“Pomeriggi con la storia”: conferenza sull’archivio Sigfrido Bartolini

Il 15 giugno alle 16 presso la saletta incontri dell’Ufficio cultura del Comune di Pistoia si terrà, nell’ambito degli incontri “Pomeriggi con la storia”, un intervento di Elena Gonnelli sul pittore, scultore e incisore pistoiese Sigfrido Bartolini e sul suo archivio.

 




Mons. Giovanni Sismondo, il Vescovo che salvò Pontremoli

sismondoNell’anno del 60.mo anniversario della morte di mons. Giovanni Sismondo (vescovo di Pontremoli dal 1930 al 1954), l’Istituto Storico della Resistenza Apuana organizza un convegno sulla figura e l’opera del Vescovo nei venti, terribili mesi dell’occupazione nazifascista che a Pontremoli si concluse soltanto il 27 aprile.

Il convegno, che ha il patrocinio del Comune di Pontremoli, della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli e dell’ANPI, si svolgerà sabato 22 aprile, alle 9,45, nel Teatro della Rosa.

Dopo la presentazione a cura di Paolo Bissoli, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Apuana e i saluti del Sindaco di Pontremoli, Lucia Baracchini, e del Vescovo diocesano, mons. Giovanni Santucci, saranno gli studenti degli Istituti Scolastici Superiori pontremolesi a delineare la figura e l’opera di mons. Sismondo fra il settembre 1943 e l’aprile 1945.

Da alcune settimane, infatti, alcune classi del Liceo Classico Vescovile, del Liceo “Malaspina” e dell’ ITCG “Belmesseri” sono coinvolte in un percorso di ricerca e conoscenza che li porterà ad illustrare, in apertura del convegno del 22 aprile, gli aspetti peculiari della figura di Sismondo a Pontremoli e alcuni episodi ai quali ai quali è legata la memoria del suo impegno a favore della comunità locale.

Un’opera instancabile, attenta e determinata, che lo portava ad essere ogni giorno a contatto con le persone che più avevano necessità della sua presenza e caratterizzata da un’azione straordinaria, fatta di rapporti con le parti che si fronteggiavano e tra le quali rischiava di essere schiacciata l’intera comunità locale. I suoi contatti con i partigiani e gli alleati furono determinanti in tante situazioni, quelli con i comandi tedeschi portarono alla salvezza di tante persone e vengono ricordati soprattutto per le ore difficili della fine del conflitto quanto gli occupanti in fuga minacciavano di far saltare in aria Pontremoli. Grazie al lavoro di convincimento e alle “missioni” che il vescovo Sismondo compì in prima persona il pericolo fu scongiurato.

Oltre a quelli degli studenti, sono tre gli interventi previsti nel corso della mattinata.

Il dott. Gianluca Fulvetti, dell’Università di Pisa, inquadrerà l’impegno e l’opera di mons. Sismondo e del clero locale all’interno del più ampio panorama della Toscana.

L’avv. Brian Lett rievocherà, con documenti e aneddoti, i rapporti strettissimi tra il Vescovo e Gordon Lett, il maggiore inglese comandante del Battaglione Internazionale .

Infine il prof. Emanuele Rossi, costituzionalista e prorettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, trarrà le conclusioni dei lavori.




Il 25 aprile dell’ISRT

In occasione del 72° anniversario della Liberazione, l’Istituto storico della Resistenza in Toscana interviene in varie iniziative e commemorazioni ufficiali con propri esponenti e rappresentanti.

In particolare:

    1. Commemorazione della Liberazione allo Stabilimento Leonardo di Campi Bisenzio (ex Officine Galileo), intervento del direttore M. Mazzoni (18 aprile).
    2. Commemorazione della Liberazione a Dicomano. All’interno del programma delle attività promosso dal Comune, intervento del presidente, S. Neri Serneri alla presentazione del volume Una terra che non dimentica. La Toscana, la Resistenza, il cinema (21 aprile)
    3. Commemorazione della Liberazione a San Casciano Val di Pesa, intervento del direttore M. Mazzoni (25 aprile).
    4. Commemorazione della Liberazione a Piombino, intervento del consigliere Luigi Tomassini (25 aprile).
    5. Commemorazione della Liberazione a Sesto fiorentino, intervento del vicepresidente R. Bianchi (25 aprile)
    6. Commemorazione della Liberazione a Lastra a Signa, intervento sul neofascismo a cura della prof.sa Giorgia Bulli (Università di Firenze) in rappresentanza dell’Isrt (25 aprile).
    7. Commemorazione della Liberazione a Barberino di Mugello, intervento del consigliere F. Bertini su Pane, lavoro e libertà: barberino dalla dittatura alla democrazia.

