Servizio civile regionale: avviso per la selezione di 2 giovani presso l’ISGREC

L’Isgrec ha partecipato al bando 2017 per il servizio civile regionale, con il progetto “ Un faldone pieno di bit. Strumenti per un moderno approccio critico alla memoria” ed ha ora la possibilità di accogliere 2 giovani. Il progetto dell’Isgrec si propone di mettere a disposizione della cittadinanza strumenti utili a produrre una cultura storica e civile, facendo leva sulle innovazioni tecnologiche, nonché di incoraggiare nei giovani l’interesse per le professionalità legate ai beni culturali attraverso l’impiego di tecnologie  avanzate

Sul sito dell’Isgrec potete consultare il progetto completo e i riferimenti alle pagine del servizio civile regionale sia per le necessarie informazioni che per il modulo di iscrizione.

L’iscrizione alla selezione scade il 3 marzo.




Le industrie di Colle Val d’Elsa tra Ottocento e Novecento

Pur essendo al centro di un’area a vocazione agricola, la città di Colle Val d’Elsa, posta nel nord della campagana senese, tra Otto e Novecento si presentava come una realtà industriale ormai talmente solida da essere denominata la Biella di Toscana. Un censimento effettuato nel 1927 ci dice che, pur avendo vissuto lo shock della Grande Guerra, a quell’epoca erano ancora attive in città 350 ditte, per la maggior parte piccoli artigiani e commercianti, ma tra queste si trovavano anche quarantotto industrie, delle quali ben ventisette definite grandi e ventuno minori; un numero di tutto rispetto.

Ma come era stato possibile uno sviluppo del genere? I fattori furono fondamentalmente tre: la presenza di un microtessuto di artigiani, imprenditori e maestranze specializzate attive fin dal medioevo (realtà legata alla produzione della carta), la favorevole posizione viaria, posta sulla strada volterrana e a ridosso dell’asse viario Firenze-Siena e infine, ultima ma fondamentale, la presenza di risorse naturali a buon mercato come le acque del fiume Elsa (da secoli regimate per permetterne lo sfruttamento manifatturiero a mezzo canali -le gore-), il legname della Montagnola e delle Colline Metallifere, nonché un certa potenzialità mineraria.
Lo sviluppo industriale decollò definitivamente nel XIX secolo con la nascita della prima vetreria della città, fondata dal francese Françoise Mathis nel 1820 e della ferriera impiantata dal savoiardo Stefano Masson nel 1863, realtà accanto alle quali si era conservata attiva l’industria cartiera e si erano sviluppati altri comparti come quello della ceramica.
L’esplosione della seconda rivoluzione industriale a Colle Val d’Elsa, legata anche ad una certa lungimiranza da parte delle amministrazioni comunali dell’epoca, portò ad un deciso incremento del tessuto imprenditoriale, sviluppo, quest’ultimo, parzialmente fondato sulla scommessa, da parte degli investitori, della costruzione di un nuovo ramo della strada ferrata, ossia la tratta Poggibonsi, Colle Val d’Elsa, Saline di Volterra, Cecina.

Come è noto la ferrovia per il mare non venne mai ultimata, tuttavia lo sviluppo industriale della città valdelsana, tra alti e bassi, continuò a fare il suo corso portando, da un lato ricchezza e sviluppo ma dall’altro un brutale sfruttamento nei confronti della manodopera; le condizioni di miseria di quest’ultima generarono varie forme di protesta, come agitazioni e scontri e scontri di piazza, ma dettero un segnale ancora più forte quando nel 1897 portarono a sedere sullo scranno di sindaco il pittore socialista Antonio Salvetti, uno dei primi sostenitori di questo forza politica ad occupare tale carica nel nostro Paese.

