“Zone di guerra, geografie di sangue” a Castelnuovo di Garfagnana

Sala “Luigi Suffredini”, Castelnuovo Garfagnana: sabato 23 settembre, alle ore 17:00, appuntamento con “Zone di guerra, geografie di sangue”.

Sala “Luigi Suffredini”, Castelnuovo di Garfagnana: sabato 23 settembre, alle ore 17:00, appuntamento con la presentazione di “Zone di guerra, geografie di sangue”.

Il prossimo sabato 23 settembre 2017, alle ore 17:00, presso la Sala “Luigi Suffredini” in piazzetta Ariosto a Castelnuovo di Garfagnana (Lu), si terrà una nuova presentazione del libro “Zone di guerra, geografie di sangue. L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945)”. Edito dal Mulino, il volume rende conto dell’importante opera di censimento dei più di 5.000 episodi di violenza nazifascista compiuti in Italia nei mesi dell’occupazione, ricerca portata a termine da un team di 115 esperti, coordinati da Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino dell’Università di Pisa, che hanno anche svolto le funzioni di curatori della pubblicazione. Promossa dall’ANPI nazionale, dall’INSMLI “Ferruccio Parri” e dal Governo della Repubblica Federale Tedesca, dopo più di due anni di lavoro storiografico, l’iniziativa non si è limitata a produrre un’edizione cartacea di grande rilievo, ma è pure risultata in un utile strumento di consultazione online delle schede dei singoli episodi di uccisioni e stragi capillarmente censiti: il portale www.straginazifasciste.it, inaugurato nel 2016. In occasione della serata castelnovese, dopo i saluti istituzionali del Sindaco Andrea Tagliasacchi, prenderà la parola per l’introduzione Nicola Barbato, membro del Consiglio direttivo dell’ISREC Lucca. A seguire, parleranno Carlo Giuntoli, pure membro del Direttivo e tesoriere dell’ISREC, con l’intervento “La violenza fascista dal locale al nazionale: la strage della Merlacchiaia”, e Gianluca Fulvetti, curatore del volume. Evento patrocinato da Comune di Castelnuovo di Garfagnana, ISREC Lucca ed ANPI-Comitato Provinciale di Lucca. Ingresso libero.

In allegato, la locandina dell’iniziativa.




“Zone di guerra, geografie di sangue” a Borgo a Mozzano

Il prossimo venerdì sera, all’ex Convento delle Oblate di Borgo a Mozzano, si terrà la presentazione del nuovo atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia 1943-1945.

Il prossimo venerdì sera, all’ex Convento delle Oblate di Borgo a Mozzano, si terrà la presentazione del nuovo “Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia 1943-45″.

Per la sera del prossimo venerdì 15 settembre 2017, Comune di Borgo a Mozzano, ISREC Lucca ed ANPI-Comitato Provinciale di Lucca organizzano una nuova presentazione di “Zone di guerra, geografie di sangue”, il nuovo Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia 1943-1945″ edito dal Mulino con la curatela di Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino. L’appuntamento, per gli interessati, è alle ore 21:00 in via Roma 31, presso la Cappellina dell’ex Convento delle Oblate a Borgo a Mozzano (Lu): ad introdurre il nuovo volume, pietra miliare per lo studio della violenza nazista e fascista in Italia nei mesi dell’occupazione tedesca, sarà, dopo i saluti istituzionali di Patrizio Andreuccetti, Sindaco di Borgo a Mozzano, Nicola Barbato, membro del Consiglio direttivo dell’ISREC Lucca. Ad illustrare al pubblico obiettivi, metodologia e risultati della recente ricerca, che, oltre alla pubblicazione cartacea, ha portato all’inaugurazione di un pratico portale per la consultazione online delle schede concernenti i singoli casi di uccisioni e stragi censiti (www.straginazifasciste.it), sarà invece Gianluca Fulvetti (Università di Pisa), curatore del libro. Ingresso libero.

In allegato, la locandina dell’iniziativa.




