Studenti senesi nei luoghi della Memoria

Il 14 e 15 febbraio, un gruppo di quarantanove studenti degli Istituti Bandini, Marconi, Sarrocchi, e del Liceo delle Scienze umane di Siena, parteciperà ad un Viaggio della Memoria presso alcuni luoghi significativi della storia italiana del Novecento.

La prima tappa prevista sarà la Foiba di Basovizza, presso Trieste, monumento nazionale dal 1992, a ricordo delle vittime trucidate dagli uomini di Tito dopo la conquista del capoluogo giuliano nella primavera del ’45.
Seguirà la visita alla Risiera di San Sabba, unico campo di deportazione e sterminio attivato da nazisti tedeschi nel nostro Paese.
Il 15 febbraio, sulla via del ritorno, gli studenti visiteranno il Sacrario militare di Redipuglia, estrema dimora di centomila caduti della Grande Guerra.

La visita, ideata e organizzata da alcune docenti e dal Dirigente Scolastico dell’I.I.S. Sallustio Bandini, è stata possibile grazie al contributo del Comune di Siena e alla consulenza dell’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea.




Contestazione cattolica: Pistoia 1968

Dopo il Concilio Vaticano II, dal 1965, nacquero in molte città, soprattutto del centro Italia, numerosi gruppi di giovani cattolici che legarono la propria fede ad un impegno attivo nella società e che si trasformarono progressivamente in quello che sarebbe stato il dissenso cattolico. Così avvenne anche a Pistoia.
La contestazione cattolica a Pistoia crebbe all’interno della Gioventù dell’Azione cattolica, con il gruppo del Cineforum, e all’interno delle Acli, con il gruppo del Ventiquattro. Due casi non isolati nella città, ma certamente emblematici di una parabola del dissenso cattolico italiano.
I due gruppi infatti, sebbene diversi per provenienza ed età, condivisero analoghi temi di impegno: la non violenza e l’obiezione di coscienza al servizio militare, la volontà di informarsi ed informare sui problemi dei paesi in via di sviluppo e dei poveri di tutto il mondo. E furono proprio l’attenzione alla povertà, condivisa con una cospicua parte della Chiesa cattolica di quegli anni, e ai paesi del Sud del mondo a spingere molti cattolici su riflessioni vicine a quelle della sinistra. Una parte del mondo cattolico giunse perciò alle contestazioni dell’autunno del ’68 con posizioni molto vicine a quelle della sinistra e dei movimenti studenteschi. Il ’68 tuttavia segnò, se non la fine del dissenso cattolico, sicuramente un anno di svolta.
A Pistoia il 4 ottobre del 1968 alcuni giovani pistoiesi cercarono con la forza di impedire la proiezione del film Berretti verdi, diretto e interpretato da John Wayne, considerato un’apologia del militarismo americano in quegli anni di fortissima opposizione alla guerra degli Stati Uniti nel Vietnam. Un gruppo di ragazzi cercò di impedire l’ingresso del pubblico una prima volta per lo spettacolo pomeridiano; l’impresa riuscì al secondo tentativo, per quello serale. Ai primi sforzi pacifici di boicottare la proiezione, con la diffusione di volantini anti americani e un sit-in di fronte all’ingresso della sala, seguirono atti di violenza contro l’edificio del cinema Lux: furono spaccati alcuni vetri e fu divelta una saracinesca. Fu necessario l’intervento delle forze dell’ordine e il sindaco comunista Corrado Gelli decise di sospendere la proiezione serale. Il quotidiano «La Nazione» riportò ampiamente la notizia titolando: Per i «Berretti verdi» tafferugli al cinema Lux. Gremita la sala alla proiezione pomeridiana i «contestatori» sono tornati all’attacco la sera – Vetri rotti ed un’inferriata divelta – Fortunatamente nessun ferito. Venne aperta un’inchiesta che si concluse con la denuncia di alcuni con l’accusa di adunata sediziosa, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata e danneggiamento doloso.
EPSON scanner ImageFu un’agitazione a cui parteciparono un migliaio di manifestanti e, sebbene di per sé non troppo originale, può essere assunta come spartiacque nella storia del dissenso cattolico pistoiese. Se infatti fino ad allora tutti i gruppi riconducibili alla contestazione cattolica si erano mantenuti su posizioni analoghe, di fronte ai tafferugli le posizioni si divaricarono irrimediabilmente.

