Tra “Le Carte svelate”, lezione di Archivistica a Montecatini Terme

Una significativa opportunità culturale offerta dalla sezione di Montecatini – Monsummano Terme nel contesto della suggestiva mostra “Le Carte svelate“.

Una significativa opportunità culturale offerta dalla sezione di Montecatini – Monsummano Terme nel contesto della suggestiva mostra “Le Carte svelate“.

Già superate le 90 adesioni di docenti da tutto il territorio nazionale per la Summer School che l’Istituto Ferruccio Parri Rete nazionale degli Istituti della Resistenza e dell’Età contemporanea organizza anche quest’anno a Firenze grazie alla collaborazione e al supporto organizzativo dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea (ISRT).
La Summer sarà dedicata allo studio dell’Europa contemporanea con un ricco programma di lezioni e seminari dal 28 al 30 agosto.
Per chi fosse interessato, sono disponibili gli ultimi posti!! Affrettatevi!

In allegato il testo del bando.

Sabato 13 maggio, alle ore 16.00 alla Misericordia di Migliana, proiezione del docu-film Eppure, quando guardo il cielo. Marzo 1944. La deportazione con gli occhi dei figli, in ricordo di mario Nanni e dei deportati pratesi

Alle 17 di lunedì 15 maggio presso la biblioteca San Giorgio di Pistoia Giuseppe Previti presenta Sara Valentina di Palma, autrice del libro “Se questo è un bambino. Infanzia e Shoah” (Giuntina, 2017). A cura degli Amici del Giallo – Giallo Pistoia, con la collaborazione della Comunità Ebraica di Firenze.
Lo scorso 5 maggio a Collina Pistoiese si è svolta una rievocazione storica diretta agli studenti della scuola Primaria delle Fornaci (Pistoia) per ricordare i soldati brasiliani e gli sminatori italiani che tra il 1944 ed il 1945 disinnescarono migliaia di mine antiuomo sulla Porrettana, mettendo in sicurezza i paesi e le borgate attraversate dagli eventi bellici. L’iniziativa, promossa dal Sindacato Pensionati Italiani CGIL Sezione Fornaci e dall’Istituto Storico per la Resistenza e l’età contemporanea di Pistoia è stata patrocinata dall’Amministrazione del locale Sacrario Brasiliano di San Rocco.
L’Associazione ha effettuato un diorama vivente nel corso del quale sono state raccontate le storie di tre personaggi emblematici: il Tenente del Genio Raoul da Cruz Lima Junior che si distinse particolarmente nello smantellamento dei pericolosi depositi di munizioni lasciati dai tedeschi in ritirata, ed i rastrellatori pistoiesi (termine con cui si definivano i primi sminatori a partire dal 1944) Corsino Corsini e Mario Meini, morti il 18 gennaio 1945 per lo scoppio di una mina.
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Quando mi è stato proposto di realizzare un libro-intervista con Natale Consorti (C come comunista. L’impegno di una vita, a cura di Alessandro Affortunati e di Luciana Brandi, Prato, Pentalinea, 2017) ho accettato subito molto volentieri perché Consorti, “Natalino” per i suoi concittadini vaianesi, è, a mio parere, una figura di grande interesse dal punto di vista dello storico in quanto rappresenta un tipo di quadro politico e sindacale molto diffuso nel secondo dopoguerra: di origine popolare, autodidatta, formatosi politicamente nel lavoro di partito e nella lotta quotidiana per affermare i diritti degli operai nella fabbrica, tale tipo di quadro ha saputo poi mettere a frutto, come amministratore, l’esperienza maturata e dare in tal modo un importante contributo allo sviluppo del Paese. È ad uomini come lui, semplici operai o contadini, che si deve la ricostruzione e la rinascita dell’Italia dopo la tragica e fallimentare esperienza del fascismo e della guerra.
Il testo dell’intervista è stato raccolto fra il dicembre del 2016 ed il gennaio del 2017: i quattro capitoli iniziali rispecchiano, a grandi linee, le varie fasi della vita dell’intervistato, mentre il quinto, abbandonando la dimensione locale, affronta il tema della crisi della sinistra.
Seguendo il filo dei suoi ricordi, Natale ci parla dunque della sua infanzia, dei momenti di serenità vissuti a casa degli zii nell’Osmannoro (e l’Osmannoro – rammenta – era allora “un paradiso”), ma anche della durezza della vita di fabbrica, quando, appena quattordicenne, cominciò, con altri ragazzi, a scegliere le bobine dal Forti, passando ore ed ore coi ginocchi in terra, su un pavimento di cemento, pieno di olio e di polvere, con le unghie che si consumavano, il callo che si formava sulle ginocchia e gli stinchi che si riempivano di bolle.
Sono l’esperienza diretta dello sfruttamento e la frequentazione, durante il ventennio, dell’ambiente laico e progressista della Pubblica assistenza vaianese che fanno maturare in lui una precoce coscienza di classe. Nel 1944, subito dopo il passaggio del fronte, Natale si iscrive al PCI ed alla CGIL. L’impegno nel partito e nel sindacato rappresenta per lui, come per tanti altri compagni, un momento di crescita non solo sul piano politico ma anche su quello personale, che lo porta a vincere la timidezza, ad acquisire piena coscienza dei propri diritti e ad affrontare senza alcun timore il padrone (come segretario della commissione interna della Forti, Natale ebbe un ruolo di primo piano nell’aspra vertenza che, nel periodo della smobilitazione delle fabbriche, si sviluppò negli stabilimenti della Briglia e dell’Isola).
In quel torno di tempo Natale vive anche, a fianco di Carlo Ferri, l’esperienza della costituzione del Comune di Vaiano. Con la nascita del Comune comincia la sua lunga esperienza di amministratore, prima come consigliere comunale e poi come sindaco dal 1975 al 1978, quando dovette dimettersi per ragioni di salute. Fra le realizzazioni dell’amministrazione da lui presieduta vanno ricordate almeno l’adesione di Vaiano al Consiag (la metanizzazione portò ad un notevole risparmio sul costo del riscaldamento sia per uso industriale che per uso domestico) e la ristrutturazione della scuola materna di Sofignano. Natale fu poi presidente della Comunità montana della Val di Bisenzio e consigliere provinciale a Firenze ed a Prato.
Dall’intervista emerge chiaramente anche l’importanza dell’impegno di Natale nel campo dell’associazionismo, un impegno concretatosi nell’inaugurazione della nuova Casa del popolo (20 settembre 1970) – che restituì finalmente agli operai un punto di riferimento, un locale dove ritrovarsi, dove poter discutere e godere di qualche momento di svago – e nella rinascita della Pubblica assistenza (1° marzo 2006), dopo l’acquisto della palazzina di via Braga da parte della Casa del popolo stessa e dalla Pubblica Assistenza “L’Avvenire” di Prato (Natale ha coperto la carica di presidente della Sezione vaianese della PA fino al 2010).
L’ultima parte dell’intervista è dedicata alla storia del PCI nel secondo dopoguerra ed alla crisi della sinistra in Italia. Una crisi che Natale riconduce all’abbandono di quei valori che da sempre hanno costituito il patrimonio ideale della sinistra politica, ad una progressiva perdita di identità che ha portato ad un continuo calo di consenso e di voti. Sulla base di queste considerazioni, chiaramente espresse nell’intervista ed in uno dei documenti riprodotti nel libro, egli si è quindi opposto alla liquidazione del PCI ed alla deriva che ha portato alla nascita del PDS-DS-PD. In sostanza – senza nessuna nostalgia per l’esperienza del cosiddetto “socialismo reale”, sul quale formula un giudizio di netta condanna –, egli mantiene vive le ragioni dell’essere comunista, non rinuncia al sale di una visione della storia imperniata sul concetto di lotta di classe.
Oggi Natale è un comunista senza tessera, che non ha perso né l’entusiasmo di una volta né la fiducia nella possibilità di realizzare una società diversa e migliore: “il mondo è sempre andato avanti – ci dice – ed avanti continuerà ad andare nella misura in cui noi saremo in grado di farlo progredire. Il compito della sinistra, oggi come ieri, è questo”.
Ed a Natale siamo riconoscenti anche per queste parole di speranza.
Articolo pubblicato nel maggio del 2017.
Venerdì 5 maggio all’Auditorium del Castello dell’Acciaiolo, via Pantin 63, Scandicci, alle ore 21,15 si terrà l’incontro GINO TERRENI: LA FORZA DELL’ARTE TRA CONTEMPORANEO ED ANTICO a cura dello storico dell’arte dott. MARCO GAMANNOSSI. La serata rientra nelle iniziative della grande mostra omaggio su Gino Terreni organizzata dal Comune di Scandicci, la Proloco Colline Scandiccesi, L’Associazione Archivio Gino Terreni. Ai convenuti sarà offerto un brindisi a cura dell’organizzazione.