Schizzo della città di Colle val d'Elsa

Schizzo della città di Colle val d’Elsa

Va detto infine che dopo il vertiginoso aumento di popolazione degli ultimi trent’anni dell’Ottocento (il periodo in cui il ministro Luzzatti aveva definito la cittadina valdelsana la Biella di Toscana), dovuto alle iniziative imprenditoriali richiamate poco sopra, nel ventennio successivo il numero degli abitanti di Colle Val d’Elsa rimase sostanzialmente stabile (eccettuati due sensibili shock, uno nel 1901, probabile conseguenza della crisi della ferriera, destinata a chiudere di lì a poco, e un secondo negli anni della Grande Guerra) segnando un modesto incremento, costante, dovuto al saldo attivo delle nascite rispetto ai decessi.

Del tutto ininfluente era il flusso migratorio, composto in massima parte dal tradizionale spostamento da e verso i territori dei comuni vicini delle famiglie mezzadrili e in parte marginale da lavoratori del mondo industriale e manifatturiero (vetrai, operai metallurgici, cartai, ceramisti e calzolai) che si spostavano in altri distretti produttivi (Murano, Pozzolo Formicaro, Milano, Genova, Terni, Livorno, Empoli) per periodi di tempo spesso limitati, facendo, nella maggior parte dei casi, ritorno al paese natale dopo pochi anni.
I residenti del comune valdelsano, in questo periodo superavano di poco le diecimila unità, equamente ripartite tra abitanti della campagna e borghigiani; buona parte di questi ultimi si guadagnavano da vivere nelle industrie e nei laboratori manifatturieri ad esse connessi.

Articolo pubblicato nel febbraio del 2017.




21 febbraio 2017: mostra e presentazione del catalogo “La nostra storia e la storia degli altri”

box confine 2017

Il tema del Confine orientale, materia della Giornata del Ricordo, investe il ruolo dei luoghi come segni di memoria e fondamento di cultura storica. Nel corso dei 13 anni dalla istituzione di questo giorno del calendario della memoria, abbiamo ricostruito storie collettive e di persone, lavorato in classe con insegnanti e studenti, per trarre conoscenze e suggerimenti per l’educazione civile dalla complessa somma di vicende accadute tra Italia e Stati balcanici (Jugoslavia prima, poi nuovi Stati nati dalla sua dissoluzione). Tuttavia, l’esperienza più fruttuosa è stata realizzata attraverso il viaggio. Fu nel 2009 che i nostri due istituti, regionale toscano e grossetano, fecero la prima esperienza, grazie alla Regione Toscana e all’Ufficio scolastico regionale. Visitarono Venezia Giulia, Istria e la città di Lubiana con un “viaggio di studio”, cui presero parte insegnanti di tutte le province toscane. Ne traemmo conoscenze, testimonianze, contatti con i maggiori storici. Tutto fu documentato. Oggi disponiamo di potenti strumenti per la didattica. Tra questi la mostra La nostra storia e la storia degli altri. Viaggio intorno al Confine orientale, che sarà allestita al Polo universitario grossetano (Via Ginori 43 dal 21 al 25 febbraio). Seconda importante esperienza è la serie dei viaggi dell’Istituto regionale toscano: Confini difficili. Storia e memorie del 900. Da Trieste a Sarajevo. Anche questi, viaggi di studio con insegnanti, che hanno prodotto documentazione e formazione per docenti di storia. I luoghi della memoria, nell’epoca del tramonto della fisicità, prevaricata dal mondo virtuale, producono un ritorno al contatto fisico, alla somma tra il luogo come fonte di conoscenza, di narrazione di quale e quanta memoria, di emozione. Di questo ci piace che si parli, nell’evento che il Consiglio regionale della Toscana ha permesso ai nostri due istituti di organizzare. Consegneremo alla scuola, nel corso della mattina di martedì 21 marzo, l’edizione bilingue del catalogo della mostra, appena pubblicato. Qui il programma completo della giornata del 21 febbraio, alla quale saranno presenti:

Eugenio Giani, Presidente del Consiglio della Regione Toscana

Giacomo D’Agostino, Direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Grosseto

Gabriella Papponi Morelli, Presidente Polo Universitario grossetano

Luca Verzichelli, Presidente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea

Fabio Bertini, Consiglio Direttivo dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana

Chiara Nencioni, Liceo Chini-Michelangelo, Lido di Camaiore

Luciana Rocchi, ISGREC

Info. La mostra La nostra storia e la storia degli altri rimarrà aperta da martedì 21 a sabato 25 febbraio, con orario 10-13, nei locali del Polo universitario. Visite guidate su prenotazione. ISGREC | via de’Barberi 61 | 58100 GROSSETO | tel/fax +390564415219 | segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it




“La strada maestra”. Presentazione del volume.

Vernio, Casone de’ Bardi, sabato 18 febbraio alle 16:00: presentazione del volume “La strada maestra. In viaggio da Prato a Montepiano tra Settecento e Novecento”, ultimo libro della Fondazione CDSE, curato da Cinzia Bartolozzi in collaborazione con Annalisa Marchi(Fondazione CDSE).
L’ingresso è libero. Dopo la presentazione si terrà una visita guidata gratuita alla mostra allestita nella Galleria.




17-18 febbraio: convegno internazionale “Esili e migrazioni tra XX e XXI secolo”

Venerdì 17 con apertura alle 9,30 e sabato 18, nella sede del Polo universitario grossetano si terranno tre sessioni di un convegno internazionale, organizzato dall’ISGREC, parte del progetto accolto dalla Commissione europea nell’ambito del programma Europe for citizens. Il tema: Memorie europee di frontiere. Siamo agli appuntamenti conclusivi per un lavoro culturale, che ha coinvolto istituzioni di sei paesi europei: Università, Musei, per l’Italia l’ISGREC. Ci sono state nel corso dei due anni trascorsi sessioni di lavoro a Berlino, Bilbao e Gernica, Lubiana, Perpignan, Tarragona.

Parlare di frontiere significa attraversare la storia che il vecchio continente ha alle spalle, ridivenuta eccezionalmente attuale in tempi recentissimi, ma mai estranea rispetto alla vita dei cittadini europei. Basta pensare all’esplosione delle nazioni nei Balcani. Alzare muri o accogliere migranti, esuli, profughi è tema importante: storico, politico, etico. Affrontarlo richiede punti di vista disciplinari diversi, sguardi incrociati tra nord e sud, est e ovest dell’Europa. L’esperienza del Novecento è specchio di tutti i rischi di declinare il tema frontiere dagli Stati in chiave puramente nazionale, risvegliano nazionalismi che credevamo sconfitti nel Novecento.

Si sono ormai disegnati equilibri geopolitici nuovi, con un’accelerazione inattesa e imprevedibile. In questo contesto riveste un interesse un approccio comparativo.

Il sotto-tema che è stato scelto per Grosseto è Esili e migrazioni tra XX e XXI secolo (Programma completo qui).

Il programma contiene un costante rimando dal globale al locale. Si parlerà, per il Novecento, ancora di confine Italia-mondo slavo e di frontiere “violate” tra le due guerre mondiali del Novecento da fuorusciti e volontari, che scelsero come causa propria la libertà di cittadini di altri paesi europei, con riferimenti a storie nostre, locali. L’attualità dell’enorme spostamento di popoli in atto tra Mediterraneo ed Europa e non solo sarà raccontata attraverso l’esperienza dell’arrivo e della permanenza oggi di persone – individui e non solo numeri – in Maremma.

