è completato da un attività di formazione sui docenti e degli studenti. Tutto questo si inserisce nel tema della memoria e del rispetto della diversità, una politica pubblica che mira alla costruzione dei diritti di cittadinanza”.
“Questo viaggio ha un valore educativo immenso – ha aggiunto Cristina Grieco – . Da docente, ho visto tornare i miei studenti trasformati da questa esperienza, che li vede viaggiare insieme ai testimoni, un fatto quest’ultimo che dà un valore aggiunto e che contribuisce a rendere il vissuto indimenticabile. Sono contenta dunque quet’anno di poter accompagnare i giovani studenti. La Regione, con il presidente Rossi, la vicepresidente Barni e me è molto presente perché da sempre crede in questa iniziativa che siamo sicuri sarà fondamentale per la loro crescita di persone e di cittadini.
“Spesso quando le cose si ripetono vengono a noia – ha quindi detto Ugo Caffaz – . Non succede al Treno della Memoria che ogni anno credo serva di più. Perché i drammi di oggi ricordano quelli di ieri e viceversa. Educativo è dunque capire e far capire i meccanismi che portano l’uomo a questo punto di abrrazione che vediamo ripetersi oggi sui barconi che solcano il Mediterraneo, che abbiamo visto durante la guerra in Ex Jugoslavia. Non dobbiamo voltarsi dall’altra parte. Ai tempi di Auschwitz coloro che riuscivano a non girare lo sguardo erano veri eroi. Oggi bisogna essere tutti eroi”.
Primo Levi, scomparso nel 1987 (e dunque quest’anno ricorrono trenta annid alla morte), è lo scrittore reduce da Auschwitz famoso anche all’estero, che con “Se questo è un uomo” ha fatto conoscere al mondo l’incubo dei campi di sterminio. Un libro che è oggi un bestseller ma che allora, nel 1947, con difficoltà riuscì a stampare, i primi cinque capitoli usciti su una rivista e delle 2500 copie tirate della prima edizione, stampata da un piccolo editore, De Silva, ne furono vendute solo 1500. Primo Levi, oltre ad essere lo scrittore che tutti conosciamo, testimone lucido e coraggioso dello sterminio nazista, ha partecipato però anche ad un viaggio della memoria toscano, organizzato il 7 gennaio 1983 dall’allora Provincia di Firenze: non in treno ma in pullman (guarda il video). E anche da qui nasce la dedica.
Il treno della memoria ripartirà lunedì 23 gennaio, il decimo appunto da quando nel 2002 la Regione Toscana, allora pioniera e poi seguita da altri, decise di portare in Polonia gli studenti delle scuole superiori e poi anche dell’Università: per non dimenticare e per capire, per ascoltare dai sopravvissuti e per vedere di persona gli orrori di quello che è stato lo sterminio nazista. Degli ebrei, ma non solo degli ebrei. Un viaggio mai improvvisato, preceduto da un lavoro nelle scuole e con gli insegnanti che inizia ad agosto, con una summer school. Un viaggio-studio dedicato ai giovani, nel contesto anche dell’ampio e diversificato ventaglio di politiche regionali raccolte nel progetto Giovanisì.

Dal 2002 fino al 2005 il treno toscano della memoria è partito tutti gli anni, per quattro volte. Un anno, nel 2005, addirittura due sono stati i convogli. Poi, dal 2006, la partenza è stata ad anni alterni: il treno nei dispari, altre iniziative con i ragazzi (diecimila studenti di tutta la Toscana al Mandela Forum di Firenze) nei pari.
Il fischio del capotreno sarà a mezzogiorno del 23 gennaio, dalla stazione fiorentina di Santa Maria Novella. Sopra ci saranno 501 studenti (e 60 insegnanti) da 59 diverse scuole superiori di tutte e dieci le province della Toscana. Parteciperanno anche 60 studenti universitari dei tre atenei di Firenze, Pisa e Siena (compresa l’università per stranieri), oltre a diversi rappresentanti istituzionali e di associazioni. In tutto, compreso il personale di supporto, 750 persone. Il rientro a Firenze è previsto per il 27 gennaio, giorno della memoria e della liberazione del campo di Auschwitz da parte dell’esercito russo dell’Armata Rossa.
Sul treno saranno presenti le seguenti comunità e associazioni: Comunità ebraica di Firenze e Pisa; Associazione Azione Gay e Lesbica; Comunità Rom e Sinti di Firenze e di Prato; Associazione Nazionale ex Deportati (ANED) sezioni di Firenze, Prato, Pisa, Empoli; Associazione Nazionale ex Internati (ANEI); Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Il Treno della Memoria è organizzato in collaborazione con la Fondazione Museo della deportazione di Prato e hanno collaborato alla realizzazione delle varie fasi del Treno l’Ufficio scolastico Regionale per la selezione di docenti delle scuole superiori e l’Agenzia per il Diritto allo studio universitario per la selezione degli studenti universitari.

L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie ha collaborato presentando la propria offerta didattica rivolta alle scuole durante la formazione per i docenti toscani svolta alla Summer School 2016 in preparazione dell’evento. La stessa Agenzia offrirà a tutti i partecipanti al Treno della Memoria 2017, il testo di Frediano Sessi e Carlo Saletti, Auschwitz, Marsilio, Venezia, 2016, una edizione aggiornata della guida per la visita al campo e al memorial, appositamente pensata per gli studenti.




La sezione ANED di Firenze in visita alla Mostra Ebrei in Toscana per la Giornata della Memoria 2017

Venerdì 27 gennaio alle ore 18.00 la sezione ANED visiterà la mostra “Ebrei in Toscana XX-XXI secolo“, alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici a Firenze.

Interverranno Catia Sonetti, direttrice dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Livorno che ha progettato e organizzato la mostra con il sostegno della Regione Toscana e, per i locali del suo allestimento, della Città metropolitana di Firenze, e Matteo Mazzoni direttore dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana che collabora al progetto, offrendo visite guidate gratuite alle scuole.  I due Istituti hanno anche organizzato un ciclo di seminari di formazione per gli insegnanti e la cittadinanza a partire da lunedì 30 gennaio.

Al termine della visita, alle ore 19.00 si terrà una breve cerimonia davanti alla targa che ricorda i nomi dei deportati toscani, che si trova al centro della galleria.




Da ogni porta qualcuno è partito

Venerdì 27 gennaio alle ore 15.30 alla Gipsoteca di Arte antica dell’Università di Pisa (Piazza San Paolo dell’Ort), “Da ogni porta qualcuno è partito. La persecuzione e le leggi razziali raccontate e documentate da Piero Calamandrei.

Lettura di brani selezionati e montati da Gaetano Pacchi.

Introduzione di David Cerri.

Leggono: Alessandro Cambi, Patrizia De Luca, , Grazia Doni, Lorenzo Gaioni, Enrico Marrapese, Gaetano Pacchi.

Painoforte: Michele Salotti.

Il titolo dell’iniziativa è tratto da una frase di Piero Calamandrei contenuta nell’articolo “Cinquantacinque milioni” pubblicato sulla rivista “Il Ponte” nel settembre del 1945.