 




Il 25 aprile all’Impruneta

Dal 23 al 25 aprile, nel corso del ricco programma promosso dalla sezione Anpi e dalla Casa del popolo di Impruneta per la festa della Liberazione (vedi programma allegato), saranno esposti c/o la Casa del Popolo di Impruneta copie di tre manifesti datati 1945 del “CLN di Impruneta” del Fondo del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale conservato presso l’archivio dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana.




La strage del Padule

Sabato 22 aprile alle 18.00 a Montelupo presentazione del volume di Luca Baiada Raccontami la storia del Padule.




Pagine ebraiche di Arnaldo Momigliano

Giovedì 20 aprile alle ore 17.00 in Sala Ferri, Gabinetto Vieusseux, tavola rotonda su Arnaldo Momigliano.

Intervengono: Silvia Berti, Alberto Cavaglion, Ida Gilda Mastrorosa e Ida Zatelli partecipano alla tavola rotonda sul libro di Arnaldo Momigliano, Pagine ebraiche (Edizioni di Storia e Letteratura). Coordina Gigliola Mariani Sacerdoti.




Con la sgorbia, col pennello, col fucile… GINO TERRENI A SCANDICCI

Martedì 25 Aprile 2017, alle ore 18,00 presso il Castello dell’Acciaiolo, via Pantin 63 a Scandicci, inaugurazione della mostra “Con la sgorbia, col pennello, col fucile… GINO TERRENI A SCANDICCI”. “Oltre 120 opere in 16 Luoghi Pubblici e Privati”, col Patrocinio del Comune di Scandicci e del Consiglio Regionale della Toscana, da un’iniziativa della Proloco Colline Scandiccesi. La mostra resterà aperta fino al 2 giugno.




Il Conservatorio di San Giovanni Battista

La storia del Conservatorio di San Giovanni Battista si sviluppa dagli inizi del secolo XIV fino ai giorni nostri con una particolare continuità all’interno della vita religiosa, artistica e sociale della città di Pistoia e può essere suddivisa in due distinte fasi.

 La fase della vita religiosa

È costituita dall’aggregazione di tre monasteri femminili.

 Il Monastero di San Giovanni

Costituisce il nucleo iniziale del complesso e viene edificato al di fuori della seconda cerchia di mura cittadina secondo il lascito testamentario del 1287 di Giovanni Ammannati che aveva stabilito che se il figlio Gherardo fosse morto senza successori fosse edificato un convento femminile nell’area di un palazzo di sua proprietà.

Gherardo morì nel 1321 e, assecondando la volontà del testatore, il palazzo fu trasformato in monastero femminile dedicato a San Giovanni Battista.

Venne quindi ampliato tra il 1469 e il 1531 quando fu completata la chiesa ad opera di Ventura Vitoni e nel 1783 inglobò il contiguo monastero di S. Lucia ed ospitò anche le suore di S. Chiara.

 Monastero di S. Lucia

Fu fondato nel 1328 su testamento di Iacopo Bellebuoni nei pressi dell’attuale fortezza di Santa Barbara ma venne demolito nel 1539 per consentire l’ampliamento della fortezza e le monache furono trasferite nell’area dello spedale di S. Gregorio confinante con il monastero di S. Giovanni mentre lo spedale fu trasferito in via di Porta Lucchese. Nel 1783 il monastero fu soppresso e unificato con quello di San Giovanni.

 Monastero di S. Chiara

Viene fondato nel 1310 da Piccina di Bonaventura in via di Porta Lucchese. Nel 1783 il Vescovo Ricci soppresse il monastero per realizzarvi il nuovo edificio del Seminario e le monache furono trasferite nel monastero di San Giovanni.

La fase dell’educazione e dell’istruzione.

Nel 1785 all’interno dell’opera riformatrice del Granduca Pietro Leopoldo fu chiesto alle monache di San Giovanni di scegliere tra la vita monastica o la trasformazione del complesso in Conservatorio per l’educazione delle fanciulle.

Le suore optarono per il Conservatorio e iniziò così un periodo completamente nuovo in cui sotto la guida di suore e oblate venivano accolte e istruite le fanciulle pistoiesi.

