Commemorazione dell’eccidio di Artimino

Domenica 6 agosto commemorazione dell’eccidio di Artimino dove nel ’44 i tedeschi in ritirata uccisero due donne e tre uomini.

Ore 20.45 ritrovo in piazza San Carlo con Autorità, Anpi Carmignano e Comitato 11 giugno di Poggio alla malva

Corteo verso il cippo che ricorda i caduti e cerimonia di commemorazione civile

Ore 21.30 in piazza San Carlo  “Azad, libertà” recital concerto sulla vita del popolo curdo.




Commemorazione strage del Padule di Fucecchio

Intervento del Presidente Roberto Barontini (ISRPt) in ricordo dell’eccidio del Padule di Fucecchio (174 vittime), effettuato dai nazifascisti durante la ritirata aggressiva verso la Linea Gotica.




Convegno nazionale di studi su Luciano Della Mea

Il 29 settembre 2017 si terrà a Pisa, nella Gipsoteca di Arte antica di piazza San Paolo all’Orto 20, il convegno di studi Luciano Della Mea. Un inquieto intellettuale nell’Italia del secondo ’900, organizzato dalla Biblioteca Franco Serantini, in collaborazione con la Fondazione di studi storici “Filippo Turati” di Firenze e l’Istituto De Martino di Sesto Fiorentino.

Il convegno, che ha il patrocinio dell’Università di Pisa, fa parte del programma “Pisa e il 68”, un ciclo di iniziative dedicate ad approfondire il contesto del ’68, curate da Università di Pisa, Comune di Pisa, Biblioteca Franco Serantini, Cinema Arsenale, Scuola Normale Superiore.

Programma completo

29 settembre, Gipsoteca, sessione mattutina ore 9-13

♦ Apertura e interventi di saluto.
Adriano Prosperi (Comitato scientifico della Biblioteca F. Serantini).
Paolo Mancarella (Rettore dell’Università di Pisa).
Maurizio Degl’Innocenti (Presidente della Fondazione di studi storici “F. Turati”).
Antonio Fanelli (Membro della Giunta esecutiva dell’Istituto E. de Martino)

♦ Paolo Mencarelli, Della Mea giornalista e militante 1949-1964 tra cronaca, inchiesta e denuncia
♦ Mauro Stampacchia, Della Mea scrittore

Pausa

♦ Mariamargherita Scotti, Per un «socialismo di sinistra»: Luciano della Mea tra PSI e Nuova Sinistra
♦ Marco Cini, Politica di piano e programmazione economica nell’Italia degli anni 60: il contributo di Della Mea

 

Sessione pomeridiana ore 14,30-19

♦ Michele Battini, «Andai perché ci si crede». Come e perché morì Franco Serantini
♦ Franco Bertolucci, Il ricordo di Serantini tra memoria e impegno civile: il contributo di Della Mea

Pausa

♦ Vinzia Fiorino, Chiudere i manicomi, aprire le comunità: tra Franco Basaglia e Mauro Rostagno
♦ Alfonso Maurizio Iacono, Una rivista di frontiera: «Il Grandevetro»

 

Info e Contatti:
Telefono: 050.9711432
segreteria@bfs.it

 

 




Villeggiatura a Montepiano tra ‘800 e ‘900

Giovedì 3 agosto alle ore 21.15 a San Quirico di Vernio, Casone dei Bardi, Comune di Vernio e Fondazione CDSE presentano:

VILLEGGIATURA A MONTEPIANO TRA OTTOCENTO E NOVECENTO NELLE GUIDE DI FRANCESCO BETTINI

Incontro a cura di Annalisa Marchi, introducono Maria Lucarini e Alessia Cecconi




“Passatoprossimo”, il numero zero di una nuova rivista dell’Istoreco Livorno

ppCome tradizione, l’Istoreco Livorno ha dato alle stampe la presentazione delle attività svolte nel corso dell’anno passato. Questa volta però il prodotto che è stato pubblicato è particolarmente importante. Non solo perché le attività stanno crescendo di anno in anno, richiedendo all’Istituto di dedicare il giusto spazio per raccontarle, ma anche perché il libretto di quest’anno vuole essere un numero zero di una nuova rivista dell’Istituto, con un titolo e una veste grafica accattivante.