Scuola&Università: un rapporto difficile, due identità da ricostruire

L’Associazione “Amici di Passato e Presente” invita il prossimo 29 settembre alla seguente incontro:

Scuola&Università: un rapporto difficile, due identità da ricostruire, introdotto e coordinato da Monica Galfré (Firenze), a cui parteciperanno
Gianluca Bocchi (Bergamo), Alessandro Laterza (Edizioni Laterza), Vanessa Roghi (Roma), Marco Rovinello (Napoli), Matteo Viale (Bologna), Gianfranco Viesti (Bari) che si terrà a Firenze , nell’Aula magna del Dipartimento Sagas (via San Gallo 1) il giorno 29 settembre 2017, a partire dalle ore 15.15.




Presentazione di “Storia, memoria, cultura civile. Progetti di formazione e proposte didattiche di storia contemporanea”

Venerdì 22 settembre
ore 15
@ Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, via Carducci 5/37 (zona sant’Ambrogio)

 

l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea ha il piacere di invitare insegnanti di scuola media e secondaria alla presentazione di

  Storia, memoria, cultura civile.
Progetti di formazione e proposte didattiche di storia contemporanea

 

L’incontro sarà anche l’occasione per uno scambio di idee sull’insegnamento della storia e della cultura del Novecento, anche in relazione al supporto  storiografico, documentario e bibliografico che il patrimonio del nostro istituto può offrire al mondo della scuola.

 Vi preghiamo di segnalarci la vostra presenza, possibilmente entro il 20 settembre, ai fini dell’organizzazione logistica  dell’incontro.




73° Anniversario della Liberazione di Montemurlo

14 settembre 2017
ore 21:15
@ Biblioteca di Montemurlo (piazza don Milani, 1)

DALLA RESISTENZA ALLA PARTECIPAZIONE.
STORIE DI DONNE DA MONTEMURLO E DALLA TOSCANA

In occasione del 73° Anniversario della Liberazione di Montemurlo (11 settembre 1944) il Comune di Montemurlo e la Fondazione CDSE organizzano una conferenza e la proiezione del video “Non fanno solo la calza” a cura del CDSE.

Interverranno: Alessia Cecconi, Luisa Ciardi, Francesco Venuti con la partecipazione della RSA di Cicignano

• Ingresso gratuito.




73° anniversario della Liberazione di Vaiano

12 settembre 2017
ore 21
@ Vaiano, sala del Consiglio comunale (piazza del Comune, 4)

LA LIBERTÀ È UN SOFFIO DI VITA

Gli Alleati e la popolazione civile all’indomani della Liberazione

 In occasione del 73° anniversario della Liberazione di Vaiano (10 settembre 1944) il comune di Vaiano e la Fondazione CDSE, in collaborazione con ANPI, organizzano una serata-racconto con foto, memorie e documentazione inedita sugli scambi e gli incontri tra Alleati e popolazione civile in Val di Bisenzio all’indomani della Liberazione.

Saluti di Primo Bosi, sindaco di Vaiano, Federica Pacini, assessore alla cultura della memoria e Angela Riviello, presidente ANPI provinciale. Con Alessia Cecconi e Luisa Ciardi.

Per ulteriori info: http://www.fondazionecdse.it/wp/la-liberta-e-un-soffio-di-vita-73-anniversario-della-liberazione-di-vaiano-martedi-12-settembre-ore-21-salone-consiliare-vaiano/

• Ingresso libero.




«Scrittura Resistente»

È cosa nota come nel senso comune la parola storia sia associata più all’attività del raccontare e dell’ascoltare vicende reali o fantastiche che non a quella dell’indagare e del ricostruire fatti del passato. Sulla questione ha scritto lo stesso Jacques Le Goff, facendo notare come il vocabolo si riferisca a ben tre concetti differenti: all’indagine sulle azioni degli uomini, all’oggetto stesso di quella ricerca e, infine, a un racconto che può essere vero o falso, ancorato a una base di realtà storica o puramente immaginario.

dimensione narrativa, nel suo duplice aspetto di scrittura e lettura, se collegata in modo corretto all’insegnamento del passato, può contribuire in modo efficace ad avvicinare gli studenti alla materia, dando loro la possibilità di accedere direttamente alle fonti. È proprio ciò che si è cercato di fare con «Scrittura Resistente».