Dopo l’unità d’Italia con la legge del 1867 i conservatori passarono sotto il controllo del Ministero dell’Istruzione e quello di san Giovanni si aprì progressivamente alla città divenendo una delle principali istituzioni educative pistoiesi. Accoglieva fanciulle tra i 7 e i 12 anni e a partire dal 1872 ospitò la scuola elementare femminile cittadina pubblica e privata.

Nel 1883 ne fu dichiarato lo stato laicale e il Conservatorio divenne un istituto pubblico educativo con amministratori nominati dal Ministero.

Nel 1898 il Conservatorio divenne sede dei corsi della Scuola normale femminile trasferita da Sambuca Pistoiese comprendente il corso complementare, la scuola di tirocinio e l’asilo infantile a sistema froebeliano.

Divenne così il principale polo educativo femminile pistoiese e attraeva alunne a convitto da tutta Italia. Il complesso fu ristrutturato nel 1877 e continuamente ammodernato nel corso del Novecento. Nel 1901 vi operavano la direttrice, tre istitutrici, una guardarobiera, una dispensiera-economa, una cuoca, due aiutanti di cucina, un giardiniere, un portiere, due inservienti, un medico, un ragioniere, un cassiere, il direttore spirituale, un chierico, un agente di campagna e quattro maestre e nel 1910 contava oltre 400 alunne.

Dal 1915 al 1919 una parte dei suoi locali fu destinato a ospedale militare di riserva e dal 1924 accolse la sede dell’Istituto commerciale “F. Pacini” e dell’Istituto magistrale.

Alla fine degli anni trenta si verificò un momento traumatico all’interno della struttura educativa con il licenziamento nel 1939 della direttrice Alba Mantovani perché di “razza ebraica” che venne riassunta solo nel dopoguerra.

Il complesso subì gravi danni con l’incursione aerea alleata del 18 gennaio 1944, quando fu distrutta completamente la chiesa e la maggior parte dei locali dove avevano sede gli istituti superiori.

Le attività vennero sospese e solo nel gennaio 1945, a liberazione di Pistoia avvenuta, si iniziò a rimuovere le macerie e si riaprì l’Istituto magistrale mentre nel 1947 ripresero a funzionare il convitto, l’Istituto tecnico e la scuola materna.

La ricostruzione integrale fu compiuta tra il 1951 e il 1957 con fondi del Ministero dei Lavori pubblici per oltre 205 milioni di lire e la direzione dell’ingegnere Adalberto Del Chicca. A partire dagli anni settanta le alunne ospitate diminuirono progressivamente e nel 1982 il convitto fu chiuso e il complesso ospitò solo le scuole pubbliche mentre nel 1983 il giardino è stato affittato al Comune e aperto al pubblico e la Chiesa è stata allestita a spazio espositivo.

Dal 2006 il Conservatorio è stato trasformato in “Fondazione Conservatorio San Giovanni Battista” e oggi è agenzia formativa accreditata presso la Regione Toscana, inoltre nei suoi spazi ha sede la Fondazione Luigi Tronci con la collezione di strumenti musicali.

Nel 2016 si sono conclusi due importanti operazioni di recupero e salvaguardia del suo patrimonio storico e architettonico. Si è concluso il restauro delle coperture e della facciata della Chiesa di San Giovanni con la direzione dell’architetto Gianluca Giovannelli, e, ad opera dello scrivente, è stato concluso il riordino e l’inventario dell’Archivio storico ed è stata allestita una mostra permanente sulla storia del Conservatorio.

Andrea Ottanelli, docente di lettere, dottore di ricerca in storia contemporanea, compie studi e ricerche sulla storia contemporanea di Pistoia, ha curato mostre e iniziative e pubblicato articoli e volumi sulla storia delle industrie e delle infrastrutture pistoiesi tra cui: La città e la sua fabbrica in La San Giorgio. Gli albori della grande industria a Pistoia, a cura di Piero Roggi, Pistoia, Gli Ori 2015; La Ferrovia Porrettana. Progettazione e costruzione (1845-1864), Pistoia, Settegiorni editore 2014. Economia e società a Pistoia dalle riforme leopoldine alla Restaurazione. Le arti e le manifatture; Gli anni del cambiamento (1878-1914) in Storia di Pistoia IV, a cura di Giorgio Petracchi, Firenze, Le Monnier 2000. Ha curato il riordino e l’Inventario di numerosi archivi storici pistoiesi tra cui quello del Conservatorio di San Giovanni Battista. È direttore della rivista “Storia Locale”.

Articolo pubblicato nell’aprile del 2017.