Il titolo è “Passatoprossimo” e una spiegazione del perché la trovate in fondo a questa pagina.  La rivista la potete scaricare nei “materiali correlati”.

Da «Passatoprossimo», n. 0, luglio 2017, p. 3

Passato, le cose passate, le storie e le loro memorie.
Questa è la dimensione fondamentale dell’agire del nostro Istituto.
Ma l’Istoreco, come tutti gli altri Istituti che ne condividono gli scopi, si occupa di società contemporanea.
Le storie, gli oggetti, le azioni che si svolgono nella cornice del presente sono però come sfuocati, incerti.
La loro definizione si realizzerà nel tempo. A volte in un tempo vicino, a volte in un tempo più lontano.
Talvolta svaniranno nel presente senza lasciare traccia.
Questo il senso della seconda parte del titolo, che a prima vista ha il sapore di un ossimoro, ma che contiene invece una sua concretezza radicata nel mondo.




Fascismo e neofascismi: la “galassia nera” tra fatti e parole

anpi3.600 pagine facebook neofasciste, 500 con gli estremi di apologia del fascismo. Sono i risultati della ricerca permanente dell’ANPI, nel suo importante progetto di mappatura del social più diffuso: http://patriaindipendente.it/progetto-facebook/
Se ne discuterà a Livorno, alla festa de l’Unità (Rotonda di Ardenza), il 4 agosto alle ore 21, con Giovanni Baldini, curatore per l’ANPI della ricerca “La galassia nera”, e Claudio Vercelli, docente di storia contemporanea all’Universitò Cattolica di Milano. Coordina GIno Niccolai, presidente provinciale dell’ANPI Livorno. L’Istoreco, in collaborazione con l’ANPI, riprenderà l’argomento a settembre in un incontro rivolto agli studenti e docenti.




73° anniversario della Liberazione di Lastra a Signa

Venerdì 4 agosto Lastra a Signa celebrerà il 73° anniversario della Liberazione dal nazifascismo con una serata di iniziative che partirà alle 20:30. Alle 21:30, presso la sala consiliare, in piazza del Comune, avrà luogo una seduta straordinaria del consiglio comunale. La seduta si aprirà con gli interventi del sindaco Angela Bagni e dei sindaci dei Comuni di Scandicci, Signa e Campi Bisenzio. Interverranno inoltre Guido Zini, della sezione Anpi di Lastra a Signa, e Pier Damiano Marini, che racconterà le vicende del Convento di Santa Lucia avvenute dal settembre del ’43 fino all’agosto del ’44. Nel corso dell’iniziativa saranno lette alcune poesie a cura della sezione Anpi di Lastra a Signa.

Programma completo

♦ ore 20.30 @ piazza del Comune
Partenza della sfilata dell’Associazione Filarmonica “G.Verdi” di Signa con arrivo in Piazza Pertini e deposizione di una corona al monumento ai Caduti.

ore 21.30 @ piazza del Comune
Consiglio comunale aperto: intervengono il sindaco Angela Bagni e Daniele Sterrantino per la segreteria della sezione Anpi “Bruno Terzani”
***Gli interventi saranno intervallati da brani musicali interpretati da Selene Samà (Anpi Signa).

♦ ore 22 @ piazza del Comune
Rievocazione storica. A cura dell’Associazione Storico Museale Linea Gotica Pistoiese Onlus.

♦ ore 22:30 @ piazza del Comune
i GrippoMisto – Acoustic Paranza concludono la serata con un concerto.




Formare le élite: il liceo “N. Forteguerri” di Pistoia in età giolittiana

Le classi liceali,

Le nostre care scuole,

Son umidi locali

Ove non entra il sole,

Ma tutta l’aria è pregna,

In queste tre cantine,

Del fumo della legna,

E odor delle latrine.

 

Così nel 1914 un anonimo – ma certo creativo – studente del “Forteguerri” ricordava la sua scuola, allora ospitata nel palazzo della biblioteca Forteguerriana, ne «L’Assillo», giornaletto goliardico soppresso dopo pochi mesi per gli sberleffi puntualmente destinati a professori e compagni di classe – da M. Rampini a cui si chiedeva di «non assumere pose tragiche quando ripete la lezione» a un certo Tosi di cui era decantata «l’aria a pipistrello».

Fondate nel 1475 sotto l’egida testamentaria del cardinal Niccolò Forteguerri, la Pia Casa della Sapienza e la sua annessa biblioteca – quella che poi sarebbe stata, più tardi, conosciuta con il nome di Forteguerriana – non tardarono ad assumere un ruolo di primo piano nel panorama culturale ed educativo pistoiese. Lo conservarono nei secoli successivi, dedicandosi alla formazione della classe dirigente locale a livello secondario e universitario – le cattedre di Diritto e Medicina sopravvissero fino al 1867, quando il Consiglio comunale fu costretto ad abolirle sotto pressione del Ministro della Pubblica Istruzione. Sussisteva ancora ai primi del Novecento, quando il ginnasio-liceo era ancora l’unica scuola secondaria presente sul territorio: la scuola industriale maschile (l’attuale IPSIA Pacinotti) sarebbe stato fondata nel 1907, l’istituto magistrale nel 1912, l’istituto tecnico industriale e commerciale durante il primo conflitto mondiale, nel 1917. Più che un segnale di disinteresse delle classi governative locali e nazionali per un’istruzione secondaria diversa da quella tradizionalmente largita all’élite, era la constatazione dell’assenza di interesse per un ogni altro tipo di istruzione. Sfavorevoli erano le condizioni sociali, culturali ed economiche del territorio e del panorama lavorativo, caratterizzato da piccole imprese a conduzione familiare dove la specializzazione della manodopera era affidata ai tradizionali canali dell’apprendistato: il deludente risultato raggiunto nei suoi primi decenni di vita dalla Scuola industriale – che, contrastando le iniziali aspettative dei suoi fautori, accolse figli di industriali e non futuri tecnici ed operai – ne era la testimonianza più concreta.

Accessibile dopo il completamento delle scuole elementari e divisa in due corsi – il ginnasio, quinquennale, fondato soprattutto sull’insegnamento della grammatica italiana, latina e greca (quest’ultima però solo nei due anni finali); e il liceo, triennale, focalizzato invece sullo studio della letteratura italiana e classica, la scuola era destinata non solo a chi intendeva proseguire verso l’istruzione universitaria, ma anche verso chi, dotato di più modeste risorse, ambiva dopo la licenza ginnasiale (o liceale) a un impiego nell’amministrazione.

Nemmeno il liceo tuttavia godette di buona salute nei primi anni del Novecento. Dal 1900 al 1915 le iscrizioni passarono da 125 a 91, e fu soprattutto il ginnasio – ovvero il ramo tradizionalmente più frequentato – a soffrirne. Non fu una peculiarità cittadina: la sua crisi di iscrizioni s’inserì in un più vasto moto di stagnazione nazionale, che, contemporaneo all’espansione dell’istruzione post-elementare e soprattutto di quella tecnica, evidenzia come la medio-bassa borghesia, incline fino alla fine del secolo a inviare i propri figli al ginnasio, nel secolo successivo intravvedesse nelle scuole tecniche e negli istituti tecnici una più redditizia opportunità di formazione. A Pistoia, dove l’istituto tecnico sarebbe comparso solo verso la fine della prima guerra mondiale, questa funzione fu probabilmente rivestita dalla Regia Scuola industriale.

Il declino quantitativo non significò tuttavia un ridimensionamento culturale del liceo. Diversi suoi docenti ricoprirono posizioni di un certo rilievo in età liberale e negli anni a venire: Alfredo Chiti, docente del ginnasio e segretario dal 1899 della neonata “Deputazione di storia patria”, divenne un importante studioso del Risorgimento pistoiese e curò fino alla morte la rivista «Bullettino storico pistoiese»; Michele Losacco, professore di lettere al liceo, era un collaboratore di “Nuovi Doveri”, rivista di pedagogia fondata da Gentile e Lombardo-Radice; Carlo Villani, insegnante di latino e greco, durante il ventennio sarebbe diventato localmente famoso per la direzione del settimanale clerical-fascista «L’Alfiere».

Articolo pubblicato nel luglio del 2017.