L’idea del progetto, curato da Eugenia Corbino e Paolo Mencarelli e inserito ormai da qualche anno all’interno dell’offerta didattica dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea di Firenze, è nata in seguito alla pubblicazione nel 2013 di un romanzo storico contemporaneo, «In territorio nemico». Il volume ripercorre, attraverso le storie di tre personaggi, momenti e luoghi della guerra di Liberazione in Italia. Accanto alla tematica resistenziale, narrata con lo sguardo dell’oggi, ciò che ha suscitato interesse è stato, in particolare, il metodo di scrittura con cui è stato costruito il testo. I coordinatori -Vanni Santoni e Gregorio Magini- l’hanno definito «Scrittura industriale collettiva» (Sic), dal momento che si tratta di un romanzo storico a 230 mani (115 autori tra scrittori ed esperti a vario titolo). Esso si fonda essenzialmente sulla creazione di un sistema di fonti (letterarie) che porta tutti gli scrittori a produrre schede relative ai personaggi, ai luoghi e alle scene di cui si compone il romanzo (o il racconto), tramite un continuo rimando a quelle definitive, assemblate e composte da chi coordina (il così detto “Direttore artistico”). È così che, lavorando insieme ai vari “pezzi” e condividendo le fonti, gli scrittori si allineano tra loro al fine di giungere a una necessaria visione condivisa.

La particolarità di questo approccio alla scrittura sta anche nella sua adattabilità ai più vari contesti, compreso un suo possibile uso didattico. Esso offre infatti la possibilità di interagire con un’intera classe o gruppi più piccoli di studenti chiamati a collaborare alla scrittura di testi narrativi basati su una solida documentazione archivistica e bibliografica, in cui “micro” e “macro” storia, vicende individuali e collettive possono intrecciarsi e dar luogo a un racconto in cui non manchino però interpretazione e creatività. Si tratta di uno schema a “maglie aperte”, un modello modificabile a seconda delle circostanze, che permette, anzi punta a favorire, la collaborazione tra docenti delle diverse discipline al fine di affiancare all’attività di scrittura anche altre forme di produzione: una rappresentazione teatrale, una mostra, la realizzazione di un prodotto multimediale o la preparazione di un reading da presentare al pubblico (genitori, professori, compagni).

Mentre i ragazzi affrontano attraverso il programma scolastico tradizionale gli eventi più generali della Seconda guerra mondiale, un progetto come «Scrittura Resistente» permette loro di confrontarsi in prima persona e in modo concreto con la storia della comunità di appartenenza, rispetto a cui sono chiamati a “fare esperienza”.

L’impressione è che ricostruire vicende che hanno per teatro strade, piazze, luoghi familiari permetta di suscitare nei più giovani un interesse e una partecipazione che avvenimenti geograficamente più lontani e “astratti” non sono in grado di originare. La tematica resistenziale, inoltre, con i suoi mille episodi “avventurosi” ben si presta a una attività di produzione letteraria: i ragazzi riscrivono con gli occhi della contemporaneità una storia distante dal loro vissuto quotidiano attraverso un approccio che dimostra di essere certamente più empatico rispetto alla classica lezione frontale e che li incoraggia a dare a quegli eventi colore, forma calore.

Il progetto prevede che il momento della scrittura sia sempre preceduto da una fase di studio e documentazione. Occorre infatti dare agli studenti una formazione di contesto che permetta loro di lavorare in modo corretto sui documenti -carte d’Archivio, fogli di giornale, materiali audiovisivi e fotografie dell’epoca- che, nella fase successiva, sono poi chiamati ad analizzare e utilizzare in modo critico.