Il gruppo del Ventiquattro partecipò al boicottaggio del film, e insieme a personaggi della sinistra pistoiese non si tirò più indietro negli anni a venire di fronte alle lotte sul territorio, a fianco degli studenti come degli operai. Abbandonò la Chiesa e assunse una nuova fisionomia per poi fondare insieme ad altri, nel ‘69, il gruppo di Lotta Continua a Pistoia.
Il gruppo del Cineforum, forse anche per l’età più adulta, assunse invece un atteggiamento critico di fronte alla contestazione. Avanzò le proprie valutazioni negative sia nei confronti della strumentalizzazione politica da parte di rappresentanti della Dc; sia contro le modalità di manifestazione di fronte al cinema. I dirigenti democristiani che gridarono alla violazione della libertà furono ironicamente invitati a scrivere una lettera agli organi di censura che, senza rompere vetri, impedivano al cittadino di vedere altri film come Teorema di Pasolini o Galileo di Liliana Cavani, entrambi censurati dal governo democristiano in Italia. Mentre agli organizzatori di quella “fetta di rivoluzione” fu contestata la sterilità dei metodi adottati. Secondo il Cineforum quella contro i Berretti verdi era stata infatti: «una rivoluzione anche un po’ comoda perché a “dialogare” con il padrone stavolta c’erano anche alti esponenti del PCI e in fondo una masturbazione collettiva dal godimento fine a se stesso perché, nella ricerca del fine immediato, è stato dimenticato proprio colui che avrebbe dovuto essere stato il beneficiario della dimostrazione; lo spettatore medio […] che avrebbe avuto per una volta l’occasione di guardare il film con occhio critico, se solo una volta la rivoluzione gli avesse offerto uno spunto per una riflessione». Il gruppo del Cineforum dopo il ’68 abbandonò le posizioni contestative per inserirsi nella dialettica istituzionale della città.
Così entrambi i gruppi con il ’68 conclusero la comune esperienza del dissenso cattolico, ma il Cineforum rimase cattolico e moderato, mentre il Ventiquattro abbandonò la Chiesa ed entrò a pieno titolo nella sinistra extraparlamentare pistoiese.

Francesca Perugi ha conseguito la laurea in storia contemporanea all’Università degli Studi di Firenze con la prof.ssa Bocchini Camaiani e ad oggi conduce un dottorato di ricerca all’Università Cattolica di Milano nell’ambito della storia del cristianesimo contemporaneo.
Collabora assiduamente con l’Istituto storico della Resistenza di Pistoia e coltiva un vivo interesse per la storia orale. Tra le sue pubblicazioni citiamo:
“Si può essere buoni cattolici e disubbidire apertamente ai vescovi?” Il mondo cattolico pistoiese di fronte al referendum per l’abrogazione del divorzio, in «Quaderni di Farestoria», dicembre 2014 .

Articolo pubblicato nel febbraio del 2017.




Foibe: tra verità storica e “silenzi interessati”

Sabato 18 febbraio alle ore 16.00 l’Anpi di Bagno a Ripoli vi invita al Circolo ricreativo culturale di Antella (via Pulicciano) per l’incontro pubblico: Foibe: tra verità storica e “silenzi interessati”.

Sarà presentato un documentario composto da filmati tratti da inchieste sulla questione: “Fascist legacy” prodotto dalla BBC e dalla RAI, “Correva l’anno” di Paolo Mieli, “La Storia siamo Noi” di Giovanni Minoli.

Interverrà per approfondire il tema Silvano Priori dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana.




Presentazione QF – “La prima guerra mondiale: una rassegna storica e storiografica”

Alle ore 17 in Sala Gatteschi, presso la biblioteca Forteguerriana di Pistoia avrà luogo la presentazione della rivista “Quaderni di Farestoria” n.3 settembre/dicembre 2016: “LA PRIMA GUERRA MONDIALE: UNA RASSEGNA STORICA E STORIOGRAFICA”
Presenteranno il volume: Roberto Barontini, Presidente ISRPT, Enrico Bettazzi, vicepresidente ISRPT , Francesco Maggi, CIFR – Centro Italiano Filatelia Resistenza, Francesco Cutolo, ISRPT e Paolo Nesti, ISRPT.




Presentazione QF, “Pistoia, la città e la salute”

L’Istituto storico della Resistenza di Pistoia organizza per Lunedì 13 febbraio 2017 alle ore 17, presso la Sala Piero Bigongiari della Biblioteca San Giorgio Pistoia, la presentazione della rivista Quaderni di Farestoria n.2 anno 2016 intitolata: Pistoia, la città e la salute.
Il volume verrà presentato dal Presidente Roberto Barontini e dai ricercatori Francesco Cutolo, Paolo Nesti e Maurizio Lazzari.

Tema centrale dell’appuntamento è la sanità pistoiese, il suo sviluppo nel corso del ‘900 e soprattutto la storia dell’ospedale di Pistoia. Si parlerà inoltre della storia delle farmacie pistoiesi, delle conseguenze dell’influenza spagnola che colpì la città nel 1918, della cultura urbanistica della città della salute, della nascita e del percorso culturale di Cineforum e del pensiero di Giovanni Michelucci riguardo il rapporto fra la città e la salute.

 




Presentazione collettiva delle tre guide ISREC ai luoghi della memoria 1943-45 in provincia di Lucca

Schermata 2017-02-10 alle 14.04.09Dopo più di due anni di intensi lavori di ricerca, l’ISREC Lucca ha finalmente dato alle stampe per Pezzini Editore anche il terzo tassello del grande progetto di valorizzazione dei luoghi della memoria 1943-1945 presenti in provincia, dedicato stavolta, dopo gli apprezzati volumi su Versilia e Mediavalle/Garfagnana, alla città di Lucca e alla sua Piana. È tempo dunque di tirare le somme di un impegno lungo e appassionante per gli addetti ai lavori, illustrando al pubblico caratteristiche e peculiarità di uno strumento innovativo, di un’opera apprezzabile adesso nel suo insieme: l’occasione sarà la presentazione ad ingresso libero di tutte e tre le guide storico-turistiche che si terrà la sera del prossimo giovedì 16 febbraio 2017 alle ore 17:00, presso l’Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, in via San Micheletto 3 a Lucca. L’iniziativa, patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Lucca, si aprirà con i saluti delle istituzioni e vedrà poi l’intervento di Giorgio Tori, presidente della Fondazione Ragghianti e consigliere della stessa Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, cofinanziatrice del progetto. A seguire, prenderanno la parola: Gianluca Fulvetti (Università di Pisa), curatore della collana, Feliciano Bechelli (ISREC Lucca), autore del libro su Mediavalle/Garfagnana, Federico Bertozzi (ISREC Lucca), coautore della guida sulla Versilia, Luciano Luciani ed Armando Sestani (ISREC Lucca), autori del nuovissimo volume sulla Piana di Lucca, intitolato Lucca e dintorni tra antifascismo, guerra e Resistenza, che giovedì sera verrà presentato in anteprima. A coordinare la serata, Andrea Ventura, direttore dell’Isrec Lucca e coautore della guida versiliese con Bertozzi e Jonathan Pieri.

In allegato, locandina ed invito dell’iniziativa.




Soggettività femminile e memoria nell’esperienza della deportazione e della Shoah

Locandina 15.2.17_Centro DonnaMercoledì 15 febbraio alle 16.30 l’Istoreco Livorno in collaborazione con l’Associazione Evelina De Magistris e il Centro Donna Liliana Paoletti Buti organizza un incontro dal titolo “Soggettività femminile e memoria nell’esperienza della deportazione della Shoah”. L’incontro si terrà presso la sede del Centro Donna, Largo Strozzi, 3, Livorno.
Al tavolo dei relatori: Carla Roncaglia e Catia Sonetti, Presidente e Direttrice dell’Istoreco Livorno e Marta Baiardi dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana. A coordinare il pomeriggio sarà Paola Meneganti dell’Associazione Evelina De Magistris.
Al termine dell’incontro sarà trasmesso un breve video su Irena Sendler realizzato da Eleonora Giordano.




“Don Milani: l’esilio di Barbiana”

Domenica 12 febbraio alle 17 e 15 presso la Chiesa del Santissimo Salvatore di Vacchereccia il secondo appuntamento della rassegna letteraria itinerante “Le parole che non ti ho detto” promossa dall’Amministrazione Comunale di Cavriglia. Protagonista la figura di Don Milani ed il libro di Michele Gesualdi, uno dei sei ragazzi di Barbiana. A presentare il libro sarà Sandra Gesualdi, della fondazione Don Lorenzo Milani, insieme al giornalista Mario Lancisi

Michele Gesualdi nel suo ultimo libro “Don Milani, l’esilio di Barbiana” ha cercato di descriverci chi fosse effettivamente Don Milani dando voce alle vive testimonianze di quanti lo hanno conosciuto direttamente, basandosi anche sulle sue lettere, alcune delle quali inedite. Michele Gesualdi è uno dei sei ragazzi che ha vissuto un’esperienza unica accanto a don Lorenzo Milani. L’ha conosciuto bene come prete e maestro, ma anche come uomo e padre. Per anni, come presidente della Fondazione Don Milani, ha dato la parola direttamente al priore di Barbiana, pubblicando e divulgando i suoi scritti. Ora, per la prima volta, Michele Gesualdi parla direttamente di don Milani, attingendo al prezioso scrigno dei tanti ricordi che s’è tenuto gelosamente dentro, per il rispetto che nutre nei confronti del suo grande “maestro”. E lo fa con uno straordinario libro (edito dalla San Paolo), con rivelazioni inedite sulla vita di don Milani. Ma anche sulle mille sofferenze che l’amore infinito che aveva per il Vangelo, i poveri e la Chiesa gli hanno procurato dentro e fuori la sua stessa comunità ecclesiale. Un profeta incompreso e avversato, che oggi si prende una rivincita sulle tante falsità e cattiverie patite, con un crescendo di interesse per la sua opera e il suo insegnamento. Quella “cattedra del niente” ha varcato i confini di uno sperduto e sconosciuto paesino dell’Appennino. E ci interpella su temi cari a don Milani, oggi forse ancora più attuali, come se il tempo si fosse fermato.