Il secondo giorno del convegno metterà a frutto un lavoro che da anni l’ISGREC sta curando: i luoghi della memoria e il loro significato e peso nella cultura storica e memoriale. Si guarda in questo caso con particolare interesse al mondo giovanile, toccato da un fenomeno nuovissimo: i più giovani, su richiesta dei “vecchi”, ma anche per un loro autentico bisogno, cominciano a manifestare la tendenza a recuperare la realtà, la fisicità delle relazioni, anche il rapporto con i luoghi e i segni che il passato lascia. Recente per l’ISGREC la collocazione delle stolpersteine – arte in memoria della deportazione, parte del progetto “Cantieri della memoria”, che ha disseminato l’area della provincia grossetana di segni di memoria e occasioni per apprezzare la reciprocità fisico-virtuale: monumenti, luoghi teatro di storie, il sito che approfondisce tutto con una narrazione, immagini, riflessioni. E qui anche un altro incrocio: l’arte pubblica e la storia e la memoria, tutti temi riguardanti l’ethos civile, che nel sistema scolastico nazionale è “educazione alla cittadinanza”. Andremo anche a Maiano Lavacchio e a Campospillo, luoghi-simbolo di memorie dolorose.

Fra i relatori provenienti dagli altri paesi europei, Rafael Grasa, Jordi Guixé, Urska Strle, Hana Zec. Accanto a questi, esperti italiani di diverse discipline, tra cui Renzo Daviddi, Marcello Flores, Edoardo Milesi, Luca Verzichelli, Alessandra Viviani. Sono solo alcuni fra i sedici i relatori previsti dal denso programma.

Il contesto di questa e di altre iniziative, promosse dai soggetti partner del progetto Mémoires européennes des frontières, è quello del ruolo della cultura per ripensare l’Europa. L’Osservatorio europeo delle memorie, con sede nell’Università di Barcellona, nel corso degli ultimi anni è stato particolarmente attivo; ha impegnato energie nella costruzione di progetti di rete, che la Commissione europea ha accolto, nell’ambito del programma Europe for citizens, coinvolgendo più istituzioni culturali. La scommessa sul futuro dell’Europa si gioca certo su molti fronti; quello della cultura non può incidere sulle emergenze immediate più gravi, ma ha il lungo respiro dell’educazione, della riflessione sulla nostra civiltà e sulla relazione con culture “altre”. Ci auguriamo che l’appuntamento internazionale grossetano offra un contributo utile.

L’Isgrec è grato a quanti fra i soggetti pubblici e privati locali hanno apprezzato e sostenuto la realizzazione del progetto.

Info: Isgrec | Via De’ Barberi, 61 | 58100 Grosseto | tel/fax 0564 415219 | segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it




Ada Rossi

sabato 18 febbraio 2017, ore 17
Accademia di Scienze e Lettere “La Colombaria”
Via Sant’Egidio 23, 50122 Firenze (davanti Ospedale Santa Maria Nuova)

Ariane Landuyt e Vittoria Franco presentano il libro
Ada Rossi, di Antonella Braga e Rodolfo Vittori
con una presentazione di Mimmo Franzinelli
Collana “Novecentodonne” diretta da Luisa Steiner
Milano, Unicopli Edizioni, 2017

presiede Donatella Cherubini, presenti gli autori

organizzato da:
Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini; Istituto storico della Resistenza in Toscana;
Circolo Fratelli Rosselli




La presidente della Commissione Cultura della Camera in visita alla mostra “Ebrei in Toscana”

ebrei-toscana-cover_fronteVenerdì 17 febbraio 2017 alle ore 12 la presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, on. Flavia Nardelli Piccoli sarà in visita alla mostra “Ebrei in Toscana, XX e XXI secolo”, allestita presso la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi a Firenze e promossa e coordinata dall’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno (ISTORECO), realizzata col contributo determinante della Regione Toscana.




Presentazione del volume “Diario – Due anni di prigionia in Germania”

presentazione volume VIGNALIVenerdì 17 febbraio 2017 alle ore 17,30 nella Sala della Resistenza di Palazzo Ducale (Massa), si terrà la presentazione della pubblicazione di Carlo Vignali “Diario- Due anni di prigionia in Germania”. Saranno presenti il Prof. Alessandro VOLPI Sindaco della Città di Massa, Dr. Massimo MICHELUCCI Vice Presidente dell’ISRA e il Sig. Dino Oliviero BIGINI Presidente della Sezione ANPI di Massa, oltre all’autore.