«Scrittura Resistente» nasce, in fondo, con l’obiettivo di offrire ai ragazzi l’opportunità di “uscire” dalle classi e di andare oltre i manuali, dando loro gli strumenti per confrontarsi in prima persona e in modo diretto con le fonti storiche, di cui possono fare esperienza diretta. È questo lo spirito con cui sono nati i due racconti prodotti, realizzati applicando una versione semplificata del metodo di scrittura collettiva e con alla base le riflessioni fin qui esposte.

reading presentato presso le Murate.

«Il ritorno della Primavera» è, invece, il titolo dello scritto prodotto da alcuni alunni del Liceo Artistico Leon Battista Alberti nel 2016. I ragazzi, insieme alla Professoressa Alessandra Vettori e al Professor Luca Romano, hanno studiato la questione del salvataggio delle opere d’arte a Firenze durante la Seconda guerra mondiale. Partendo da uno dei saggi contenuti nel volume della storica dell’arte Alessia Cecconi, «Resistere per l’arte», il testo prodotto ha ricostruito e romanzato l’esperienza di Cesare Fasola, Direttore della Biblioteca degli Uffizi, che nel 1944, su incarico del Soprintendente Giovanni Poggi, si impegnò con grande passione nella salvaguardia di una parte del patrimonio artistico pubblico e privato della città, adoperandosi, in particolare, nel proteggere la famosa Primavera del Botticelli. Il testo, assieme a un video-documentario realizzato dagli stessi ragazzi utilizzando suggestive fotografie d’epoca e documenti d’archivio, è stato presentato al pubblico presso la Biblioteca degli Uffizi.

I due racconti sono il risultato di un lavoro di squadra intenso e costruttivo. Una bella opportunità di riflessione e confronto che forse -questo è l’auspicio- ha permesso agli alunni che vi hanno preso parte di cambiare idea sul valore e la funzione della storia: non una disciplina inutile, polverosa, per “topi di biblioteca o d’archivio” -inutile negare il fatto che la maggior parte la pensa così-, ma uno strumento per conoscere noi stessi come umani abituati a vivere in società, con alle spalle un passato da cui abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere condizionamenti e con innanzi un futuro aperto su più prospettive.

Articolo pubblicato nel settembre del 2017.




73° anniversario della Liberazione di Barberino di Mugello

Si apre con il prologo di Domenica 10 Settembre, il programma di iniziative legate alla celebrazione per il 73esimo anniversario della Liberazione di Barberino di Mugello.
Domenica, alle ore 16.00, presso la Sala di Palazzo Pretorio in piazza Cavour, ci sarà dunque l’inaugurazione della Mostra “Liberazione e Ricostruzione di Barberino di Mugello. Attività del C.B.L.N. dal 1944 al 1946”, a cura dell’Amministrazione comunale di Barberino di Mugello e dell’A.N.P.I. Sezione di Barberino di Mugello, con la consulenza storica e la lettura critica del prof. Fabio Bertini, Coordinamento Toscano dei Comitati del Risorgimento. La mostra sarà visitabile fino al 16/09, negli orari di apertura della Biblioteca comunale.

Si porseguirà poi Lunedì 11, ore 21.00, sempre a Palazzo Pretorio , con lo Spettacolo itinerante a tappe “Barberino racconta: storie di liberazione per le vie del paese” a cura dell’Associazione Culturale Gatte da Pelare “…La Piazza, il Corso, Via XX Settembre, il Cantaccio. Il nostro paese parla. Le mura delle nostre case hanno visto e vissuto storie che non possono e non vogliono essere dimenticate…”.

La Domenica 17 Settembre sarà aperta dalle celebrazioni istituzionali per il 73esimo della Liberazione di Barberino con il ritrovo alle ore 9.30 davanti al Palazzo comunale e la partenza del corteo che alle 10 deporrà le corone al Monumento ai Caduti, con il saluto del Sindaco Giampiero Mongatti e delle autorità presenti. Il corteo ripartirà quindi per le vie del centro accompagnato dalle note della Filarmonica “Giuseppe Verdi” e si concluderà con la celebrazione della Santa Messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre.